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    Sussidi per l'educazione mariana dei giovani



    Giancarlo Negri

    (NPG 1968-05-61)

    I - UNO SCHEMA DI TAVOLA ROTONDA

    Organizzazione

    Si organizza tra i giovani in prossimità del mese di maggio una riunione. Per l'élite (o cenacolo o gruppo militanti o leaders) la formula organizzativa è abbastanza semplice: un invito che rivolga l'attenzione sulla realtà di Maria, dei giovani in rapporto a Maria; una serata dove su uno schema già inviato ai singoli si discuta fino a trovare delle iniziative per l'imminente mese di Maggio. Per la massa (o gruppi del circolo giovanile o gruppi d'interessi o gruppi informali) occorrerà un richiamo più allettante: un film che metta in rilievo la figura materna, che riacutizzi il problema della donna, che faccia riscoprire il bisogno generale di una protezione materna o di un ideale superiore; oppure un dibattito, reso interessante da un questionario preventivamente inviato, o da un giro di inchieste preliminari, effettuate dalla élite; eventualmente una festa locale tradizionale o un santuario nei dintorni o un edificio in qualche modo legato a temi mariani e insieme all'attenzione popolare (come un centro giovanile o l'oratorio femminile possono servire da punto di riferimento per convocare i giovani).

    Contenuto

    Una indagine di situazione è sempre valida e feconda di risultati. Il tema di questa indagine rapida o preparata riguarda la figura della Madonna tra i giovani. Si consiglia di muoversi in una prospettiva psicologica come aggancio di ogni discorso quasi a rilevare da una parte l'esigenza di qualcosa nella realtà che risponda ad attese, aspirazioni bisogni spirituali dell'animo e dall'altra il fatto che Dio liberamente e gratuitamente ha ideato e realizzato nel suo Piano di Salvezza una figura ed un compito – quello di Maria – che effettivamente incontra queste esigenze profonde.

    I temi possono essere i seguenti

    1 – tradizioni mariane locali e mentalità attuale dei giovani (rifiuto, trasformazione, incomprensione, deformazione, adattamento)
    2 – feste mariane dell'anno liturgico e comportamento dei giovani (ignoranza, vaghe reminiscenze e nostalgie infantili, utilizzazione edonistica dell'opportuna festività, livello di sensibilità e di interrogativi spontanei)
    3 – Maria come madre ed i residui d'un atteggiamento filiale (devozione e sentimenti rimasti; momenti particolari; cambiamenti per camuffamento o per sostituzione)
    4 – Maria come vergine e gli ideali giovanili (residui d'una aspirazione ad ideali alti e sublimi; implicanza della considerazione delle ragazze; nostalgie e tendenze all'imitazione)
    – Maria come donna che compie la sua corredenzione accanto a Cristo e il suo aiuto per la collaborazione tra ragazze e ragazzi per lo sviluppo della personalità.

    L'iter da seguire è preferibilmente quello in cui si parte dai problemi umani accennati per giungere di passo in passo alle soglie di un richiamo a Maria e di una riscoperta della devozione a lei secondo le tre prospettive indicate.
    Il valore ed i frutti di una simile tavola rotonda sono diversi a seconda del diverso livello umano e cristiano dei partecipanti: la tavola rotonda, come altre iniziative, intende mettere in moto disponibilità già esistenti o che tendono a venire alla luce. Non si tratta di una occasione per fare conferenze, ma di una ritrovata problematica mariana a partire da residui interiori o da sopravvivenze locali che possono rifiorire in virgulti nuovi da tronchi apparentemente morti.

    II - UN INCONTRO TRA GIOVANI E GENITORI PER RISCOPRIRE
    LA DEVOZIONE A MARIA, MADRE NOSTRA

    Traccia delle idee

    1. I giovani sono in fase di «desatellizzazione» – come dice Ausubel, nei riguardi dei genitori: non rompono i contatti, ma rifiutano di sottostare ai giudizi, alle valutazioni, alle imposizioni, alla mentalità dei genitori. È il rifiuto di una autorità dirigente pensieri ed azioni, per il tentativo di una iniziativa personale. Si tratta di una legge di natura, consona ai piani di Dio quindi, in funzione dello sviluppo della personalità verso un esercizio responsabile della libertà e verso la cura di un destino originale (vocazione) nonché verso la interiorizzazione dei valori, guardati e amati nella loro sostanza.

    2. Il rifiuto temporaneo della protezione data dall'autorità parentale pone il giovane in una situazione di vero bisogno: essendo all'inizio di una autonomia ne soffre tutte le difficoltà, le perplessità, i contrasti, le oscurità e diventa nervoso> ribelle, insofferente, strano. La soluzione sta nel proporre non l'assenza di autorità: – come alternative alla autorità parentale – ma la scelta di un'altra autorità-meno incombente, meno visibile, meno passionale. Per le ragioni che si esporranno nei punti seguenti è del tutto connaturale ai giovani che al loro distacco dalla autorità del padre e della madre corrisponda una riscoperta del Padre dei cieli e. della madre soprannaturale, cioè Maria. La loro funzione nel Piano della salvezza li pone dalla parte dell'autorità: niente cameratismo con il Padre dei cieli o con la nostra madre celeste, ma senso filiale, ritrovato su un altro piano ed in altra dimensione, per cui la devozione filiale a Maria salva a un tempo il naturale bisogno di avere sempre una autorità sopra di se nelle questioni morali e insieme il bisogno sempre spontaneo di esimersi dalla troppo vicina e intensa autorità parentale.

    3. Il giovane si sottrae dunque alla autorità parentale per un tentativo di iniziativa propria. Ma i genitori non sono soltanto autorità, sono anche il padre e la madre, figure cioè che danno una garanzia e testimonianza di protezione e di tenerezza per ciascun figlio quando egli si volge a considerare il mondo in rapporto a sé.
    L'età giovanile porta anche la diminuzione di questa paternità e maternità sentita nei propri genitori. Con gli anni, la prima scoperta degli inevitabili difetti, la consuetudine vengono a sfocarsi i veri valori primordiali e necessari nei propri genitori.

    4. Di conseguenza il giovane può giungere a tali estremi nella desatellizzazione di vivere l'esperienza dell'orfano spirituale. Non è difficile analizzare questa esperienza nelle forme più avanzate del fenomeno giovanile odierno: beat, capelloni, gruppi di seguaci della Baez, del Dylan o di altri epigoni sono in decisa rottura con gli adulti fino a non sentirsi figli di questa generazione.

    5. Ma la situazione di orfano, anche se spirituale è una grave frustrazione per l'uomo, soprattutto se giovane, cioè non diventato a sua volta padre o madre. È un importante meccanismo interiore che viene bloccato: l'appartenenza al mondo, alle leggi della natura, al progresso, alla solidarietà produttiva, alla serenità nel dolore, alla speranza viene compromessa in parte più o meno grande. Ne vengono disordini, deviazioni, squalificazioni, autolesionismi, inerzie e verbalismi invece di impegni costruttivi, episodicità nello sforzo morale ed altre conseguenze che debilitano l'intera classe giovanile.

    6. Maria è madre nostra. Lo è in un modo realistico, perché fin dall'infanzia il padre e la madre terrena diventavano per tutti simboli viventi di realtà trascendenti. Ciò vuol dire che permane una disposizione spontanea ad accogliere la Madre soprannaturale, se è presentata in rapporto a vive esigenze dello spirito umano.
    È madre nostra in modo adeguato, al di là dei difetti che hanno compromesso l'accettazione del padre e della madre terrena, al di sopra dei conflitti che dividono le generazioni.
    Lo è in modo amplissimo, poiché in qualche modo esprime tutta la tenerezza che c'è in Colui che ha ideato il Piano della salvezza, volendo in esso una Madre.
    Essa perciò ha il valore di una testimonianza cosmica: ai giovani disgustati dalle guerre, dal malcostume degli affari, dagli intrallazzi politici, dalle lotte razziali, dall'immoralità degli adulti viene l'impressione di un mondo ostile, cattivo, dove essi si sentono orfani, condannati a metter su grinta e a non vivere come figli nella casa di un padre. La dolce figura di Joan Baez, idolo di milioni di giovani, rappresenta nella sua dolcezza disarmata e composta una precisa nostalgia di un mondo fondamentalmente posto sotto il segno materno.
    I romanzi di fantascienza o del futuro tecnico mostrano un terribile mondo senza Madre. I giovani lo sentono confusamente e quindi sono confusamente inclinati a riaccogliere un discorso su Maria e a inserirla di nuovo nella loro vita.

    Organizzazione ed iter

    Le formule di un incontro tra genitori e giovani sono abbastanza facili e se collocate in un contesto ampio, piuttosto in un albergo o in un cinema della città, che in una parrocchia, possono attirare.
    Anche qui occorrerà la doppia pastorale: quella della massa con un discorso più elastico e più di sensibilizzazione e quello di gruppi ristretti, più approfondito ed impegnativo anche a servizio della massa.

    Elementi suggeribili sono:
    – seguire nel guidare gli interventi la traccia ideologica indicata;
    – impedire discorsi paternalistici o al contrario da camerati nei genitori presenti –almeno quanto agli interventi guidabili – e favorire invece nei genitori la scoperta di una loro funzione di mediazione, di simbolizzazione d'una maternità e paternità più alta, universale e cosmica: quella divina;
    – quando si analizzano le condizioni di spirito dei giovani (senso dell'orfano; autonomia di chi si sente isolato; nostalgia d'un mondo dove vi è la madre) si adoperino molto i «documenti» che sono contenuti nei dischi soprattutto o nei giornali fatti da giovani o nelle numerosissime citazioni d'un libro come quello di F. Colombo, Invece della violenza (Bompiani).
    – convergere in un intervento più lungo – quasi un discorsetto – il punto cardine della riunione, cioé la dottrina della maternità di Maria per gli uomini, collegata alle esigenze degli uomini, resi «orfani» dal peccato del mondo, aperto a dare una fisionomia a tutto l'universo e agganciata al problema figli-genitori.
    – presentare, illustrare, proporre il Rosario proprio come un modo concretissimo per sviluppare nei momenti più impensati della vita questo senso materno del mondo per volere e iniziativa del Padre e questo sereno, non nazista né tecnico, sapore filiale dell'esistenza nel mondo. Il modo di recitarlo proposto da R. Guardini, il fatto che tecnicamente tutte le grandi religioni hanno delle specie di rosari, il valore della ripetizione quando sostiene l'evolversi di un sentimento o di un grande pensiero sono cose utili a dirsi per fare riscoprire il rosario.

    III - UNA TRE SERE PER FIDANZATI O IN VISTA
    DI FIDANZAMENTO NELLA LUCE DI MARIA VERGINE

    Traccia delle idee

    1. Sia per il ragazzo e sia per la ragazza il risvegliarsi dell'interesse sentimentale non ha solo aspetti carnali, ma anche – pur in modo tenue – aspetti di idealità, di nobiltà, di finezza d'animo, di responsabilità e cavalleria. Si parla infatti degli ideali, che un sentimento passeggiero o duraturo verso un ragazzo o una ragazza t. per dedicarvi la vita desta nei giovani. I giovani stessi sanno distinguere l'attrazione senza ideali verso una ragazza dall'attrazione con ideali. Faccio sul serio»; «è una cosa seria», dicono per esprimere questa esperienza interiore.

    2. La verginità è molto vicina a questo mondo degli ideali. Anche se si intende sposare una ragazza o un ragazzo, questa considerazione ideale dell'oggetto del proprio affetto trascende i valori fisici, con i quali pur si combina; coglie la persona amata in aspetti, in prospettive, in valori che hanno il sapore della verginità: sono vergini, cioè al di là della carne e si chiamano perfezione morale, sviluppo della personalità, serenità e pace della coscienza, gusto per il bello, senso dell'impegno, amore per i poveri. Due fidanzati che fanno sul serio parlano di queste cose, sognano di dare e ricevere queste cose, si spronano a queste cose.

    3. Maria Vergine è stata da tutta la tradizione cristiana accostata ai grandi ideali che devono commuovere il cuore dei giovani. Essa diventa come l'incarnazione di tutti questi valori spirituali che si sognano per la persona amata. Essa diventa come la figurazione sensibile di quella parte interiore di ogni essere umano, che è la sua personalità, la sua integrità morale, la sua nobiltà di spirito. In fondo Maria Vergine è in un secolo di materialismo la rivendicazione del primato dello spirito sul corpo. Per alcuni questo primato giunge al sacrificio del corpo; per tutti giunge alla animazione del corpo e del fisico. E questo precisamente è necessario nel fidanzamento.

    4. Ai fidanzati perciò ed a coloro che guardano come prossimo un fidanzamento Maria Vergine porta un contributo vitale facendo in modo che in ciascuna donna sia vista sempre – anche se non in senso esclusivo – quella dimensione «vergine», che va rispettata: quel segreto rapporto a Dio, quei valori morali ed estetici, quella maturazione personale che è al di là del corporeo e va coltivata traverso un certo stile del corporeo.

    5. L'amore stesso ha bisogno della devozione a Maria Vergine. L'amore infatti intende raggiungere (questo è il significato del «faccio sul serio») quella parte della persona amata, che è appunto quella dei suoi ideali, dei suoi destini eterni, della sua personalità e che chiamiamo «verginale» in un senso analogico. L'attenzione, la preoccupazione di questo mondo dell'amore è aiutato dal rivolgersi vivo e intenso dei giovani a Maria Vergine.
    Le ragazze si rivolgono a Maria per imitazione, cercando di essere in questo senso «vergini» davanti ai ragazzi, cioè tali da richiamare un mondo intatto e spirituale di grandi valori in chi le guarda e le desidera. Nei ragazzi la devozione a Maria Vergine sarà nel senso della dedizione: essi guardano Maria, impareranno a guardare le ragazze che incontrano, avvertendo in esse il mondo degli ideali. Pensando a Maria, contemplando la sua perfezione umana-divina i giovani intensificheranno il loro gusto per quei valori che, vergini, cioè al di là del corpo stanno nelle ragazze che incontrano. Quante volte la preghiera a Maria diventerà disperata invocazione per mantenere viva questa attenzione alla «vergine» da proteggere contro le proprie tentazioni nella ragazza che incontrano.

    Organizzazione ed iter

    È abbastanza facile organizzare sia incontri per fidanzati e sia incontro sul fidanzamento. Il tema stesso attira.
    Si stia attenti a sviluppare la traccia perché la riunione non sia limitata al problema del fidanzamento senza giungere al problema mariano. La continuità è abbastanza evidente, ma occorre abilità di regia nel condurre avanti la scoperta collettiva del problema.

    Gesti simpatici e validi possono essere:
    – un terminare con una preghiera insieme (ragazzi e ragazze) come a impegnarsi per servire questo mondo verginale che c'è in ognuno;
    – una visita ad un santuario della Vergine; canti mariani di valore artistico (certi madrigali del quattrocento francese) ascoltati per imprimersi nella fantasia i contorni di questo mondo di ideali;
    – per i fidanzati il proposito di letture in comune per ritrovare l'abitudine al pensiero degli ideali; per i non fidanzati se di élite il progetto di riunioni periodiche, franche e precise nelle quali ragazzi e ragazze fanno il punto sulla reciproca attenzione alla dimensione «verginale» delle loro personalità nei modi di dire, di pensare, di trattare.

    IV - L'INIZIO DI UN CERTO INCONTRO TRA RAGAZZI E RAGAZZE
    NELLA LUCE DI MARIA CORREDENTRICE

    Traccia delle idee

    1. Come accanto ad Adamo troviamo l'«aiuto simile a sé» che è Eva, così accanto al nuovo Adamo, il Redentore, troviamo la Corredentrice. Questa presenza attiva di Maria che porta in tutto il Regno di Dio, nella storia della salvezza, nella casa del Padre il dono della donna, i valori che la donna sola può dare, è ritrovato anche nelle istanze del Concilio circa la partecipazione anche della donna all'azione e programmazione dell'apostolato.

    2. Questo significa che la vita cristiana, il regno di Dio si armonizza con la natura dell'uomo ed anzi ci fa scoprire con più precisione l'uomo stesso. In questo caso notiamo come Adamo ha bisogno della presenza di Eva: non si tratta solo del fatto coniugale, ma anche dell'apporto delle doti di mente e- di cuore, di sensibilità e di stile che la donna ha in proprio. Adamo senza Eva è «solo», cioè mancante di un contributo alla sua perfezione umana. Così Eva senza Adamo. C'è quindi l'istanza di una collaborazione, di un dono reciproco, di uno scambio di ricchezze.

    3. Ma questo scambio costante per i disordini sopravvenuti all'uomo può facilmente degenerare. Diventa «salvifica» la presenza di Maria nella luce particolare di corredentrice, di «aiuto» a Cristo nel configurare e strutturare il Regno di Dio. Come lei è accanto al Cristo così le ragazze devono essere accanto ai giovani in una collaborazione di vita. S. Paolo porterà esplicitamente per i coniugati il parallelo con Cristo e la Chiesa. Per preparare questa teologia del matrimonio è ben opportuno che sia avvicinato alla collaborazione nella crescita tra ragazzi e ragazze il parallelo con Cristo e Maria corredentrice.

    Organizzazione

    Dato che è in atto dappertutto il giungere a parziali collaborazioni nella cultura, nel divertimento, nella formazione personale tra ragazzi e ragazze, è opportuno che ciò sia iniziato nella luce di Maria.
    Ciò permette di fissare fin dall'inizio in un terreno così esplosivo la prospettiva portante che dà senso ai gesti, alle iniziative, dà significato alla vicinanza ed alla collaborazione.
    I ragazzi e le ragazze dovranno scoprire in numerosi incontri in che cosa sono reciprocamente «aiuto simile a se», «corredentori e corredentrici».
    Si può cominciare dai gusti, dallo stile nel portamento, dall'autocontrollo, dalla attenzione all'altro, dal modo di affrontare un problema locale.
    È importante sottolineare il bisogno che ha Adamo degli apporti di Eva proprio per essere uomo integrale con una sensibilità, una visione delle cose; una concezione del benessere che sia completa e equilibrata. Il senso di responsabilità reciproca («ho qualcosa io che a lui serve per essere migliore») va sostenuto e sollecitato in queste discussioni.
    Un progetto di attività insieme (culturali, ricreative, scolastiche, religiose, apostoliche, a seconda del livello dei gruppi) va discusso insieme come inizio; va seguito da una realizzazione rapida e poi da diverse «revisioni» collettive, sempre nella prospettiva mariana di partenza, mantenuta come modello, ispirazione e fonte di idee, pensieri, atteggiamenti.


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