(NPG 1967-01-51)
Una forma nuova, «più cattolica», di vivere la Chiesa d'oggi e di formare i giovani ad un impegno di presenza evangelica nel mondo è sorta in Francia. Si tratta del Centre-Échange-Catéchése diretto a Lione dal conosciuto educatore giovanile P. Babin.
Due ragioni
1) La Chiesa entra in una fase «più cattolica»
«Occorre inviare dei giovani, dei sacerdoti delle vostre Chiese, prima di tutto perchè la Chiesa universale sia presente anche qui da noi, e poi perchè le nostre Chiese crescendo diventino Chiesa universale.
Penso pure sia il caso d'inviare anche presso di voi dei sacerdoti e dei giovani africani» (Mons. Nkou, Sangmélima).
«Siamo delle giovani Chiese. Noi abbiamo tutto dalla Chiesa. Ma è necessario che vengano da noi degli europei, americani, anche se tutti i preti fossero occupati, per la Cattolicità, per sforzarci di essere esigenti, come garanzia d'autenticità delle nostre Chiese d'Africa» (Mons. Zoa, Yaoundé ) .
2) Per rispondere agli immensi bisogni dei poveri, delle Chiese poco favorite
«In Brasile, 80 milioni d'abitanti, di cui 93% cattolici. Una organizzazione catechistica molto attiva, ma che richiederebbe di essere moltiplicata date le enormi distanze.
Il catechismo raggiunge un piccolo numero... La maggior parte dei catechisti non sono preparati alla loro missione. Il cardinale di San Paolo d'accordo nell'accettare volontari stranieri.
Il solo problema è il finanziamento» (P. W. Sheehan).
Aiutare o lavorare assieme?
Si parla sovente di «aiutare» le missioni. Questa forma di parlare irrita il più delle volte le giovani Chiese.
Si dovrebbe dire: «Come le giovani Chiese e le Chiese della vecchia cristianità possono aiutarsi vicendevolmente per costruire la Chiesa universale?».
Il Centro di Lione è su questa linea: vuol agire in uno spirito di scambio, di relazione reciproca, nello spirito stesso del Concilio.
I giovani catechisti, partendo, sono i primi a trarne vantaggio, a impregnarsi dei valori e orientamenti specifici di altre culture.
Quelli che rimangono in Francia sono impegnati a sostenere umanamente, spiritualmente e finanziariamente i catechisti lontani perché la consacrazione al Vangelo non li riduca a dover vivere in una situazione di sottosviluppati.
Questo Centro si rifiuta di pensare e di esprimere la propria fede in modo «troppo nazionale».
Giovani catechisti in missione
È suonata l'ora degli scambi internazionali: è una nuova possibilità di maturità ecclesiale per la Chiesa.
Lo scambio tra i «nostri» catechisti e quelli della missione, osserva F. Babin, deve aiutarci a superare quella presentazione «troppo locale» che facciamo della fede e deve aiutare i giovani ad essere cristiani del Dialogo.
In questo senso il Centro lionese è pure un Centre-Échange-foi-monde. Il Direttore del Centro è impressionato della grande accoglienza che l'iniziativa ha riscosso nel mondo dei giovani... catechisti.
Per informazioni più dettagliate sul Centro, rivolgersi a P. Babin, 19, rue de Chavril - Ste-Foi-lès-Lyon (69) (Francia) ).