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    L'associazionismo negli ambienti educativi



    Romano Vecchi

    (NPG 1967-06-43)


    I. LA COMUNITÀ EDUCATIVA

    Immettersi, anche solo col pensiero, in un ambiente di educazione (Istituto, Convitto, Oratorio ecc.) comporta immediatamente lo studio della interazione educatori-giovani per il raggiungimento di maturità di quest'ultimi e l'esplicazione di una missione per i primi.
    La Comunità Educativa si presenta cioè come il contesto base, l'ambiente dinamico fondamentale, la condizione di vita di ogni educazione.
    Si parlerà quindi di Comunità educativa familiare, composto da genitori e figli, come pure di Comunità educativa di Istituto e d'Oratorio ecc.
    Dentro questa grande realtà educativa (ambiente base), sorge e si esprime l'Associazionismo giovanile, che è, allo stesso tempo, espressione e articolazione della più grande Comunità.

    II. L'ASSOCIAZIONISMO

    È espressione e articolazione giovanile di una comunità educativa. La dinamica di gruppo: forza interiorizzatrice di un processo formativo d'ambiente.
    Il secolare dilemma educazione di massa o educazione a singolo oggi sembra trovare un giusto equilibrio nel lasciare in un ambiente educativo, spazio vitale ai gruppi, considerati «punto focalizzante» i problemi individuali e «gangli» dinamici di una Comunità.
    Tale articolazione della massa risponde alle esigenze psico-sociologiche della gioventù di oggi, sempre più tesa alla ricerca di «cittadinanza personale» in una Società che sembra creda sempre più nella standardizzazione, cui non sfuggirebbero nemmeno i rapporti umani.
    La vita di gruppo sembrerebbe inoltre avvicinarsi più ad una dimensione del Cristianesimo: «Dio salva nella Comunità».
    Come è vero che Dio ama le persone e non le categorie, che Egli salva le persone e non la Comunità, è altrettanto vero che questa azione salvatrice la esplica nella Comunità e per mezzo di essa.
    E chi mai negherebbe a un gruppo la possibilità ravvicinata di essere «seme vivo» di. Comunità umano-divina?

    III. L'ASSOCIAZIONISMO IN AMBENTI EDUCATIVI PER RAGAZZI
    Dinamica strutturale e formativa

    Principi Ispiratori

    L'articolazione della massa-ragazzi in gruppi e la loro risposta di azione missionaria nell'ambiente sembra trovare fondamento nei seguenti principi:
    - il bisogno psico-sociale dell'incontro con i coetanei in gruppi di stretta collaborazione.
    - accentuazione attivistica e «logica concreta» del ragazzo.
    - attività formativo-religiose da incarnare nel contesto di interessi dei ragazzi.
    - dimensione comunitaria del Cristianesimo.

    Obiettivi

    L'età dei ragazzi in questione (età della scuola media) si presta a superficialità e incostanza di interessi, dovute fondamentalmente a incompletezza dottrinale e debolezza di ideale. Per correggere queste incompiutezze ci si propone:
    - un completamento dottrinale con metodo attivistico e inizio di interiorizzazione delle verità fondamentali umane e religiose, in angolazione di interessi validi illuminati e coltivati.

    Metodo

    L'ambiente ragazzi, secondo i principi e gli obiettivi suesposti sembra doversi esprimere Associazionisticamente in «gruppi di azione» integrati nel globale della sezione ragazzi con i rispettivi problemi.

    Nozione del metodo

    Col termine «gruppi di azione» intendiamo scolaresche o nuclei di 15-20 ragazzi impegnati nella ricerca, illustrazione e presentazione di alcuni valori umano-religiosi e soprannaturali, servendosi di schede di lavoro, quali progetti-guida della ricerca in un clima di composizione spontanea dei «sottogruppi di lavoro» (5-7 ragazzi per ogni sottogruppo).

    Procedimento

    1) Innanzitutto c'è una fase di programmazione e avvio: a questo fine viene scelto il sussidio tecnico di schede come progetti-guida della ricerca dei sottogruppi.
    Ogni progetto-guida fa agire e pensare un problema sulla scia di un interesse specifico dei ragazzi.
    2) Segue la distribuzione dei progetti di lavoro ai sottogruppi, formati con criteri di libera adesione al progetto (psico-gruppo).
    Il lavorare insieme e il tener costante la composizione di gruppo assicura efficacia e funzionalità lavorativa (psico-socio-gruppo).
    A questo fine il numero ideale del sottogruppo di lavoro sembrerebbe 5-7 ragazzi; è raccomandabile la costanza di composizione del gruppo, mentre è altrettanto utile la rotazione periodica dei tipi di lavoro.
    3) Ha inizio quindi il vero lavoro di ricerca dei sottogruppi. Occorre mettere ogni ragazzo nella possibilità di lavorare ed esprimersi.
    4) Tutto il lavoro dei sottogruppi viene sintetizzato in uno scambio generale e discussione. Sotto la guida dell'Assistente la presentazione dei lavori dei singoli sottogruppi e lo scambio successivo di idee assicurano la sintesi del problema e aiutano a completare e rivedere la propria risposta alla luce di altre testimonianze.
    Questo scambio finale comporta quindi tre momenti:
    - presentazione dei lavori
    - discussione
    - conclusione dell'Assistente.

    Utilizzazione del metodo

    1) Negli Istituti o gruppi doposcolastici, il metodo può essere preso come guida del doposcuola, articolato nei seguenti momenti:
    - momento scolastico, che contempla una fase di ricupero scolastico e una fase di studio guidato per l'approfondimento.
    - momento culturale e formativo, realizzato nella ricerca di valori umani, religiosi e soprannaturali dentro e fuori le materie scolastiche.
    2) Negli Oratori ed esternati, il metodo può essere preso come guida per l'animazione educativa dei gruppi di amicizia e interesse, distinguendo anche qui due precisi momenti:
    - momento amicale e comunitario, dal momento che i gruppi di azione suddividono e dinamizzano la massa, e creano maggiore coesione fra i soci.
    - momento culturale e formativo, realizzato nella ricerca dei valori umani, religiosi e soprannaturali dentro e fuori gli interessi specifici del gruppo.

    Valore ed efficacia del metodo

    Il metodo associazionistico dei gruppi di azione articolati in sottogruppi di lavoro e ricerca, sembra valido per i seguenti motivi:
    1. Il metodo offre ad ogni membro l'occasione concreta di socialità, impegno personale e testimonianza.
    2. Offre una completezza dottrinale, realizzata attraverso i progetti-guida e l'intervento finale dell'assistente.
    3. Da motivo di ripensamento attivistico della verità.
    4. Allarga il raggio di influsso per mezzo di un associazionismo di base.
    5. Dà fondamento psico-socio-culturale alla religiosità del ragazzo, favorendo cosi un Cristianesimo Incarnato nella vita stessa del soggetto.
    6. Facilita l'impegno e la scoperta dei ragazzi più dotati per intelligenza e tratti di personalità.

    L'Assistente-educatore e il suo ruolo di animazione nel metodo

    1. L'assistente-educatore del gruppo di Azione viene ritrovato
    - per gli Istituti nell'insegnante di classe, o meglio, nel consiglio di animazione del doposcuola
    - per gli Oratori nell'animatore e responsabile della sezione ragazzi, coadiuvato da giovani stessi più impegnati.

    2. Il Ruolo di Animazione dell'educatore consiste nel:
    - creare e conservare un contatto umano, una relazione affettiva con tutto il gruppo, e con ogni socio in particolare
    - programmare il lavoro per mezzo di schede quali progetti di lavoro. Ognuna di tali schede impegna il sottogruppo allo studio del problema da una particolare angolazione o interesse (storia - letteratura - bibliografia - liturgia - fotografia - sceneggiatura - descrizione - statistica). - illustrare i progetti di lavoro, e invitare alla scelta di un interesse di lavoro.
    Inizialmente, lasciare libertà di composizione di gruppo (psico-gruppo), successivamente si insista per una continuità di gruppo e variazione di tipo di lavoro.
    - seguire i sottogruppi nella fase di ricerca, prevenendo contrasti interni di gruppo, fasi morte di lavoro, superficialità e isolamento di qualcuno.
    - assicurare la sintesi di ogni sottogruppo e la sua prestazione a tutto il gruppo.
    Puntualizzare e integrare la sintesi finale dei lavori:
    * sottolineare gli elementi di verità
    * portare elementi nuovi
    * concludere e coordinare.

    Considerazioni finali sul metodo

    1. Gruppi di azione = associazioni base per la massa dei Ragazzi.
    Da tutta l'esposizione fatta sul metodo «Gruppi di Azione» risulta evidente un associazionismo di base, che cerca di abbracciare in dinamica tutta la superficie-ragazzi dell'Opera.
    Si tratta di un Associazionismo orizzontale che articola, dinamizza, coordina la massa.
    I gruppi di azione si presentano cioè come gruppi di appartenenza, che assicurano una formazione di base centrata sull'alleanza umano-cristiana degli interessi in clima di attivismo.

    2. Compagnie = gruppi di riferimento per la qualificazione dei Leaders.
    In senso verticale, i Gruppi di Azione si esprimono in gruppi di Riferimento, dove convergono momentaneamente e per attività di qualificazione apostolica i ragazzi più dotati di ogni singolo Gruppo di Azione.
    Il Gruppo di Riferimento ci ripropone e ci riscopre oggi le Compagnie di D. Bosco, intese, come storicamente sembrerebbe più esatto, quali movimenti dei giovani più impegnati della Sezione ragazzi.

    3. Necessità di integrare la Catechesi di Associazione con servizi per la Comunità.
    Il metodo esposto, in parte mutuato da sperimentazioni catechistiche, evita una accentuazione culturale promuovendo una Catechesi incarnata e servizi giovanili apostolici per l'intera Sezione di Ragazzi.

    4. Coincidenza fra gruppo scolastico e gruppo Associativo negli Istituti.
    Nell'ambito degli Istituti il metodo ripropone una certa coincidenza fra gruppo scolastico e gruppo associativo.
    Tale abbinamento può essere utile per diverse ragioni:
    - dà modo di allargare la superficie-base delle associazioni.
    - rivendica all'insegnante e al corpo insegnante una professione apostolica-sacerdotale, oltre che una docenza in materie scolastiche.
    - rivendica alla scuola la sua missione educativa.
    - amplia, interpreta, e integra interessi dei ragazzi alla luce dei valori più duraturi della socialità e del soprannaturale.

    5. Integrazione fra vari gruppi di azione di una medesima sezione o ambiente.
    Va infine notato che, fra tutti i gruppi di azione che agiscono nell'ambiente ragazzi, ci deve essere una integrazione.
    Tale intesa e coordinamento vanno ritrovati:
    * nelle programmazioni iniziali dei singoli gruppi
    * nei tempi caratteristici dell'anno scolastico-associativo
    * nelle iniziative comuni di Istituto e di Oratorio
    * nel gruppo di riferimento, che per la sezione Ragazzi viene identificato col movimento formativo delle compagnie, come si è accennato sopra.

    IV. L'ASSOCIAZIONISMO IN AMBIENTI EDUCATIVI PER ADOLESCENTI E GIOVANI
    Dinamica strutturale e formativa

    L'Associazionismo giovanile e la sua azione nell'ambito degli Ambienti per Adolescenti e Giovani sembra trovare fondamento nei seguenti principi:
    - il bisogno psico-sociale dell'incontro con i coetanei in gruppi di stretta intesa.
    - accentuazione problematica e dialettica degli interessi giovanili.
    - attività formative e religiose incarnate nella vita concreta della Società.
    - dimensione comunitaria del Cristianesimo.

    Obiettivi

    L'età dei giovani in questione (biennio e scuole superiori) si presta a dubbi e incrinature di fede dovute fondamentalmente all'assenza di interiorizzazione e al sopravvalere dei modelli profani e delle réclams facili.
    Per correggere queste venature ci si propone un approfondimento dottrinale fondato sull'interiorizzazione di principi e comportamenti umano-religiosi, in angolazione di interessi validi illuminati e coltivati.

    Metodo

    L'ambiente per adolescenti e giovani, secondo i principi e gli obiettivi suesposti, sembra doversi esprimere associazionisticamente in «Gruppi di Interesse», integrati nel globale della Sezione Grandi o Circolo, con i rispettivi problemi.

    Nozione del metodo

    Col termine «Gruppi di Interessi» si intendono nuclei di giovani che concentrano la loro amicizia e la loro attività attorno a un comune interesse. Inizialmente si presentano come gruppi spontanei e con una tensione interna da gruppo secondario a gruppo primario.

    Procedimento

    1. Apre il metodo la fase di illuminazione degli interessi dei giovani; portando in primo piano quegli interessi che sono capaci di reggere dei valori e un discorso educativo.
    2. Segue la proposta dell'interesse a un piccolo gruppo, perché ne faccia motivo di vita giovanile e comunitaria.
    3. Ha poi inizio la conduzione umana e cristiana dei valori dei singoli interessi scelti.
    4. La scoperta di tali valori si traduce infine in servizio culturale-formativo alla Comunità in cui il gruppo vive per una espressione giovanile e cristiana.

    Utilizzazione del metodo

    Il metodo può essere preso come guida per l'articolazione della massa d'Istituto e Oratorio intorno a interessi e bisogni culturali, sociali, religiosi, organizzativi.
    Per ogni gruppo occorre studiare:
    - l'esistenzialità dell'interesse (aggancio psicologico e culturale)- il movimento amicale che si crea attorno all'interesse
    - il movimento culturale-formativo attuato nella ricerca del valore umano-sociale e in quello religioso-soprannaturale
    - l'occasione di espressività e servizio comunitario.

    L'Assistente-educatore e il suo ruolo di animazione nel metodo

    Il metodo associazionistico dei gruppi di interesse, integrato in un insieme del Circolo, o sezione Giovani, sembra valido per i seguenti motivi:
    - il metodo offre ad ogni membro l'occasione di integrazione amicale, culturale, e personale nel gruppo (esercizio di socialità, espressione di creatività, testimonianza di vita).
    - dà motivo di approfondimento e soluzione a problematiche esistenziali dei giovani.
    - dà fondamento psico-socio-culturale alla religiosità del giovane: Cristianesimo di Incarnazione.
    - dà vita ad espressioni serie di valori e verità umane e cristiane.
    - facilita l'impegno e la scoperta dei giovani più dotati per intelligenza, tratti di personalità e ardore apostolico.

    Valore ed efficacia del metodo

    1. L'assistente-educatore, sia negli Istituti che negli Oratori, può essere ritrovato nel responsabile di sezione coadiuvato dai giovani più impegnati, o, meglio ancora e dove è possibile, da responsabili (animatori) di ogni singolo gruppo.
    2. Il ruolo di animazione dell'educatore consisterà nel:
    - mettersi, innanzitutto, in atteggiamento base, di partenza, alleanza amicale col gruppo, dialettica nella scoperta dei valori degli interessi, esistenzialità di procedimento.
    - illuminare gli interessi per la scoperta dei veri interessi, capaci cioè di reggere un discorso educativo, e messa in ombra o superamento di pseudo-interessi.
    - proporre gli interessi lasciando libertà di adesione, ma curando la continuità dell'interesse e della composizione di gruppo.
    - condurre l'interesse curando l'aspetto esistenziale, la risposta umano-cristiana, la risposta religioso-spirituale, il servizio comunitario.
    Integrare i valori dell'interesse con tutti i valori societari e comunitari.

    Considerazioni finali

    1. Gruppi di interesse = Associazioni base per la massa dei giovani.
    Si tratta di un Associazionismo in linea orizzontale, di gruppi di appartenenza che assicurano una formazione base centrata sulla scoperta dei valori, umani, religiosi e soprannaturali degli interessi.
    2. Cenacoli = gruppi di Riferimento per la qualificazione dei Leaders.
    In senso verticale i gruppi di interesse si esprimono in gruppi di riferimento dove convergono, momentaneamente e per attività di qualificazione apostolica, i giovani più dotati e disponibili dei singoli gruppi.
    Il gruppo di Riferimento si può anche esprimere con la formula ACI alta squadriglia ecc...
    3. Necessità di esprimere i valori degli interessi in servizi comunitari a favore di tutto l'ambiente o Circolo.
    4. Integrazione dei vari gruppi di interesse di un medesimo ambiente per mezzo di un Circolo giovanile o Centro giovanile.
    Tale intesa e coordinamento vanno ritrovati:
    * nelle programmazioni iniziali dei singoli gruppi
    * nei tempi caratteristici dell'anno scolastico e associativo.
    * nelle iniziative comuni di Istituto e Oratorio.
    * nel gruppo formativo apostolico di riferimento.

    V. CENACOLI

    Gruppi di riferimento per la qualificazione dei leaders
    Mentre l'Associazionismo di base (gruppi di appartenenza) muovono dall'istanza di articolare la massa in gruppi, e quindi si parla preferibilmente di movimento orizzontale per l'animazione della massa, i gruppi di riferimento muovono dall'istanza di vitalizzare i giovani più dotati di ogni gruppo, perché a loro volta «surriscaldino» i Gruppi a cui appartengono e, per mezzo loro, la massa.
    In quest'ultimo caso si parla di associazionismo verticale, o di approfondimento.
    Principi ispiratori
    - offrire ai giovani dotati per intelligenza e tratti di personalità l'occasione e i mezzi per una personale maturazione umana e apostolica, in vista di un servizio sociale ed ecclesiale.
    - innesto dei gruppi di riferimento sui gruppi di interessi quale espressione migliore di quest'ultimi e momento forte di qualificazione per un ritorno più apostolico nel gruppo.

    Obiettivi

    Portare i giovani Leaders ad essere per ascendente umano, profondità dottrinale e zelo apostolico:
    - centro della comunità di fratelli:
    * scoperta del gruppo nelle sue dimensioni comunitarie.
    * scoperta del gruppo nella simpatia e aiuto reciproco: «conoscersi per amarsi».
    * scoperta del gruppo nel Sacramento della Carità: «unirsi per amare»
    - promotori della comunità culturale:
    * accostamento delle verità cristiane per mezzo di una Teologia per Laici.
    * innesto delle aspirazioni umane nelle verità cristiane: cultura e Cristianesimo.
    * revisione della situazione e fatti di vita con le verità cristiane.
    - testimoni di Amore in una comunità di uomini: la Chiesa dei Laici.
    Tale missione di amore richiede una preparazione dottrinale e culturale di fondo (vedere i primi due punti) e una specializzazione tecnica specifica: qualifica professionale dell'apostolo Laico.

    Metodo

    Un buon metodo per la promozione dei gruppi di riferimento tiene ben presenti alcune esigenze e principi:
    - un associazionismo di base che dia occasione e agio di esprimersi ai giovani più dotati.
    - continuità di giovani garantita dal contatto personale e il corresponsabilizzare al movimento gli animatori di gruppo.
    Avendo noi trattato ampiamente dell'associazionismo di base, aggiungiamo ora una parola sulla continuità di azione e dei giovani.
    Sembrerebbe che tale continuità in pratica possa essere sufficientemente garantita dagli incontri seguenti:
    - Incontri locali guidati:
    Si tratta di trovare un momento formativo per i giovani più impegnati dei gruppi di interessi.
    Tale momento, sistematico nel tempo e nei contenuti, va affidato all'assistente di gruppo o, meglio, al responsabile del settore in accordo con gli assistenti di gruppo.
    Un direttorio-guida deve assicurare la continuità di idee.
    - Incontri regionali o zonali:
    Questi incontri riprendono il discorso locale per portarlo avanti in due o tre giornate di studio e specializzazione promosse dal Delegato P.G. in responsabilità con gli assistenti locali.
    Anche i temi di tale incontro devono essere previsti dal direttorio-guida.
    - Incontri totali di tutta la Ispettoria o Diocesi:
    Si tratta di una o due giornate di studio e movimento giovanile, che mentre portano avanti un discorso apostolico, creano un «morale alto» del movimento.
    - Incontro estivo:
    È un tempo forte per idee, spiritualità e tecnica in un clima di esperienza comunitaria.

    Tecniche e sussidi

    Sembra di primaria importanza arrivare, anche per questo lavoro educativo, ad un direttorio-guida, che garantisca la continuità dei contenuti e dei tempi, e stimoli la creatività personale degli educatori.
    Tale direttorio ci pare che dovrebbe contemplare tre precise direzioni di azione:
    - una somma di idee da assimilare (teologia)
    - una tecnica di vita gruppo e Apostolato
    - una spiritualità che faccia da sostegno interiore alle idee e tecniche di azione.


    T e r z a
    p a g i n A


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