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    Come organizzo un gruppo



    Iniziazione allo spirito di gruppo e a qualcuna delle sue tecniche

    A cura di Fernanda Negro *

    (NPG 1967-02-39)


    In questi ultimi anni si è andato notevolmente diffondendo l'uso del lavoro di gruppo come metodo educativo, d'insegnamento e di lavoro. Per quanto esso non costituisca una novità dei nostri giorni, già Socrate aveva seguito i principi che lo caratterizzano per insegnare la filosofia ai suo discepoli, tuttavia oggi è diventato un fatto positivo e largamente utilizzato nell'educazione moderna, perché rispondente ad una esigenza naturale dell'uomo, la socialità, e perché riconosciuto come forza potenziale del progresso umano ed anche della ricostruzione sociale. Lo scopo primario del lavoro di gruppo è il miglioramento della persona; infatti i gruppi sono i mezzi attraverso cui gli individui raggiungono soddisfacenti mete personali e sociali. Il lavoro sociale è stato definito dalla Slavson: «...quel metodo di educazione sociale in cui i membri del gruppo sono, al tempo stesso, allievi ed educatori ed il fatto educativo sta nel loro reciproco rapporto umano».
    Il lavoro di gruppo si basa sul concetto che l'uomo è un essere sociale che dipende, in gran parte, dal suo prossimo, per sviluppare in pratica le sue possibilità. Il punto focale del lavoro di gruppo è la persona; lo scopo è di aiutarla a realizzare al massimo le sue capacità sociali, spirituali, intellettuali, fisiche e culturali, e questo cercando di assicurargli una vita di gruppo positiva. Attraverso il processo di gruppo si aiuta la persona a sviluppare in sé il senso «d'appartenenza: con relativi obblighi, soddisfazioni, aiuti. La persona deve avere la possibilità di fare una esperienza di gruppo guidata da una persona preparata e fraterna, che la aiuti a valutare le sue forze, i suoi limiti, ad assumersi le sue responsabilità, a collaborare con altri individui, ad agire in forma organica ed organizzata in un clima democratico, libero.

    L'animatore di gruppo

    Per poter efficacemente operare con i gruppi è necessario limitare, per quanto possibile, il numero dei membri a poche unità (12-15 membri) od almeno suddividere il gruppo in sottogruppi guidati da un capo preparato a svolgere il suo compito. Gruppi piccoli, riunioni ed incontri frequenti, partecipazione volontaria, sono le condizioni ideali per porre le basi ad una efficace applicazione del metodo di lavoro di gruppo. Questo, naturalmente, non esclude che si possa operare con risultati positivi anche là dove non si verificano tutte queste condizioni.
    Il lavoro di gruppo richiede la presenza di una persona tecnicamente preparata a lavorare con le persone e non per le persone, capace di utilizzare il gruppo e cioè i rapporti all'interno di esso (rapporti tra la guida ed il gruppo nel suo complesso, tra la guida ed il singolo membro, tra i membri, tra il gruppo ed altri gruppi con interessi comuni od inseriti nello stesso ambito territoriale) e le attività di gruppo per aiutarlo a raggiungere dei fini essenziali:
    1) perfezionamento e maturazione dell'individuo in senso dinamico, sia da un punto di vista sociale che da un punto di vista individuale.
    2) raggiungimento di risultati pratici, cioè formulazione e realizzazione di programmi di attività comuni rispondenti alle effettive esigenze dei membri e scaturiti da decisioni collettive attraverso discussioni di gruppo.
    Il responsabile di gruppo che deve guidare questa azione di maturazione degli individui deve essere preparato al suo compito su piano teorico e pratico.
    Sul piano teorico gli saranno di aiuto alcune nozioni fondamentali della psicologia di gruppo ed individuale; sul piano pratico una certa conoscenza delle attività che si desiderano attuare, od almeno la capacità di saper reperire le fonti di aiuto che possono essere utilizzate dal gruppo.

    Funzioni e caratteristiche dell'operatore di gruppo

    Chi guida il gruppo, sia esso educatore, leader, assistente, deve essere una persona equilibrata e su piano personale e su piano sociale; deve possedere una certa adattabilità ed essere capace di operare senza pregiudizi, considerando cose, avvenimenti e persone con una certa obbiettività di giudizio, poiché la sua azione deve essere a misura del livello raggiunto dai singoli e dal gruppo nel suo complesso.
    Deve essere una persona dotata di zelo verso i diritti dell'individuo e del gruppo, entusiasta e pronta a resistere alle frustrazioni, capace di assumersi delle responsabilità, disposta ad ammettere ed accogliere in ogni circostanza i propri limiti, capace di operare come guida del gruppo quando è necessario, ma pronta a desistere da questo ruolo quando è opportuno lasciare ad altri, od al gruppo come unità, la guida di se stesso.
    È necessario sia una persona che sa offrire ai membri del gruppo un certo grado di sicurezza, per le sue doti personali e per le sue capacità pratiche, che sa aiutare il gruppo ed ogni membro a progredire verso una maggiore indipendenza e capacità di contare sulle proprie forze, ed ancora sia sinceramente interessata al processo di gruppo e tenda con il suo lavoro non tanto al raggiungimento di risultati pratici quanto alla effettiva maturazione delle persone.
    Il lavoro della guida di gruppo si basa essenzialmente sul rispetto per ogni essere umano, riconoscendogli il suo diritto a sviluppare al massimo le sue personali capacità, purché egli rispetti i diritti altrui.
    Ogni guida di gruppo deve tendere a stabilire un rapporto significativo con i membri e con il gruppo stesso, utilizzandolo in forma equilibrata e cosciente della propria personalità, il che implica: autocontrollo e capacità. Per operare con profitto deve saper dare sfogo alle sue esigenze personali fuori dell'ambito del gruppo che intende servire.
    Gruppo è una persona morale dotata d'una finalità, d'una esistenza e d'un dinamismo proprio distinta dalla somma degli individui che lo compongono ma strettamente dipendente dalle relazioni che si stabiliscono tra i differenti membri.
    Il distacco dalla ricerca di soddisfare alle proprie esigenze personali, nella sfera delle attività di gruppo, è fattore importante per un proficuo lavoro di gruppo ed è anche difficile da raggiungere, per i rapporti informali e spesso amicali che intercorrono fra la guida ed i membri ed anche per l'impegno personale a livello tecnico ed emotivo richiesto al responsabile di gruppo. Egli deve cercare d'inserirsi nel processo di gruppo (intendiamo con tale termine l'insieme delle interazioni psicologiche che si verificano in qualunque gruppo) come forma esterna cosciente, diretta ad aiutare il gruppo; deve saper essere particolarmente sensibile alle forze che agiscono nel gruppo e deve contemporaneamente esserlo anche nei confronti delle norme etiche e di qualunque suo impulso personale che possa condurlo ad abusare del «potere» che gli deriva dalla sua posizione nell'ambito del gruppo.

    Presenza dell'animatore di gruppo

    La responsabilità e la finalità di una guida di gruppo è di offrire ai membri occasioni per maturarsi (permettendo, nel mettere a prova le capacità personali, di raggiungere un certo equilibrio) e per soddisfare le esigenze umane di base:
    a) essere accettati quali si è, con limiti e capacità potenziali ed attuali;
    b) avere il senso del proprio valore;
    c) rendersi indipendenti, pur restando capaci di dipendere da altri, e rendersi parte attiva di un tutto rappresentato dal gruppo o dalla società;
    d) dare una risposta soddisfacente agli appelli di vita.

    Processi di gruppo

    Abbiamo considerato precedentemente la necessità, per il «responsabile di gruppo», di acquisire alcune nozioni scientifiche di base che lo aiutino nel suo lavoro e nell'esplicazione dei suoi ruoli. Credo opportuno riportare a questo punto alcune conoscenze teoriche specifiche sul processo di gruppo, che possono essere considerate i «binari» per la conoscenza del gruppo.
    Premesso che per processo di gruppo intendiamo quell'insieme di fenomeni che si determinano durante la vita di gruppo (vedi definizione data precedentemente) e che sociologi e psicologi hanno abbondantemente studiato e tradotto «in leggi» scientifiche, noi isoliamo da questo insieme solo alcuni elementi (che credo maggiormente ci interessino), attraverso l'esame dei quali ci è possibile valutare il livello di sviluppo del gruppo.
    1) Il processo di formazione del gruppo: cioè quel processo attraverso il quale si giunge alla formazione del gruppo; nel quale è contemplato: lo sviluppo degli scopi manifesti, inespressi ed inconsci del gruppo ed il loro significato e rapporto reciproco; il processo di selezione, rifiuto, accettazione reciproca dei membri; la determinazione di una struttura formale e non.
    2) Il processo di accettazione nel gruppo: il processo attraverso il quale si definiscono le relazioni tra i membri; ossia la formazione di ruoli assegnati od accettati o desiderati; i rapporti di accettazione o rifiuto dei membri tra loro e verso il responsabile del gruppo; la capacità di valutazione dell'idoneità del gruppo a soddisfare i bisogni personali e collettivi, gli interessi e le richieste comuni, ad usare e potenziare le risorse esistenti nel gruppo; il significato dei raggruppamenti interni del gruppo.
    3) Il processo di deliberazione e decisione: cioè il processo attraverso al quale il gruppo comunica all'interno ed all'esterno e giunge a prendere le decisioni che concernono la sua vita; ciò riguarda i sistemi di comunicazione interna ed esterna in atto nel gruppo e la capacità del gruppo di usarli; i tipi di decisioni che il gruppo prende e le modalità relative; la leadership interna ed il suo significato; l'uso della guida fatto dal gruppo in questo processo.
    4) Il processo della formazione dello spirito di corpo: il processo che determina gli aspetti della vita del gruppo che si riferiscono alle emozioni ed ai sentimenti (considerato che essi fondamentalmente sono: la coesione, il clima e le espressioni simboliche o rituali); da quali fattori sono influenzati, cosa li determina, che valore hanno per il gruppo.
    5) Il processo della «cultura di gruppo»: cioè il processo attraverso il quale il gruppo definisce una propria «cultura»; quali sono le norme, i valori, i pregiudizi, operanti nel gruppo, loro origine e significato in rapporto all'ambiente in cui il gruppo vive; omogeneità del gruppo, valori sotto-culturali, aspettativa di conformità interna del gruppo.

    Studio del gruppo

    La conoscenza di nozioni generali sullo sviluppo dei gruppi e sulle funzioni della guida responsabile, non è sufficiente per operare con un gruppo in particolare, in quanto come gli individui sono diversi fra loro, così ogni gruppo ha caratteristiche particolari; il che implica da parte dell'operatore di gruppo una conoscenza particolare, riferita allo specifico gruppo con il quale sta operando; egli dovrà perciò avvicinarsi al suo gruppo con uno spirito scientifico ed analitico, in modo da farsene un'idea esatta.
    Non si può sperare di svolgere un proficuo lavoro direttivo fino a quando non si è sviluppata una conoscenza degli esseri umani con cui si lavora e del gruppo da questi costituito.
    Non vi è alcun complesso di regole o di stratagemmi che possa venir seguito egualmente con tutti i gruppi; infatti ogni gruppo è effettivamente diverso da tutti gli altri ed è necessario adattare ad esso il proprio lavoro ed il proprio intervento. Per giungere a questo è però indispensabile una fase di studio del gruppo, non disgiunta però da interventi pratici e concreti nella attività del gruppo stesso. Questo lavoro richiederà tempo e forse potrà sembrare banale, e magari superfluo; in realtà è il punto di base indispensabile per ben operare.
    Quali sono gli elementi essenziali da studiare? Vediamo di analizzarli brevemente.
    - Stabilire con i membri del gruppo (se ancora non esiste) uno statuto ed un regolamento (se già esiste prenderne conoscenza) per puntualizzare gli scopi ed i requisiti per l'appartenenza al gruppo.
    - Se il gruppo non è di recente costituzione, cercare di conoscerne la storia attraverso la lettura dei verbali degli incontri, resoconti dei comitati, diario della vita di gruppo o interpellando persone che possono offrire elementi positivi ed oggettivi di conoscenza dei gruppo. Tale ricerca di notizie relative al gruppo è indispensabile per poter fare un quadro della evoluzione in esso avvenuta e conoscere la presente reale situazione del gruppo.
    - Conoscere le persone del gruppo: età, notizie relative all'ambiente da cui provengono, loro tipo di educazione, interessamento nei confronti del gruppo, grado di accettazione o di rifiuto nei confronti della guida del gruppo, cosa si attendono dal gruppo, scopi per cui vi partecipano (manifesti od inconsci), senso di responsabilità di ciascuno nel condurre a termine incarichi, livello d'integrazione, capacità di partecipare alla formulazione dei programmi esprimendo i propri desideri ed adattandosi alle esigenze altrui. Questo tipo di conoscenze relative ai singoli individui permette di conoscere la posizione di ciascuno nel gruppo ed in modo particolare quali sono le capacità dei singoli, che devono essere potenziate al fine di aiutare in modo concreto ed adeguato le persone ad essere se stesse.
    - Studiare quali sono i membri più «popolari» nel gruppo, in che modo gli altri si adattano alla loro funzione, quali sono i requisiti per diventare «popolare» nel gruppo, quali ruoli rivestono i singoli membri nel gruppo. Se esistono rapporti di amicizia, se sono costanti o fluttuanti, quali basi ha il sentimento di amicizia, quale significato attribuiscono le persone a questo tipo di rapporto. In genere le persone che rivestono ruoli importanti nel gruppo sono leader informali o formali del gruppo? Il conoscere a quale livello d'inserimento e di accettazione sono giunte le singole persone nel gruppo consente di utilizzare da parte dell'operatore di gruppo della forza che essi rappresentano nel gruppo per un miglioramento della vita comune e per l'attribuzione di responsabilità nei vari settori operativi.
    - Comprendere il significato che il gruppo ha per i suoi membri, se vi attribuiscono una certa importanza o se vi aderiscono per pura tradizione o spirito d'imitazione. Se il gruppo rappresenta «qualche cosa» per i suoi membri, allora facilmente esiste o potrà esistere lo spirito di corpo; se invece non vi è questa identificazione del singolo con il gruppo, difficilmente le realizzazioni potranno essere di una certa portata, in quanto lo spirito individualistico e di comodo personale supererà lo spirito di gruppo.
    - Conoscere la struttura del gruppo, quale grado di coesione o di disgregamento hanno raggiunto i membri, quali sono i momenti in cui sono più uniti e in quali sono più disuniti, quali membri hanno più spirito d'iniziativa, spirito direzionale, su quali si basa l'influenza di alcuni sugli altri, quali ruoli sono rappresentati con chiarezza. Valutare la portata ed il significato dell'esistenza di circoli chiusi o sottogruppo troppo isolati dal complesso del gruppo, motivi per cui sono sorti, quali funzioni assolvono nella vita di gruppo, la facilitano o la ostacolano.
    Vedere se, pur esistendo sottogruppi, si ha ancora il concetto del «nostro gruppo»; se si ha ancora collaborazione fra le persone od i gruppi di persone, oppure la competizione è subentrata come elemento disgregatore l'esame della situazione relativa a questi punti permette di conoscere il grado di maturità del gruppo e la sicurezza con cui opera.
    - Analizzare come i membri reagiscono alle funzioni esplicate dalla guida, quali sentimenti nutrono nei suoi confronti come persona e come capo, come motivano le loro reazioni di accettazione o di rifiuto, come valutano i rapporti individuali che egli ha con le persone del gruppo in circostanze particolari. Come accettano le regole che il gruppo stabilisce per mezzo del leader o del regolamento.
    - Esaminare il programma nelle sue linee essenziali, per conoscere i settori di maggiore interesse per le persone. Si possono cosi conoscere tradizioni, abitudini, valori divenuti parte integrante del modo con cui i membri svolgono il loro lavoro.
    Riguardo al programma, vedere quale grado di partecipazione hanno avuto i singoli membri nel processo di formulazione e poi di realizzazione, considerare quali sono le attività che suscitano più aggressività, entusiasmo, ilarità, indifferenza.
    - Considerare il grado di stabilità posseduto dal gruppo, l'avvicendamento esistente fra i membri, come i nuovi arrivati vengono accettati, se si inseriscono facilmente o con fatica, se stabiliscono in genere rapporti positivi o negativi, quanti membri si allontanano dal gruppo nel volgere di un certo periodo di tempo, quali sono i motivi addotti per allontanarsi, quali le motivazioni che si ritengono effettive ma non manifestate.
    Queste osservazioni possono permettere di valutare il grado di coesione del gruppo, l'incidenza che certe persone hanno sulla vita del gruppo e di conseguenza i tipi d'intervento utili, a livello o comunitario, per migliorare il gruppo.
    - Cercare di capire le dinamiche del gruppo, vivendo fra i membri del gruppo, ascoltando le loro richieste, osservando i loro atteggiamenti, le reazioni spontanee, utilizzando le idee espresse in riunioni o in incontri individuali, lasciando sempre in ogni momento alle persone la possibilità di manifestarsi spontaneamente, ovviamente in un clima di reciproco rispetto.

    * Docente di Servizio Sociale di gruppo.


    CONOSCO BENE IL MIO GRUPPO?

    È molto importante che ogni nostro intervento sia maturato da constatazioni e verifiche. Educare in noi l'abitudine all'inchiesta (sia pur breve e spigliata) è garanzia di oggettività. vi proponiamo a tale scopo un questionario preparati dalla assistente sociale Negro Fernanda, sulla dinamica interna del gruppo. Volete provare a risolverlo?

    A. Storia del gruppo
    1) Quando è sorto il gruppo?
    2) come, da chi, e perché ha avuto inizio il gruppo?
    3) Quali sono i fini manifesti del gruppo?
    4) È stato formulato uno statuto od un regolamento? se no, perché?
    5) È un gruppo a carattere nazionale, con norme programmatiche già delineate, o a carattere spontaneo?

    B. Caratteristiche del gruppo
    1) Qual è l'età minima e massima dei membri del gruppo?
    2) Quali ambienti socio-culturali vi sono rappresentati?
    3) Quali sono le occupazioni principali dei membri?
    4) È un gruppo di tipo eterogeneo od omogeneo?
    5) Qual è la forma di organizzazione del gruppo al momento attuale?
    6) Che tipo di rapporti vi sono fra i membri del gruppo?
    7) Il gruppo ha dei sotto-gruppi importanti?
    8) vi sono degli schemi di controllo sociale che agiscono nel gruppo?
    9) Qual è la posizione del gruppo nell'ambito in cui opera (parrocchia, comunità, istituto, ecc.)?
    10) Quali sono state le esperienze passate del gruppo e come tendono a valutarle i membri?
    11) Sembra vi sia una partecipazione equilibrata nei membri del gruppo?
    12) Il gruppo è in aumento o in diminuzione? perché?
    13) In che modo il gruppo ammette nuovi membri?
    14) In che modo il gruppo riesce a formulare i suoi programmi ed a realizzarli?

    C. Gli individui nel gruppo
    1) Qual è l'età, l'occupazione, l'ambiente, il luogo d'origine di ogni membro del gruppo?
    2) Quali sono le relazioni di ognuno con gli altri membri? Quali sono i suoi amici? Con chi lega più facilmente?
    3) Quale è stata l'esperienza di ognuno con i gruppi?
    4) Fino a che punto il singolo membro partecipa alle attività del gruppo?
    5) Quanta iniziativa e responsabilità si prende ogni membro negli affari del gruppo?
    6) Quale ruolo riveste ogni membro nel gruppo? (Ruolo assunto od attribuito dal gruppo)
    7) Aderisce ad altri gruppi? quali interessi soddisfa in essi?

    D. Relazioni fra la guida ed il gruppo
    1) Chi ha precedentemente guidato il gruppo? Quali rapporti aveva con il gruppo? Che cosa dicono di lui i membri del gruppo?
    2) Quali sono i rapporti attualmente? Cosa si aspetta il gruppo dalla presenza di una guida specializzata?
    3) Come il gruppo usa della presenza di una guida? La accetta o la rifiuta?

    E. Programma
    1) Come vengono formulati i programmi di gruppo?
    2) Come è stato pianificato e realizzato il programma nel passato?
    3) Il programma ha soddisfatto le aspettative dei membri?
    4) Come è stata sollecitata e come si pensa di stimolare la partecipazione dei membri alla formulazione del programma?

    F. Riunioni di gruppo
    1) Avvengono periodicamente?
    2) I membri vi partecipano assiduamente?
    3) Qual è il contributo personale di ciascuno?
    4) Come vengono fissati gli argomenti di discussione?
    5) Come vengono valorizzate le idee dei membri per raggiungere la formulazione di una idea di gruppo?
    6) Qual è in genere il clima che caratterizza le riunioni di gruppo?


    SCELTA DI LIBRI UTILI PER LA CONOSCENZA DEL LAVORO DI GRUPPO

    Piccola bibliografia
    a cura di F. Negro

    Actis - Grosso Carlo
    IL LAVORO DI GRUPPO
    Quaderni del personale
    poligr. Roggero e Tortia - Torino, 1965
    Il libro tratta in modo particolare del lavoro di gruppo nelle aziende e studia come si dirige e come si partecipa ad una riunione. Offre buoni spunti pratici per coloro che devono organizzare delle discussioni nell'ambito di un gruppo.

    Cruchon Georges
    INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA
    ed. La Scuola, Brescia, 1966, pagg. 324
    Il libro tratta della struttura e dinamica della personalità esaminando nella prima parte la struttura e le istanze della personalità, le linee di sviluppo della personalità. Nella seconda parte prende in considerazione i rapporti dinamici della persona con l'ambiente circostante: la persona e la società, la dinamica familiare e la dinamica di gruppo. Questo ultimo capitolo offre alcuni elementi importanti per la conoscenza della dinamica di gruppo e dell'influenza della vita di gruppo sullo sviluppo della personalità.
    Nella seconda parte prende in considerazione i rapporti dinamici della persona con l'ambiente circostante: la persona e la società, la dinamica familiare e la dinamica di gruppo. Questo ultimo capitolo offre alcuni elementi importanti per la conoscenza della dinamica di gruppo e dell'influenza della vita di gruppo sullo sviluppo della personalità.

    Konopka Gisela
    PSICOLOGIA DEL GRUPPO
    ed. Paoline, Roma, 1958, pag. 346
    Il libro tratta del servizio sociale di gruppo nell'istituto; è quindi per certi aspetti un testo specifico per Assistenti Sociali. Il secondo capitolo offre però alcuni spunti pratici utilizzabili da qualunque operatore di gruppo, mentre la lettura dei capitoli successivi, molto semplici e concreti nel loro contenuto, possono essere di particolare interesse a coloro che dovessero guidare gruppi di ragazzi e ragazze in istituti normali o speciali.

    Meister Albert
    I PICCOLI GRUPPI
    ed. Ave minima, Roma 1965, pagg. 109
    Il libro tratta alcuni dei caratteri essenziali dei piccoli gruppi.
    In modo particolare sono interessanti i capitoli quinto ed ottavo relativi rispettivamente alla «leadership»ed alla trasformazione della società globale in cui operano i piccoli gruppi. Il libro è di facile lettura e non richiede una particolare conoscenza della psicologia e delle tecniche di gruppo per comprenderne i concetti. Non offre però molti spunti pratici per la vita di gruppo.

    Olmsted
    I GRUPPI SOCIALI ELEMENTARI
    ed. Il mulino, Bologna, 1963, pagg. 162
    Il libro studia i gruppi, il comportamento dello stesso e degli individui nel gruppo nonché la cultura e la struttura sociale del gruppo. È un testo a carattere prettamente scientifico e presenta alcune difficoltà d'interpretazione per chi non ha già qualche conoscenza almeno sommaria della psicologia di gruppo e della sociologia relativa ai piccoli gruppi. La lettura è utile per chi vuole scientificamente approfondire la conoscenza dei gruppi.

    Stoetzel Jean
    PSICOLOGIA SOCIALE
    ed. Armando Armando, Roma, 1964, pagg. 338
    È un trattato di psicologia sociale di non difficile consultazione. Offre la possibilità di assimilare alcuni concetti fondamentali per la conoscenza dei gruppi e dei loro sviluppi. Particolarmente utili all'operatore di gruppo i capitoli XIII, XIV, XV, relativi all'interazione fra le persone; comunicazione tra le persone, comportamenti nei piccoli gruppi, relazioni interpersonali.

    Wilson - Rjland
    IL SERVIZIO SOCIALE DI GRUPPO
    ed. A.A.I., Bemporad-Mazzocco, Firenze, s. d., pagg. 515.
    È un testo specifico per il servizio sociale di gruppo, può essere utile a tutti coloro che operano come educatori od assistenti di gruppo in quanto offre la possibilita di analizzare a fondo alcuni strumenti e metodologie del lavoro di gruppo. In modo particolare è importante il capitolo relativo alle funzioni dell'operatore di gruppo ed al contenuto dei programmi, fulcro di tutta l'attività di gruppo e mezzo indispensabile per lo studio dei membri e per il loro sviluppo sociale e personale.

    Thery
    GRUPPI SOCIALI, FORZE VIVE
    Ed. L. D. C.
    Il libro analizza il rapporto dell'individuo con il gruppo e il rapporto tra i gruppi e la società.
    Il libro è ricco di riflessioni, di suggerimenti pratici e di indicazioni su come impostare un sano rapporto di gruppo.


    CONOSCI QUESTI TERMINI?

    Censura sociale
    riprovazione del gruppo (o della società) per le opinioni e gli atteggiamenti che deviano dai modelli normalmente accolti nel gruppo stesso.

    Controllosociale
    è l'insieme delle influenze, consapevoli od inconsapevoli, che il gruppo esercita su ciascuno dei suoi membri per mantenere la loro condotta conforme ai modelli accolti dal gruppo stesso; la censura sociale (vedi sopra) è un mezzo del controllo sociale.

    Cultura
    è l'insieme dei modelli di comportamento trasmessi attraverso simboli. Creare dei modelli normativi non riguarda soltanto situazioni di una certa importanza ma anche le situazioni più banali.

    Ecologia
    la scienza che studia l'influenza dello spazio (distribuzione territoriale o geografica) sullo sviluppo della persona nei suoi rapporti sociali (in particolare di gruppo).

    Etnologia
    la scienza che studia le culture (tradizioni, usi, costumi, istituzioni) dei popoli.

    Formale
    nella sua accezione sociologica viene riferito ad associazioni e gruppi la cui struttura è definita, stabile ed esternamente manifesta, fondata su relazioni che mettono in evidenza più la funzione svolta da ciascuno nel gruppo che la sua originalità personale.

    Frustrazione
    è la situazione di mortificazione psicologica, consapevole od inconsapevole, conseguente al mancato raggiungimento di una meta od alla non soddisfazione di un bisogno per parte di una persona o di un gruppo.

    Gruppo di riferimento
    si dice di ogni gruppo che esercita un'influenza orientatrice sulle opinioni ed i comportamenti di una persona, senza vincolarla all'organizzazione.

    Gruppo primario e secondario
    il primo è un gruppo nei quale la persona è in intimo rapporto con le altre e partecipa profondamente ai suoi valori comuni; il secondo si definisce per contrasto ed evidenzia rapporti e partecipazioni meno personali e più funzionali.

    Informale
    vedi formale: si definisce «a contrariis ».

    Istituzione sociale
    è un sistema consolidato di relazioni sociali (valori, norme, opinioni, comportamenti).

    Leadership
    rapporto gerarchico di tipo formale (democratico ed autoritario) o informale (dí semplice prestigio) che intercorre tra uno o più membri (leaders) ed il resto del gruppo.

    Mobilità
    mutamento di una persona che passa da una situazione ad un'altra: questi mutamenti possono avvenire nello spazio (mobilità geografica), nella professione (mobilità professionale), nella scala sociale (mobilità sociale).

    Motivazione
    è la causa psicologica che induce a compiere una azione.

    Pressione sociale
    l'influenza che un gruppo esercita allo scopo di modificare opinioni ed abitudini di persone, gruppi sociali o dell'intera società.

    Processo di gruppo
    è l'insieme delle interazioni psicologiche che si verifica in un qualsiasi gruppo.

    Psicogruppo
    è un piccolo gruppo caratterizzato da una rete psicologica (vedi oltre) che consente una particolare spontaneità espressiva.

    Ruolo
    è lo svolgimento nel tempo di una funzione; la risultante, momento per momento, dei diversi ruoli che una persona esplica definisce il suo «status»(vedi oltre).

    Sociogruppo
    è un gruppo caratterizzato da rapporti prevalentemente funzionali (professionali, di interesse particolare) ed in cui il criterio di identificazione è più collettivo che personale.

    Sociologia
    la scienza che studia le strutture, i processi e le interrelazioni dei gruppi sociali.

    Sociometria
    tecnica di rilevazione e di rappresentazione dell'attrazione, repulsione o neutralità esistente tra i diversi membri di un gruppo.

    Status
    è il posto che una persona occupa nella società secondo il giudizio e la valutazione comune in un dato momento.

    Valore
    è stato inteso come un insieme di punti focali che si vogliono raggiungere. Ideali, direzioni della volontà fornite di significato sociale cioè largamente partecipato.

    Questo piccolo lessico molto essenziale è stato curato da F. Negro partendo dal Dizionarietto pubblicato in calce al libro di A. Meister, I piccoli gruppi, Ed. Ave.

      Iniziazione allo spirito di gruppo e a qualcuna delle sue tecniche A cura di Fernanda Negro * (NPG 1967-02-39)     In questi ultimi anni si è andato notevolmente diffondendo l'uso del lavoro di gruppo come metodo educativo, d'insegnamento e di lavoro. Per quanto esso non costituisca una novità dei nostri giorni, già Socrate aveva seguito i principi che lo caratterizzano per insegnare la filosofia ai suo discepoli, tuttavia oggi è diventato un fatto positivo e largamente utilizzato nell'educazione moderna, perché rispondente ad una esigenza naturale dell'uomo, la socialità, e perché riconosciuto come forza potenziale del progresso umano ed anche della ricostruzione sociale. Lo scopo primario del lavoro di gruppo è il miglioramento della persona; infatti i gruppi sono i mezzi attraverso cui gli individui raggiungono soddisfacenti mete personali e sociali. Il lavoro sociale è stato definito dalla Slavson: «...quel metodo di educazione sociale in cui i membri del gruppo sono, al tempo stesso, allievi ed educatori ed il fatto educativo sta nel loro reciproco rapporto umano». Il lavoro di gruppo si basa sul concetto che l'uomo è un essere sociale che dipende, in gran parte, dal suo prossimo, per sviluppare in pratica le sue possibilità. Il punto focale del lavoro di gruppo è la persona; lo scopo è di aiutarla a realizzare al massimo le sue capacità sociali, spirituali, intellettuali, fisiche e culturali, e questo cercando di assicurargli una vita di gruppo positiva. Attraverso il processo di gruppo si aiuta la persona a sviluppare in sé il senso «d'appartenenza: con relativi obblighi, soddisfazioni, aiuti. La persona deve avere la possibilità di fare una esperienza di gruppo guidata da una persona preparata e fraterna, che la aiuti a valutare le sue forze, i suoi limiti, ad assumersi le sue responsabilità, a collaborare con altri individui, ad agire in forma organica ed organizzata in un clima democratico, libero.   L'animatore di gruppo   Per poter efficacemente operare con i gruppi è necessario limitare, per quanto possibile, il numero dei membri a poche unità (12-15 membri) od almeno suddividere il gruppo in sottogruppi guidati da un capo preparato a svolgere il suo compito. Gruppi piccoli, riunioni ed incontri frequenti, partecipazione volontaria, sono le condizioni ideali per porre le basi ad una efficace applicazione del metodo di lavoro di gruppo. Questo, naturalmente, non esclude che si possa operare con risultati positivi anche là dove non si verificano tutte queste condizioni. Il lavoro di gruppo richiede la presenza di una persona tecnicamente preparata a lavorare con le persone e non per le persone, capace di utilizzare il gruppo e cioè i rapporti all'interno di esso (rapporti tra la guida ed il gruppo nel suo complesso, tra la guida ed il singolo membro, tra i membri, tra il gruppo ed altri gruppi con interessi comuni od inseriti nello stesso ambito territoriale) e le attività di gruppo per aiutarlo a raggiungere dei fini essenziali: 1) perfezionamento e maturazione dell'individuo in senso dinamico, sia da un punto di vista sociale che da un punto di vista individuale. 2) raggiungimento di risultati pratici, cioè formulazione e realizzazione di programmi di attività comuni rispondenti alle effettive esigenze dei membri e scaturiti da decisioni collettive attraverso discussioni di gruppo. Il responsabile di gruppo che deve guidare questa azione di maturazione degli individui deve essere preparato al suo compito su piano teorico e pratico. Sul piano teorico gli saranno di aiuto alcune nozioni fondamentali della psicologia di gruppo ed individuale; sul piano pratico una certa conoscenza delle attività che si desiderano attuare, od almeno la capacità di saper reperire le fonti di aiuto che possono essere utilizzate dal gruppo.   Funzioni e caratteristiche dell'operatore di gruppo   Chi guida il gruppo, sia esso educatore, leader, assistente, deve essere una persona equilibrata e su piano personale e su piano sociale; deve possedere una certa adattabilità ed essere capace di operare senza pregiudizi, considerando cose, avvenimenti e persone con una certa obbiettività di giudizio, poiché la sua azione deve essere a misura del livello raggiunto dai singoli e dal gruppo nel suo complesso. Deve essere una persona dotata di zelo verso i diritti dell'individuo e del gruppo, entusiasta e pronta a resistere alle frustrazioni, capace di assumersi delle responsabilità, disposta ad ammettere ed accogliere in ogni circostanza i propri limiti, capace di operare come guida del gruppo quando è necessario, ma pronta a desistere da questo ruolo quando è opportuno lasciare ad altri, od al gruppo come unità, la guida di se stesso. È necessario sia una persona che sa offrire ai membri del gruppo un certo grado di sicurezza, per le sue doti personali e per le sue capacità pratiche, che sa aiutare il gruppo ed ogni membro a progredire verso una maggiore indipendenza e capacità di contare sulle proprie forze, ed ancora sia sinceramente interessata al processo di gruppo e tenda con il suo lavoro non tanto al raggiungimento di risultati pratici quanto alla effettiva maturazione delle persone. Il lavoro della guida di gruppo si basa essenzialmente sul rispetto per ogni essere umano, riconoscendogli il suo diritto a sviluppare al massimo le sue personali capacità, purché egli rispetti i diritti altrui. Ogni guida di gruppo deve tendere a stabilire un rapporto significativo con i membri e con il gruppo stesso, utilizzandolo in forma equilibrata e cosciente della propria personalità, il che implica: autocontrollo e capacità. Per operare con profitto deve saper dare sfogo alle sue esigenze personali fuori dell'ambito del gruppo che intende servire. Gruppo è una persona morale dotata d'una finalità, d'una esistenza e d'un dinamismo proprio distinta dalla somma degli individui che lo compongono ma strettamente dipendente dalle relazioni che si stabiliscono tra i differenti membri. Il distacco dalla ricerca di soddisfare alle proprie esigenze personali, nella sfera delle attività di gruppo, è fattore importante per un proficuo lavoro di gruppo ed è anche difficile da raggiungere, per i rapporti informali e spesso amicali che intercorrono fra la guida ed i membri ed anche per l'impegno personale a livello tecnico ed emotivo richiesto al responsabile di gruppo. Egli deve cercare d'inserirsi nel processo di gruppo (intendiamo con tale termine l'insieme delle interazioni psicologiche che si verificano in qualunque gruppo) come forma esterna cosciente, diretta ad aiutare il gruppo; deve saper essere particolarmente sensibile alle forze che agiscono nel gruppo e deve contemporaneamente esserlo anche nei confronti delle norme etiche e di qualunque suo impulso personale che possa condurlo ad abusare del «potere» che gli deriva dalla sua posizione nell'ambito del gruppo.   Presenza dell'animatore di gruppo   La responsabilità e la finalità di una guida di gruppo è di offrire ai membri occasioni per maturarsi (permettendo, nel mettere a prova le capacità personali, di raggiungere un certo equilibrio) e per soddisfare le esigenze umane di base: a) essere accettati quali si è, con limiti e capacità potenziali ed attuali; b) avere il senso del proprio valore; c) rendersi indipendenti, pur restando capaci di dipendere da altri, e rendersi parte attiva di un tutto rappresentato dal gruppo o dalla società; d) dare una risposta soddisfacente agli appelli di vita.   Processi di gruppo   Abbiamo considerato precedentemente la necessità, per il «responsabile di gruppo», di acquisire alcune nozioni scientifiche di base che lo aiutino nel suo lavoro e nell'esplicazione dei suoi ruoli. Credo opportuno riportare a questo punto alcune conoscenze teoriche specifiche sul processo di gruppo, che possono essere considerate i «binari» per la conoscenza del gruppo. Premesso che per processo di gruppo intendiamo quell'insieme di fenomeni che si determinano durante la vita di gruppo (vedi definizione data precedentemente) e che sociologi e psicologi hanno abbondantemente studiato e tradotto «in leggi» scientifiche, noi isoliamo da questo insieme solo alcuni elementi (che credo maggiormente ci interessino), attraverso l'esame dei quali ci è possibile valutare il livello di sviluppo del gruppo. 1) Il processo di formazione del gruppo: cioè quel processo attraverso il quale si giunge alla formazione del gruppo; nel quale è contemplato: lo sviluppo degli scopi manifesti, inespressi ed inconsci del gruppo ed il loro significato e rapporto reciproco; il processo di selezione, rifiuto, accettazione reciproca dei membri; la determinazione di una struttura formale e non. 2) Il processo di accettazione nel gruppo: il processo attraverso il quale si definiscono le relazioni tra i membri; ossia la formazione di ruoli assegnati od accettati o desiderati; i rapporti di accettazione o rifiuto dei membri tra loro e verso il responsabile del gruppo; la capacità di valutazione dell'idoneità del gruppo a soddisfare i bisogni personali e collettivi, gli interessi e le richieste comuni, ad usare e potenziare le risorse esistenti nel gruppo; il significato dei raggruppamenti interni del gruppo. 3) Il processo di deliberazione e decisione: cioè il processo attraverso al quale il gruppo comunica all'interno ed all'esterno e giunge a prendere le decisioni che concernono la sua vita; ciò riguarda i sistemi di comunicazione interna ed esterna in atto nel gruppo e la capacità del gruppo di usarli; i tipi di decisioni che il gruppo prende e le modalità relative; la leadership interna ed il suo significato; l'uso della guida fatto dal gruppo in questo processo. 4) Il processo della formazione dello spirito di corpo: il processo che determina gli aspetti della vita del gruppo che si riferiscono alle emozioni ed ai sentimenti (considerato che essi fondamentalmente sono: la coesione, il clima e le espressioni simboliche o rituali); da quali fattori sono influenzati, cosa li determina, che valore hanno per il gruppo. 5) Il processo della «cultura di gruppo»: cioè il processo attraverso il quale il gruppo definisce una propria «cultura»; quali sono le norme, i valori, i pregiudizi, operanti nel gruppo, loro origine e significato in rapporto all'ambiente in cui il gruppo vive; omogeneità del gruppo, valori sotto-culturali, aspettativa di conformità interna del gruppo.   Studio del gruppo   La conoscenza di nozioni generali sullo sviluppo dei gruppi e sulle funzioni della guida responsabile, non è sufficiente per operare con un gruppo in particolare, in quanto come gli individui sono diversi fra loro, così ogni gruppo ha caratteristiche particolari; il che implica da parte dell'operatore di gruppo una conoscenza particolare, riferita allo specifico gruppo con il quale sta operando; egli dovrà perciò avvicinarsi al suo gruppo con uno spirito scientifico ed analitico, in modo da farsene un'idea esatta. Non si può sperare di svolgere un proficuo lavoro direttivo fino a quando non si è sviluppata una conoscenza degli esseri umani con cui si lavora e del gruppo da questi costituito. Non vi è alcun complesso di regole o di stratagemmi che possa venir seguito egualmente con tutti i gruppi; infatti ogni gruppo è effettivamente diverso da tutti gli altri ed è necessario adattare ad esso il proprio lavoro ed il proprio intervento. Per giungere a questo è però indispensabile una fase di studio del gruppo, non disgiunta però da interventi pratici e concreti nella attività del gruppo stesso. Questo lavoro richiederà tempo e forse potrà sembrare banale, e magari superfluo; in realtà è il punto di base indispensabile per ben operare. Quali sono gli elementi essenziali da studiare? Vediamo di analizzarli brevemente. - Stabilire con i membri del gruppo (se ancora non esiste) uno statuto ed un regolamento (se già esiste prenderne conoscenza) per puntualizzare gli scopi ed i requisiti per l'appartenenza al gruppo. - Se il gruppo non è di recente costituzione, cercare di conoscerne la storia attraverso la lettura dei verbali degli incontri, resoconti dei comitati, diario della vita di gruppo o interpellando persone che possono offrire elementi positivi ed oggettivi di conoscenza dei gruppo. Tale ricerca di notizie relative al gruppo è indispensabile per poter fare un quadro della evoluzione in esso avvenuta e conoscere la presente reale situazione del gruppo. - Conoscere le persone del gruppo: età, notizie relative all'ambiente da cui provengono, loro tipo di educazione, interessamento nei confronti del gruppo, grado di accettazione o di rifiuto nei confronti della guida del gruppo, cosa si attendono dal gruppo, scopi per cui vi partecipano (manifesti od inconsci), senso di responsabilità di ciascuno nel condurre a termine incarichi, livello d'integrazione, capacità di partecipare alla formulazione dei programmi esprimendo i propri desideri ed adattandosi alle esigenze altrui. Questo tipo di conoscenze relative ai singoli individui permette di conoscere la posizione di ciascuno nel gruppo ed in modo particolare quali sono le capacità dei singoli, che devono essere potenziate al fine di aiutare in modo concreto ed adeguato le persone ad essere se stesse. - Studiare quali sono i membri più «popolari» nel gruppo, in che modo gli altri si adattano alla loro funzione, quali sono i requisiti per diventare «popolare» nel gruppo, quali ruoli rivestono i singoli membri nel gruppo. Se esistono rapporti di amicizia, se sono costanti o fluttuanti, quali basi ha il sentimento di amicizia, quale significato attribuiscono le persone a questo tipo di rapporto. In genere le persone che rivestono ruoli importanti nel gruppo sono leader informali o formali del gruppo? Il conoscere a quale livello d'inserimento e di accettazione sono giunte le singole persone nel gruppo consente di utilizzare da parte dell'operatore di gruppo della forza che essi rappresentano nel gruppo per un miglioramento della vita comune e per l'attribuzione di responsabilità nei vari settori operativi. - Comprendere il significato che il gruppo ha per i suoi membri, se vi attribuiscono una certa importanza o se vi aderiscono per pura tradizione o spirito d'imitazione. Se il gruppo rappresenta «qualche cosa» per i suoi membri, allora facilmente esiste o potrà esistere lo spirito di corpo; se invece non vi è questa identificazione del singolo con il gruppo, difficilmente le realizzazioni potranno essere di una certa portata, in quanto lo spirito individualistico e di comodo personale supererà lo spirito di gruppo. - Conoscere la struttura del gruppo, quale grado di coesione o di disgregamento hanno raggiunto i membri, quali sono i momenti in cui sono più uniti e in quali sono più disuniti, quali membri hanno più spirito d'iniziativa, spirito direzionale, su quali si basa l'influenza di alcuni sugli altri, quali ruoli sono rappresentati con chiarezza. Valutare la portata ed il significato dell'esistenza di circoli chiusi o sottogruppo troppo isolati dal complesso del gruppo, motivi per cui sono sorti, quali funzioni assolvono nella vita di gruppo, la facilitano o la ostacolano. Vedere se, pur esistendo sottogruppi, si ha ancora il concetto del «nostro gruppo»; se si ha ancora collaborazione fra le persone od i gruppi di persone, oppure la competizione è subentrata come elemento disgregatore l'esame della situazione relativa a questi punti permette di conoscere il grado di maturità del gruppo e la sicurezza con cui opera. - Analizzare come i membri reagiscono alle funzioni esplicate dalla guida, quali sentimenti nutrono nei suoi confronti come persona e come capo, come motivano le loro reazioni di accettazione o di rifiuto, come valutano i rapporti individuali che egli ha con le persone del gruppo in circostanze particolari. Come accettano le regole che il gruppo stabilisce per mezzo del leader o del regolamento. - Esaminare il programma nelle sue linee essenziali, per conoscere i settori di maggiore interesse per le persone. Si possono cosi conoscere tradizioni, abitudini, valori divenuti parte integrante del modo con cui i membri svolgono il loro lavoro. Riguardo al programma, vedere quale grado di partecipazione hanno avuto i singoli membri nel processo di formulazione e poi di realizzazione, considerare quali sono le attività che suscitano più aggressività, entusiasmo, ilarità, indifferenza. - Considerare il grado di stabilità posseduto dal gruppo, l'avvicendamento esistente fra i membri, come i nuovi arrivati vengono accettati, se si inseriscono facilmente o con fatica, se stabiliscono in genere rapporti positivi o negativi, quanti membri si allontanano dal gruppo nel volgere di un certo periodo di tempo, quali sono i motivi addotti per allontanarsi, quali le motivazioni che si ritengono effettive ma non manifestate. Queste osservazioni possono permettere di valutare il grado di coesione del gruppo, l'incidenza che certe persone hanno sulla vita del gruppo e di conseguenza i tipi d'intervento utili, a livello o comunitario, per migliorare il gruppo. - Cercare di capire le dinamiche del gruppo, vivendo fra i membri del gruppo, ascoltando le loro richieste, osservando i loro atteggiamenti, le reazioni spontanee, utilizzando le idee espresse in riunioni o in incontri individuali, lasciando sempre in ogni momento alle persone la possibilità di manifestarsi spontaneamente, ovviamente in un clima di reciproco rispetto.   * Docente di Servizio Sociale di gruppo.     CONOSCO BENE IL MIO GRUPPO?   È molto importante che ogni nostro intervento sia maturato da constatazioni e verifiche. Educare in noi l'abitudine all'inchiesta (sia pur breve e spigliata) è garanzia di oggettività. vi proponiamo a tale scopo un questionario preparati dalla assistente sociale Negro Fernanda, sulla dinamica interna del gruppo. Volete provare a risolverlo?   A. Storia del gruppo 1) Quando è sorto il gruppo? 2) come, da chi, e perché ha avuto inizio il gruppo? 3) Quali sono i fini manifesti del gruppo? 4) È stato formulato uno statuto od un regolamento? se no, perché? 5) È un gruppo a carattere nazionale, con norme programmatiche già delineate, o a carattere spontaneo?   B. Caratteristiche del gruppo 1) Qual è l'età minima e massima dei membri del gruppo? 2) Quali ambienti socio-culturali vi sono rappresentati? 3) Quali sono le occupazioni principali dei membri? 4) È un gruppo di tipo eterogeneo od omogeneo? 5) Qual è la forma di organizzazione del gruppo al momento attuale? 6) Che tipo di rapporti vi sono fra i membri del gruppo? 7) Il gruppo ha dei sotto-gruppi importanti? 8) vi sono degli schemi di controllo sociale che agiscono nel gruppo? 9) Qual è la posizione del gruppo nell'ambito in cui opera (parrocchia, comunità, istituto, ecc.)? 10) Quali sono state le esperienze passate del gruppo e come tendono a valutarle i membri? 11) Sembra vi sia una partecipazione equilibrata nei membri del gruppo? 12) Il gruppo è in aumento o in diminuzione? perché? 13) In che modo il gruppo ammette nuovi membri? 14) In che modo il gruppo riesce a formulare i suoi programmi ed a realizzarli?   C. Gli individui nel gruppo 1) Qual è l'età, l'occupazione, l'ambiente, il luogo d'origine di ogni membro del gruppo? 2) Quali sono le relazioni di ognuno con gli altri membri? Quali sono i suoi amici? Con chi lega più facilmente? 3) Quale è stata l'esperienza di ognuno con i gruppi? 4) Fino a che punto il singolo membro partecipa alle attività del gruppo? 5) Quanta iniziativa e responsabilità si prende ogni membro negli affari del gruppo? 6) Quale ruolo riveste ogni membro nel gruppo? (Ruolo assunto od attribuito dal gruppo) 7) Aderisce ad altri gruppi? quali interessi soddisfa in essi?   D. Relazioni fra la guida ed il gruppo 1) Chi ha precedentemente guidato il gruppo? Quali rapporti aveva con il gruppo? Che cosa dicono di lui i membri del gruppo? 2) Quali sono i rapporti attualmente? Cosa si aspetta il gruppo dalla presenza di una guida specializzata? 3) Come il gruppo usa della presenza di una guida? La accetta o la rifiuta?   E. Programma 1) Come vengono formulati i programmi di gruppo? 2) Come è stato pianificato e realizzato il programma nel passato? 3) Il programma ha soddisfatto le aspettative dei membri? 4) Come è stata sollecitata e come si pensa di stimolare la partecipazione dei membri alla formulazione del programma?   F. Riunioni di gruppo 1) Avvengono periodicamente? 2) I membri vi partecipano assiduamente? 3) Qual è il contributo personale di ciascuno? 4) Come vengono fissati gli argomenti di discussione? 5) Come vengono valorizzate le idee dei membri per raggiungere la formulazione di una idea di gruppo? 6) Qual è in genere il clima che caratterizza le riunioni di gruppo?     SCELTA DI LIBRI UTILI PER LA CONOSCENZA DEL LAVORO DI GRUPPO   Piccola bibliografia  a cura di F. Negro   Actis - Grosso Carlo IL LAVORO DI GRUPPO  Quaderni del personale poligr. Roggero e Tortia - Torino, 1965  Il libro tratta in modo particolare del lavoro di gruppo nelle aziende e studia come si dirige e come si partecipa ad una riunione. Offre buoni spunti pratici per coloro che devono organizzare delle discussioni nell'ambito di un gruppo.   Cruchon Georges  INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA  ed. La Scuola, Brescia, 1966, pagg. 324  Il libro tratta della struttura e dinamica della personalità esaminando nella prima parte la struttura e le istanze della personalità, le linee di sviluppo della personalità. Nella seconda parte prende in considerazione i rapporti dinamici della persona con l'ambiente circostante: la persona e la società, la dinamica familiare e la dinamica di gruppo. Questo ultimo capitolo offre alcuni elementi importanti per la conoscenza della dinamica di gruppo e dell'influenza della vita di gruppo sullo sviluppo della personalità. Nella seconda parte prende in considerazione i rapporti dinamici della persona con l'ambiente circostante: la persona e la società, la dinamica familiare e la dinamica di gruppo. Questo ultimo capitolo offre alcuni elementi importanti per la conoscenza della dinamica di gruppo e dell'influenza della vita di gruppo sullo sviluppo della personalità.   Konopka Gisela  PSICOLOGIA DEL GRUPPO  ed. Paoline, Roma, 1958, pag. 346  Il libro tratta del servizio sociale di gruppo nell'istituto; è quindi per certi aspetti un testo specifico per Assistenti Sociali. Il secondo capitolo offre però alcuni spunti pratici utilizzabili da qualunque operatore di gruppo, mentre la lettura dei capitoli successivi, molto semplici e concreti nel loro contenuto, possono essere di particolare interesse a coloro che dovessero guidare gruppi di ragazzi e ragazze in istituti normali o speciali.   Meister Albert  I PICCOLI GRUPPI  ed. Ave minima, Roma 1965, pagg. 109  Il libro tratta alcuni dei caratteri essenziali dei piccoli gruppi. In modo particolare sono interessanti i capitoli quinto ed ottavo relativi rispettivamente alla «leadership»ed alla trasformazione della società globale in cui operano i piccoli gruppi. Il libro è di facile lettura e non richiede una particolare conoscenza della psicologia e delle tecniche di gruppo per comprenderne i concetti. Non offre però molti spunti pratici per la vita di gruppo.   Olmsted  I GRUPPI SOCIALI ELEMENTARI  ed. Il mulino, Bologna, 1963, pagg. 162  Il libro studia i gruppi, il comportamento dello stesso e degli individui nel gruppo nonché la cultura e la struttura sociale del gruppo. È un testo a carattere prettamente scientifico e presenta alcune difficoltà d'interpretazione per chi non ha già qualche conoscenza almeno sommaria della psicologia di gruppo e della sociologia relativa ai piccoli gruppi. La lettura è utile per chi vuole scientificamente approfondire la conoscenza dei gruppi.   Stoetzel Jean PSICOLOGIA SOCIALE  ed. Armando Armando, Roma, 1964, pagg. 338 È un trattato di psicologia sociale di non difficile consultazione. Offre la possibilità di assimilare alcuni concetti fondamentali per la conoscenza dei gruppi e dei loro sviluppi. Particolarmente utili all'operatore di gruppo i capitoli XIII, XIV, XV, relativi all'interazione fra le persone; comunicazione tra le persone, comportamenti nei piccoli gruppi, relazioni interpersonali.   Wilson - Rjland IL SERVIZIO SOCIALE DI GRUPPO  ed. A.A.I., Bemporad-Mazzocco, Firenze, s. d., pagg. 515. È un testo specifico per il servizio sociale di gruppo, può essere utile a tutti coloro che operano come educatori od assistenti di gruppo in quanto offre la possibilita di analizzare a fondo alcuni strumenti e metodologie del lavoro di gruppo. In modo particolare è importante il capitolo relativo alle funzioni dell'operatore di gruppo ed al contenuto dei programmi, fulcro di tutta l'attività di gruppo e mezzo indispensabile per lo studio dei membri e per il loro sviluppo sociale e personale.   Thery GRUPPI SOCIALI, FORZE VIVE  Ed. L. D. C. Il libro analizza il rapporto dell'individuo con il gruppo e il rapporto tra i gruppi e la società. Il libro è ricco di riflessioni, di suggerimenti pratici e di indicazioni su come impostare un sano rapporto di gruppo.     CONOSCI QUESTI TERMINI?   Censura sociale riprovazione del gruppo (o della società) per le opinioni e gli atteggiamenti che deviano dai modelli normalmente accolti nel gruppo stesso.   Controllosociale  è l'insieme delle influenze, consapevoli od inconsapevoli, che il gruppo esercita su ciascuno dei suoi membri per mantenere la loro condotta conforme ai modelli accolti dal gruppo stesso; la censura sociale (vedi sopra) è un mezzo del controllo sociale.   Cultura  è l'insieme dei modelli di comportamento trasmessi attraverso simboli. Creare dei modelli normativi non riguarda soltanto situazioni di una certa importanza ma anche le situazioni più banali.   Ecologia  la scienza che studia l'influenza dello spazio (distribuzione territoriale o geografica) sullo sviluppo della persona nei suoi rapporti sociali (in particolare di gruppo).   Etnologia  la scienza che studia le culture (tradizioni, usi, costumi, istituzioni) dei popoli.   Formale  nella sua accezione sociologica viene riferito ad associazioni e gruppi la cui struttura è definita, stabile ed esternamente manifesta, fondata su relazioni che mettono in evidenza più la funzione svolta da ciascuno nel gruppo che la sua originalità personale.   Frustrazione  è la situazione di mortificazione psicologica, consapevole od inconsapevole, conseguente al mancato raggiungimento di una meta od alla non soddisfazione di un bisogno per parte di una persona o di un gruppo.   Gruppo di riferimento si dice di ogni gruppo che esercita un'influenza orientatrice sulle opinioni ed i comportamenti di una persona, senza vincolarla all'organizzazione.   Gruppo primario e secondario il primo è un gruppo nei quale la persona è in intimo rapporto con le altre e partecipa profondamente ai suoi valori comuni; il secondo si definisce per contrasto ed evidenzia rapporti e partecipazioni meno personali e più funzionali.   Informale vedi formale: si definisce «a contrariis ».   Istituzione sociale è un sistema consolidato di relazioni sociali (valori, norme, opinioni, comportamenti).   Leadership  rapporto gerarchico di tipo formale (democratico ed autoritario) o informale (dí semplice prestigio) che intercorre tra uno o più membri (leaders) ed il resto del gruppo.   Mobilità  mutamento di una persona che passa da una situazione ad un'altra: questi mutamenti possono avvenire nello spazio (mobilità geografica), nella professione (mobilità professionale), nella scala sociale (mobilità sociale).   Motivazione  è la causa psicologica che induce a compiere una azione.   Pressione sociale l'influenza che un gruppo esercita allo scopo di modificare opinioni ed abitudini di persone, gruppi sociali o dell'intera società.   Processo di gruppo è l'insieme delle interazioni psicologiche che si verifica in un qualsiasi gruppo.   Psicogruppo è un piccolo gruppo caratterizzato da una rete psicologica (vedi oltre) che consente una particolare spontaneità espressiva.   Ruolo  è lo svolgimento nel tempo di una funzione; la risultante, momento per momento, dei diversi ruoli che una persona esplica definisce il suo «status»(vedi oltre).   Sociogruppo è un gruppo caratterizzato da rapporti prevalentemente funzionali (professionali, di interesse particolare) ed in cui il criterio di identificazione è più collettivo che personale.   Sociologia  la scienza che studia le strutture, i processi e le interrelazioni dei gruppi sociali.   Sociometria  tecnica di rilevazione e di rappresentazione dell'attrazione, repulsione o neutralità esistente tra i diversi membri di un gruppo.   Status  è il posto che una persona occupa nella società secondo il giudizio e la valutazione comune in un dato momento.   Valore  è stato inteso come un insieme di punti focali che si vogliono raggiungere. Ideali, direzioni della volontà fornite di significato sociale cioè largamente partecipato.   Questo piccolo lessico molto essenziale è stato curato da F. Negro partendo dal Dizionarietto pubblicato in calce al libro di A. Meister, I piccoli gruppi, Ed. Ave.


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