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    Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile CEI

    «Domine, quo vadis?»

    Convegno di PG - Sacrofano RM, 6-9 maggio 2024

    CONCLUSIONI

    domine quo vadis

     

    "Ai giovani un servizio mite, umile, aderente alla realtà e grato” (don Pincerato)

    Tornare dai giovani e stare con loro così come san Pietro tornò a Roma dopo aver incontrato Gesù lungo la strada. “Domine, quo vadis?” la domanda dell’apostolo, e la risposta del Maestro, “Venio Romam iterum crucifigi (Vengo a Roma a farmi crocifiggere di nuovo)”. È ripartito dal tema del convegno nazionale di pastorale giovanile, che si è chiuso oggi a Sacrofano (dal 6 maggio), don Riccardo Pincerato, per tracciarne le conclusioni ai 500 partecipanti provenienti da tutta Italia. Il direttore del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg) li ha invitati a ‘tornare a Roma’, una metafora per indicare “il cuore dei giovani”, offrendo loro un servizio “mite, umile, aderente alla realtà e grato”. Ciò vuol dire superare “la tentazione di andarsene via, di lasciare tutto, che a volte possiamo avere di fronte alle provocazioni dei giovani. Come educatori ci capita anche di sperimentare un senso di solitudine davanti a tutto questo ma dobbiamo tornare nella quotidianità dei giovani mettendoci il nostro sguardo di fede”. Una risposta plurale: dal convegno di Sacrofano emerge la proposta di un cammino di identità “al servizio” dei giovani che sia “mite, umile, aderente alla realtà e grato”.
    “Mite perché capace di sostare nelle varie realtà giovanili. Sto perché mi fido e mi affido, – ha spiegato don Pincerato – sto nel servizio non come un eroe. L’affidato comprende di far parte di un progetto più grande di cui è strumento”. E il mite, ha precisato, “non è un debole, non viene scalfito perché è centrato, non controlla la vita ma dà un senso alla vita che gli viene incontro”. Un servizio “umile, ma non umiliato, che sente un’appartenenza comune”, “rispondente alla realtà, capace di leggerla a livello territoriale e culturale, capace di leggere come le nuove tecnologie ci intercettano, capace di creare percorsi per i giovani, perché non restino infantili ma possano diventare adulti”. E poi un servizio “grato”: “La gratitudine – ha dichiarato il responsabile del Snpg – è una delle funzioni dell’adulto, è la capacità dell’adulto di riconoscere che niente gli è dovuto. Grati perché siamo sullo stesso piano, siamo un popolo, nessuno è padrone, nessuno è servo, ma custodi gli uni degli altri”. Come dire che “nell’azione di pastorale giovanile non basta dire ‘io mi prendo cura di te’, serve un ‘noi ci prendiamo cura di te’, noi come Chiesa. Uscire dalla logica di onnipotenza – che ispira un senso di possesso ‘la mia comunità mi appartiene’ – per creare alleanze e un circuito di accompagnamento non per accontentarsi di ciò che stiamo facendo e vivendo ma per prendersi cura e fare ulteriori passi”. Concludendo il suo intervento don Pincerato ha poi annunciato le prossime attività del Snpg, tra queste un pellegrinaggio a Roma con la pastorale vocazionale vissuto come esercizi spirituali, un incontro in autunno per i nuovi incaricati Snpg, e dall’anno prossimo webinar tematici aperti a tutti.

    ALCUNI COMMENTI

    Si è concluso oggi a Sacrofano (Roma) il XVIII Convegno nazionale di Pastorale giovanile sul tema “Domine quo vadis?”, “Signore, dove vai?”. Subito dopo le conclusioni di don Riccardo Pincerato, responsabile del Servizio nazionale di pastorale giovanile, alcuni dei partecipanti hanno raccontato al Sir la propria testimonianza e fatto un primo bilancio delle giornate appena vissute a partire dal tema, dalle premesse e dagli obiettivi prefissati del Convegno.

    Tivoli-Palestrina. “L’aspetto più bello è soprattutto il fatto di considerarci adulti, come sottolineava don Pincerato durante le conclusioni – racconta don Paolo Ravicini, codirettore della Pastorale giovanile-mistagogica (adolescenti) della diocesi di Tivoli e Palestrina insieme a don Ciro Vespoli –. Adulti che accompagnano e, riprendendo le parole di Maria Pia Colella dei giorni scorsi, ‘che sanno tornare ad essere creature, e quindi ad accompagnare, a ringraziare, a vivere di umiltà e di mitezza’. Noi incaricati – ha proseguito – forse abbiamo la tentazione di dover fare tutto noi, di essere ‘onnipotenti’. Però vediamo che l’onnipotenza è più una caratteristica del bambino che, essendo sempre fuori dalle problematiche della vita perché protetto e custodito, sente di poter fare tutto. Questa analogia – conclude – la vedo molto coerente anche con quello che vivo in diocesi: non fare tutto da soli ma cercare di crescere e farlo insieme a figure che diventano significative”. E alla domanda sui prossimi passi in vista del Giubileo dei Giovani del 2025, don Ravicini spiega: “Noi a Tivoli e Palestrina abbiamo due ambiti di lavoro. Con gli adolescenti, dalle medie fino a prima e seconda superiore, prepareremo il Giubileo degli Adolescenti di fine aprile (25-27 aprile 2025). Puntiamo a rendere questa preparazione annuale, non solo prossima all’evento, e su questo abbiamo iniziato a lavorare già dall’anno scorso con le varie associazioni presenti sul territorio che si occupano di adolescenti. Mentre per i giovani il ‘dopo Gmg’ è stato molto presente e insieme agli altri due codirettori di Pastorale giovanile-vocazionale, don Samuele Orlandi e don Bruno Sperandini, si è creata una buona collaborazione che li vedrà coinvolti nella preparazione al Giubileo dei Giovani al quale parteciperemo”. Per don Sperandini “una prima sfida per la Chiesa e per noi educatori e responsabili di pastorale giovanile è quella di metterci in ascolto dei giovani e fare in modo che ciò che noi proponiamo ai ragazzi non si una qualcosa di lontano dalla loro richiesta di spiritualità e di sentirsi in una comunità viva, ma vada a combaciare con essa. Purtroppo, nella realtà odierna, in cui i giovani stanno perdendo punti di riferimento e si sentono sempre più soli, non è raro che la Chiesa non trovi la giusta sintonia con i loro bisogni e necessità, nonostante sia forte, da parte loro, la richiesta di essere ascoltati. Questo è emerso fortemente anche da questi giorni di convegno. Una seconda sfida è quella di vivere una dimensione più ‘comunionale’ in questo mondo super frammentato. Abbiamo spesso contatti con associazioni che si occupano, in modo diverso, di educazione giovanile ed uno dei nostri obiettivi è quello di creare stretti rapporti di collaborazione con esse e con quanti hanno a cuore il bene dei giovani, che sono il motore della società”.

    Napoli, Caserta e Assisi. Fra Vincenzo, della provincia minoritica dei frati minori di Napoli e Caserta, animatore vocazionale e referente per la pastorale giovanile della provincia religiosa, parla di un “convegno che ha coinvolto un po’ tutti. L’aspetto che è emerso sicuramente è quello della corresponsabilità, del metterci tutti in gioco, ciascuno con la propria parte, identità e stile”. Don Federico Scognamiglio, vice-incaricato di Pastorale giovanile della diocesi di Napoli, parla di una “ricerca delle strategie per raggiungere i giovani affinché il messaggio dell’amore di Dio possa raggiungere il cuore di tanti ragazzi che sono partecipi del nostro mondo. Oltre alla corresponsabilità di cui diceva fra Vincenzo – prosegue –, aggiungo la parola ‘generatività’, perché è una delle esperienze più belle di partecipazione dei giovani all’interno delle realtà che vivono”. Don Matteo Renga, responsabile della pastorale giovanile della diocesi di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino definisce i quattro giorni di convegno: “un importantissimo momento di condivisione, per confrontarsi e dialogare con le realtà di altre diocesi del nostro territorio nazionale e discutere non soltanto dei risultati e dei successi raggiunti con i giovani, ma anche e soprattutto delle problematiche, delle difficoltà e delle situazioni più difficili incontrate nella quotidianità, proponendo soluzioni”.

    Giubileo dei giovani dal 28 luglio al 3 agosto

    Si terrà a Roma da lunedì 28 luglio a domenica 3 agosto 2025, il Giubileo dei Giovani: ad annunciarlo don Riccardo Pincerato, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg) della Cei, chiudendo oggi a Sacrofano (Roma) i lavori del XVIII Convegno nazionale di Pastorale giovanile sul tema “Domine, quo vadis?”, “Signore, dove vai?”. “La macchina organizzativa – ha riferito don Pincerato – è già in moto per individuare i luoghi di accoglienza”. Il Giubileo dei giovani sarà connotato da tutti “gli elementi tipici di ogni Giubileo, quindi vivere il pellegrinaggio, attraversare la Porta santa, fare la Professione di Fede e avvicinarsi al sacramento della Riconciliazione. Il Giubileo, del quale oggi è attesa la pubblicazione della Bolla di indizione – ha ricordato – non è l’incontro con il Papa”. Il responsabile della pastorale giovanile della Cei ha poi fornito alcune prime informazioni pratiche: “A settembre verrà consegnato un sussidio realizzato dai vari Uffici e Servizi della Cei per aiutare la preparazione di eventi che potranno essere realizzati nelle diocesi. Per quanto riguarda le iscrizioni al Giubileo dei Giovani queste dovrebbero aprirsi nel prossimo settembre e passeranno attraverso il Servizio nazionale per la pastorale giovanile. I costi dei pacchetti saranno stabiliti con lo scopo di favorire la partecipazione di quanti più giovani possibili. Si tratta – ha precisato don Pincerato – di informazioni che ci verranno comunicate dal Dicastero per i Laici, la famiglia e la vita. Le iscrizioni dovrebbero chiudersi nella prossima primavera”.
    Per ciò che riguarda i giovani italiani al Giubileo “la Cei sta pensando ad un evento per loro che dovrebbe avere luogo di mercoledì o giovedì nella zona di Centocelle (Roma). Il martedì dovrebbe, invece, tenersi un momento di accoglienza offerto dai giovani della città di Roma ai loro coetanei del mondo; il mercoledì e il giovedì saranno dedicati al pellegrinaggio a san Pietro e al passaggio della Porta santa. Il venerdì è riservato al sacramento della Riconciliazione. La Veglia del sabato sera e la Messa della domenica 3 agosto, entrambi con il Papa, si terranno a Tor Vergata”.
    Il tema del Giubileo, come da tradizione, viene scelto dai Pontefici per cercare di leggere e di rispondere alle esigenze culturali dei tempi: “Quello voluto da Papa Francesco per il Giubileo del 2025 è ‘Pellegrini di speranza’. È una occasione – ha ribadito don Pincerato – per ‘sostare’ con i nostri giovani sul tema della fede andando a riprendere documenti come “Spe Salvi” di Benedetto XVI e i testi e i discorsi di Papa Francesco di questi anni. Speranza, dal punto di vista biblico, è equivalente di fede. Il tema vuole essere anche un monito che ci ricorda che, a livello culturale, esiste il rischio che possano toglierci la fede, la speranza e la possibilità di incontrarci con Dio. I percorsi che faremo l’anno prossimo – ha concluso il responsabile del Snpg – avranno l’obiettivo di far fare ai giovani l’esperienza di Dio. Il Giubileo diventerà così un punto di un cammino nel quale accompagnare i giovani”.

    FONTE: SIR


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