Zelindo Trenti, L'esperienza religiosa, Elledici 1999
Il tema dell'esperienza, nel disorientamento culturale che oggi si vive e si respira, torna ad essere al centro dell'attenzione e della riflessione; e tra le svariate esperienze del vivere umano anche l'esperienza religiosa acquista interesse, sia a livello personale e sociale che scientifico.
Certo, non si sono ancora del tutto superate le remore che tale studio porta con sé, e insieme il «sospetto» - conclamato nelle ideologie recenti, sotteso nella più diffusa e attuale sensibilità - di indurre all'evasione. L'immagine di Dio che questo tenace pregiudizio sottende ha perso ogni splendore: l'incontro con lui, che la religione rivendica, si riduce al resoconto dato ad un ragioniere esoso, e l'esperienza umana vissuta nel rapporto con Dio appare svilita, esangue.
Motivi più che sufficienti per portare sull'esperienza religiosa una verifica severa, utilizzando soprattutto gli apporti che le scienze umane e anzitutto la filosofia hanno prodotto.
Questo libro parte dal vissuto religioso come si manifesta a livello collettivo, per mostrare la rilevanza e le connotazioni che il religioso assume in ambito sociale (cap. 1); analizza gli studi più significativi sulla religione che intendono cogliere il senso e il nucleo dell'esperienza religiosa in quanto tale (cap. 2); esplora quello che potremmo chiamare il cuore di ogni esperienza religiosa: l'atto di fede (cap. 3); di esso viene analizzato il linguaggio privilegiato e qualificante (cap. 4); espresso nelle grandi figure della comunicazione religiosa, interpreti di un presagio che risale ai primordi dell'uomo (cap. 5).
Un'analisi corretta valorizza gli apporti che provengono dai diversi versanti della ricerca. Nel contesto occidentale si può dire che la tradizione ha esplorato l'esperienza religiosa sullo sfondo della rivelazione, di cui si è impegnata, anche con rigore metodologico, a valorizzare la straordinaria ricchezza di suggestioni.
Più recentemente il fatto religioso ha sollecitato l'intero arco della ricerca umana: le varie scienze, con metodi diversi e con obiettivi specifici, l'hanno sondato e ne hanno verificato soprattutto il significato esistenziale.
Ne è risultato un cumulo di contributi che oggi consentono di capire l'esperienza religiosa in termini straordinariamente significativi.
Un grafico può evidenziare la distinzione degli itinerari di ricerca e la convergenza nelle conclusioni.
Dal grafico risulta come l'analisi possa opportunamente avvalersi dell'apporto sia della rivelazione che della più vasta ricerca religiosa.
Proprio perché l'esperienza religiosa è sostanziata da un rapporto costitutivo con Dio non può non dare voce alla sua presenza, come è chiamata a decifrare la risonanza interiore che quella voce suscita, anche solo come indefinito e persistente richiamo che attraversa l'esistenza, tematizzato perfino in un Sinodo della Chiesa (1977).
Potremmo dire che proprio questo presagio è il filo conduttore delle riflessioni che faremo. Costituisce la risorsa segreta, spesso disattesa, che illumina, magari con richiami improvvisi, l'esistenza, particolarmente giovanile.
Proprio ai giovani è dedicato questo saggio, piuttosto conciso; soprattutto a quanti sono desiderosi di fare chiarezza sulla propria esperienza, nelle aspirazioni interiori e segrete che l'attraversano; su una misteriosa presenza che la fermenta ed è in grado di illuminarla.
Roma, Pasqua '99