Dicastero per la Pastorale Giovanile
La Pastorale Giovanile
Salesiana
Quadro di riferimento fondamentale
II edizione 2000
Capitolo 6
LINEE METODOLOGICHE PER FARE O VERIFICARE IL PEPS
Il PEPS, prima ancora che un testo, è un processo mentale e comunitario di coinvolgimento, chiarificazione ed identificazione che tende a:
- generare nella CEP una confluenza operativa attorno a criteri, obiettivi e linee di azione comuni, evitando così la dispersione della nostra azione e ricostruendo la sintesi e l’unità dell’azione educativa;
- creare e approfondire nella CEP una coscienza della missione comune e una mentalità condivisa;
- divenire un punto di riferimento condiviso per la qualità educativo-pastorale, da verificare continuamente.
Questo processo deve puntare anche a creare negli educatori ed evangelizzatori una vera mentalità progettuale e di lavoro in équipe, che li renda capaci di animare processi lunghi e complessi e di confrontarsi continuamente con la realtà per verificare l’efficacia della propria azione.
Per questo, il cammino che si percorre insieme e la metodologia adoperata sono molto più importanti che lo scritto risultante.
Il cammino fatto dalle Ispettorie e dalle comunità nell’elaborazione del PEPS ha mostrato la necessità di avere alcuni elementi metodologici concreti per:
- facilitare il coinvolgimento dei membri della CEP nella sua elaborazione, realizzazione e verifica;
- assicurare la coerenza degli obiettivi del PEPS con i bisogni e la situazione dei giovani;
- aiutare, affinché il PEPS divenga un riferimento reale per l’azione pastorale quotidiana nella CEP.
1. I DIVERSI LIVELLI DI PIANIFICAZIONE PASTORALE
La pianificazione pastorale comporta diversi livelli di concretizzazione, che generano diversi tipi di processi e di documenti che conviene chiarire e articolare tra loro.
1.1 Quadro di riferimento
(in spagnolo “ideario” o "propuesta educativa"; in inglese “frame of reference” o “vision - mission”; in francese “points de référence”). Presenta l'insieme di caratteristiche che identificano l'azione pastorale salesiana della Congregazione e dell'Ispettoria e segnalano la direzione verso cui si vuole camminare nella realizzazione della missione. Risponde alle domande: Chi siamo e cosa facciamo? Che cosa vogliamo e dove vogliamo arrivare?
In questo senso, definisce gli elementi stabili dell'istituzione davanti alla società e alla Chiesa. Deve essere condiviso da tutti nella CEP e costituisce il riferimento fondamentale per suscitare il senso di appartenenza, creare un impegno comune, sviluppare le migliori risorse delle persone, promuovere un ambiente di collaborazione e corresponsabilità.
In questo quadro di riferimento si presentano:
. i destinatari e i loro bisogni,
. le convinzioni e valori che guidano e animano l'Ispettoria nel concretizzare e realizzare la missione (la concezione di uomo e di società, di Chiesa e di pastorale, i principi ispiratori della pedagogia salesiana - il Sistema Preventivo- , i valori della Spiritualità Salesiana),
. la presentazione della missione concreta in risposta ai bisogni dei destinatari scelti,
. i criteri fondamentali per lo sviluppo del processo educativo-pastorale,
. le mete finali che si vogliono raggiungere.
1.2 Progetto educativo-pastorale
È il piano generale di intervento che concretizza il quadro di riferimento in un contesto determinato. Risponde alle domande: Che cosa fare e come farlo per arrivare alla meta prevista?
Il progetto:
. segna gli obiettivi operativi in risposta alle sfide di un luogo e situazione determinata;
. suggerisce linee concrete e mezzi per raggiungere questi obiettivi;
. crea ruoli e funzioni per assicurare l’efficacia delle linee e il raggiungimento degli obiettivi,
. presenta i criteri e le forme di verifica.
Un progetto educativo-pastorale è più concreto di un quadro di riferimento. Per durata ha validità “a medio termine”, e per estensione fa riferimento a una situazione locale in cui opera un’Ispettoria o una comunità. Le mete o finalità che propone, le aree di intervento che segna, le linee operative che sceglie, indicano il processo operativo da percorrere.
Esiste il PEPS ispettoriale e il PEPS di un'opera.
- Il PEPS ispettoriale indica gli obiettivi, le strategie e le linee d’azione educativo-pastorale comuni che orientano l’azione pastorale di tutte le comunità e opere, come punto di riferimento per la loro programmazione e verifica. Normalmente dovrebbe avere:
- un’impostazione generale, valida per tutte le presenze;
- una specificazione per ciascun tipo di presenza ( Scuola, Centro Giovanile, Parrocchia, ecc.).
- Il PEPS di un'opera locale applica alla realtà locale le linee del PEPS ispettoriale.
1.3 Forme diverse di sviluppo del progetto educativo-pastorale
° L’itinerario
È una successione ordinata di tappe o momenti educativi (con i loro modi e tempi di realizzazione e i loro mezzi e protagonisti) attraverso i quali si tenta di andare verso il conseguimento degli obiettivi prestabiliti nel PEPS.
L’itinerario aiuta a rendere operativo il progetto, lo sviluppa nel tempo e lo adatta ai diversi destinatari; nell'itinerario, gli obiettivi divengono movimenti progressivi; il metodo si concretizza in un insieme d’interventi ed esperienze ordinate secondo una serie successiva di interventi.
Il CG23 proponeva che ogni Ispettoria nella revisione del PEPS, tra altri aspetti, traducesse il cammino di fede proposto in itinerari concreti e adeguati ai propri destinatari e ai contesti in cui opera ( CG 23, 230).
° Il piano pastorale annuale
È l’applicazione annuale del PEPS: la scelta di alcuni obiettivi specifici da curare con speciale attenzione durante l’anno.
Attraverso questi piani annuali si costruisce un cammino graduale che rende operativo il PEPS secondo la verifica sistematica che realizza la CEP.
° La programmazione
È la distribuzione in termini di personale, tempi, e luoghi, dei compiti che il progetto e il piano annuale richiedono, e la determinazione sul posto delle azioni da compiersi. La programmazione si fa ogni anno.
Alcune note di spiegazione:
Sviluppo istituzionale dell'Ispettoria: si riferisce a quegli elementi permanenti che sono punto di riferimento per tutti i progetti e piani di azione che si fanno in essa:
Gli elementi fondamentali del Sistema Preventivo e della Spiritualità Salesiana che l'Ispettoria vuole rimarcare in forma speciale tenendo conto della situazione e dell'ambiente nel quale opera (Il Quadro di riferimento fondamentale)
Le opzioni centrali che devono guidare lo sviluppo dell'Ispettoria; comprende: i campi di azione prioritari per i prossimi anni, i criteri operativi che devono guidare i diversi piani e progetti, le linee generali per la preparazione delle persone e lo sviluppo economico e strutturale.
Questi elementi istituzionali (permanenti o di lunga scadenza) devono concretizzarsi nei diversi piani o progetti operativi, secondo i settori importanti che costituiscono la vita dell'Ispettoria. Tra questi progetti il più sviluppato è il PEPS, che si riferisce al settore dell'azione educativo-pastorale.
Esistono inoltre alcuni altri piani o progetti che sono come trasversali, perché toccano e incidono sui progetti dei diversi settori, come il Progetto laici, il piano della comunicazione sociale, che ha molti elementi di formazione o di animazione pastorale, o il piano vocazionale, che esplicita un aspetto del PEPS, o lo stesso progetto comunitario, nel quale, oltre agli aspetti della vita fraterna e di preghiera, si includono anche elementi che devono qualificare lo stesso PEPS locale. Per questo si collocano con frecce trasversali: non sono progetti che si aggiungono al PEPS, ma qualificano e sviluppano alcuni dei suoi aspetti importanti.
Lo stesso schema si può pensare a livello locale; la comunità deve pensare alcune linee fondamentali e d'insieme per tutta l'opera salesiana, che orientino nell'unità le diverse sezioni o aspetti della vita e azione pastorale salesiana; sarebbe come un "Progetto organico locale", cioè, alcune opzioni fondamentali che la comunità SDB prende come guida di tutta la sua azione animatrice, alla luce di quanto proposto per l'Ispettoria per l'anno. Non sarebbe propriamente un Progetto, ma soltanto alcuni punti sui quali si vuole centrare l'attenzione e gli sforzi di animazione; dopo si devono esprimere, in ognuno, dei piani e progetti concreti.
2. STRUTTURA GENERALE DEL PEPS
Un progetto che voglia essere realistico ed efficace deve pensarsi come un processo continuato, come un cammino che, partendo da una situazione iniziale, avanza verso le finalità fissate attraverso obiettivi e realizzazioni che la trasformano progressivamente; per questo deve essere elaborato in modo progressivo. I tre momenti suddetti vanno successivamente ripresi, sviluppati, approfonditi. E questo più volte, in modo da adeguare i piani educativi alla realtà mutevole in cui lavoriamo.
In questo processo la CEP deve confrontarsi continuamente con il "Quadro di riferimento" stabilito, tanto per illuminare l'analisi della situazione e poter discernere le sfide principali, come soprattutto per individuare gli obiettivi che devono orientare l'azione pastorale verso le mete segnalate nel "Quadro di riferimento" stesso.
2.1 Momento dell’analisi della situazione
° Conoscenza della situazione della nostra area d’interventi e della condizione giovanile nel proprio ambiente: persone, situazioni, risorse, problemi, tendenze, possibilità...
° Interpretazione educativo-pastorale di questa situazione, per valutare i fatti secondo la loro capacità di rendere più facile o più difficile per i giovani la crescita della loro umanità nella fede, per scoprire i valori evangelici di cui i giovani possono essere portatori e le loro attese. Questa interpretazione si fa alla luce degli elementi fondamentali della missione salesiana e del Sistema Preventivo (Quadro di riferimento).
° Determinazione delle sfide più importanti e delle urgenze educative e pastorali che scaturiscono dell’analisi della realtà.
2.2 Momento della progettazione operativa
° Stabilire gli obiettivi generali, cioè le scelte educativo-pastorali che si considerano più importanti, urgenti e possibili per avanzare verso le finalità proposte (Quadro di riferimento).
° Formulare per ogni obiettivo generale alcuni obiettivi concreti, progressivi e verificabili, attraverso i quali si considera possibile raggiungere l'obiettivo generale.
° Scegliere le strategie, cioè le modalità di azione o criteri metodologici che sembrano proporzionati al conseguimento degli obiettivi fissati.
° Concretizzare linee di azione o interventi, in ognuna delle quali si precisano il gruppo di persone destinatarie, le finalità che si cercano, i contenuti che vanno comunicati o attuati, ecc.
° Definire le responsabilità delle diverse persone o équipe e le funzioni degli organismi.
2.3 Momento della verifica del progetto
Consente di misurare obiettivamente l’impatto del progetto sulla realtà, valutandone i risultati alla luce degli obiettivi proposti, di scoprire le nuove possibilità o urgenze apparse, e di discernere i nuovi passi da fare.
Questa verifica fatta lungo il processo permette anche di accompagnare e orientare le persone e gruppi responsabili nella realizzazione delle loro responsabilità e funzioni, di motivarle di più e di adattare il proprio cammino.
La verifica deve coinvolgere le diverse persone, gruppi ed équipe interessati; deve essere positiva, cioè orientata ad aiutare e motivare per ottenere migliori risultati, e, anche se si centra in un aspetto determinato non deve perdere di vista l’insieme del PEPS, nel quale quest'aspetto determinato si inserisce.
In una verifica globale del PEPS, ecco alcuni elementi da non dimenticare:
- se si è generato un vero processo educativo attraverso le diverse attività (continuità, interazione, nuove possibilità e risorse generate, protagonismo del soggetto, ecc.);
- il grado di adempimento degli obiettivi previsti; per questo è fondamentale scegliere alcuni indicatori precisi e misurabili alla luce dei quali si possano verificare i risultati ottenuti;
- analisi delle cause, personali, strutturali, organizzative, ecc. che hanno favorito o meno il processo, per poter adeguare gli obiettivi alle nuove situazioni e possibilità.
3. ELEMENTI PER UN PROCESSO DI ELABORAZIONE O RIELABORAZIONE DEL PEPS
Come già abbiamo detto, la finalità del progetto non è tanto di mettere in mano agli operatori un nuovo testo da conoscere e attuare, ma piuttosto quella di aiutare la CEP ad operare con una mentalità condivisa e con una chiarezza di obiettivi e criteri, che rendano possibile una vera corresponsabilità.
3.1 Criteri fondamentali per un lavoro di progettazione
° Coinvolgimento di tutti i membri della CEP:
- curando la motivazione
- presentando con chiarezza gli obiettivi e il cammino.
° Partecipazione di tutti nei diversi momenti:
- favorendo una informazione sufficiente, puntuale e la più larga possibile;
- promuovendo un dialogo sereno e progressivo nello studio dei problemi e situazioni;
- valutando sempre gli apporti di tutti.
° Sforzo di mantenere chiari e di riproporre continuamente i punti di riferimento e le linee di riflessione:
- centralità della persona del giovane e della condizione giovanile;
- attenzione alla globalità della proposta educativo-pastorale salesiana ( le quattro dimensioni o aree);
- elementi costanti della nostra prassi educativo-pastorale ( Sistema Preventivo).
° Chiarezza fin dall'inizio sui diversi livelli di partecipazione (discussione, decisione, esecuzione) e sui loro responsabili.
° Valutazione continua del processo, per incoraggiare e migliorarlo.
3.2 La CEP, soggetto del processo
Ogni vero progetto educativo è sempre opera comunitaria e di collaborazione. Il PEPS ispettoriale coinvolge tutte le comunità ed opere dell’Ispettoria, mentre il PEPS locale implica la CEP come soggetto della sua elaborazione, attuazione e verifica.
In questo processo, SDB e laici insieme fanno esperienza di comunione e condivisione nello spirito e missione di Don Bosco. Tutti i componenti della CEP percorrono un cammino di discernimento, partecipando attivamente alla ricerca degli obiettivi e linee d’azione del PEPS ( CG24, 119-120).
Il PEPS elaborato, attuato e verificato insieme costruisce la CEP, crea mentalità comune, rende più significativa l’azione educativo-pastorale, diviene un momento privilegiato di formazione permanente di SDB e laici.
Come interessare ed impegnare tutta la CEP in questo processo?
° Creare e mettere in azione un gruppo animatore che:
- stimoli e motivi, aiutando a superare gli ostacoli;
- indichi le linee metodologiche;
- offra gli elementi e sussidi per la riflessione e lo studio;
- riassuma e formuli le conclusioni per riproporle al gruppo.
Questo gruppo a livello ispettoriale può essere l’équipe ispettoriale di Pastorale Giovanile allargata con altre persone competenti e qualificate; a livello locale il Consiglio della CEP o l'équipe di pastorale.
° Coinvolgere e motivare in modo speciale i Salesiani e le comunità SDB in questo compito di animazione del processo di riflessione ed elaborazione del PEPS.
Pensare un’azione a raggio ispettoriale per:
- chiarire la funzione della comunità salesiana come nucleo animatore della CEP;
- approfondire insieme gli elementi di identità salesiana: il Sistema Preventivo come spiritualità, metodo pastorale, metodologia educativa, la sintesi educazione-evangelizzazione, ecc. …
° Preparare un quadro di riferimento dottrinale e metodologico da proporre alla CEP come elemento di condivisione e come guida nel processo.
° Pensare una metodologia che favorisca la partecipazione di tutti i gruppi e organismi della CEP secondo le loro responsabilità e possibilità.
° Interessare in modo speciale i membri della FS che lavorano nello stesso territorio ( Cf. CG 24, 125):
- a raggio ispettoriale, mediante l’incontro degli organismi ispettoriali (équipe ispettoriale di PG e /o Consiglio ispettoriale) con i rappresentanti dei diversi gruppi della FS presenti nell’Ispettoria;
- a raggio locale, attraverso il dialogo tra la consulta locale della FS con la comunità SDB e il Consiglio della CEP.