Una nuova rubrica di NPG

PAROLE ADOLESCENTI

Virginia e il professore


20. Commiato

virgy parcoCaro Prof,
lettera di "commiato" (che brutta parola)... ma penso che questa sia l'ultima lettera che le scrivo (nche se... mai dire mai). Adesso lei va in vacanza e anch'io, e chissà come saranno.
Poi riprenderemo a settembre, ognuno con i propri percorsi.
Mi sento diversa da quando abbiamo cominciato questo nostro dialogo. Mi sento cresciuta, maturata, certamente anche grazie a Lei.
Ci siamo scambiati un sacco di pensieri, mi sono sentita ascoltata e capita. Ho cercato (e spero di averlo fatto nel modo giusto) di interpretare i suoi pensieri. Spero anche, nel mio piccolo, di averle lasciato qualcosa. Perché Lei, a me, ha lasciato tante cose (e questo va oltre l’insegnare).
Mi ha accompagnata durante quasi un anno, e ha ascoltato tutto quello che mi passava per la testa (e il cuore), nonostante le mie idee siano spesso molto confuse, e questo è la cosa più bella.
Mi ha anche detto tante cose belle e importanti, che mi hanno aiutata a capire un pochino di più me, le cose, gli altri...Non mi ha detto quello che dicono tanti adulti: crescerai, sei giovane, sei idealista, stai coi piedi per terra... Magari le veniva anche voglia di dirmelo, ma mi ha ascoltata e ha preso sul serio quello che era serio per me. Ha cercato di vedere tutto anche dal mio punto di vista, di una ragazzina con tanti sogni e voglia di realizzarli. E io ho provato a fare lo stesso con Lei, guardando tutto dal punto di vista di un uomo che ha realizzato tanti dei suoi sogni e vuole aiutare gli altri a fare lo stesso (partendo dai ragazzi, come me). Lei è una persona che, col corso delle lettere, ho imparato a stimare e apprezzare sempre di più, una persona che non dimenticherò e che prenderò come spunto.
Io ho sempre avuto stima per i professori, so che fanno un lavoro ingrato, ma so che attraverso di loro imparo a imparare, non mi disperdo in fantasticherie o in cose inutili, mi tracciano una strada come i binari per un treno, e le mete sono bellissime.
Tante cose che le ho scritto magari adesso non le penso più o le penso diversamente; e va bene così, ma lei mi ha aiutato in questo passaggio.
Mi piacerebbe continuare, ma adesso devo fare qualche passo avanti, magari guardarmi attorno a me, qui. Qualche nuovo amico, qualche adulto, qualche prof o chissà.
Ho sentito la sua voglia di ascoltarmi e di capirmi.
E poi ho sentito la sua passione di professore, il suo amore per le cose che insegna, la sua ricca esperienza, e l'amore per i suoi studenti. Me ne ha fatto conoscere alcuni con qualche loro poesia o scritto, e con le loro esperienze; mi ha fatto scoprire persone che avevano degli ideali (l'ultimo di essi, padre Puglisi), ma anche altri: professori, giudici, uomini di stato, gente qualunque che lotta per il bene, per una società giusta, per la libertà.
Grazie grazie grazie. Potrei dirlo all’infinito e non sarebbe abbastanza.
Ecco, adesso mi mandi una lettera di "addio" che mi dica le cose più importanti che un adolescente deve tenere dentro e che dovrebbe apprendere nel tempo dell'adolescenza, nel tempo della scuola. Le terrò care.
Leggerò qualche suo libro, sarà come confermare il grazie e la bellezza di questo incontro, appunto tra "Virginia e il professore".
Un abbraccio (se la vedrò e se sarà possibile)
Virgi

marcoCarissima Virginia,
per quanto non ci si abitui mai, da prof. accade periodicamente di dover dire “arrivederci”, di dare il “commiato”, di dire “addio” agli studenti; è la legge della scuola, delle classi, degli anni che passano, della maturità, della vita! “Arrivederci”? Non so se ci incontreremo mai di persona, ma ci rivedremo in quel tesoro che è e che è stato il nostro scambio epistolare (non sono come le lettere di Cicerone, di Ovidio, di Dante, di Foscolo, ecc., tuttavia sono molto preziose e poi le nostre sono uniche perché e-mail!).
“Commiato”? È un bel termine visto che viene dal latino commeare cioè avviarsi, che implica dinamicità, crescita, scelta, staccarsi da qualcuno o dal qualcosa e mettersi in cammino.
“Addio”? Non è il saluto più triste (come potrebbe apparire), bensì è il più profondo e deriva da ti raccomando a Dio; che ci si creda o no, che ci può essere di più affettuoso?! Sin dalla prima lettera ti ho scritto che saresti stata come una mia alunna, e mi auguro ti sia sentita voluta bene e valorizzata; certo ora dovrei pure darti una valutazione finale, tuttavia hai già il massimo per aver avuto il coraggio di scrivere così tante lettere ad un prof. di Lettere!
Grazie per questo coraggio e per le tue parole che mi hanno aiutato a mettermi in gioco durante quest’anno ancor di più.Grazie per aver posto tante domande difficili e per aver accolto non le mie risposte, bensì altre domande e la spinta a continuare la tua ricerca di senso.
Grazie per esserti fidata e affidata in un tempo delicato della tua vita, e di averlo fatto nella libertà.
Grazie per avermi confermato ancora una volta che fare l’insegnante può anche essere per qualcuno un “lavoro ingrato”, ma essere un insegnante ripaga sempre e straordinariamente bene.
Grazie per avermi aiutato a crescere con le tue riflessioni, poiché essere adulti e essere prof. non significa sapere tutto e non dover continuare ad imparare.

Mi chiedi di lasciarti qualcosa di importante per il tuo futuro nella scuola e ti regalo questo:

Studia per essere una persona onesta e che esca dalla logica del “così fan tutti”; e sogna!
Studia per costruire legami e non muri con i compagni, i docenti, gli amici, in famiglia; e spera!
Studia per essere chi renderà davvero sicuri ponti, strade, case, scuole, ospedali, luoghi e mezzi pubblici; e scommettiti!
Studia perché la giustizia sia uguale per tutti e certa; e gridalo!
Studia per i malati che hanno bisogno di un operatore sanitario appassionato e competente; e non appiattirti!
Studia per una politica che ricerchi il bene comune al di sopra degli interessi personali; e sii umile!
Studia per trasformare i rifiuti in qualcosa di utile e senza effetti collaterali; e datti da fare!
Studia per proteggere e salvare l’ambiente che consegnerai a chi verrà dopo di te; e credici!
Studia al fine di trasmettere ad altri la bellezza della cultura e del sapere; e condividi!
Studia per uscire dalle logiche del possesso nelle relazioni affettive; e testimonialo!
Studia per rendere la società più accogliente e capace di integrare; e impegnati!
Studia per sconfiggere la mafia e ogni forma di delinquenza; e abbi coraggio!
Studia per costruire percorsi di pace possibili tra le nazioni; e ama!
Studia per “lasciare il mondo più bello di come l’hai trovato”; e ringrazia!
Studia, perché questo imperativo diventi un'opportunità e una passione per tutti; tocca a te!

Mi hai chiesto anche qualcosa di significativo per il tempo dell’adolescenza, ma io – perdonami – lascio a te di scoprirlo passo dopo passo; posso però condividere ciò che è di valore per ogni giorno della mia vita, e te lo consegno augurandoti delle serene e intense vacanze:

Sii una sognatrice… fino a farti uscire il sangue dal naso, cioè sogna con la speranza nel cuore!
Sii innamorata… di qualcuno, di qualcosa, di un singolo, del mondo, cioè non trascurare il cuore!
Sii felice… ma non da sola, poiché solo un folle riesce ad esserlo da solo, cioè rendi felici gli altri di cuore!

“Addio”, con affetto.

Un abbraccio,
Tuo Prof. Marco Pappalardo