Linee progettuali di PG /5
Michele Falabretti
(NPG 2020-07-68)
Non poche volte capita che siamo sotto pressione da parte della comunità per l’urgenza di realizzare qualche aspetto del progetto durante il processo di progettazione. Questo rischia di impedire di valutare le priorità nel percorso di progettazione che stiamo compiendo e la pressione del contingente non permette di vivere una riflessione come gruppo di lavoro, attorno ai vari elementi che potrebbero arrivare dalla condivisione attenta e approfondita con il contributo di tutti i membri. Si rischia di perdere anche di vista gli orizzonti più ampi della Pastorale giovanile e della Chiesa stessa. Viene proposta di seguito una simulazione su qualche questione per sperimentare come sia possibile raggiungere una soluzione finale il più possibile condivisa sulle priorità da realizzare per la buona riuscita del progetto.
UNA TECNICA ATTIVA: DECIDERE INSIEME
In un gruppo di progettazione è importante condividere anche le dinamiche di elaborazione e decisionali. Non basta conoscere e analizzare il problema, bisogna anche agire in sinergia affinché il processo di progettazione sia il più coerente ed efficace possibile, mettendo a frutto le capacità di ognuno.
In modo esemplificativo provate ad analizzare una questione molto concreta che permette, però, di intuire i diversi livelli di analisi di un problema e delle scelte che chiede di compiere. C’è uno spazio inutilizzato che con una minima sistemazione potrebbe diventare fruibile. La questione è a chi affidarlo valutando anche la questione economica, nonché la manutenzione ordinaria e il mobilio/ingombri necessari. Ci sono pro e contro. Essendo una simulazione le colone vanno riempite con considerazioni verosimili. Ciò che conta è il confronto di gruppo e la dinamica che porterà a una soluzione finale: a chi affidare lo spazio?
L’obiettivo è quello di coinvolgere ogni componente del gruppo nel confronto e nella discussione portando un proprio punto di vista, senza dimenticare la necessità di una soluzione il più condivisa possibile.
UN CONFRONTO DI GRUPPO: OGNUNO HA LA SUA ESPERIENZA
In un processo di progettazione le priorità a cui corrispondere sono sempre una mediazione intelligente tra l’urgenza del contingente e la riflessione pastorale che indica il percorso da compiere. Tale mediazione deve coinvolgere anche il gruppo di progettazione, per questo può essere utile ribadire le attenzioni della PG.
Leggete insieme le pp. 27-30 delle LP. Ogni partecipante può esprimere di quale “ambito” della PG ha maggiore esperienza o si sente più vicino. Può essere utile anche ripercorrere gli ultimi anni di azioni pastorali giovanili per evidenziare cosa si è maggiormente curato e cosa meno.
L’obiettivo è quello di mantenere gli orizzonti della progettazione pastorale i più ampi possibili, non per perdersi in mille progettini, ma per essere capaci di collegamenti, coerenza, sinergia.
TESTI DI APPROFONDIMENTO
Indichiamo tre letture e un video circa la questione pastorale giovanile tra luci e ombre, possibilità e limiti. Si tratta di un testo del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile (SNPG) sul ruolo dell’educatore professionale in oratorio, due articoli, uno reperibile anche on line (sito NPG) e, infine, il video dell’intervento di Silvano Petrosino al Convegno di Palermo 2019 del SNPG. I testi sono disponibili in pdf come allegato.
• SNPG, La figura dell’educatore professionale in Oratorio, 2019.
• Mariano Crociata, Emergenza educativa e priorità pastorali della Chiesa in Italia, NPG (qui on line nel sito di NPG).
• Andrea Marchesi et al., Nuove generazioni in ricerca di altre generatività, Animazione Sociale, settembre/ottobre 2016, pp 23-33.
• SIlvano Petrosino, L’elefante nella stanza, XVI Convegno Nazionale di pastorale giovanile, Dare casa al futuro, 29 aprile 2019, Youtube, qui il video.
UN INCONTRO: INFINITI RACCONTI
Si potrebbe convocare una riunione plenaria di tutti gli educatori dei preadolescenti, adolescenti e giovani coinvolti sul territorio o nello stesso contesto ecclesiale. Si tratta di un incontro conoscitivo che, in base al numero dei presenti, potrebbe anche avere un particolare argomento di racconto: le passioni dei nostri ragazzi, le fatiche, i limiti, le paure…).
L’obiettivo è di mettere il gruppo di progettazione in contatto effettivo e diretto con chi è impegnato sul campo, per aver in mente anche le persone concrete che saranno chiamate a dare vita al progetto.
UNO SCHEMA OPERATIVO
Il seguente schema può essere utile a chiarire le diverse priorità che si possono dare nella progettazione pastorale. Il lavoro di gruppo diventa importante perché, dando voce alle diverse figure, compone uno sguardo plurale e permette il confronto per un discernimento effettivo.