Introduzione al dossier di NPG
(NPG 1997-09-7)
Terza puntata del dossier sull'educazione alla corporeità, alla sessualità, alla relazionalità, all'amore dei preadolescenti. Non occorre certo sottolineare l'unità del progetto di educazione/animazione che abbiamo inteso proporre agli educatori dei nostri ragazzi, anche se ovvi motivi hanno costretto a spezzare in tre parti la proposta (cf NPG 3/97 e 7/97).
La prima parte ha presentato la contestualizzazione dell'intera problematica e il quadro di riferimento (antropologico, teologico; pedagogico) all'interno del quale la proposta prendeva forma.
Emergeva una prospettiva che metteva in forte risalto la sessualità come componente generatrice della propria identità/differenza, e come sostanziale apertura all'alterità, e dunque alla comunicazione e al dono.
Il secondo dossier rileggeva l'intera problematica dalla prospettiva educativa, cioè come piattaforma e sentieri percorribili per aiutare i ragazzi a camminare verso un'assunzione di identità di genere strutturalmente definita dalla relazione, dall'alterità.
In questa prospettiva anche la dimensione evangelizzatrice trova la sua collocazione corretta nella crescita del ragazzo e del suo vivere cristiano.
Questo dossier conclusivo completa il progetto.
I contributi che seguono, più di ordine metodologico, evidenziano come la ricchezza delle risorse possa connettersi in sistema e offrire possibilità di esperienze, sistemi di relazione, stili e modelli, strumentazioni simboliche e materiali atte a favorire il conseguimento della meta.
Forse proprio attorno all'educazione sessuale può essere riscoperta l'importanza e l'indispensabilità della dimensione sinfonica e sinergica dell'educazione. È attorno ad essa che ciascuna agenzia educativa offre un proprio contributo specifico e insostituibile: come il modello della differenza di genere integrato nella comunicazione di coppia e l'educazione alla sessualità in famiglia (articolo di Dando e Isabella Solfaroli, genitori che ci raccontano la storia dell'educazione sessuale in famiglia dei loro figli); come il modello di coeducazione nella branca esploratori/guide di un gruppo scout (il contributo di Ignazio Ganga e Margherita Calabrò sull'educazione attraverso l'esperienza di ruolo nel gruppo dei coetanei).
Due contributi inoltre delineano il profilo e la funzione dell'educatore nell'educazione all'amore dei preadolescenti: Ottavio Losana tratta dell'educatore in quanto riferimento, modello e testimone per il preadolescente; Pietro Frizzarin delinea alcune competenze educative fondamentali che configurano la relazione dell'educatore quale relazione d'aiuto.
Tonino Lasconi invece affronta il problema del linguaggio dal pumto di vista dell'educatore: parlare di sesso ai ragazzi e alle ragazze di oggi.
Una sezione finale infine affronta il problema dell'educazione sessuale nella scuola.
Enzo Pappacena fa il punto della situazione dal punto di vista legislativo per capire quale prospettive e quali linee stanno emergendo dentro quella storia che non finisce mai costituita dal percorso, ripetutamente e decennalmente interrotto, della legge sull'istruzione/educazione sessuale nella scuola.
Piero Frizzarin presenta successivamente un progetto ed una proposta metodologica sperimentata dell'educazione sessuale nella scuola dell'obbligo, mentre l'articolo che segue offre l'esperienza concreta di educazione alla sessualità di un Consultorio.
In appendice una panoramica ragionata di alcuni sussidi esistenti sull'educazione sessuale dei preadolescenti. Ad una introduzione sui modelli educativo-culturali soggiacenti, segue la recensione dettagliata dei sussidi secondo i differenti destinatari: preadolescenti stessi ed educatori.