Micaela Valentino *
(NPG 2021-08-35)
La Riforma del Terzo Settore si colloca in un periodo di profonda evoluzione del settore non profit in Italia e anche in un contesto di fiducia nelle sue potenzialità e nelle prospettive che può offrire. Tale evoluzione si riscontra nell’ampia portata degli investimenti del settore pubblico e privato, nella tipologia e incremento di interventi messi in atto nei diversi contesti di fragilità sociale, nel numero di beneficiari raggiunti e nella misurazione dell’impatto sociale realizzato. Quest’ultimo rappresenta il file rouge, presente all’interno delle richieste dei finanziatori pubblici e privati, ed è in qualche misura anche uno tra i principali elementi, motore della Riforma. Conoscere l’impatto sociale dei progetti può permettere di migliorare le performance e raggiungere maggiori risultati.
Tra i primi decreti attuativi, sui 40 previsti, che sono stati formalizzati, compare il Decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40 “Istituzione e disciplina del servizio civile universale” che istituisce e disciplina il Servizio civile universale, completamente riorganizzato sia in termini di governance che operativi.
In particolare il decreto istituisce un nuovo processo di progettazione, o per meglio dire di coprogettazione e coprogrammazione, per favorire maggiori sinergie, relazioni tra gli enti coinvolti per aumentare l’impatto delle progettazioni in essere, al fine di evitare sempre più frammentazioni a livello territoriale e tematico, in un’ottica di valorizzazione di economie di scala.
Tra le novità, seguendo tale ottica programmatica e più organica, il decreto istituisce un Piano triennale e un Piano annuale, organizzato per programmi di intervento, composto a sua volta da progetti, ossia quelli sviluppati dagli enti. Un programma consta di più progetti interrelati e rispondenti a settori specifici e in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Il decreto prevede anche una definizione di compiti tra Stato e Regioni, che non sono ancora completamente definiti. Inoltre chiarisce anche la terminologia, non più volontari, ma operatori volontari, che porta con sé una significatività di ruolo. Il decreto ha comportato anche la diminuzione delle ore di Servizio Civile da 30 a 25 per poter bilanciare e favorire anche altre attività di studio, formative e di lavoro. Il Servizio Civile è così rappresentato come un’opportunità di crescita per il giovane, un’occasione professionalizzante, di accrescimento delle competenze trasversali e apprendimenti, che considera il giovane in una dimensione integrata, dando spazio a tutto il suo vissuto in maniera complementare.
Dal punto di vista pratico, lo SCU non è assimilabile ad alcuna forma di rapporto di lavoro di natura subordinata o parasubordinata e non comporta la sospensione e la cancellazione dalle liste di collocamento o dalle liste di mobilità; gli assegni attribuiti agli operatori in servizio civile universale sono esenti da imposizioni tributarie e non sono imponibili ai fini previdenziali.
Il tema del riordino investe in pieno il Servizio civile istituendo un nuovo albo, ridicendo i 12 mesi di servizio anche fino ad un minimo di 8 e inserendo delle misure aggiuntive legate al tutoraggio, alle minori opportunità e alla possibilità di poter trascorrere un periodo in un paese dell’UE (per i progetti che si svolgono in Italia), permettendo in qualche modo un’armonizzazione con quanto è già presente nei contesti della progettazione europea.
Inoltre un’altra novità è rappresentata dall’accordo sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, in cui sono definiti i criteri per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite dagli operatori volontari durante lo svolgimento del servizio civile universale, in funzione del loro utilizzo nei percorsi di istruzione e in ambito lavorativo.
Un operatore volontario in effetti è un giovane che cresce, investe su se stesso, promuove il suo sviluppo personale e allo stesso tempo si impegna per realizzare il bene comune e supportare le comunità in cui opera.
* Referente Servizio Civile Universale Estero
Salesiani per il Sociale aps