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    Un idraulico in banca



    Virginia Di Cicco

    (NPG 1999-06-02)


    Sto uscendo per andare in banca: ho bisogno di un idraulico.
    Se questa affermazione risulta assurda alle vostre orecchie, se state ancora tentando di capire quale nesso possa mai legare una banca con un idraulico, allora semplicemente non conoscete l’associazione «Banca del Tempo».
    Mauro impartisce lezioni di matematica e computer in cambio di lezioni di latino.
    Stefano fa il dogsitter in cambio di lezioni di chitarra.
    Maria si offre di preparare gustosi rinfreschi in cambio di un aiuto per stirare.
    Un filo unisce queste persone tra loro: sono tutti correntisti della Banca del Tempo, l’unica banca il cui capitale non è costituito dal danaro ma dalla disponibilità, dalle capacità e dal potenziale affettivo dei suoi iscritti.
    Quale bene più prezioso del proprio tempo libero in una società che vive del mito della velocità, che non riconosce più il valore dell’attesa e della riflessione, che non si concede tregua, che corre dietro la propria vita con il terrore di non raggiungerla mai, senza accorgersi invece di averla superata?
    Quale dono più gradito che mettere al servizio del prossimo le nostre capacità e i nostri talenti, sciogliendo le debolezze altrui con la nostra forza, in un mondo dove troppo spesso la forza di qualcuno è soltanto la somma delle debolezze degli altri e dove chi possiede nasconde per avere solo per sé?
    La Banca del Tempo ha due volti. È il luogo dell’aiuto immediato e concreto, quell’aiuto umile e fondamentale che risolve i piccoli e grandi problemi della quotidianità, che permette anche di imparare in una seconda volta a fare da sé, scoprendosi più ricchi e più abili e divenendo l’anello della catena che ha superato la fase del bisogno d’aiuto e ha scoperto quella della voglia di aiutare.
    È il luogo dove trovano soddisfazione quelle curiosità insistenti che a volte ci solleticano il naso, senza spendere un soldo, solo grazie ad uno scambio di saggezza che vola sulle ali della solidarietà.
    Ma la Banca del Tempo è anche e soprattutto una rete di affetto, un circuito d’amore, un mondo caldo e amico dove trovano pace le nostre ansie e le nostre solitudini, quelle terribili che nascono dalla sensazione di essere in pericolo e di non farcela da soli quando intorno c’è il vuoto.
    È il luogo dove le proprie passioni trovano inseparabili compagni di giochi nelle passioni altrui, dove gli interessi di uno incontrano gli interessi dell’altro e da mille di queste misteriose alchimie nascono amicizie allegre e forti.
    C’è da dire che il miracolo non resta confinato tra le pareti dell’associazione, ma investe e dilaga anche nelle città, cercando di trasformarle a misura dei sogni più segreti di ciascuno di noi.
    Non più città contenitori asettici e grigi di infinite individualità che non comunicano, dove ognuno è abbandonato a se stesso e può contare solo sulle sue capacità. Piuttosto città dal volto umano, che abbiano mille braccia pronte a sostenere chi vacilla e mille gambe pronte a correre dovunque ci sia bisogno d’aiuto.
    Informatevi nelle circoscrizioni delle vostre città e aprite subito un contocorrente. Indipendentemente dai tassi nazionali, qui gli interessi sono altissimi.


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