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    Preadolescenti e libertà: risultati di un sondaggio


     

    Vito Orlando

    (NPG 1982-09-4)



    LIBERTÀ: ESIGENZA IRRINUNCIABILE PER IL PREADOLESCENTE

    Ogni età e ogni situazione sociale hanno bisogni ed esigenze che sono di fondamentale importanza per la vita; occorre riconoscerle e stimolarle perché la vita possa realizzarsi in pienezza.
    Gli adulti non riconoscono sufficientemente il bisogno e l'esigenza di libertà dei preadolescenti e non lasciano loro spazi necessari, né offrono adeguati stimoli affinché i ragazzi possano diventare protagonisti della propria crescita. Il mancato riconoscimento delle esigenze di libertà dei preadolescenti mortifica il loro protagonismo nella crescita e ne condiziona l'orientamento di vita.
    Questi atteggiamenti sono il segno più evidente della incapacità degli adulti di guidare alla libera assunzione di responsabilità e di stimolare una progressiva presa di coscienza della propria originale individualità.
    Occorre inoltre tener presente che gli atteggiamenti suindicati, piuttosto comuni tra gli adulti, si coniugano immediatamente con le sollecitazioni e i condizionamenti della società e dell'ambiente in cui vive il preadolescente. L'effetto congiunto di questi fattori rende il ragazzo disponibile al consumo e all'imitazione, in un mutare continuo di comportamenti e di atteggiamenti.
    I tentativi di indipendenza e il desiderio di autonomia, che comunque si affacciano nella vita dei preadolescenti, cozzano con la reale dipendenza dagli adulti e dall'ambiente. Questa dipendenza può scatenare conflitti e frustrazioni che condizionano fortemente la crescita dei ragazzi.
    «La libertà, dice una ragazza di terza media, è un'esperienza irrinunciabile, che ci aiuta a ritrovare noi stessi e a farci vivi e partecipi nella società in cui viviamo, a gioire delle nostre conquiste e dello spazio che man mano conquistiamo. Certamente il desiderio di essere liberi comporta per ognuno di noi (...) delle grosse responsabilità e a volte, credetemi, delle rinunce a quelle situazioni che caratterizzano la vita della spensierata fanciullezza».
    La libertà, in quanto esigenza irrinunciabile, è l'ambito specifico in cui si gioca la vita e il futuro del ragazzo; nello spazio di libertà che gli viene riconosciuto egli esercita il suo protagonismo, volto alla lenta costruzione di sé e al graduale confronto con gli altri.

    Nessun «riconoscimento» senza attenzione e conoscenza

    I rapidi e molteplici cambiamenti che avvengono nella vita del ragazzo rendono difficile la comprensione dei suoi atteggiamenti e comportamenti. Solo un'adeguata
    conoscenza e una continua attenzione alla sua vita possono aiutare a cogliere l'importanza che essi attribuiscono alla libertà e i modi secondo cui la vivono. Le concezioni e le concretizzazioni dell'esigenza di libertà sono le porte della vita, l'inizio più significativo del loro cammino di maturazione, le prime sofferte esperienze del loro vivere in questo mondo. Tutto ciò va colto nel suo lento e, a volte, caotico manifestarsi nel vivere concreto.
    Non è facile trovare, tuttavia, modi adeguati per realizzare una attenzione che faccia cogliere orientamenti, atteggiamenti, lotte, condizionamenti, esperienze sofferte di maturazione del ragazzo.
    Pensiamo che possano svolgere un'utile funzione dei sondaggi esplorativi che consentano di conoscere la loro individualità e soggettività pensante, il disorientamento e la dispersione della loro vita, gli appelli e le provocazioni che essi rivolgono alla responsabilità degli educatori. Attraverso questi sondaggi si attua, in qualche modo, un dialogo e un confronto allargato con gli stessi ragazzi, su tematiche specifiche e di particolare importanza; si può anche riuscire a valutare gli orientamenti personali e i condizionamenti ambientali.

    UN SONDAGGIO SUL PROBLEMA DELLA LIBERTÀ

    Il problema della libertà è stato il perno intorno a cui è ruotato il programma di varie discipline, durante tutto l'anno scolastico, in una terza media che, anche negli anni precedenti, aveva vissuto l'impegno scolastico come esperienza di educazione integrale.
    Le alunne, tuttavia, non hanno approfondito il problema della libertà soltanto attraverso la ricerca interdisciplinare, hanno anche effettuato un piccolo sondaggio tra i coetanei del proprio contesto urbano. Il sondaggio ha interessato 405 alunni/e di una ventina di classi di terza media della città di Bari. Gli alunni sono stati scelti con una precisa tecnica campionaria e si è avuto cura di avvicinare classi in contesti sociali diversi. A tutti è stato applicato un breve questionario che mirava a cogliere la finalizzazione dell'esigenza di libertà, la sua manifestazione in comportamenti concreti e la conflittualità che essa scatena; il significato che la libertà acquista nella prospettiva degli ideali perseguiti dagli stessi preadolescenti.
    Presenteremo ora i risultati più importanti del sondaggio senza avere alcuna pretesa sulla loro possibile generalizzazione, ma solo come base conoscitiva all'interno del nostro dossier.

    IMPORTANZA DEGLI IDEALI E SCELTE DI VITA DEI PREADOLESCENTI

    L'esigenza di libertà dei preadolescenti va colta all'interno del dinamismo della loro vita. A livello esistenziale il dinamismo si esprime soprattutto nella tensione ideale e negli orientamenti che la vita assume. Crediamo perciò che sia anzitutto necessario cogliere il rapporto «preadolescenti-ideale» per poter meglio interpretare il loro bisogno di libertà e la sua finalizzazione.
    Gli interrogativi a cui il nostro sondaggio doveva offrire delle risposte erano i seguenti: In che misura i preadolescenti valutano importanti gli ideali nella vita? Quali ideali sono ritenuti più importanti? Gli ideali ritenuti importanti orientano effettivamente le scelte di vita?
    La maggior parte dei soggetti della nostra indagine (67,63%) è dell'avviso che nella vita sia molto importante avere degli ideali; il 30% li ritiene importanti e il 2,5% dice, invece, che sono poco o per nulla importanti.
    Il numero delle ragazze che ritengono molto importante avere ideali è sensibilmente inferiore rispetto a quello dei loro coetanei; ma tra coloro che attribuiscono poca o nessuna importanza agli ideali nella vita, la presenza dei ragazzi è più consistente. Sembra riscontrabile, inoltre, un andamento inverso tra ceto sociale di appartenenza e affermazione dell'importanza degli ideali: i preadolescenti che appartengono ai ceti sociali meno elevati accentuano maggiormente l'importanza degli ideali nella vita.
    L'affermazione dell'importanza degli ideali acquista dimensioni concrete alla luce di ciò che viene indicato come ideale perseguibile, come ciò per cui vale la pena impegnare la propria vita.
    Il 57,28% afferma che l'ideale più importante è la realizzazione del proprio progetto di vita. Un terzo dei preadolescenti intervistati dice che è anche importante rendersi disponibile agli altri e poco più del 10% orienta la propria vita alla conoscenza degli altri. Solo il 4,44% ritiene che ciò che conta nella vita sia piuttosto avere molti soldi e divertirsi.
    Mentre non vi è quasi differenza tra ragazzi e ragazze circa la realizzazione del proprio progetto di vita, le ragazze vivono una maggiore disponibilità per gli altri e i ragazzi sono molto più numerosi a voler estendere la conoscenza di altre persone e ad aspirare ad una vita piena di soldi e di divertimento. I meno inclini a vedere la propria vita aperta e disponibile agli altri sono i figli dei commercianti, mentre coloro che riconoscono importante avere soldi e divertirsi appartengono a tutti i ceti sociali.
    L'affermazione dell'importanza degli ideali e la qualità delle scelte degli stessi sono chiamate a verifica quando si è di fronte a momenti particolari della vita. Tra questi momenti, per i preadolescenti, ha una notevole importanza la scelta della scuola superiore. Quali criteri, quali motivazioni ideali orientano questa scelta?
    Sembra che l'orientamento scolastico sia finalizzato soprattutto ad esigenze individuali, ma si pone in coerente continuità con le indicazioni precedenti.
    Il 59% afferma che sceglierà il tipo di scuola superiore che gli consentirà di rea• lizzare se stesso. Le ragazze sono moltc numerose (il 15% in più dei loro coetanei; a orientarsi per una scuola che consentE anzitutto un'adeguata realizzazione per sonale. Il desiderio di realizzare se stessi i il motivo più comune nella scelta scolasti ca dei figli dei professionisti, un po' meni presente agli altri livelli sociali.
    L'avviarsi ad una professione, sia essa redditizia (24,44%), o socialmente prestigiosa (19,26%) motiva la scelta dei ragazzi, mentre, con prevalenza, ancora ragazze, il 27% dice che sceglierà la scuola che soddisfi maggiormente le personali esigenze di cultura. Ai livelli sociali medi e inferiori, ciò che motiva la scelta è sia l'esigenza di una professione redditizia e prestigiosa, che le personali esigenze di cultura.
    In che misura nei dati precedenti è rilevabile la presenza di condizionamenti socio-ambientali?
    L'importanza data al denaro e al divertimento può essere immediato riflesso di alcuni aspetti della civiltà dei consumi; nella stessa logica rientra la scelta scolastica che orienta ad una professione redditizia e prestigiosa. Se in questa logica si ritrovano soprattutto i ragazzi è perché ad essi più facilmente si propone un modello di realizzazione piuttosto proiettato verso la rilevanza sociale.
    I dinamismi e i modelli di maturazione che perseguono le ragazze sembrano essere di tipo piuttosto tradizionale, con accentuazione della dimensione personale-individuale, che non è tuttavia aliena dalla disponibilità per gli altri.
    L'analisi del rapporto preadolescenti-ideali evidenzia l'estensione della loro tensione ideale e, sebbene in modo non ben definito, l'orientamento della stessa. Non si può certamente parlare di disorientamento nella vita della maggior parte di loro, perché sembra realizzarsi in una dinamica progettuale che tende soprattutto all'autorealizzazione. Si tratta piuttosto di verificare e valutare quali siano i modelli a cui si ispirano in questa volontà di auto-realizzazione.

    ESSERE LIBERI PER ESSERE PROTAGONISTI

    Le maggiori tensioni tra i preadolescenti e gli adulti avvengono intorno ai progetti che essi fanno in vista del futuro e circa la sempre crescente ricerca di autonomia nella realizzazione di questi stessi progetti. La libertà di progettare il proprio futuro e il crescente spazio di autonomia rendono maggiormente possibile l'autodeterminazione e quindi l'assunzione di responsabilità.

    Condizionamenti e ricerca di autonomia

    In che misura i soggetti del nostro sondaggio vivono una tensione con gli adulti a livello di progettualità e di ricerca di autonomia?
    La maggior parte (64%) è convinta che i genitori siano d'accordo sui loro progetti per il futuro, mentre una piccola percentuale (6%) dice chiaramente che i genitori vorrebbero che facessero altro. Vi è anche un numero notevole (28,64%) che ritiene di non poter valutare il consenso o meno dei genitori perché, ordinariamente, non parla con loro di progetti.
    Se un piccolo numero vive già una situazione di aperta conflittualità, molti altri mancano di guida nell'orientamento della loro vita, poiché non esiste dialogo e confronto con i genitori. I condizionamenti, tuttavia, non si verificano soltanto nella prospettiva del progetto di vita, ma anche nella gestione quotidiana, dove più spesso si possono scontrare le esigenze di autonomia dei preadolescenti e la volontà impositiva dei genitori.
    Non sono molti i preadolescenti che affermano che attualmente la famiglia consente di soddisfare pienamente le proprie esigenze di libertà: solo il 29%. Circa i due terzi dei soggetti del nostro sondaggio si ritengono solo parzialmente soddisfatti delle condizioni di libertà che sono loro offerte in famiglia e un numero molto ridotto (3%) afferma di essere totalmente insoddisfatto.
    Coloro che sottolineano maggiormente i condizionamenti da parte dei genitori, sia in prospettiva di futuro che nella gestione quotidiana, sono le ragazze. Sono esse che lamentano la carenza di dialogo con i genitori e la pressione da parte della famiglia a scegliere orientamenti diversi nella vita, e sono ancora le ragazze che affermano di trovarsi spesso nella totale impossibilità di soddisfare le proprie esigenze di libertà.
    I condizionamenti e i controlli esercitati sulla vita delle ragazze sono facilmente riconducibili a dimensioni di cultura ambientale. Anche se la ricerca è stata realizzata in ambiente urbano, una notevole percentuale della popolazione proviene dalle zone interne e ci troviamo comunque in un'area culturale, quella meridionale, nella quale è ancora forte il peso della tradizione che non concede molta autonomia alle donne, sia a livello di progettazione che di vissuto ordinario.
    Anche in riferimento all'estrazione sociale dei preadolescenti troviamo alcune indicazioni importanti: i figli dei commercianti hanno più facilmente autonomia nel quotidiano, ma sono i più numerosi a lamentare condizionamenti circa i loro progetti. I preadolescenti che appartengono ai ceti sociali più elevati hanno maggiore possibilità di soddisfare le loro esigenze di libertà nell'immediato, ma la loro vita non sembra avere una guida nella scelta degli orientamenti di fondo perché il dialogo è carente. Anche i figli degli operai non parlano molto con i genitori dei progetti della loro vita e sentono più di tutti i condizionamenti e le limitazioni del loro bisogno di autonomia.
    In questa prospettiva di condizionamenti e di esigenze di libertà, si impone anche la verifica della dimensione reale dell'autonomia che i preadolescenti cercano.
    Quale grado di autonomia desiderano i ragazzi? Quale spazio riconoscono all'intervento educativo? In che misura e per chi l'indipendenza che si cerca significa autonomia completa?
    Tra i preadolescenti intervistati, il 31% vorrebbe un'autonomia completa, i più (45,67%) ritengono sufficiente un'autonomia parziale e il 26% afferma che il preadolescente ha bisogno di essere guidato nell'assunzione di responsabilità e di autonomia. Quasi nessuno, però, vorrebbe che fossero altri a decidere per lui.
    Le ragazze riconoscono maggiormente la necessità di una limitazione e di una guida e questo orientamento è lievemente più presente tra coloro che appartengono ai ceti sociali inferiori.
    Queste ultime indicazioni sulla ricerca di autonomia aiutano a cogliere le dimensioni e anche qualche contraddizione a livello di esigenze di libertà, che saranno ancor meglio precisate negli approfondimenti seguenti.

    Bisogno di libertà e volontà di protagonismo

    Abbiamo cercato di cogliere i condizionamenti e le possibilità di autonomia dei preadolescenti delle scuole di Bari. La situazione e le stesse esigenze vanno illuminate a partire dalle motivazioni che spingono i ragazzi alla ricerca di autonomia. Il bisogno di libertà, per la maggior parte dei soggetti del nostro sondaggio, si traduce nella possibilità di fare scelte personali: 59%. Sono anche numerosi quelli che legano l'esigenza di libertà a un bisogno di indipendenza: 36%. Il bisogno di libertà e di autonomia, tuttavia, si traduce anche in modi più immediati e concreti: uscire con gli amici (33%), avere la /il ragazza' o (18%), avere la moto (9%), avere le chiavi di casa (6,61%).
    Anche in queste indicazioni che concretizzano il bisogno di libertà, troviamo qualche elemento significativo di differenziazione in riferimento alle caratteristiche personali e sociali: le ragazze vivono le esigenze di libertà soprattutto come possibilità di fare scelte personali e/o di uscire con gli amici, mentre i ragazzi si sentono maggiormente liberi quando hanno qualcosa che accentui la loro individualità e indipendenza.
    I preadolescenti che appartengono ai ceti sociali superiori vivono il bisogno di libertà soprattutto come possibilità di fare scelte personali, mentre i figli degli operai vogliono essere liberi per un bisogno di indipendenza.
    Possiamo fare immediatamente un collegamento tra la situazione di condizionamento e l'orientamento del bisogno di libertà.
    I figli degli operai che evidenziavano una mancanza di autonomia nell'immediato vivono un bisogno di libertà soprattutto come ricerca di indipendenza. Le ragazze che si sentivano condizionate sia a livello di progetto che di autonomia immediata esprimono sia un bisogno di autonomia nelle scelte di vita che una maggiore possibilità di vivere in libertà le relazioni con i loro coetanei.
    Che cosa anima il bisogno di libertà dei ragazzi e le sue concretizzazioni? Per capire l'orientamento delle scelte e della volontà di indipendenza si deve cercare di approfondire la finalizzazione e il motivo che spinge a ricercare la libertà.
    Dalle risposte alla domanda vuoi essere libero per...» sembra emergere chiaramente la volontà di protagonismo dei preadolescenti.
    Il 69% circa afferma che vuole essere libero per gestire responsabilmente la propria vita, per assumere cioè diretta responsabilità del proprio vivere. La percentuale delle ragazze che esprime questa finalizzazione dell'esigenza di libertà è notevolmente superiore a quella dei loro coetanei.
    Si vuole essere liberi anche per dedicarsi maggiormente ai propri hobbies (35%), per sentirsi adulto (16%) e per avere un'indipendenza economica (7%).
    L'esigenza di libertà, orientata all'assunzione di responsabilità, è maggiormente presente tra i ragazzi appartenenti ai ceti medi; i figli degli operai vogliono essere liberi per sentirsi adulti, mentre tra i figli dei professionisti vi sono finalizzazioni di genere diverso.
    Esaminando le concretizzazioni del bisogno di libertà abbiamo visto che, per il 36% dei soggetti della nostra indagine, essere liberi significa essere indipendenti; questa stessa volontà di indipendenza può essere presente in coloro che vogliono gestire responsabilmente la propria vita e in quelli che vorrebbero un'autonomia completa. La volontà di protagonismo di costoro sembra piuttosto esprimersi in una dimensione di esclusività che potrebbe creare tensione e conflittualità con chi volesse svolgere un ruolo di guida.
    Sono molto più numerosi coloro che orientano il bisogno di libertà alla costruzione responsabile di sé, senza escludere la presenza di chi potrebbe essere stimolo e guida.
    Vi sono ancora altri che si lasciano piuttosto dominare dalla volontà di imitazione e/o cercano segni che palesino, almeno esteriormente, l'avvenuto passaggio allo stadio postinfantile.
    Possiamo considerare questi orientamenti emergenti come livelli diversi di atteggiamenti dovuti a livelli diversi di maturazione e/o incidenze diverse di condizionamenti socio-ambientali. Il problema educativo sta nel far maturare una volontà di protagonismo, che, superando l'ebbrezza della totale indipendenza e l'illusione dei segni del passaggio di stadio di vita, si avvii all'assunzione responsabile della propria crescita, in continuo dialogo di verifica e di ulteriore illuminazione.

    ESSERE LIBERI PER REALIZZARE UN MONDO PIÙ LIBERO

    Il bisogno e la finalizzazione della libertà trovano la loro verifica nei comportamenti concreti. In quali comportamenti si manifesta la libertà? Quando i ragazzi sentono di agire liberamente?

    Libertà esige riflessione e responsabilità

    Le risposte dei preadolescenti al riguardo sono più diversificate, ma molto utili per cogliere il loro orientamento e vedere in che modo la loro vita prende forma nelle azioni quotidiane.
    Il 58% ritiene di essere libero allorquando la sua scelta e la sua azione scaturiscono dalla riflessione personale; una considerevole percentuale (36%) ritiene persona libera colui che è disposto a riconoscere i propri torti. Il 21,48% dice invece che è libero colui che fa quello che vuole, mentre il 13,33% afferma che si è liberi quando si segue il consiglio di qualcuno e il 14,32% quando si rinuncia a qualcosa. Vi è anche un certo numero che ritiene di comportarsi da persona libera quando agisce come gli altri e un minor numero si sente libero quando è accontentato in quello che vuole. Anche nella valutazione di un comportamento libero appaiono chiaramente i diversi stadi, con contorni anche problematici. Agire come gli altri indica assenza di problema ed essere accontentati in quello che si vuole riduce la libertà a capriccio. Fare quello che si vuole non apre neanche ad una prospettiva di responsabilità, soprattutto nella misura in cui è difficile valutare quello che effettivamente si cerca nella vita.
    Una scelta di vita, invece, che scaturisce da riflessione, che richiede rinuncia e/o si realizza anche confrontandosi con qualcuno, si pone certamente su un livello diverso e traduce un cammino di maturazione all'insegna della responsabilità.
    I comportamenti, come le concezioni, si presentano con differenziazioni significative sia in riferimento al sesso che all'estrazione sociale dei soggetti della nostra indagine.
    Le ragazze, molto più dei loro coetanei, ritengono che il comportamento di una persona libera debba essere guidato da scelta e riflessione, e che la libertà comporti anche rinuncia e/o disponibilità a seguire il consiglio di qualcuno. I ragazzi invece sono nettamente più numerosi nel ritenere che si è liberi quando si può fare quello che si vuole, quando si agisce come gli altri, ma anche quando si è disposti a riconoscere i propri torti.
    Tra coloro che ritengono che uno è libero quando fa quello che vuole, sono più numerosi i figli degli operai, ma è notevole la presenza di altre categorie sociali. Sono gli stessi figli degli operai che sono i più disposti a seguire il consiglio di qualcuno. Non vi è notevole differenza invece, a partire dall'appartenenza sociale, nel ritenere comportamento libero il saper riconoscere i propri torti, mentre sono i figli dei professionisti e degli impiegati che pensano di essere liberi quando le scelte sono precedute da attenta riflessione.

    Impegno per un mondo più libero

    Poiché la libertà non è solo un'esigenza personale, ma una condizione di vita da realizzare insieme ad altri, ciò che si è disposti a fare per realizzare questa condizione comune di libertà è un rivelatore dell'importanza che ad essa si riconosce. Il 58% si è detto disposto a impegnarsi per
    ogni causa giusta in difesa della libertà; il 37,53% ritiene che la libertà esiga che non si faccia mai violenza a nessuno. I soggetti del nostro sondaggio vanno anche più in là e si dicono pronti a partecipare ad ogni lotta per i diritti dell'uomo (34%) e il 10% ha detto di essere perfino disposto a dare la vita.
    Le percentuali riportate rivelano alcune contraddizioni. Il dirsi pronti a difendere ogni causa giusta non trova adeguata corrispondenza nella volontà di partecipare alle lotte per la difesa dei diritti dell'uomo; la differenza è del 25%. L'incongruenza si manifesta anche, ed è ancora più problematica, nella differenza di percentuale tra l'impegno per difendere ogni causa giusta e la volontà personale di evitare ogni violenza verso gli altri. L'incongruenza, tuttavia, potrebbe anche essere semplicemente segno della non avvenuta armonizzazione dei vari aspetti dei problemi e della realtà nelle proprie concezioni di vita.
    Al di là di queste chiarificazioni, può essere indicativo evidenziare i fattori differenzianti. Tra le ragazze è lievemente più presente la disponibilità in difesa di ogni causa giusta, l'impegno di evitare ogni violenza e anche la disponibilità a dare la vita. Coloro che appartengono ai ceti più elevati sono disposti a difendere ogni causa giusta e a partecipare a ogni lotta per i diritti dell'uomo; mentre i figli degli operai e, in genere, gli appartenenti alle classi meno privilegiate, evidenziano soprattutto l'impegno a non fare mai violenza a nessuno.

    UNA CONCLUSIONE PROSPETTICA

    L'analisi dei risultati del sondaggio ha un carattere volutamente descrittivo. Abbiamo solo, di tanto in tanto, cercato di evidenziare qualche problema e di sottolineare le differenziazioni significative in riferimento al sesso e all'appartenenza sociale.
    Il problema di fondo che sembra emergere è il seguente: l'estensione del dinamismo progettuale ideale si restringe notevolmente e appare nella sua problematicità alla luce delle aspirazioni concrete che accompagnano il quotidiano.
    Ideale e realtà restano alquanto distanti. Risulta perciò necessario far cogliere nella loro organicità l'ideale e il reale, affinché la vita si incammini verso una maturazione che esprima coerenza e pienezza di umanizzazione.
    La corrispondenza ideale-realtà, progetto-libertà, maturazione-autonomia non è un fatto teorico e/o di logica puramente razionale. una logica di vita che si acquista nell'esercizio concreto della libera progettazione e dell'azione responsabile.
    Su questa logica di vita si esercitano spesso condizionamenti di tipo socio-culturale che rischiano non solo di disorientare ma anche di frustrare il preadolescente, con il pericolo di fughe e/o di evasioni che cercano nell'irreale la soddisfazione di esigenze contrastate nella realtà.

    QUESTIONARIO

    1) È importante per te avere ideali da realizzare nella vita?
    - molto importante
    - importante
    - poco importante
    - per nulla importante.
    2) Quali dei seguenti ideali ritieni più importanti? (indica in ordine di importanza quello che per te è 1°, 2° ...)
    - avere molti soldi e pensare a divertirsi
    - conoscere molte persone
    - aiutare gli altri
    - realizzare il proprio progetto di vita.
    3) Attualmente in famiglia ti è consentito di soddisfare le tue esigenze di libertà?
    - pienamente
    - parzialmente
    - per nulla.
    4) I tuoi genitori sono d'accordo con i tuoi progetti futuri?
    - sì
    - non so, perché non gliene ho mai parlato
    - no, vorrebbero facessi altro.
    5) Per te il bisogno di libertà si concretizza in:
    - avere le chiavi di casa
    - avere la ragazza/o
    - essere indipendenti
    - fare scelte personali
    - uscire con gli amici
    - avere la moto
    6) In difesa della libertà tua e degli altri, saresti disposto/a a:
    - difendere ogni causa giusta
    - non fare mai violenza a nessuno
    - dare la vita
    -partecipare ad ogni lotta per i diritti dell'uomo
    7) Alla tua età vorresti:
    - una completa autonomia
    - un'autonomia parziale
    - un'autonomia guidata
    - che altri decidano per te.
    8) Vuoi essere libero/a per: sentirti superiore agli altri
    - sentirti adulto
    - avere un'indipendenza economica
    - assumerti le tue responsabilità
    - dedicarti ai tuoi hobbies
    9) Sceglierai il tipo di scuola superiore per:
    - realizzare te stesso
    - avviarti ad una professione redditizia
    - avviarti ad una professione importante
    - una personale esigenza di cultura
    10) Ti comporti da persona libera quando:
    - fai quello che vuoi
    - segui il consiglio di qualcuno
    - agisci come gli altri
    - rifletti su quello che fai e scegli di conseguenza
    - riconosci i tuoi torti
    - rinunci a qualcosa
    - gli altri ti accontentano in quello che vuoi

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