Giuliano Palizzi
(NPG 1975-04-95)
La Quaresima porta alla Pasqua. Il ragazzo è particolarmente sensibile ai tempi forti che la liturgia ci invita a vivere. La passione di Cristo ha una forte presa Mia sua abbondante sensibilità: il dolore, la sofferenza dell'innocente lo commuovono fino alle lacrime. Il Cristo risorto dà motivo alla sua gioia, dà senso alla sua voglia di vivere e lo porta a superare la dimensione puramente sentimentale e malinconica che la Quaresima può aver suscitato in lui, in quel momento storico della sua vita in cui una certa malinconia gli è congeniale per via di quel travaglio che è caratteristico della adolescenza.
L'educatore è chiamato a valorizzare questi momenti, a portare il ragazzo alla sostanza di ciò che il popolo cristiano vive in una maniera simbolica e drammatica. Altrimenti, finita la mezz'ora di entusiasmo o di commozione è finito tutto, oppure si corre il rischio di continuare a portare avanti dei ragazzi che non crescono, che non sanno fare piccoli passetti nella scoperta di se stessi, degli altri, dell'uomo. La Quaresima e la Pasqua in genere procedono a braccetto con la primavera. Non sarà difficile allora vederci i nostri ragazzi tristi, pensierosi, svogliati.., affetti da questa malinconia che essi stessi, per primi, non sanno spiegare. Sono momenti che abbiamo vissuto tutti, ma che non tutti forse riusciamo a ricordare nella loro intensità e importanza vitale. Sono momenti in cui il ragazzo non vuole essere scocciato, vuole starsene da solo, sognare, non pensare, forse leggicchiare... I libretti che presentiamo possono aiutare a vivere i momenti descritti. Il primo, semplice, basato sulla testimonianza, per quelli che stanno vivendo la « fase primaverile»; può aiutarli, una paginetta alla volta, a uscire da se stessi, a sperare, a trovare un po' di pace, di quella vera. Gli altri due sono per ragazzi che stanno avendo la « fase quaresimale-pasquale», ragazzi già imbevuti dei problemi deliriamo, ragazzi che sanno già porsi dei perché, ragazzi che sanno distinguere il anno dalla realtà, ragazzi-piccoli-uomini.
G. BARRA, La ragazza che morì cantando, Gribaudi, Torino, 1974.
Il problema della sofferenza comincia ad essere avvertito nella sua crudezza dai ragazzi: la problematicità del dolore ritorna spesso tra i loro « perché» importanti. l ragazzi più riflessivi sentono veramente bruciar dentro questo interrogativo soprattutto nell'epoca in cui si trovano di fronte ad una esigenza di maturazione della propria fede.
Questo libro riporta alcune sconvolgenti testimonianze giovanili sulla sofferenza È uno degli ultimi libretti curati dall'autore scomparso recentemente. Di fronte alle testimonianze i ragazzi possono trovare un abbozzo di risposta ai loro perché. Insieme all'educatore cercheranno di farla propria e così passare da una problematicità astratta a una scelta di vita personale e responsabile.
T. BOSCO, Rifare l'uomo dal di dentro, LDC, Torino, 1974.
Il ragazzo di oggi si pone tanti perché, ottiene forse tante risposte, ma non trova il tempo, il modo, il momento adatto per rifletterci intorno, per rispondere lui personalmente. Ecco un testo che può aiutarlo a trovare dieci minuti al giorno per rispondersi. Solo fermandosi un po' potrà avere la forza di ritornare tra gli altri, di rifiutarsi per affrontare la vita con altri occhi, con altro atteggiamento. II titolo si richiama all'anno santo. Il libro si suddivide in capitoletti all'inizio dei quali viene presentata l'idea di fondo che sarà sviluppata, intorno alla quale riflettere. Ogni capitolo affronta un problema di vita, calato nell'anno liturgico. calato nella problematica, negli interrogativi nei quali il ragazzo è immerso e ai quali non può non dare una risposta personale.
Lo stile è brillante, gli argomenti attuali. Qualsiasi ragazzo ci si ritrova.
Ottimo per una riflessione di gruppo come base e punto di partenza per un impegno comunitario.
A. CONCA, Passione di Cristo verità dell'uomo, LDC, Torino, 1974.
Sarà difficile trovare questo libro in un'altra rubrica intitolata: « Letture per ragazzi». Abbiamo voluto segnalarlo perché tra i quindicenni certamente c'è qualcuno capace di rifare personalmente il cammino della passione oggi nel nostro mondo. Può essere un aiuto per realizzare il passaggio da « ragazzo» ad « uomo». Potrà così giungere a una conoscenza vera di Cristo e di se stesso, perché confrontarsi con Cristo che soffre vuoi dire « scoprire, da una parte, i propri limiti. la propria infedeltà, il proprio egoismo e, dall'altra, le giuste dimensioni del mistero del male che opera nel mondo». Non perdendo di vista che su tutto « splende l'amore misericordioso di Dio la cui piena rivelazione è Cristo che soffre. muore e risorge».
L'educatore che, letto questo libro, conclude che non è adatto per nessuno dei suoi ragazzi più grandi, dovrà almeno concludere che ha fatto tanto bene a lui personalmente!