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Caro Amico, gentile Amica,

questa potrebbe risultare una NL utile per l'estate, un tempo tranquillo e di possibili letture "professionalizzanti".
Per questa ragione abbiamo fatto lo sforzo di accelerare l'allestimento e la stampa del numero di NPG, che generalmente arrivava ai lettori dopo il tempo estivo.
Chissà, magari può in effetti risultare un prezioso richiamo a una più approfondita conoscenza pastorale, che è basata sulla empatia-giudizio sul mondo e sulla empatia-conoscenza dei giovani.

Buone vacanze e poi... buona ripresa per il nuovo, il futuro reso presente.

Giancarlo De Nicolò
Redazione di NPG

In primo piano

Di mille cose e un'altra ancora

Cop. settembre-ottobre

Il numero di settembre-ottobre di NPG

Editoriale: Abitare la sinodalità; questioni, istanze (Rossano Sala)

Dossier: RADICI E GERMOGLI (vedi sotto)

Rubriche:
^ Grammatica e sentieri di sinodalità nella PG: Eucaristia
(Gianluca Zurra)
^ PG come apprendistato alla vita cristiana: Annuncio di vita nuova
(Marcello Scarpa)
^ Europa, giovani e pastorale giovanile: PG in Lituania
(Algirdas Jurevčius)
^ Il filo di Arianna della politica: Violenza/Nonviolenza
(Raffaele Mantegazza)


Francesca Cabrini

Testimoni del nostro tempo

Bambina buona, adolescente timida, giovane donna umile e generosa. Così era stata per più di trent’anni Maria Francesca Cabrini, affettuosamente chiamata Cecchina. Era nata il 15 luglio 1850 a Sant’Angelo Lodigiano, grosso borgo lombardo, penultima di undici figli di Stella Oldini e Agostino Cabrini. Famiglia austera e severa. Benché benestanti, vivevano come se fossero stati poveri. Una semplice casa, l’ingresso direttamente aperto sulla cucina, sul retro un orto con alberi da frutto, oche e galline, i genitori vestiti di scuro e ruvido panno, i bambini con gli abiti smessi dai fratelli maggiori, una mantellina bigia, gli zoccoli fino a quando non cadeva la neve, il letto freddo d’inverno. La vita di una santa modernissima: religiosa, missionaria e educatrice italiana naturalizzata statunitense, fondatrice della congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù. Nel 1946 divenne la prima cittadina statunitense ad essere dichiarata santa. Proclamata nel 1950 "Patrona degli emigranti". La racconta Edgarda Ferri.


Blaise Pascal

Pascal: 400 anni dalla nascita

Celebriamo la grandissima figura di Blaise Pascal, nel 400° anniversario della sua nascita (Clermont-Ferrand, 19 giugno 1623). Morto prima dei 40 anni, nel 1662, lo conosciamo tutti, qualunque sia stato il nostro interesse specifico durante il tempo della scuola, perché "un genio" in tutto, dalla fisica alla geometria alle scienze naturali e sociali. E ovviamente un grande filosofo, capace di pensieri brucianti e che si fissano indelebili nella memoria: l'uomo posto tra i due abissi dell'infinito e del nulla..., l'uomo canna pensante..., la "scommessa" rispetto all'esistenza di Dio... Qui riportiamo qualche elemento di conoscenza, di riflessione, ricavandola soprattutto dalla rete: • La ragione messa in croce (W. Weischedel) • Pascal nostro contemporaneoIl pensiero tra fede e ragione (a cura di G. Giorello) • Grandezza e limiti dell'uomo e della ragione Vita, opere, pensieroGli ScrittiAppunti di filosofiaPensieri sulla religioneI Pensieri (1-781). Qui l'ultima "sorpresa" del Papa.


ONU

90 secondi alla mezzanotte

Un altro orologio si è mosso: il cosiddetto «orologio dell'apocalisse». Questo orologio simbolico è stato creato 76 anni fa da alcuni scienziati nucleari, tra cui Albert Einstein. Anno dopo anno, gli esperti hanno misurato la vicinanza dell'umanità alla mezzanotte: in altre parole, all'autodistruzione. Nel 2023, hanno analizzato lo stato del mondo – con l'invasione russa dell'Ucraina, la catastrofe climatica in atto, le crescenti minacce nucleari che stanno minando le norme e le istituzioni globali –, e sono giunti a una conclusione chiara: l'orologio dell'autodistruzione segna 90 secondi alla mezzanotte, il che significa 90 secondi dalla catastrofe globale totale. È il momento in cui si è avvicinato di più all'ora più buia dell'umanità, ancora più vicino di quanto non fosse al culmine della Guerra fredda. In realtà l'orologio dell'apocalisse è una sveglia globale: dobbiamo svegliarci e metterci al lavoro.
Il drammatico discorso del Segretario Generale dell'ONU a inizio 2023.

Il DOSSIER

Il cuore della rivista NPG e della NL

Quercia

RADICI E GERMOGLI
Complessità culturale e ambivalenze giovanili

A cura di Cecilia Costa e Giancarlo De Nicolò


Introduzione e strutturazione

✓ Immersi nella complessità sociale
Cecilia Costa

✓ Giovani geneticamente modificati dall’infosfera
Mario Morcellini

✓ La fede “incerta” dei giovani oggi
Roberto Cipriani

✓ Narrazioni sui giovani
• Ragazzi interrotti (Eliana Vona)
• Intrecci di musica e parole nell’onlife dei giovani (Giustina Colella)
• «Un giorno imparerai pure qualcosa da loro». I giovani in MARE FUORI (Alessandra e Claudia Caneva)
• Specchi, tracce, strumenti. Nelle pagine dei libri le chiavi per decriptare la vita dei giovani (Martina Ásero)
• Giovani nel quotidiano a partire dalla scuola (Marco Pappalardo)

✓ Tante cose belle
Rossano Sala

Divagazioni sociologiche

Con sgomitate filosofiche

Società

Immersi nella liquidità

Il senso globale del dossier è mostrare i tratti della cultura giovanile in relazione con la cultura sociale "postmoderna" in cui è immersa e da cui faticosamente emerge nei suoi tratti peculiari. Tre modalità di approccio:
Una visione generale : anche se un po' datato e pensato esplicitamente rispetto al tema della fede dei giovani, lo studio offre una coerente e articolata visione delle rispettive relazioni, omogeneità e differenziazioni rispetto alla cultura sociale: La cultura giovanile
Una serie di categorie di comprensione "utili", che emergono da diverse prospettive "culturali" di analisi, particolarmente antropologiche, sociologiche e filosofiche. Eccone alcune, che richiamano immediatamente alcuni autori che riprenderemo successivamente: • narcisismoindividualismonichilismo
apparenzaprestigiorischioincertezzaseduzione...
Le parole del nostro tempo: una visione "lunga".


Società

Prigionieri dei miti sociali e culturali?

Abbiamo recentemente pubblicato sia in NPG che nelle Newsletter un consistente numero di studi sulla condizione giovanile, mai ovviamente come un'isola staccata o una condizione di vita sotto una campana, ma in relazione alla società e cultura in cui i giovani sono immersi e in particolare in riferimento ai tempi della loro vita: la pesantezza del presente (soprattutto nel tempo pandemico), l'inconsistenza del futuro. E abbiamo sempre rifiutato di soggiogarli a categorie di interpretazione bloccanti, senza luci, come quella troppo utilizzata – anche da cosiddetti "maestri di pensiero" – di nichilismo o vari tipi di generazione con tutti i presupposti collegati. Non torniamo a riproporli, anche se pastorale giovanile è sempre confronto-accoglienza-dialogo con i giovani, senza presupporre conoscenza definitivamente acquisita: • Da ribelli a sofferentiFigli delle app (di Francesco Pira) • La parola ai giovaniLa fede vista dai giovaniRapporto Giovani 2022 (Istituto Toniolo).


Società

Cinque "maestri di pensiero"

✶ Iniziamo con una riflessione generale, sugli intellettuali oggi: celebriamo la loro presenza o "piangiamo" la loro scomparsa?
✶ Entriamo ora in un terreno minato, perché soggetto alle personali preferenze e sensibilità (di chi scrive e di chi legge). Un tempo era più facile citare dei "maître-à-penser", per così dire al di sopra delle cosiddette parti. Qualunque "maestro" oggi si osi indicare, avrebbe almeno altrettanti oppositori. Accenniamo tuttavia ad alcuni nomi, con link a loro presentazioni o libri, che sono più pacificamente accolti e letti/condivisi. Due sociologi, ormai classici, sono certamente • Edgar Morin: 1 - 2 e • Zygmunt Bauman. Qui altri utili link: MORIN - BAUMAN.
✶ Citiamo ora altri tre "maestri" forse poco noti, almeno al pubblico meno specialistico, e capaci di una visione ampia (storica e filosofica) e certamente inusuale sulla società contemporanea: • Yuval Noah HarariByung-chul HanPeter Sloterdijk. Se non altro come invito alla scoperta e alla lettura.


Società

L'incombenza del nuovo

Sia il concetto di "Noosfera" (Teilhard de Chardin) che la nozione di "semiosfera" (Jurij Lotman) possono essere considerati quali precursori del concetto di infosfera, dove quest'ultimo pone maggiormente l'accento sull'organizzazione e la distribuzione delle informazioni nei sistemi elettronici, informatici e telematici... Concetto ripreso nei primi anni Duemila da Luciano Floridi, esperto della filosofia dell'informazione, sulla falsariga di "biosfera" (da Wikipedia). Non entriamo qui dentro, labirinto di reti e connessioni, senza nessun filo di Arianna... ma lasciamo solo intravedere frammenti (e più) di futuro con qualche articolo ripreso soprattutto da Doppiozero, con una premessa tratta da Aggiornamenti sociali: Stregati dall'AI. Eccoli:
Trasformazione della culturaDigitaleCritica della ragione digitaleUn mondo di molti mondiAltre menti e la nostraL’infosfera sta trasformando il mondoFloridi: Una politica digitale?

Per una scuola di PG

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