Esperienze pastorali
La linea dell’animazione della PG nei messaggi dei papi ai giovani per le GMG
Jan Balik
(NPG 2010-08-36)
Da più di 25 anni i papi inviano regolari messaggi ai giovani. Per comprendere meglio il loro significato, dobbiamo innanzitutto approfondire le circostanze e le motivazioni della pratica.
Successivamente analizzeremo gli aspetti formali e contenutistici dei messaggi e abbozzeremo alcuni principi concernenti il loro uso pratico.
Le Giornate mondiali della Gioventù come un programma a lungo termine
Quando nel 1985 Giovanni Paolo II lanciò le Giornate Mondiali della Gioventù (GMG), aveva davanti agli occhi tutti i giovani invitati dalla Chiesa a «incontrarsi con Cristo come con una persona viva, amico per tutti i giorni».[1]
Molti dei suoi testi contenevano il seguente monito: le GMG non vanno concepite come eventi separati dalla vita reale e non vanno finalizzate a se stesse. Fin dal primo momento il Papa vedeva le GMG come un continuo processo, un cammino della Chiesa con i giovani, un percorso specifico della catechesi.[2]
Simile è anche l’insegnamento del suo successore, Benedetto XVI.[3]
Il programma su cui vertono le GMG può essere suddiviso in tre fasi: preparazione, solenne festa della fede e trasmissione successiva dei nuovi impulsi.
La prima fase è incentrata soprattutto sul messaggio del Santo Padre ai giovani. Inoltre, nel Paese dove si svolgerà la GMG, essa verte anche intorno al crocefisso del pellegrinaggio e all’icona della Santissima Vergine. «Più profonda sarà la preparazione dei giovani, più frutti ne possiamo attendere»,[4] sostiene il cardinale Stanislaw Rylko.[5]
La festa stessa ricorre attualmente ogni tre anni [6] e punta a vivere la cattolicità della Chiesa:[7] in essa si vivono le catechesi dei vescovi, gli incontri con il Santo Padre e l’Eucaristia finale. Oltre a numerosi stimoli i giovani sperimentano innanzitutto la gioia della fede.
La terza fase si ispira ai discorsi del Santo Padre pronunciati durante la Veglia e la Santa Messa finale, come pure all’esperienza personale. Inoltre viene arricchita da nuove amicizie.[8]
Ciascuna fase richiede contributi concreti da tutte le persone coinvolte nella pastorale giovanile: in un primo momento per accogliere il messaggio e interpretarlo in modo adatto ai giovani; successivamente per accompagnare i giovani fino alla festa stessa e preparare accuratamente il programma degli incontri.
Dopo il ritorno dalle GMG si dimostra decisiva la capacità di raccogliere l’entusiasmo dei giovani e presentare loro una seria offerta formativa che porti nel quotidiano della vita e del territorio le sollecitazioni ricevute.[9]
Il messaggio ai giovani, fonte di ispirazione per la pastorale giovanile
Mons. Frencis Kohn [10] osserva che anche se numerosi giovani si dichiarano agnostici o estranei alla Chiesa, spesso mostrano un’apertura sorprendente alla fede. Appena essi manifestano interesse, è importante fornire loro una risposta di qualità (nel merito e nel metodo) che sarà capace di coniugare l’esperienza con la conoscenza. Visto che nel dialogo con i giovani è fondamentale il momento in cui questi cominciano a porre domande, è impossibile non scorgere nelle GMG uno strumento assolutamente adeguato. Di pari passo con la motivazione va anche la profondità spirituale del piano pastorale delle GMG, fondato sia nella fase preparatoria che in quella successiva all’evento stesso sul messaggio del Santo Padre ai giovani.[11]
Sotto l’aspetto formale, i messaggi sono brevi testi redatti in forma personale e sviluppano un motto di base, costituito nella totalità dei casi da una frase biblica (tratta prevalentemente dal Vangelo).
I messaggi vengono regolarmente inviati dal Santo Padre, nella maggior parte dei casi prima della celebrazione delle GMG nelle diocesi.[12] Nell’anno della celebrazione mondiale, il messaggio non esce alla vigilia della Domenica delle Palme, ma già ad agosto dell’anno precedente.
Anche se indirizzato ai giovani, il messaggio viene consegnato prima nelle mani degli animatori (giovani e adulti), coinvolti nella pastorale giovanile.[13] La prassi dimostra che sotto l’aspetto umano, tutto il procedimento delle GMG dipende da come saranno recepite e valorizzate da tali persone le parole del Papa: se le vite di questi si ispireranno al suo messaggio, i giovani attorno a loro capiranno più facilmente che anche essi a loro volta possono essere profondamente toccati dal messaggio stesso.
Il card. Stanislaw Rylko ritiene ovvio che la preparazione delle GMG fondata sul messaggio del Papa ai giovani vada inclusa nella regolare pastorale giovanile.[14]
Il messaggio traccia tutti i livelli del programma spirituale della pastorale giovanile.[15]
La pastorale diocesana, come quella delle altre realtà che lavorano con i giovani, è invitata ad ispirarsi all’attuale messaggio e includerlo nei piani pastorali. Tale impegno porta ad un dinamismo continuo e ad una profondità spirituale della pastorale giovanile. Il fatto che «la pastorale giovanile sia regolarmente dotata di temi comuni aiuta a conservare la sua varietà e mantenere la sua unione interna».[16] Inoltre, tale stile di lavoro insegna ai giovani come vivere con la Chiesa e all’interno di essa.
Il significato del messaggio può essere indicato nel modo seguente: introdurre i giovani all’avventura della fede attraverso una continua formazione e con l’azione animatrice e dinamica degli educatori.
Metodologia della trasmissione
Il metodo privilegiato è quello dell’accoglienza del messaggio da parte degli animatori giovani e adulti (compresi ovviamente i sacerdoti). Da essi si attende una lettura attenta del testo e una graduale acquisizione del pensiero chiave nella preghiera, insieme allo studio dell’iter suggerito dal Santo Padre.
Appena le parole del messaggio iniziano ad ispirare la vita dell’animatore e lo studio lo porta a una conoscenza nuova, l’animatore sfrutterà le opportunità più svariate per approfondire con i giovani i temi proposti. Il messaggio gli servirà da spunto per catechesi, rinnovamento spirituale, preghiera comune, contenuto di alcuni incontri. In tutto ciò avranno un ruolo importante le circostanze, l’esperienza dell’animatore e la sua capacità di preparare un piano per il cammino della fede dei giovani intorno a lui.[17]
Contenuto del messaggio del Santo Padre ai giovani
Parlando dei messaggi, una persona davvero «interna» e per molto tempo un collaboratore di Giovanni Paolo II, Mons. Renato Boccardo,[18] sottolinea che essi vanno concepiti come un insieme. Solo facendo così ci accorgeremo che il loro nucleo rimane identico, anche se ogni volta traggono ispirazione da un diverso passo biblico e portano proposte concrete.
Il loro denominatore comune sta nel sottolineare come decisivo l’incontro personale con Cristo e la sua sequela. A ciò si unisce un incessante incoraggiamento a decidersi per un progetto di vita ispirato a Lui e da attuare nella comunione dei figli di Dio, la Chiesa.[19]
In tutti i messaggi leggiamo immancabilmente anche l’invito a trovare il coraggio di accogliere il compito di evangelizzare soprattutto i propri coetanei. Nei messaggi echeggiano le parole chiave del Concilio Vaticano II, come citate nel Decreto sull’apostolato dei laici: «I giovani devono divenire i primi e immediati apostoli dei giovani, esercitando da loro stessi l’apostolato fra di loro».[20]
Il messaggio esplicita e rafforza anche il tema del passo biblico scelto.
I messaggi non si fermano alle parole, anzi propongono compiti concreti che prendono spunto dal tema e offrono contenuti per proposte di azione di quell’anno e dei successivi.
Giovanni Paolo II ha proposto durante il suo pontificato vari spunti che possiamo anche definire «temi generatori», ad esempio: evangelizzazione,[21] studio della Gaudium et spes,[22] ricerca di un direttore spirituale,[23] la preghiera, citando espressamente l’Angelus [24] e il Rosario.[25]
Benedetto XVI ha pubblicato fino ad oggi 6 messaggi.
Nel primo ha invitato alla Lectio Divina. L’anno seguente, nel 2007, ha delucidato che cosa vuole dire l’amore, ha invitato allo studio della dottrina sociale della Chiesa e a conoscere meglio la vita dei santi. Nel terzo messaggio, incentrato sullo Spirito Santo, ha proposto come programma principale di conoscere meglio il sacramento dell’Eucaristia e della Cresima. Al contempo si è rivolto ai giovani con un appello radicale all’evangelizzazione: «Ognuno di voi abbia il coraggio di promettere allo Spirito Santo di portare un giovane a Gesù Cristo, nel modo che ritiene migliore».[26] Il quarto messaggio di Benedetto XVI del 2009 parte dal personaggio di S. Paolo e parla della speranza e della necessità di annunciare il Vangelo al mondo. Il compito specifico consiste invece nell’appello alla preghiera personale e comune e in un ulteriore invito ad evangelizzare con coraggio.
Nel 2010 Benedetto XVI ha pubblicato in primo luogo il messaggio per la festa diocesana della XXV GMG, in cui ha ricordato l’anniversario dei 25 anni dalla pubblicazione della Lettera apostolica «Dilecti amici» di Giovanni Paolo II per l’anno internazionale della gioventù (31 marzo 1985), ispirata al dialogo di Gesù con un giovane (Mc 10,17). Il Papa commenta i singoli capitoli della lettera del suo predecessore e in conclusione invita ad assumersi le proprie responsabilità per creare una civiltà dell’amore. In questo senso ritiene utile ispirarsi leggendo le vite dei santi.
Fino a oggi l’ultimo messaggio reca la data del 6 agosto 2010 e definisce la fase conclusiva dei preparativi per la XXVI GMG, che si terrà a Madrid nel 2011. L’apporto della giornata mondiale «dipenderà soprattutto dalla preparazione spirituale, dalla preghiera, dall’ascolto comune della Parola di Dio e dal sostegno reciproco». Per questo è necessario iniziare proprio dalla preparazione a questo incontro, che costituirà uno stimolo non solo per la gioventù, ma anche per tutta la Chiesa. Il Papa esorta i giovani affinché si impegnino nell’ambito della Chiesa a conoscere Gesù Cristo «mediante la lettura dei Vangeli e del Catechismo della Chiesa Cattolica» e attraverso il colloquio nella preghiera.
Conclusione
I messaggi dei papi ai giovani costituiscono un programma metodico, volto a offrire loro una «guida» spirituale. Si tratta di un cammino della Chiesa con i giovani, in cui la Chiesa da una parte si attiene ai temi per essi fondamentali, e dall’altra continua a presentarE loro novità da scoprire.
L’uso dei messaggi nella pastorale giovanile porta i giovani ad affondare radici nella fede in Gesù Cristo, viva e personale, e al contempo ecclesiale. Esso contribuisce inoltre a sviluppare una creatività dinamica dei giovani.
Non sarebbe male se la PG riconsiderasse con maggior attenzione i contributi offerti dai Messaggi dei Papi nelle GMG: essi potrebbero dare continuità progettuale e operativa al lavoro con i giovani, riportando nel quotidiano e negli ambienti di vita e dunque nella continuità e nell’impegno concreto lo slancio sperimentato in quegli eventi di grazia e dello Spirito che continuano a essere nella Chiesa le GMG.
Se per i giovani che vi hanno partecipato questo resta uno degli eventi che ricorderanno di più nella loro vita e che probabilmente ha lasciato una traccia indelebile in loro, forse la PG dovrebbe darvi uno spazio maggiore e concedervi maggior credito, a patto ovviamente che non tutte le sue energie vengano consumate in tale evento e soprattutto che esso non coinvolga solo quei pochi che potranno direttamente parteciparvi.
NOTE
[1] Vayne, F. – Rollier, A.: Jean Paul II, les jeunes et Les JMJ. Paris: Parole et Silence 2005, pp. 78-79.
[2] «Esorto tutti i responsabili della pastorale giovanile a valersi con sempre maggiore generosità e creatività delle Giornate Mondiali della Gioventù come evento che, inserito nel normale percorso di educazione alla fede, diventi manifestazione privilegiata dell’attenzione e della fiducia che la Chiesa tutta nutre verso le giovani generazioni.» GIOVANNI PAOLO II: Lettera al cardinale E. Pironio in occasione del seminario di studio sulle GMG 5,8.5. 1996.
[3] «Le Giornate Mondiali della Gioventù non consistono soltanto in quell’unica settimana in cui si rendono pubblicamente visibili al mondo. C’è un lungo cammino esteriore e interiore che conduce ad esse… Le Giornate solenni sono soltanto il culmine di un lungo cammino, col quale si va incontro gli uni agli altri e insieme si va incontro a Cristo… Come un lungo cammino precede le Giornate Mondiali della Gioventù, così ne deriva anche il camminare successivo. Si formano delle amicizie che incoraggiano ad uno stile di vita diverso e lo sostengono dal di dentro. Le grandi Giornate hanno, non da ultimo, lo scopo di suscitare tali amicizie e di far sorgere in questo modo nel mondo luoghi di vita nella fede, che sono insieme luoghi di speranza e di carità vissuta.» BENEDETTO XVI: Udienza alla Curia Romana in occasione della presentazione degli auguri natalizi, 22.12.2008.
[4] «Con la pubblicazione di questo Messaggio, si apre il cammino di preparazione spirituale alla celebrazione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù» GIOVANNI PAOLO II: Messaggio per VII Giornata mondiale della gioventù 6, 24.11.1991.
[5] Rylko, S.: Discorso sulla Giornata Mondiale della Gioventù basato sul messaggio del Santo Padre. In: Budoucnost církve. 6/2001 s. 6 («Budoucnost církve» è una rivista specialistica per la pastorale giovanile pubblicata dalla Sezione per la pastorale giovanile della Conferenza episcopale Ceca)
[6] Svolgeva svariate cariche nel Consiglio Pontificio per i laici, che presiede a partire dal 2003.
[7] Fino al 2002 era un evento biennale.
[8] Incontri con persone di tutto il mondo, incontri personali con i vescovi, ricca offerta di programmi a partire da quegli sportivi fino a conferenze, coinvolgendo in tutto ciò movimenti ecclesiali, comunità nuove e ordini religiosi.
[9] Dopo l’incontro, molti paesi sono soliti pubblicare i testi delle catechesi dei vescovi e dei discorsi del Papa. Ad esempio movimenti ecclesiali, comunità nuove e ordini religiosi nella Repubblica Ceca presentano numerose proposte interessanti. A loro volta le diocesi organizzano per es. corsi per animatori oppure per fidanzati.
[10] Mons. Frencis Kohn fu negli anni 2001-2008 responsabile della Sezione per la pastorale giovanile presso il Consiglio Pontificio per i laici.
[11] Cf Kohn. F.: Discorso all’ incontro dei responsabili delle GMG a Roma, 10–13. 4. 2003, In.: Budoucnost církve 5/2003, p. 8.
[12] Le GMG si celebrano nelle diocesi la Domenica delle Palme. I messaggi vengono di solito pubblicati nel mese di febbraio.
[13] «Invito voi, giovani, e gli animatori della pastorale giovanile, nonché i responsabili dei movimenti, associazioni e comunità ecclesiali a intensificare lo sforzo, affinché questo cammino si trasformi in una vera scuola di evangelizzazione e di formazione apostolica.» GIOVANNI PAOLO II: Messaggio per VII Giornata mondiale della gioventù 6, 24.11.1991
[14] Cf Rylko, S.: Discorso sulla Giornata Mondiale della Gioventù basato sul messaggio del Santo Padre. In: Budoucnost církve. 6/2001 p. 6.
[15] «La pastorale giovanile prevede un’identità spirituale a livello universale come pure a livello della Chiesa locale, se non vogliamo che sia la Sezione sia i singoli Centri diocesani per i giovani degenerino in soli uffici di organizzazione e coordinamento. Tale identità è profondamente cristiana e trova i suoi accenti nel magistero di Giovanni Paolo II (oggi ovviamente anche di Benedetto XVI). Essa è veramente cattolica e non ostacola lo sviluppo della vocazione personale nonché l’accoglienza di uno dei cammini spirituali riconosciuti dalla Chiesa. Piano pastorale della Sezione per la pastorale dei giovani della CEC, 5.4. Conferenza episcopale Ceca 2002.
[16] BALÍK, J.: Na cestě s mladými. Ed. Paoline, Praga 2004, p. 126
[17] Per esempio, la Sezione per la pastorale giovanile della CEC ha più volte preparato un manuale metodologico per sacerdoti e animatori dei giovani per agevolare il loro lavoro con un concreto messaggio.
[18] Mons. Renato Boccardo è stato per anni il secondo cerimoniere del Santo Padre. Negli anni 1992 - 2001 è stato responsabile della Sezione per la pastorale giovanile presso il Consiglio Pontificio per i laici e perciò anche della preparazione delle GMG. Dal 2001 al 2005 è stato responsabile dell’organizzazione dei viaggi del Santo Padre. Fino all’autunno 2009 ha ricoperto la carica del vice governatore dello Stato di Vaticano. Attualmente è vescovo della diocesi Spoleto-Norcia.
[19] Cf VAYNE, F. – ROLLIER, A.: Jean Paul II, les jeunes et Les JMJ. Paris: Parole et Silence 2005, pp. 78-79.
[20] Concilio Vaticano II, Apostolicam actuositatem, 12.
[21] GIOVANNI PAOLO II: Messaggio per VII GMG del 1991.
[22] GIOVANNI PAOLO II: Messaggio per XI GMG del 1995.
[23] GIOVANNI PAOLO II: Messaggio per XIII GMG del 1997.
[24] GIOVANNI PAOLO II: Messaggio per XV GMG del 1999.
[25] GIOVANNI PAOLO II: Messaggio per XVIII GMG del 2003.
[26] BENEDETTO XVI: Messaggio per XXIII GMG del 2007, 7.