Scheda 9

La santità:

universale vocazione

nella Chiesa

(LG 39/42) 

 

cf "Chiesa, che cosa dici di te stessa? perché tu sei?"

 

I. PARTE TEOLOGICA

Approfondimento tematico

Per singolare disegno divino e nell'orizzonte della fede, «la Chiesa è indefettibilmente santa» (LG 39). Ciò non gli viene come proprietà personale, ma per un dono d'amore poiché, santificata da Cristo che l'ha acquistata consegnandosi alla morte per lei, è mantenuta nella santità grazie allo Spirito che la colma ininterrottamente (cf. Ef 5,25-26). Ora, unità allo Sposo in un solo corpo, adorna dello Spirito Santo, la Chiesa genera i figli della volontà del Padre, i quali – nessuno escluso – sono chiamati a manifestare la sua perfezione (cf. Mt 5,48) visibile nei «frutti della grazia che lo Spirito produce nei fedeli in varie forme» (LG 39). Pertanto, la massima dignità del Popolo di Dio si rivela pienamente dinanzi alla vocazione che, in Gesù Cristo, per mezzo dello Spirito, riceviamo da Dio nostro Padre. Questa vocazione, però, non è una semplice esortazione morale, ma l'esigenza fondamentale del mistero della Chiesa, "Vigna del Signore" per mezzo della quale i tralci vivono e crescono dello stesso nutrimento santificante di Cristo (cf. Gv 15,5). C'è anche da dire che la chiamata alla santità non avviene a titolo di opere meritorie, ma per volere di grazia. Di conseguenza, ogni battezzato, aiutato da Dio, «deve mantenere e perfezionare con la propria vita la santità ricevuta in dono» (LG 40); santità radicata nel Battesimo e riproposta dagli altri Sacramenti e in modo sorgivo dall'Eucaristia.
Nella Chiesa, quindi, Santo è colui capace a dare "bella" testimonianza (cf. 1Tim 6,13) di essere essenzialmente ciò che la fede ricevuta trasforma in fede celebrata, traducendosi poi nella missione di risplendere nel mondo per attirare tutti a Dio. È necessario, perciò, comprendere che la chiamata alla santità nel popolo di Dio deve essere colta – anzitutto – nella sua espressione ecclesiale dal valore missionario, in contrapposizione ad ogni rappresentazione intimistica o individualistica della santità. Questa contrapposizione è presupposta per il compiersi della missione di salvezza nella Chiesa. Difatti, solo nella misura in cui la Chiesa si lascia amare dallo Sposo riceve da lui l'amore fecondo nello Spirito. Allora, a partire dalla vita secondo lo Spirito, la Chiesa impegna i propri figli ad esprimere la propria vocazione in modo specifico. Questo deve avvenire con la testimonianza seria e sincera della propria vita di fede all'interno delle realtà temporali in cui è vissuta la quotidianità, anche attraverso l'attiva partecipazione alla costruzione di una società terrena che esprima la realtà salvifica del cristianesimo. In altre parole: «nei vari generi di vita e nei vari compiti, un'unica santità è coltivata da quanti sono mossi dallo Spirito» (LG 41).
Questa vita secondo lo Spirito, il cui frutto è la santificazione (cf. Rom 6,22), suscita ed esige da tutti l'uso di quegli strumenti offerti dalla grazia, presenti nella sequela e imitazione di Gesù Cristo: nell'accoglienza delle Beatitudini; nell'ascolto della Parola; nella consapevole partecipazione alla vita liturgica; nella preghiera; nella fame e sete di giustizia; nel comandamento dell'amore e nel servizio specialmente ai minimi, poveri e sofferenti. In modo speciale poi, è sempre più urgente che i coniugi e genitori cristiani, seguendo la vocazione che gli è propria, si sostengano nella fedeltà dell'amore (cf. LG 41) e «istruiscano nella dottrina cristiana e nelle virtù evangeliche i figli» (LG 41). Infatti, nell'esempio di amore infaticabile e disinteressato che la famiglia, prima cellula della società (cf. FC 42; AA 11) può offrire, risiede la capacità di far progredire la «stessa società terrena ad un tenore di vita più umano» (LG 40). Infine, la Chiesa, invita quei figli uniti in modo speciale al Cristo sofferente, oppressi dalla povertà, dalla malattia e da varie tribolazioni o persecuzioni, a scoprire l'importanza e il senso delle parole del Signore che nel Vangelo li chiama beati (cf. LG 41). Tuttavia, poiché nel suo popolo Dio suscita uomini e donne a vivere la loro vocazione in modo speciale nei consigli evangelici, a questi è chiesto di essere, visibilmente, testimoni fedeli e coraggiosi della loro consacrazione.
Quanto mai urgente allora – per la nostra Chiesa Tiburtina – riprendere il cammino del rinnovamento evangelico ed accogliere, con generosità, l'invito apostolico che, a immagine del Santo che (ci) ha chiamato, c'invita a diventare santi, in tutta la nostra condotta (cf. 1Pt 1,15). Ebbene, poiché i santi da sempre son stati fonte e origine di nuova linfa vitale e fedele rinnovamento nelle circostanze più difficili della storia della Chiesa, quanto più oggi abbiamo grandissimo bisogno di santi?
Al termine di questa riflessione è opportuno suggerire al nostro popolo il celebre monito di San Leone Magno: "Riconosci, o cristiano, la tua dignità" (cf. Liturgia delle Ore, Iª, Ufficio delle letture di Natale). Allo stesso modo far risuonare, con la testimonianza di fede, le parole di Sant'Agostino: «Rallegriamoci e ringraziamo, siamo diventati non solo cristiani ma Cristo (...). Stupite e gioite: Cristo siamo diventati!» (Commento al Vangelo di Giovanni, omelia 21, 8).

II. PARTE CATECHETICA

Iidea di fondo

La Chiesa è Santa. Benché comprenda in sé uomini peccatori, essa è senza macchia. Nei santi risplende la sua santità. Tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità. La perfezione cristiana non ha che un limite: quello di non averne alcuno.

Riferimento ai Catechosmi della CEI

- Catechismo della Chiesa Cattolica – cfr. Parte III, n°823/829, pag. 226/228 e n° 201 2/2016, pag. 501-502.
- Bambini (fino a 6 anni) – cfr. “Lasciate che i bambini vengano a me”, Parte II-III, Cap. 2-4, pag. 112-113.
- Fanciulli (6-8 anni) – cfr. “Io sono con voi”, Unità 11, pag. 174/181.
- Fanciulli (8-10 anni) – cfr. “Venite con me”, Unità 11, pag. 176/185.
- Ragazzi (11-12 anni) – cfr. “Sarete miei testimoni”, Unità 6, pag. 113/116.
- Preadolescenti (12-14 anni) – cfr. “Vi ho chiamato amici”, Unità 3, pag. 100/107.
- Adolescenti (15-18 anni) – cfr. “Io ho scelto voi”, Capitolo 6, Paragrafo 4, pag. 332/339.
- Giovani (18-25 anni) – cfr. “Venite e vedrete”, Capitolo 7, Paragrafo 2, pag. 299/302.
- Adulti (25 anni in poi) – cfr. “La Verità vi farà liberi”, Parte III, Sezione I, Cap. 21, Paragrafo 7, pag. 413/415.

Proposte e attivtà a misura per ogni età

Bambini (fino a 6 anni)
I bambini scoprono che l’incontro e l’amicizia con Gesù cambia e dona valore alla vita di ciascuno.
L’educatore leggerà oppure racconterà il brano del Vangelo della chiamata dei discepoli da parte di Gesù (Mt 4,18-22) per far comprendere che l’incontro con Gesù modifica le nostre vite come ha modificato quella degli apostoli che da pescatori e da pubblicani sono diventati discepoli. È importante sottolineare anche che è Gesù che fa il primo passo ed è amico di tutti.

Fanciulli (6-11 anni)
I ragazzi possono conoscere alcune figure di santità … locali come S. Lorenzo, S. Benedetto, S. Sinforosa e i suoi figli, S. Scolastica … oppure aiutati dalla pubblicazione “Percorsi di santità”, Ed. AVE, Roma 2004.
Questa conoscenza potrebbe poi proseguire facendo immaginare ai ragazzi quali difficoltà avrebbero incontrato questi santi se fossero vissuti in questo nostro tempo.

Preadolescenti (12-14 anni)
Prepariamo un cartellone, prendendolo in senso orizzontale, dividendolo in 5 colonne intitolate: GIOVANI-SAPIENTI-MAMME-RE E REGINE-SOLDATI. Mettiamo a disposizione uno o più libri con la vita dei santi e chiediamo ai ragazzi di inserire nella colonna giusta il nome dei seguenti Santi (che noi diamo in ordine anticipando ai ragazzi che ne devono inserire tre per ogni colonna): Tarcisio, Pancrazio, Domenico Savio, Agostino, Tommaso d’Aquino, Caterina da Siena, Monica, Rita da Cascia, Giovanna F. de Chantal, Luigi di Francia, Elisabetta di Portogallo, Stefano d’Ungheria, Cornelio, Sebastiano e Ottavio. Emergerà che il Signore chiama tutti ad essere santi … in qualsiasi stato di vita.

Adolescenti (15-18 anni)
Si aiutano i giovanissimi a riflettere su come Dio non si accontenti degli avanzi, delle briciole del nostro tempo e del nostro cuore. Il Signore ci chiama ad orizzonti alti … “O santi o niente”. Si invitano i giovanissimi a provare, anche solo come esercizio mentale, a riordinare la propria vita quotidiana, le cose che si è chiamati a fare quotidianamente, i propri impegni … tale riflessione richiede di essere orientata verso un centro unificante … un solo obiettivo: diventare santo! Queste sono le coordinate che uniscono la vita e la fede … i giovanissimi si chiedono come realizzare nella propria vita tale sintesi.

Giovani (18-25 anni)
L’età giovanile è l’età delle decisioni importanti per il proprio futuro. I giovani, in coppia o nel gruppo, analizzano che tipo di legame c’è tra la propria vita e l’obiettivo della Santità. Si discute insieme su quali sono le cose essenziali, i pilastri su cui vale la pena spendere la propria esistenza.

Adulti (25 anni in poi)
L’universale vocazione alla santità, nel nostro territorio diocesano, ha conosciuto una presenza di grazia molto forte nella nascita e nello sviluppo di uno specifico movimento ecclesiale chiamato “Pro Sanctitate”. Il gruppo degli adulti potrebbe organizzare un’occasione di incontro con alcuni testimoni impegnati all’interno di questo movimento ecclesiale (i recapiti del Centro Oreb di Ciciliano sono facilmente reperibili presso la propria parrocchia o la Curia). Da questo incontro potrebbe nascere una conoscenza più approfondita del richiamo alla santità proprio di questo movimento e del suo fondatore (Mons. Giaquinta, un tempo vescovo di Tivoli).

Per chi vuole appofondire

Proposte per i ragazzi (fino ai 14 anni)
- P. Vanzan, Antonietta Meo, Elle Di Ci.
- “Percorsi di santità”, Editrice AVE, Roma 2004.
- V. Bocci, Le beatitudini spiegate ai ragazzi, Elle Di Ci.
- M.L. Giraldo e N. Bertella, I Santi, i miei primi amici, Ed. S.Paolo.

Proposte per i giovani (15-25 anni)
- G. Giaquinta, Tutti santi tutti fratelli, Ed. Pro Sanctitate.

Proposte per gli adulti (dai 25 anni in poi)
- G. Giaquinta, La Santità, Ed. Pro Sanctitate.

III. PARTE SULLA PREGHIERA

O Padre, nella consolante comunione dei Santi, ti rivolgiamo con piena fiducia di figli le nostre suppliche, a te che solo puoi esaudirci nelle nostre aspirazioni più profonde, al di là di ogni nostro desiderio e di ogni nostro merito: Signore riempi la nostra debolezza con la potenza della tua Santità!
Padre Santo, che hai preparato la Chiesa come sposa “senza macchie e senza rughe”, “figlia del Re tutta splendore” per tuo Figlio, Sposo crocifisso nella carità e nella fedeltà, benedicila quando è convocata e radunata dal tuo Spirito e santificala con la partecipazione attiva, cosciente ai santi misteri della redenzione perché illumini con la sua luce chi cerca la verità e la libertà.
Padre Santo, suscita nella nostra Chiesa diocesana anime grandi, capaci di osare il cammino della santità che poggino unicamente nella fedeltà della tua parola, segnandoti nella via scandalosa della Croce, sulle orme del tuo Figlio, pronte a farsi consumare dal fuoco della divina carità e dallo zelo missionario di annunciare il Vangelo con la parola e la vita.
Padre Santo, gloria degli umili e premio dei giusti, dona al nostro Vescovo, ai presbiteri e ai diaconi che svolgono il loro ministero in questa Chiesa diocesana la pienezza della gioia che solo tu sai donare, concedi ai fratelli e alle sorelle che hanno scelto la vita consacrata, come segno delle realtà future, di poter sperare una numerosa posterità nella sequela del Cristo povero, casto e obbediente.
Padre Santo, in tutti noi che viviamo nell’attesa della venuta gloriosa del tuo Figlio, ravviva e mantieni alto il desiderio della patria eterna e concedi che in comunione con i santi del cielo, possiamo vivere e morire nell’adesione perseverante e fedele alla tua santa volontà.
Dio fedele, che in Cristo tuo Figlio ci hai dato il Maestro e il modello di ogni santità, fa’ che vivendo nello Spirito delle beatitudini, giungiamo a cantare in eterno il cantico nuovo nell’assemblea dei tuoi eletti.
Per Cristo nostro Signore.