Vincenzo Lucarini
(NPG 1993-06-55)
Questo contributo presenta il percorso evolutivo del gruppo di animazione di preadolescenti. All'interno di questo percorso verranno presentate e approfondite le problematiche e le tematiche che caratterizzano le fasi di sviluppo della vita al suo interno, a partire dal momento della costituzione del gruppo fino a quello della sua conclusione.
La proposta di questo cammino evolutivo non è rivolta a destinatari specifici e circoscritti al di là del fatto che si pensa ai preadolescenti. Vuole invece essere un riferimento per gruppi di origine ed estrazione diverse, dentro i quali si in- tende attivare uno scambio comunicativo significativo di tipo educativo nella prospettiva dell'animazione. Rappresenta il tentativo di indicare la direzione di un cammino che sia il frutto di un'attenzione ai processi comunicativi che si attivano nel gruppo, tenendo presente gli obiettivi e il metodo dell'animazione con i preadolescenti.
Prima di passare ad analizzare in maniera dettagliata le singole fasi che compongono il percorso complessivo, è utile presentare una serie di premesse che permettano di capire il senso e il contesto più generale entro cui collocare la proposta stessa.
QUALE GRUPPO?
Occorre innanzi tutto esplicitare le coordinate essenziali del modello di gruppo che viene giocato all'interno della proposta. Quando si parla di gruppo, infatti, si fa riferimento a una realtà psico-sociale complessa, che può essere, proprio per questo motivo, interpretata e letta da prospettive assai diverse.
A seconda della prospettiva globale adottata, il gruppo viene definito e configurato mettendo in primo piano certi aspetti invece che altri. Ogni concezione di gruppo ha infatti una più o meno esplicita, ma comunque precisa e particolare, concezione di persona. Questa serie di precomprensioni fanno sì che gli obiettivi e il metodo, nel lavorare con il gruppo, cambino in relazione alla prospettiva generale da cui si parte.
Nell'ottica dell'animazione il gruppo viene osservato dalla prospettiva della comunicazione. Definire il gruppo come un sistema complesso di comunicazione permette di dare spazio alla concezione che riconosce al gruppo proprietà e processi specifici, ma che vede al contempo le persone che ne fanno parte, in questo caso i preadolescenti, non ridotte né schiacciate dal peso del gruppo.
Privilegiare la prospettiva della comunicazione rispetto all'osservazione e all'intervento sui processi di gruppo, permette di mettere in evidenza le articolazioni strutturali di questi complessi processi comunicativi. In questo senso il gruppo non è una realtà autonoma e staccata dall'interazione con il contesto più ampio in cui è situato. Con l'ambiente esterno il gruppo intrattiene comunque un qualche tipo di scambio di informazioni. Il gruppo è quindi un subsistema inserito in una relazione con altri sub-sistemi che nel loro insieme formano la realtà ambientale complessiva. La presenza di un confine strutturale sistemico permette la differenziazione tra il sub-sistema gruppo dal sistema ambientale più ampio. Questo confine in parte chiude e definisce il gruppo e in parte permette lo scambio con l'esterno.
I processi comunicativi nel gruppo
Dal punto di vista complessivo della comunicazione che viene attivata in gruppo, è possibile evidenziare tre livelli di processi che permettono una definizione progressiva del gruppo e che hanno una particolare importanza da un punto di vista educativo. Tra l'altro, nel descrivere e approfondire le diverse tematiche e problematiche delle fasi evolutive del gruppo, si terranno presenti questi livelli, che fungeranno così da griglia di rilevazione delle variazioni che avvengono all'interno del gruppo nel suo cammino di crescita.
Il livello socio-organizzativo
Corrisponde al cosiddetto livello formale della vita di gruppo. Rientrano in questo ambito tutti quei processi attraverso i quali il gruppo si organizza e si dà una struttura che orienta la comunicazione dal punto di vista sociale. In particolare si fa riferimento sia agli aspetti quantitativi della comunicazione (il numero dei canali di comunicazione attivati, la loro configurazione) sia a quelli qualitativi (gestione del potere, ruoli).
Il livello emotivo-affettivo
A questo livello sono presenti i processi più di tipo informale nel gruppo. Quei processi, che in genere fanno da sfondo alla vita ufficiale e formale del gruppo, che non risultano quindi facilmente visibili e individuabili, ma che fanno comunque sentire il loro peso in maniera rilevante.
Si fa riferimento in particolare alla struttura informale del gruppo, al modo in cui si distribuiscono gli orientamenti affettivi ed esistenziali tra i membri del gruppo e al tipo di dialettica che si crea con l'organizzazione ufficiale del gruppo. Troviamo inoltre il peso dei diversi bisogni individuali nell'orientare la quantità e la qualità dell'investimento dei singoli membri del gruppo rispetto al gruppo stesso.
Inoltre questi bisogni determinano l'intensità della pressione alla conformità che il gruppo esercita sugli atteggiamenti e sui comportamenti dei singoli membri del gruppo.
Il livello normativo-culturale
In questo ultimo livello troviamo i processi attraverso i quali il gruppo elabora e definisce un suo quadro di riferimento e che costituiscono per molti versi l'identità specifica del gruppo.
Il quadro di riferimento contiene sia gli orientamenti valoriali, i criteri generali ai quali il gruppo aderisce, sia le norme specifiche che indicano i comportamenti e le modalità concrete alle quali i membri del gruppo devono attenersi per essere considerati appartenenti a pieno titolo del gruppo:
Il gruppo di preadolescenti come luogo di comunicazione educativa
Al di là della descrizione dei processi comunicativi che avvengono all'interno di un gruppo in senso generale, è importante precisare in quali termini si può parlare di una finalizzazione educativa nello stile dell'animazione dei processi comunicativi che avvengono in un gruppo di preadolescenti.
L'occasione per la formazione del gruppo, per l'aggregarsi dei preadolescenti in questo nuovo contesto sociale, viene data dalla possibilità di configurare il gruppo di animazione come il luogo dove è possibile dare spazio ai nuovi interessi e ai nuovi bisogni che si manifestano nella preadolescenza.
Offrire l'opportunità di liberare le domande vitali dei preadolescenti, rappresenta il punto di partenza per l'attivazione di scambi e di interazioni che portano a una progressiva definizione del gruppo da realtà fisica a realtà psicologica.
L'attenzione fondamentale sta proprio nella creazione delle opportunità e delle condizioni necessarie perché il potenziale comunicativo del gruppo possa attivarsi permettendo la partecipazione e il protagonismo dei singoli membri.
I processi legati alla creazione di queste condizioni e gli scambi comunicativi che vi avvengono sono parte integrante dell'intervento di animazione. La vita di gruppo, con le diverse dinamiche ed esperienze che si realizzano, è il «materiale primario grezzo» da cui partire per attivare la comunicazione educativa.
I preadolescenti stessi non sono, come gruppo, i semplici destinatari passivi di contenuti e interventi di cui solo l'animatore ha chiaro la direzione e la piena responsabilità. Ciò a cui si punta è la creazione di un gruppo che sia il più possibile soggetto consapevole, critico e corresponsabile dei processi attivati.
IL PERCORSO EVOLUTIVO DEL GRUPPO
L'idea su cui si basa il cammino proposto è che la vita di un gruppo è un continuum, una realtà che cresce e si trasforma senza problema di continuità; all'interno di questa linea evolutiva è possibile comunque individuare delle fasi nelle quali si presentano caratteristiche particolari legate alle problematiche che il gruppo sta affrontando in quel determinato momento.
Le diverse fasi del cammino complessivo rappresentano il punto di arrivo di un processo risultante dall'aver fatto interagire tre ordini di fenomeni:
- La dinamica e l'evoluzione del gruppo in senso generale.
Esistono ormai molteplici contributi derivanti della dinamica di gruppo da una prospettiva evolutiva. Questa prospettiva permette di identificare e approfondire le variazioni dei complessi processi psico-sociali che avvengono nel gruppo in relazione alla variabile legata al trascorrere del tempo.
Da questi contributi emergono alcune linee di convergenza. Ogni gruppo al momento della sua costituzione vive certe problematiche e deve darsi una certa configurazione; attiva un numero sempre maggiore di scambi e di interazioni, si dà una strutturazione, elabora un quadro di riferimento e deve fare man mano i conti con problemi specifici legati alle diverse fasi che si trova a vivere. Il gruppo di animazione di preadolescenti, in quanto gruppo, presenta dunque nel suo evolversi una direzione e una progressione che in parte possono essere descritte e comprese alla luce dei processi di maturazione tipici del naturale trasformarsi di un insieme di persone che, per un segmento spazio-temporale più o meno lungo, interagiscono tra di loro per uno o più motivi attorno ai quali si crea una certa convergenza e interdipendenza.
- I processi evolutivi tipici della preadolescenza.
Il secondo ordine di fenomeni riguarda la direzione sottostante ai processi evolutivi della preadolescenza. Al di là degli aspetti comuni, che in senso generale sono presenti in tutti i gruppi psicologici, è necessario anche individuare gli aspetti specifici collegati alle diverse classi di età. Sono sostanzialmente diverse le aspettative, le modalità di porsi, i bisogni, il tipo di relazione e il tipo di attività, se si mettono a confronto gruppi formati da preadolescenti con gruppi formati da adolescenti o da bambini.
Le problematiche specifiche con cui i preadolescenti si trovano a fare i conti, implicano la necessità di pensare ad un percorso evolutivo che le prenda in considerazione, le rispetti e ne segua l'andamento.
- I processi legati alla progettualità educativa.
L'ultimo ordine di fattori si riferisce a quei processi legati al progressivo raggiungimento degli obiettivi definiti dalla progettualità educativa propria dell'animazione.
Le diverse fasi attraverso le quali si dipana il percorso evolutivo del gruppo di animazione dei preadolescenti sono quindi il risultato non solo di processi spontanei di sviluppo dei preadolescenti dentro l'alveo di processi evolutivi più generali del gruppo psicologico, ma anche dalla presenza di obiettivi educativi specifici, che funzionano da punto al quale indirizzare in maniera esplicita ed intenzionale i processi e che sono importanti per orientare il cammino verso certe direzioni.
LE FASI DI SVILUPPO DEL GRUPPO DI ANIMAZIONE DI PREADOLESCENTI
L'insieme delle considerazioni formulate in precedenza, fornisce la possibilità di delineare le diverse fasi che compongono il cammino evolutivo del gruppo di animazione di preadolescenti.
Ad ogni fase verrà dedicato un capitolo di approfondimento in cui saranno analizzati i processi a livello sistemico (animatore-gruppo, il gruppo di preadolescenti al suo interno, gruppo ambiente esterno), i diversi livelli dei processi comunicativi interni al gruppo (livello socio-organizzativo, livello emotivo-affettivo, livello normativo-culturale); verranno proposti l'obiettivo globale e quelli intermedi, l'atteggiamento più adeguato a livello relazionale da parte dell'animatore, e una serie di tecniche e strumenti operativi in relazione alle tematiche e alle problematiche che si stanno affrontando.
Un'ultima considerazione riguarda il fatto che questo cammino proposto è necessariamente di tipo generale e non tiene conto delle sfumature e delle particolarità che ogni situazione concreta e reale di gruppo di preadolescenti presenta. Si pone quindi come un percorso orientativo, tenendo come riferimento il discorso dell'animazione dei preadolescenti.