Conoscere

la santità di Maria

Thomas Merton

2013 100maria pastore

Tutto quello che è stato scritto intorno alla Vergine Madre di Dio mi prova che la sua è la più nascosta delle santità. Ciò che la gente trova da dire di lei ci parla generalmente della gente stessa più che della Madonna. Dio infatti ci ha rivelato ben poco di lei, e gli uomini, che non sanno chi e che cosa ella fosse, rivelano soltanto se stessi quando cercano di aggiungere qualcosa a ciò che Dio ci ha detto di lei. E ciò che di lei sappiamo non fa che rendere più nascosto il vero carattere e il tipo della sua santità. Noi crediamo che, dopo quella di Cristo suo Figlio, che è Dio, la sua santità sia stata la più perfetta. Ma la santità di Dio è solo tenebra alla nostra mente. Pure, la santità della Vergine Benedetta è in certo modo ancor più nascosta della santità di Dio, perché Egli ci ha detto di Sé almeno qualcosa che è obiettivamente valido quando viene tradotto in linguaggio umano. Ma della Madonna Egli ci ha detto solo una o due cose importanti, ed anche allora noi non possiamo afferrare la pienezza del loro significato. Perché tutto quanto Egli ci ha detto dell'anima di lei si riduce a questo: che ella era assolutamente colma della più perfetta santità creata. Ma noi non abbiamo mezzo di sapere che cosa ciò significhi in particolare. E quindi l'altra cosa certa che sappiamo di lei è che la sua santità è molto nascosta. Eppure io posso trovarla, se anche io mi celo in Dio dove ella è celata. Condividere la stia umiltà, il suo nascondimento, la sua povertà, il suo ritiro, la sua solitudine è il solo mezzo per conoscerla: ma conoscerla a questo modo significa trovare la sapienza.

Ecco perché amarla e conoscerla significa trovare il vero significato di ogni cosa e avere accesso a ogni sapienza. Senza di lei la conoscenza di Cristo è pura speculazione: in lei diventa esperienza, perché ogni umiltà e ogni povertà, senza le quali Cristo non può essere conosciuto, le appartengono. La sua santità è il silenzio in cui solo Cristo può essere udito, e nella contemplazione di lei la voce di Dio diventa per noi un'esperienza.
Il vuoto, la solitudine interiore e la pace, senza le quali non possiamo essere pieni di Dio, furono Lui donati a Maria, affinché Ella potesse accoglierLo nel mondo, offrendoGli l'ospitalità di un essere perfettamente puro, immerso in un profondo silenzio, assolutamente tranquillo e in pace, raccolto in completa umiltà. Se mai riusciamo a svuotarci del rumore del mondo e delle nostre passioni, ciò avviene perché ella ci è venuta vicino e ci ha fiuti partecipare alla sua santità e al suo nascondimento.
Maria sola, fra tutti i santi, è, in ogni cosa, incomparabile. Ella ha la santità di loro tutti, eppure non assomiglia a nessuno di loro. E tuttavia possiamo parlare di somiglianza con lei. Questa somiglianza con lei non è solo qualcosa da desiderare, è la sola cosa degna del nostro desiderio: ma la ragione di ciò è che ella, fra tutte le creature, ha perfettamente riacquistato quella somiglianza con Dio che Dio voleva trovare, in vari gradi, in tutti noi.
Il vero significato della pietà mariana cattolica deve essere visto alla luce della stessa Incarnazione. La Chiesa non può separare il Figlio dalla Madre. Poiché la Chiesa concepisce l'Incarnazione come la discesa di Dio nella carne e nel tempo e come il grande dono di Se stesso alle Sue creature, essa crede pure che colei che fu più vicina a Dio in questo grande mistero è pure colei che partecipò più perfettamente al dono. Quando una stanza è riscaldata da un focolare, non sorprende che coloro che si trovano più vicini al caminetto siano i più riscaldati. E quando Dio viene nel mondo usando uno dei suoi servi, non sorprende che lo strumento) prescelto partecipi in maniera più intima e più grande al dono divino.

(Semi di contemplazione, 129-132)