Conversione
Carlo Molari
Tutti abbiamo bisogno di convertirci.
Chi resta com'è, non diventa persona adulta e matura, perché nessuno nasce compiuto. Per questo ogni uomo avverte l'urgenza di cambiare, soprattutto dopo che ha fatto l'esperienza dell'errore e del peccato.
Ci sono tre ambiti di conversione che richiedono specifici atteggiamenti.
Il primo ambito è quello relativo alla crescita quotidiana della persona. Solamente chi accoglie ogni giorno gli stimoli di rinnovamento che gli vengono fatti è in grado di vivere pienamente.
Il secondo ambito riguarda gli errori che si sono compiuti inconsapevolmente e che esigono aggiustamenti e modifiche. Quando avvertiamo l'errore fatto è necessario ricuperare il tempo trascurato, offrire il dono trattenuto, ravvivare i rapporti isteriliti. Questo cambiamento richiede il superamento delle abitudini, il rinnegamento dei principi che abbiamo seguito sbagliando. È una conversione più lenta della precedente ma più profonda.
Il terzo ambito, infine, è quello del peccato. È la conversione più difficile perché esige il cambiamento della volontà.
È frequente incontrare persone che avvertono ed esprimono il desiderio di conversione. Più difficile è che sappiano perseverare nel cammino intrapreso soprattutto dopo che il male compiuto per lungo tempo ha deformato le abitudini, isterilito i desideri, fiaccato la volcintà.
La verifica della conversione sta nella gioia profonda che suscita.
I processi di conversione permettono il recupero del tempo perduto, dei doni disprezzati, e del carico di felicità che essi portavano.
Per questo la gioia con cui la conversione inonda lo spirito dell'uomo è molto maggiore di quella che le illusioni del male avevano fatto intravvedere.
La giornata che è appena cominciata richiederà a tutti piccoli cambiamenti, riserverà insegnamenti particolari per qualcuno e certamente a molti chiederà conversioni profonde.
Non trascuriamo queste sollecitazioni. Potrebbero essere preziose, per noi e per gli altri.