Il cristiano spera in Dio
e ama la terra (RGC 10)
cf "Ritratto di un giovane cristiano"
Alla fine di questo cammino, lungo e certamente impegnativo, ci troviamo tra le mani tante tessere colorate, già orientate per la costruzione di un bel mosaico: il ritratto di un giovane cristiano.
L'abbiamo costruito assieme. Ma prima di firmarlo, lo dobbiamo ricostruire, ciascuno per conto proprio, in quello spazio intimissimo dove siamo soli, nel vortice di una fede, speranza e carità sempre personalissima.
Ti regalo l'ultimo frammento. L'ho scoperto a fine percorso. E mi ha profondamente segnato: mi ha riconsegnato ad una ricerca mai spenta, mi ha ributtato in un mistero in cui i conti non tornano mai.
Il cristiano è uno che spera in Dio e ama la terra.
La fede
L'esistenza del cristiano è un salto nell'abisso sconfinato di Dio. La sua speranza risulta praticabile e sensata solo mediante quel fondamento che non possiamo comprendere né manipolare.
Per questo, il cristiano vive il suo smarrimento quotidiano come un passo obbligato per avvicinarsi al santo mistero di Dio.
Cammina verso la solitudine inesorabile della morte, confessando, con speranza trepidante, la certezza di poter affrontare questo mistero di solitudine nell'abbraccio di Dio.
Leggendo la realtà con uno sguardo che giunge fino al mistero, il cristiano accoglie l'amore di Dio come fondamento della propria esistenza. Risponde a Dio che gli si fa vicino, con la decisione coraggiosa di uscire completamente da sé per andare verso lui: un esodo, senza pentimenti e senza ritorni, che è, nello stesso tempo, accoglienza di un invito che viene dall'oscurità e dal silenzio, e assenso alle parole della Sua verità.
Vivere nella fede non è quindi accettare qualcosa, ma accettare Qualcuno, rinunciare ad abitare noi stessi in un geloso possesso, per lasciarsi abitare da Dio.
Quando si abbandona al suo Dio, il cristiano non si getta mai alle spalle la vita di tutti i giorni. Supera la sua vita per consegnarsi al mistero che la sovrasta; e la prende continuamente con sé nel movimento della sua speranza.
La speranza
Spera in Dio e ama la sua terra.
Appassionato della vita, la vuole piena e abbondante per tutti.
E' impegnato in prima linea nel compito, duro ed esaltante, di dare un senso alle vicende della storia quotidiana, per renderla dimora, accogliente e abitabile, per tutti gli uomini.
Ha però una grande, insaziabile nostalgia di casa. Gli cresce dentro, tutte le volte che riesce ad anticipare "come in uno specchio" quell'incontro "a faccia a faccia" con Dio, la ragione decisiva della sua esistenza.
La nostalgia dell'incontro con Dio spinge a dare un posto rilevante nella vita ai segni che esprimono, in modo più evocativo, questa sconvolgente "presenza".
Il cristiano vive nell'oggi, tutto proteso verso l'oltre della casa del Padre, in nome di quell'appuntamento con il Regno, unico approdo di perfezione piena e definitiva, quando l'incontro con Dio in Gesù Cristo per lo Spirito, superati i veli della sacramentalità, esploderà in tutta la sua luminosità.