"Beati voi..."

Il Vangelo e la felicità dei giovani

 

A inizio anno facciamo un dono, che speriamo gradito, ai nostri visitatori e lettori: un sussidio per giovani dal titolo "Beati voi... Il vangelo e la felicità dei giovani", di Luis A. Gallo. 
Può essere utile per costruire appunto un sussidio, o per lectio divine e riflessioni sul tema delle Beatitudini.
Lo dedichiamo soprattutto (non ce ne vogliano gli altri) ai confratelli Salesiani, soprattutto quelli che ogni mattina, nel buongiorno agli studenti delle scuole e delle scuole professionali, vogliono offrire semi di speranza per la fatica e bellezza del vivere dei ragazzi e giovani.

beatitudini

Di Maria, la mamma di Gesù di Nazaret, i Vangeli non dicono molte cose. Quello che raccontano di lei, però, è molto simpatico e davvero interessante. Ci aiuta a scoprire, attraverso proposte concrete, come vivere da uomini e donne serie e impegnate, discepoli fedeli di Gesù.
Ricordo una pagina, tra le tante. Mi sembra particolarmente importante per i tempi che stiamo vivendo.
Sul più bello di una giornata come tante altre, Maria si trova sprofondata in un'avventura mozzafiato: Dio la chiama per nome. Un angelo come racconta il Vangelo si affaccia alla sua vita tranquilla di ragazza di un paese sperduto tra le colline della Galilea. Senza troppe premesse, l'angelo le dice: "Dio ha bisogno della tua collaborazione". Non le lascia nemmeno il tempo di chiedere almeno le credenziali per essere sicura di non sognare ad occhi aperti. Continua l'angelo: "Dio ha scelto proprio te per essere la mamma di Gesù, il Figlio suo che ha deciso di farsi uno di noi. Cosa devo rispondere a chi mi ha mandato?".
Maria corre alle difese: "Scherzi... proprio a me una proposta del genere. Io non sono sposata e non ho nessun'intenzione di farlo. E poi... che vuol dire... madre di Dio?". L'angelo ha la risposta immediata: "Non preoccuparti. Ci pensa direttamente lui: lo Spirito scenderà su di te e tu diventerai madre per la potenza della sua presenza. Allora... che rispondo?".
Maria tenta di avanzare qualche nuova difficoltà. Poi si decide, con un coraggio che lascia a bocca spalancata: "Non ci capisco molto. Mi fido, però. Dio mi ama: lo so da tanti segnali. Anche quello di oggi... sarà un segno del suo amore. Ecco la mia risposta: sono disponibile. Rispondi a chi ti ha mandato: io sono la serva del Signore".
La potenza di Dio investe Maria di Nazaret e incomincia la storia affascinante dell'Incarnazione. Però... a Maria i dubbi restano... anzi, aumentano proprio man mano le cose si realizzano e le difficoltà crescono.
Il Vangelo testimonia la reazione di Maria: ci pensa, con calma, quotidianamente; medita sugli avvenimenti che ha vissuto, alla ricerca del senso di cui sono carichi. Cerca, quasi, di leggerli tra le righe, per scoprire quello che a prima vista le sfugge, travolta com'è dal mistero che l'ha investita.
E' interessante il suo modo di meditare sugli avvenimenti. Cerca la pace e il silenzio, ritagliandolo a fatica nel ritmo pieno della sua giornata. Si confronta con le pagine della Scrittura che conosce. Prega, pensando e ascoltando: ci prega sopra. Non ritratta la sua decisione né la sospende, nell'attesa che tutto le diventi chiaro. Ha deciso una volta per sempre, con il coraggio del rischio e dell'abbandono. Poi, meditando sulla decisione, la riconquista. La fa diventare nuova e giovane, in ogni momento della sua esistenza.
L'episodio dell'angelo non è l'unico in cui Maria vive in questo stile. I Vangeli ne ricordano altri: hanno tutti lo stesso ritmo.
Un giorno, per esempio, Gesù ne combina una di poco carina. I suoi genitori l'avevano portato a Gerusalemme per la festa. E lui, invece di tornare con il gruppo, si è fermato a discutere al tempio. Sembra smarrito, scappato. Il cuore di Maria e di Giuseppe sanguina dalla preoccupazione e dallo sconforto. Ritornano di corsa. Appena lo trovano, lo sgridano, come si meritava: "Non farlo più... sapessi l'angoscia che ci hai procurato". Gesù risponde con una battuta complicata: "Non dovevate cercarmi. Io ho altre cose da fare. Mio Padre mi ha consegnato un progetto da realizzare... e sto incominciando, un passo dopo l'altro. Un giorno, poi, me ne dovrò andare definitivamente. Preparatevi".
Il Vangelo dice che Maria non ci ha capito nulla o quasi. Giuseppe poi c'è rimasto proprio male. Il Vangelo racconta la reazione di Maria. Anche questa volta, accetta, senza capirci troppo. Dice il suo sì, sofferto e fiducioso. Poi, come sempre, ci ritorna sopra: medita, prega, legge la Parola di Dio. Cerca di conquistare l'avvenimento dal mistero che esso si porta dentro.
Un'altra volta, tutto sembrava più chiaro, almeno a prima vista. Un vecchio uomo religioso, che aveva stretto tra le braccia Gesù, appena nato, si congratula con Maria con una battuta terribile: "Consolati, Maria. Questo bambino è destinato ad essere segno di contraddizione. Una spada trafiggerà il suo cuore. Preparati". Maria non fugge dalla realtà. Dice ancora una volta il suo sì, come all'annunciazione. Poi, a casa, nel silenzio, prega: medita, riflette, si confronta con la Parola di Dio. Non bastano certo i giorni che passano a spegnere dolore e paura. Continua però a dichiararsi disponibile. La sostiene il mistero che un po' alla volta le appare più limpido, nel profondo degli avvenimenti.
Maria ci insegna a riflettere, pensare, pregare: nella pace e nel silenzio.
C'insegna qualcosa di prezioso e urgente, soprattutto per noi che viviamo in una stagione di fretta, d'incertezza e di superficialità.
Siamo sopraffatti dall'indecisione perché abbiamo troppe possibilità aperte sulla nostra decisione.
Decidiamo solo quando siamo affascinati dal luccichio di quello che vediamo e ci attrae a prima vista. Poi, quando lo spettacolo cambia, la decisione corre da un'altra parte, come se nulla fosse accaduto prima. La novità non sta nel rilanciare il nostro sì, ma nel cambiare oggetto dei nostri desideri, con la stessa facilità con cui ci cambiamo d'abito.
Ho paura della gente che vive così. Sono pericolosi perché li può manovrare chiunque sappia gridare forte e far brillare qualcosa.
Sono convinto, al contrario, che la serietà non è questione di data di nascita. Sta altrove: nella capacità di decidere rischiando e di meditare sulla decisione presa, alla luce del mistero che la nostra vita si porta dentro, per rilanciare tutto con coraggio, fantasia, avventura.
Lo insegna Maria, la mamma di Gesù.
Le Beatitudini che seguono offrono criteri per pensare e meditare. Non risparmiano la fatica di pensare. Anzi, la esigono. Non dicono: pensa così. Dicono: prova a pensare, andando un po' dentro il mistero della vita... ti voglio solo dare una mano.
Solo quelli che fanno così, io li considero amici veri e preziosi. Vorrei essere uno di questi.

(Riccardo Tonelli)

 

Introduzione. Per capire le beatitudini

Coloro che sono poveri

Coloro che piangono

Coloro che non sono violenti

Gli affamati della giustizia

Coloro che sono pieni di misericordia

Coloro che hanno un cuore puro

Coloro che amano e cercano la pace

Coloro che credono senza vedere

Quelli che fanno...

Maria, la donna credente e felice