5 FILM

PER DIRE… FELICITÀ!

Alessandra Augelli 

 

  • “La ricerca della felicità” (Regia di G. Muccino, Usa, 2006)

Un padre e un figlio alla ricerca non solo di una sicurezza economica, ma di qualcosa per cui valga la pena vivere e restare uniti, di talenti da sviluppare e di un sogno da realizzare. Quando le delusioni e le fatiche sembrano prendere il sopravvento Chris continua a coltivare la fiducia nel mondo e negli altri.

La felicità è il raggiungimento di un risultato o piuttosto la tensione a conseguirlo? 

  • “Shrek. E vissero felici e contenti (Regia di M. Mitchell, Usa, 2010)

La felicità appare incompatibile con la quotidianità: Shrek è stanco degli impegni familiari e della solita routine e “scoppia” proprio in un momento di festa, quando tutto lascia trapelare gioia e allegria. Shrek pensa di trovare la serenità sottraendosi alla responsabilità del quotidiano e così cede un giorno della sua vita, il più importante, quello della sua nascita: smarrisce così il senso stesso del suo essere al mondo e perde le relazioni più importanti.

La mancanza di stupore nei confronti del quotidiano e l’incapacità di vivere autenticamente la festa sono segnali di insofferenza e di un significato della vita che va continuamente ricercato e reso saldo.

  • “La tigre e la neve” (Regia di R. Benigni, Italia, 2005)

Attilio è un poeta e insegna all’università. La poesia è strumenti privilegiato per conoscersi, per scegliere e diffondere la bellezza, per cercare interiormente la felicità. In una sua “lezione di felicità” dice: “Innamoratevi perché tutto diventa vivo. Dilapidate la gioia, sperperate l’allegria, siate tristi e taciturni con esuberanza! Fate soffiare in faccia alla gente la felicità”.

Per lui la felicità non solo una bella lezione, fatta di parole, ma è amore e dedizione, cura, gratuità, attraversamento di fatiche e sofferenze, incontro con la morte e ricerca del senso della vita.

  • “Big Fish” (Regia di Tim Burton, Usa, 2003)

Will ha sempre ascoltato i racconti fantastici di cui suo padre Edward dice di essere stato protagonista, ma continua a credere che si tratti di un modo per non affrontare la realtà. Al capezzale di suo padre Will decide di capire qualcosa di più a partire proprio da quei racconti che Ed continua a ricordare. Scoprirà così la realtà e la fantasia siano fortemente connesse e che la ricerca del “pesce gigante” è emblema di una tensione alla grandezza della vita che non si esaurisce mai.

La capacità di ascoltare e di accogliere l’esistenza con occhi nuovi permettono a ciascuno di tendere e conquistare la felicità.  

  • “Un sogno per domani” (Regia di M. Leder, Usa, 2000)

L’incontro tra Trevor, un ragazzo molto sensibile e intelligenze, e il suo nuovo insegnante Spacey darà vita ad una sfida: “guardarsi attorno e sistemare ciò che non piace”. Trevor pensa che l’unico modo per trasformare la speranza in una realtà concreta sia quella di fare del bene e di chiedere alla gente di farlo a loro volta, aiutando tre persone.

“Passa il favore” è l’iniziativa creata per diffondere il benessere e la fiducia tra le persone e per concretizzare un sogno, anche a costo di perderci personalmente.

NOTE PER L'EDUCATORE

Ci sono almeno tre ambiti  proposti per la riflessione, la discussione e lo scambio, e la pratica dell'esperienza:

-         la felicità vera è quella quotidiana, piccola: la qual cosa tuttavia non impedisce di sognare in grande;

-         essa non si trova a lunga distanza, ma – come nel famoso racconto – sotto le mattonelle di casa;

-         ben poca felicità ottiene e vive chi la cerca solo ed esclusivamente per sé. Solo apprendendo a donarla (con i gesti dell'amicizia e della condivisione) la si ritrova moltiplicata.

Moralina finale: la felicità è questione di occhi nuovi, o almeno di lenti colorate.