Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile di Roma
“FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME” (Lc 22,19)
Scheda prima - Settembre
Chi è per noi giovani
la Chiesa?
Un TU da scoprire
I. Di che cosa parliamo
* “La Chiesa vive almeno nel dibattito che suscita” è la constatazione amarognola di un noto teologo.
Ecco una sinfonia piuttosto sconcertante presa da una delle tante inchieste giovanili. Si legge: “Cristo sì, chiesa no”; “Io in chiesa non ci metto più piede”; “Il Vaticano sta con i ricchi “; “La Chiesa è un’azienda del sacro”; “La Messa a me non dice più niente, e mi annoio”; “Perché i preti non si sposano?”; “Ricordo con piacere quando facevo il chierichetto e il don ci radunava all’oratorio”; “Per me la Chiesa è San Pietro”; “Tornerei di nuovo in Chiesa se essa non fosse rigida per quanto riguarda il sesso”; “La Chiesa non è più credibile dall’uomo di oggi”; “Resto ammirato di questa chiesa che fa da anima nelle periferie del mondo, nelle borgate di Roma e di Nairobi…”; “Nel mio viaggio in Francia ho visto bellissime Chiese: a Parigi, a Chartres, a Rouen”, ma -diciamo noi- questo vale per Roma!
* Dove si nota un intreccio di sospetto, anzi di condanna, e di ammirazione, si parla di persone e di edifici, di esperienze provate e di stereotipi o frasi fatte. La Chiesa è un oggetto misterioso, ora abbandonato, sempre discusso, eppure anche desiderato.
Quale è la posizione di ciascuno di noi?
* Che ci sia ignoranza di cosa sia veramente la Chiesa, la Chiesa di Gesù Cristo; che vi sia un atteggiamento generalizzato di prevenzione e diffidenza; che diversi ragazzi (e non sono pochi) non siano contrari alla Chiesa, ma la vogliono diversa per continuare a starci dentro.., tutto questo fa parte della verità della situazione .
Resta il compito di informare, di chiarire, di provare, di scoprire questo singolare Tu che è la Chiesa
Con il gruppo realizzare un sondaggio tra i giovani (di parrocchia, di scuola, di tempo libero…) attorno a questa domanda: “Cosa è per te Chiesa?”
Mettere insieme i risultati e farne una riflessione di approfondimento
* Il cammino di scoperta della Chiesa come ogni vera scoperta non avviene a caso, vi è un percorso da riconoscere, con determinate condizioni e tappe .
Ecco gli obiettivi
- ascoltare bene Chi ne può parlare con competenza: si chiama Gesù, il Signore vivente che ha fondato la Chiesa come la famiglia di Dio, facendola suo corpo di cui Lui è il capo
- confrontarsi con i maestri autentici della Chiesa (il Papa, i Vescovi)
- cercare di capire gli aspetti ‘difficili o non graditi’ della Chiesa, provare dispiacere per gli sbagli, amare la Chiesa per migliorarla
- vedere le persone migliori della Chiesa, appropriarsi del loro stile ecclesiale
- fare esperienze di Chiesa, riscoprendo che con il Battesimo ci siamo entrati, con l’Eucaristia rafforziamo l’appartenenza, con la carità la Chiesa si fa casa di tutti
Ed ecco le tappe: sono indicate nella Presentazione (p. 2). Sotto forma di semplici domande di identificazione, mettiamo in luce le varie facce che fanno il “diamante” Chiesa, scoprendola come “mistero nel mistero di Dio”
Obiettivo finale: la Chiesa è una famiglia che ti invita ad entrare, è un Tu con cui dialogare, vivere, rafforzare, espandere
II. In ascolto della Parola di Dio
Il racconto di Emmaus (Luca 24, 13-35)
È il testo-icona su cui la diocesi di Roma prende ispirazione per la verifica. Questo racconto infatti unisce insieme i criteri della verifica: l’amore generoso e intelligente che porta i suoi discepoli in difficoltà alla ri-scoperta di Gesù; accompagnandoli nella loro disperazione essi prendono fiducia e gioia di vivere grazie alle sue Parole e alla condivisione del pane (l’Eucaristia), così è a loro possibile di trovare di nuovo e in modo nuovo la comunità come loro famiglia
13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». 25Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. 30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. 32Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». 33Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». 35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
… e della Chiesa
La parola di Benedetto XVI
“Troppi battezzati non si sentono parte della comunità ecclesiale e vivono ai margini di essa, rivolgendosi alle parrocchie solo in alcune circostanze per ricevere servizi religiosi. Pochi sono ancora i laici, in proporzione al numero degli abitanti di ciascuna parrocchia che, pur professandosi cattolici, sono pronti a rendesi disponibili per lavorare nei diversi campi apostolici…Fedeli al comando del Signore non possiamo rassegnarci alla conservazione dell’esistente. Fiduciosi nella grazia dello Spirito, che Cristo risorto ci ha garantito, dobbiamo riprendere con rinnovata lena, il cammino” (Convegno diocesano, giugno 2009)
III. Una traccia di riflessione e condivisione
* Dopo aver letto la scheda, cosa ti è apparso chiaro, che cosa oscuro?
* Quali difficoltà trovano oggi i giovani ( tu, voi) nei confronti della Chiesa? Sono tutte obiezioni fondate o fanno parte del gossip? Quali possono essere gli ostacoli veri?
* Quali sono gli aspetti (fatti, persone, stile di vita) della Chiesa che attraggono di più le persone di oggi, in particolare il mondo giovanile?
* Conosci e magari hai delle esperienze positive di Chiesa? Vuoi raccontarle al tuo gruppo?
* Fare una pausa di silenzio e verificarsi: “Quale è la mia vera relazione con la Chiesa? Che cosa so veramente di essa? Che cosa vorrei e dovrei conoscere?”
IV. Preghiera conclusiva
* Dandoci la mano, preghiamo il Padre nostro, la preghiera che anima la Chiesa
Signore, iniziamo un cammino di scoperta della Chiesa, della tua Chiesa.
Sappiamo che tu te la sei costruita con amore e sacrificio, è la tua creatura più cara, e questa creatura siamo noi!
Eppure proprio noi capaci di andar sulla luna che è un pianeta morto, facciamo fatica d entrare e restare nella Chiesa che è una famiglia viva!
Quanti stereotipi, quanta prevenzione, quanta ignoranza! Ne arrossiamo!
E d’altra parte, abbiamo provato anche gli aspetti positivi, incontrando soprattutto le persone di Chiesa, come Giovanni Paolo II, Madre Teresa, il nostro don…
La Chiesa, tuo mistero e nostro guazzabuglio! Signore, più luce!
Scheda seconda - Ottobre
Chi è la Chiesa?
La Chiesa è la casa della comunione con Dio e con le persone
I. Di che cosa parliamo
* Sicuramente vi è una certa difficoltà a riconoscere la vera identità della Chiesa, perché non la si vede in maniera completa: o la si vede dal solo punto di vista umano per cui la Chiesa è un grossa organizzazione sociale di stampo religioso, o la si pensa come un gruppo di credenti che fanno certi riti, hanno certe speranze, vivono un certo stile di vita fuori del mondo.
* Cerchiamo di capire bene prendendo le stesse parole di Benedetto XVI al Convegno di giugno:“La Chiesa, che ha origine nel Dio trinitario, è un mistero di comunione…Non è una realtà soltanto spirituale, ma vive nella storia, per così dire, in carne ed ossa…È una comunione di persone che, per l’azione dello Spirito Santo, formano il Popolo di Dio che è al tempo stesso il Corpo di Cristo… Cristo ci riunisce in questo suo Corpo per fare di noi una cosa sola, dove non c’è più distinzione, differenza, tra greco e giudeo, barbaro, sciita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto in tutti. Ha abbattuto il muro della distinzione di popoli, di razze e di culture: tutti siamo uniti in Cristo, formiamo il popolo di Dio. E popolo di Dio significa quindi ‘tutti’: dal Papa fino all’ultimo bambino battezzato”.
* Sono parole molto dense, che ‘snoccioliamo’ così:
- La Chiesa è una creatura della Trinità, opera di Dio Padre, del Figlio Gesù Cristo, dello Spirito Santo. Fa parte del ‘mistero’ di Dio, è l’asse portante del suo progetto di salvezza.
- È formata da tutti coloro che credono in Gesù Cristo, ricevono il Battesimo e gli altri sacramenti, in particolare l’Eucaristia.
- Gesù unisce strettamente e vitalmente i suoi discepoli a se stesso (comunione vuol dire proprio questo!). Lo dice Lui stesso: “Io sono la vite e voi i tralci”(Gv 15,5). San Paolo ancora più fortemente afferma che i discepoli fanno parte del Corpo di Gesù risorto, sono come le sue membra, e lui è la nostra testa. Questa è la dimensione spirituale della Chiesa, la faccia invisibile, ma reale, come è l’amore, che non si vede ad occhio nudo, ma si prova.
- Chi opera questa comunione saldissima, è lo Spirito Santo, la stessa forza amorosa di Dio, lo Spirito è l’anima del corpo di Cristo, il respiro (=Spirito) che la tiene viva. Lo si riceve proprio nel Battesimo, in ogni Eucaristia.
- Grazie a Gesù, figlio del Padre, tutti i suoi discepoli fanno parte del popolo di Dio (altro bel nome per dire Chiesa) presente già nel popolo di Israele scelto da Dio con Abramo, si stabilisce una relazione speciale con la Trinità, entriamo a far parte della famiglia di Dio (altro bellissimo nome per dire Chiesa. È preferita dai cristiani di Africa: Chiesa, famiglia di Dio).
- In questa famiglia di Dio vi è una donna, Maria di Nazaret, madre di Cristo e perciò madre della Chiesa, che stimola ed aiuta la Chiesa ad essere madre come lei è.
- Le conseguenze per la vita sono enormi. Così inseriti in comunione intima con Gesù, viviamo tra noi la stessa comunione di fede e di amore, il suo stesso stile di vita. L’amore o carità (agape) diventa il massimo comandamento: riconoscendo l’amore che Gesù ha avuto ed ha verso di noi, così in Gesù gli uni con gli altri rendono visibile lo stesso amore. Dice San Paolo che Gesù, ha abbattuto ogni muro di divisione razziale, linguistica, culturale. Per “riconciliare tutti con Dio in un solo corpo” (cfr Ef 2,14-15).
- Diventiamo “corpo di Cristo” per continuare la sua missione di annunciare il vangelo della salvezza a tutto il mondo. La Chiesa ha una vocazione missionaria. Come Gesù camminava per le vie di Palestina annunciando il Regno di Dio, facendone i segni (miracoli) e offrendo la salvezza, ora Gesù che è Risorto cammina grazie ai suoi discepoli fino ai confini del mondo a fare lo stesso annuncio del Vangelo che libera dal male e aiuta l’uomo a realizzare se stesso pienamente. Viene alla memoria quel giovane del Vangelo con cinque pani e due pesci. Gesù ha voluto avere bisogno per moltiplicare il cibo per cinquemila persone (cfr Giov 6,1-6)
- Vediamo subito che la Chiesa non è solo una realtà spirituale, invisibile. I discepoli, i cristiani, noi, siamo ben visibili, viviamo in questa storia. La Chiesa fa parte, vive nella storia della gente, con le sue gioie e i suoi dolori, i drammi e le attese della gente. Purtroppo poiché siamo peccatori, la Chiesa si sporca, appare sporca, ha bisogno di continua pulizia, necessita, detta con il linguaggio cristiano, di una continua conversione.
- Appunto perché possiamo essere un popolo bene orientato,Gesù stesso ha voluto che nella Chiesa, al servizio di tutti, vi fossero dei servitori (non dei padroni!): sono il Papa, i Vescovi, i sacerdoti. Benedetto XVI, come vedremo, nel Convegno diocesano ha molto insistito nel dire che anche i laici sono responsabili della Chiesa.
- E anche i giovani, per la grazia della loro giovinezza, danno futuro alla Chiesa.
Come? È lo scopo di questo schede
II. In ascolto della Parola di Dio
Proponiamo tre momenti fondativi nei quali Dio ha fatto la Chiesa, prendendoli dal libro della Chiesa che è la Sacra Scrittura o Bibbia
1. Sta alla base l’alleanza di Dio con Israeliti che rende questi suo popolo, la sua qahal o chiesa
Dal libro dell’esodo, capitolo 19,3-8; 24, 3-8
19, 3 Mosè salì verso Dio e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: “Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: 4 Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. 5 Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la terra! 6 Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste parole dirai agli Israeliti”.
7 Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. 8 Tutto il popolo rispose insieme e disse: “Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo! ”. Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo.
24, 3 Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose insieme e disse: “Tutti i comandi che ha dati il Signore, noi li eseguiremo! ”.
4 Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò di buon mattino e costruì un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. 5 Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore.
6 Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare.
7 Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: “Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo! ”.
8 Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: “Ecco il sangue dell’alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole! ”.
2. Dio ha con il suo popolo una relazione di sposo a sposa, anzi di madre con il figlioletto
Dal libro del profeta Osea 11, 1-4
1 Quando Israele era giovinetto, io l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato mio figlio.
2 Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me; immolavano vittime ai Baal, agli idoli bruciavano incensi.
3 Ad Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi non compresero
che avevo cura di loro. 4 Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore; ero per loro
come chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare.
3. Dio, a Pentecoste ha dato al popolo di Dio, rappresentato dagli apostoli e discepoli, tra cui Maria, lo spirito stesso di Gesù: è la Chiesa, creatura dello Spirito corpo di Gesù Risorto
Dagli Atti degli Apostoli, c. 2,1-41
1Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.
2Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano.
3Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro,
4e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
5Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. 6A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 7Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? 8E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? 9Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, 10della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, 11Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
14Allora Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così: «Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole(…)
36Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
37All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». 38E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. 39Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». 40Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». 41Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
V. anche Efes 4; Vangelo secondo Giovanni cc.13-17
… e della Chiesa
Il Concilio ci ha dato un documento fondamentale sulla Chiesa: “Lumen Gentium”(luce delle genti). Nel paragrafo 6 sono radunate le immagini della Chiesa nella Bibbia. Leggendole si capisce che la “Chiesa è un mistero”, ossia una realtà divina ed umana insieme dai tanti volti
Da Lumen Gentium n. 6
Come già nell'Antico Testamento la rivelazione del regno viene spesso proposta in figure, così anche ora l'intima natura della Chiesa ci si fa conoscere attraverso immagini varie, desunte sia dalla vita pastorale o agricola, sia dalla costruzione di edifici o anche dalla famiglia e dagli sponsali, e che si trovano già abbozzate nei libri dei profeti. La Chiesa infatti è un ovile, la cui porta unica e necessaria è Cristo (Gv 10,1). È pure un gregge, di cui Dio stesso ha preannunziato che ne sarebbe il pastore (Is 40,11); (Ez 34,11), e le cui pecore, anche se governate da pastori umani, sono però incessantemente condotte al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il buon Pastore e principe dei pastori (Gv 10,11); (1Pt 5,4), il quale ha dato la vita per le pecore (Gv 10,11).
La Chiesa è il podere o campo di Dio (1Cor 3,9). In quel campo cresce l'antico olivo, la cui santa radice sono stati i patriarchi e nel quale è avvenuta e avverrà la riconciliazione dei Giudei e delle Genti (Rm 11,13). Essa è stata piantata dal celeste agricoltore come vigna scelta (Mt 21,33); (Is 5,1). Cristo è la vera vite, che dà vita e fecondità ai tralci, cioè a noi, che per mezzo della Chiesa rimaniamo in lui, e senza di lui nulla possiamo fare (Gv 15,1). Più spesso ancora la Chiesa è detta edificio di Dio (1Cor 3,9). Il Signore stesso si paragonò alla pietra che i costruttori hanno rigettata, ma che è divenuta la pietra angolare (Mt 21,42). Sopra quel fondamento la Chiesa è costruita dagli apostoli (1Cor 3,11) e da esso riceve stabilità e coesione.
Questo edificio viene chiamato in varie maniere: casa di Dio (1Tm3,15), nella quale cioè abita la sua famiglia, la dimora di Dio nello Spirito (Ef2,19), la dimora di Dio con gli uomini (Ap21,3), e soprattutto tempio santo, il quale, rappresentato dai santuari di pietra, è l'oggetto della lode dei santi Padri ed è paragonato a giusto titolo dalla liturgia alla città santa, la nuova Gerusalemme. In essa infatti quali pietre viventi veniamo a formare su questa terra un tempio spirituale (1Pt2,5).
E questa città santa Giovanni la contempla mentre, nel momento in cui si rinnoverà il mondo, scende dal cielo, da presso Dio, « acconciata come sposa adornatasi per il suo sposo » (Ap21,1).
La Chiesa, chiamata « Gerusalemme celeste » e « madre nostra » (Gal4,26); (Ap12,17), viene pure descritta come l'immacolata sposa dell'Agnello immacolato (Ap19,7); (Ap21,2); (Ap22,17), sposa che Cristo « ha amato.. . e per essa ha dato se stesso, al fine di santificarla » (Ef5,26), che si è associata con patto indissolubile ed incessantemente « nutre e cura » (Ef5,29), che dopo averla purificata, volle a sé congiunta e soggetta nell'amore e nella fedeltà (Ef5,24), e che, infine, ha riempito per sempre di grazie celesti, onde potessimo capire la carità di Dio e di Cristo verso di noi, carità che sorpassa ogni conoscenza (Ef3,19). Ma mentre la Chiesa compie su questa terra il suo pellegrinaggio lontana dal Signore (2Cor5,6), è come un esule, e cerca e pensa alle cose di lassù, dove Cristo siede alla destra di Dio, dove la vita della Chiesa è nascosta con Cristo in Dio, fino a che col suo sposo comparirà rivestita di gloria (Col3,1).
III. Una traccia di riflessione e condivisione
* Anzitutto con la guida dell’animatore, riprendere una per una le verità sulla Chiesa espresse nel primo punto, chiarirle, approfondirle, richiamare l’esperienza, non avere fretta.
* Quale immagine di Chiesa espressa dal Concilio, ti ha colpito di più? Perché?
* Chiesa deriva dal greco kaleo, chiamare, vuol dire ‘luogo dei chiamati’. Chi chiama chi?
La Chiesa ha come senso primario l’edificio denominato chiesa o le persone che vi entrano ?
È chiara questa distinzione fra la gente?
* Come ha detto Pietro negli Atti si entra nella Chiesa con il Battesimo. Tu hai ricevuto il Battesimo. Dunque sei entrato nella Chiesa. Te ne rendi conto o nei sei già uscito o quasi? Perché?
* Se un tuo compagno ti chiedesse: cosa è la Chiesa, tu come risponderesti?
IV. Preghiera conclusiva
* Proviamo a tradurre in invocazioni quegli aspetti della Chiesa che ci appaiono più importanti per noi, o da cui ci sentiamo lontani.
* La Chiesa è il luogo dove si manifesta il Regno di Dio. Nella preghiera di Gesù preghiamo “Venga il tuo Regno”, che si manifesta nella Chiesa. Per questo diciamo il Padre Nostro
Signore, tu forse ci appari straniero, lontano, ma è certo che noi, tua Chiesa, non ti siamo stranieri, anzi siamo uniti a te, facciamo parte della tua famiglia, siamo il tuo popolo, ci hai reso cittadini del tuo Regno! Ammettiamo di non capire tutto, ma è vero che stiamo entrando in un’area della nostra vita affascinante: la Chiesa è la nostra famiglia, anzi è la nostra madre, è l’area del respiro di Dio, dello Spirito Santo. Che scoperte grandiose ci aspettano!