Maestra: Vocazione educativa
Margherita Penuti *
Nella mia vita ho avuto l’occasione di fare molti incontri, alcuni dei quali mi hanno cambiato la vita, ma tutti hanno contribuito a rendermi la persona che sono.
Il più importante di tutti è quello che ho fatto con i miei alunni sei anni fa perché, inconsapevolmente, mi hanno fatto incontrare me stessa.
Per dialogare con 30 bambini di sei anni tutti pensano serva molta pazienza, ma in realtà ne dimostrano molta di più loro ad ascoltare una maestra che crede di sapere tutto.
Insegno in una Scuola Primaria matematica, scienze, informatica e arte, ma questo dettaglio è abbastanza irrilevante perché la scuola rappresenta per me il contesto all’interno del quale a noi è concesso di trascorrere del tempo, molto tempo, insieme ai bambini.
I più piccoli hanno il grande dono di essere pervasi dalla purezza e da un’infinita ingenuità. La loro trasparenza è disarmante e mi insegna a vedere il mondo con occhi freschi, non consumati dalle immense congetture sociali da cui noi adulti siamo schiacciati.
Mentre cerco, insieme a loro, di parlare delle discipline che mi hanno assegnato, provo ad assorbire, come una spugna, il modo che hanno di vedere il mondo. È incredibile come riescano a colorare con i colori dell’arcobaleno una giornata grigia.
Mi manca molto vedere i sorrisi delle mie piccole pesti a causa delle mascherine, ma siamo molto fortunati a poterci guardare negli occhi; la loro voce alle 8 del mattino è tanto tremenda quanto potente, da far sparire ogni brutto pensiero.
Io non faccio nulla di speciale con il mio lavoro, ma ho un grandissimo potere: posso curare una ferita con della semplice acqua corrente, sono capace di far passare un’arrabbiatura con un abbraccio o far capire a un bambino che può essere la versione migliore di sé cambiando addirittura il mondo, se è ciò che desidera.
Loro, invece, hanno la capacità di fare la pace con una stretta di mano e di giocare insieme all’amico con cui avevano bisticciato un minuto prima. Sono in grado di cogliere i bisogni e le difficoltà dei compagni collaborando insieme, aiutandosi e tendendo la mano laddove sia necessario.
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