Direttorio per la Catechesi /16

La catechesi di fronte agli

scenari culturali

contemporanei /1

Cesare Bissoli


Il Direttorio verso di noi

Uno scopo preciso

“La catechesi ha una intrinseca dimensione culturale e sociale, in quanto si colloca in una chiesa inserita nella comunità umana…Ha il compito di leggere i segni dei tempi, compito sempre vivo soprattutto in questo tempo, avvertito come svolta epocale e segnato da contraddizioni e insieme da aneliti di pace e di giustizia, di incontro e solidarietà” (DC n. 319).

- Catechesi e cultura, della cultura, nella cultura: costituisce una dimensione intrinseca all’atto catechistico.
- Ciò richiede di leggere nella realtà esistenziale i segni dei tempi.
- Dalla situazione umana la catechesi incontra aspetti positivi e negativi.

Uno sguardo globale

* “Il filo rosso che unifica tutto è la dimensione culturale della catechesi come azione di una Chiesa inserita nella comunità umana con l’ambizione di diventare segno profetico di promozione e di vita piena per tutti” (H. Derroite).

* È il contenuto del c. 10 che è tra i più lunghi del DC: comprende 74 paragrafi: nn. 319-393.
* Si profilano i tre contesti in cui si svolge la catechesi: pluralismo e complessità; ecumenismo e pluralismo religioso; problematiche socio-culturali.
* Suddividiamo la presentazione in due parti (c.10/A; c. 10/B).

1. Catechesi in situazione di pluralità e di complessità (DC nn. 319-342)
A. Contesto di “poliedricità” (DC nn.320-325)
* Nel mondo attuale si fondono insieme globalizzazione dei modelli di vita, condizionamenti economico-politici, appartenenze etniche e religiose, vecchi e nuove questioni sociali, pluralismo culturale e religioso (DC n. 325).
* La “prospettiva sinodale” determina une evangelizzazione attenta a presenza e ruoli diversi (DC n. 321).
* Sul versante religioso nascono sfide ambigue. Necessità di una catechesi di evangelizzazione per dare ai” cristiani una identità chiara e sicura”, capaci di “dare ragione della propria speranza”, in dialogo con il mondo (DC n. 322).
* Dal punto di vista socio-culturale, la comunità ecclesiale entra negli “snodi dell’esistenza, ambiti antropologici e areopaghi moderni: scuola, ricerca scientifica, ambiente di lavoro, l’area dei social-media, impegni per la pace… (DC nn. 323-324).
* Si richiede “discernimento pastorale per una catechesi (kerigma) inculturata” nelle molteplici situazioni (DC n. 325).

B. Catechesi in contesto urbano, rurale e culture locali tradizionali (DC nn. 326-335)
* La realtà della città influisce sulla comprensione, le relazioni, il senso della vita, oggi in ottica anche non religiosa. Ciò domanda un “annuncio kerigmatico, trasparente, umanizzante, carico di speranza”, proponendo una catechesi ispirata al catecumenato che trasforma la parrocchia in comunità di comunità, ricca di fraternità (DC nn. 326-328).
* In contesto rurale per la comunità, resa consapevole dei cambiamenti, serve la catechesi che valorizza la realtà della “creazione come esperienza di Dio, la ciclicità dell’anno liturgico e i valori tipici come la semplicità, la sobrietà, la solidarietà, il senso del lavoro e della festa, la salvaguardia del creato, la quotidianità in modo sano e naturale” (DC nn. 329-330)
* Nei confronti delle culture locali tradizionali, lo sviluppo tecnico- scientifico va armonizzato. Ciò vale in particolare nei confronti dei popoli indigeni, riconoscendo tra essi“ i semi del Verbo” manifestando loro la novità del Signore Gesù. Ciò richiede uno stile peculiare di catechesi e di catechista, con i segni di un profondo rispetto e amore (DC nn. 331-35).

C. La pietà popolare (DC nn. 336-342)
* “Esprime l’inculturazione della fede del popolo di Dio”. Manifesta una “spiritualità popolare o mistica popolare”, è animata da una “connaturalità affettiva”, “genera atteggiamenti interiori di pazienza, senso della croce, apertura agli altri, devozione” (DC nn. 336-337).
* Celebra “i misteri della vita di Gesù”, in particolare la passione (via crucis) e la devozione alla Madonna, alle reliquie ai santi. È “una riserva di fede e speranza per un società che va perdendo il senso di Dio” (DC n. 338).
* È “bisognosa di vigilanza e purificazione, dato l’eccesso emotivo, il rischio di settarismo. La catechesi sa valorizzare la naturalezza di riti e di pratiche e vi inserisce il senso evangelico di Dio, di Cristo, della chiesa… (DC nn-339-340).
* La visita ai santuari e l’esperienza dei pellegrinaggi vanno valorizzati nel loro valore spirituale e antropologico(DC nn. 341-342).

2. Catechesi in contesto ecumenico e di pluralismo religioso (DC nn. 343-353)
* Il pluralismo sociale, culturale, religioso chiede una catechesi attenta alle” situazioni concrete” (DC n. 343).
* In contesto ecumenico la catechesi richiede la verità su ciò che nella fede divide e ciò che unisce, propone il dialogo inter-confessionale, promuove la collaborazione anche in catechesi, suscita il desiderio di unità (DC nn. 344-346).

3. Catechesi in relazione all’ebraismo (DC nn. 347-348)
* Il dialogo cristiano-ebraico è contro l’antisemitismo e cura un comune impegno per la pace e la giustizia (DC n. 347).
* Nella catechesi si dà all’ebraismo un’attenzione speciale, perché la radice ebraica appartiene al cristianesimo, l’AT fa parte del canone cristiano, Gesù Cristo è salvatore universale, la Parola di Dio e l’Alleanza sono condivise (DC n. 348).

4. Catechesi nel contesto di altre religioni (DC nn. 349-351)
* Da parte della Chiesa è nata un’attenzione speciale al pluralismo religioso in vista di una fede più vera (DC n. 349).
* La catechesi approfondisce l’identità dei redenti, aiuta a fare “discernimento” rispetto alle altre religioni, a cogliere in esse i “semi del Verbo”, stimola slancio missionario, dona testimonianza di fede, cura un dialogo affabile, collabora in difesa della dignità dell’uomo (DC n, 349).
* Si avrà” cura speciale” verso i credenti dell’Islam, distinguendo tra essi il fondamentalismo (DC 350-351).

5. Catechesi nel contesto dei nuovi movimenti religiosi (DC nn. 352-353)
* Oggi si assiste alla loro “proliferazione” di indole diversa: gruppi religiosi (tra cui le sette), gruppi ispirati dal ’potenziale umano’, gruppi di ricerca di un benessere spirituale… (DC n. 352).
*Ai cristiani non di rado confusi e insidiati da questi dati, la catechesi annuncia il kerigma di Gesù come fonte di pace e di gioia, presenta la Chiesa capace di accoglienza e prossimità, fa conoscere correttamente la Bibbia, cura la componente “affettiva” di riti e di simboli (DC n. 353).

Noi verso il Direttorio

* Notiamo che la catechesi va pensata e adattata ai diversi scenari culturali. Lo stesso Vangelo va detto in modi diversi.
* La catechesi cura di “conoscere gli uomini con i quali si intrattiene in un dialogo sincero” (DC n. 333).
* Riconosciamo che la Chiesa deve impostare la sua catechesi in relazione alle situazioni concrete (DC n. 334).
* Forte è l’esigenza di una catechesi che offra” un annuncio kerigmatico, trasparente, umanizzante, carico d speranza”, ispirato al catecumenato, creando comunità di fede per suscitare esperienze di fede, non solo idee e parole.
* Facciamo nostra una catechesi capace di un compito triplice: identificare ciò che fa da impedimento ad essa, dare motivazioni teologiche e spirituali per una conversione globale anche ecologica, mirare ad azioni concrete .

Ed ecco delle domande su cui riflettere:
- siamo consapevoli di vivere in un pluralismo religioso di idee e di azioni che toccano anche la fede?
- quale è il nostro rapporto con la pietà popolare? Abbiamo delle esperienze in proposito?
- cosa pensi del mondo ebraico e del mondo islamico di fronte al cristianesimo?
- hai conoscenza e magari appartenenza a gruppi e movimenti cattolici? Cosa danno alla tua fede?