Direttorio per la Catechesi /10

Il processo della catechesi

La pedagogia della fede


Cesare Bissoli

Il Direttorio verso di noi

Uno scopo preciso

“La catechesi si configura come un processo che consente la maturità della fede attraverso il rispetto dell’itinerario di ogni singolo credente. La catechesi è, dunque, pedagogia in atto della fede che svolge un’opera insieme di iniziazione, educazione e insegnamento, avendo sempre ben chiara l’unità tra il contenuto e la modalità con la quale esso viene trasmesso” (DC n. 166)
Fissiamo i tre pensieri chiave che reggono il c. 5:
- catechesi è pedagogia della fede, in cui sono intrecciate l’azione di Dio e dell’uomo;
- si svolge come processo che prevede itinerari personalizzati che mirano alla maturità della fede;
- mantiene in chiara unità contenuto e modalità di comunicazione;
In concreto si manifesta con una duplice fedeltà a Dio e all’uomo” (DC n. 179).

Uno sguardo globale

* Dopo la prima parte, che dice i fondamenti della catechesi (catechetica fondamentale), il DC passa ad una ordinata e pratica attuazione di essa.
* Apre il cammino la parte seconda del DC: Il processo della catechesi. La qualifica di processo indica non delle ricette pronte all’uso, ma un cammino organico che va dalla pedagogia (c. 5) ai destinatari (c. 8) passando per il Catechismo della Chiesa Cattolica (c. 6) e la metodologia (c. 7).
* È la parte più estesa del DC nn. 157-282 (125 paragrafi). Comprende quattro capitoli.
* Si apre con il titolo “La pedagogia della fede” (c. 5) articolato in tre sezioni: pedagogia divina, pedagogia della Chiesa, pedagogia della catechesi (DC nn. 157-181, per 25 paragrafi).

1. “La pedagogia divina nella storia della salvezza” (DC nn. 157-163).
Tre attori: Dio, Cristo, Spirito Santo.

* “La Rivelazione è la grande opera educativa di Dio” e ha di mira la salvezza, con uno stile di “padre misericordioso, di maestro, di saggio” che mira alla maturazione progressiva umana e religiosa del popolo. La Bibbia è la fonte centrale della pedagogia di Dio (DC nn. 157-158).
* Gesù “rende visibile la pedagogia divina”:
- accoglie tutti ed usa un linguaggio per tutti;
- adopera uno “stile di amore che libera dal male e promuove la vita” (DC n 159);
- cura “la formazione dei discepoli per l’evangelizzazione” (DC n. 160);
- suscita negli uditori una “risposta di fede” che si realizza con una “conversione permanente” (DC n. 161).
* Lo Spirito Santo continua ed attua interiormente la pedagogia di Gesù suscitando la “comunione” con Lui, “figli nel Figlio”, dando “la forza di annunciare la novità del vangelo con audacia” (DC nn. 162-163).

2. “La pedagogia della fede nella Chiesa” (DC nn. 164-178)
* La Chiesa è” come il proseguimento visibile e attuale della pedagogia del Padre e del Figlio…, l’educatrice della nostra fede, luogo vitale, indispensabile e primario della catechesi”. Ha generato un “incomparabile tesoro di pedagogia della fede” (catechisti, catechismi, forme di catechesi) (DC n. 164).
* La Chiesa è pedagogia in atto del “dialogo di salvezza tra Dio e l’uomo”. Sono accennate otto caratteristiche ecclesiali della catechesi (DC n. 165). Sintesi (DC n. 166) v. sopra’ uno scopo preciso”.
* I cinque “criteri per l’annuncio del messaggio evangelico” fondati sulla Parola di Dio (DC nn.167-178):
- trinitario e cristologico: porre al centro della catechesi “la persona di Gesù Cristo vivente, presente ed operante, e tutto il resto in riferimento a Lui”; ciò porta al “mistero intino di Dio”; fonti sono la Scrittura con la “lettura tipologica”, la celebrazione dei “misteri” di Cristo (Liturgia) (DC nn. 168-170);
- storico salvifico: presentazione del “mistero Pasquale” quale “fonte della salvezza”; “il messaggio cristiano va sempre presentato in rapporto al senso della vita”; “riguarda tutte le questioni della vita sociale” (cultura, politica, economia, lavoro, ambiente…) (DV nn.171-173);
- del primato della grazia e della bellezza: la catechesi si esprime come iniziativa che è sempre di Dio cui segue la risposta dell’uomo (= grazia); trasmettendo il kerigma fa gustare la “bellezza del Vangelo che tocca il cuore e la mente” (DC nn.174-175);
- dell’ecclesialità: “la catechesi educa a vivere nella Chiesa e come Chiesa”, iniziando al “mistero della comunione vissuta”, facendo conoscere la ricca esperienza storica del vissuto cristiano (DC n. 176);
- dell’unità e dell’integrità della fede; nella diversità di culture e di linguaggi, la catechesi esprime sempre la fede della Chiesa nella sua unicità, integrità e secondo “la gerarchia delle verità” (DC n.177-178).

3. La pedagogia catechistica
* Esplicita la dimensione educativa della catechesi che esige reciprocità tra evangelizzazione ed educazione (v. le formule “evangelizzare educando ed educare evangelizzando”, nella “duplice fedeltà a Dio e all’uomo”, unendo” dimensione teologica ed antropologica”), “mostrando i segni dell’azione di Dio già presenti nella vita delle persone” (DC n. 179).
* Rapporto con le scienze umane: Oggi “sono sorte teorie, approcci e modelli che rinnovano profondamente la prassi educativa” facendo conoscere meglio l’uomo. Quindi pedagogia e didattica, psicologia, scienze sociali e comunicazione, danno un “contributo irrinunciabile”, rispettando “la logica dell’incarnazione” secondo cui “la fedeltà a Dio e la fedeltà all’uomo si implicano profondamente” (DC nn. 180-181).

Noi verso il Direttorio

* Riconosciamo che catechesi ed educazione sono due realtà interconnesse: la catechesi funziona se diventa fatto educativo; l’educazione in ambito cristiano ha nella catechesi un servizio indispensabile: evangelizzare educando ed educare evangelizzando esprime una sintesi eccellente
* Otto volte è citata Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Il suo magistero nei diversi scritti e parole esprime oggi l’orientamento nel pensare e svolgere la catechesi.
* Quanto si dice sulla componente educativa umana e dunque sull’uso delle scienze umane e piuttosto sintetico, ma è ricco di implicanze e di incoraggiamento. Oggi costituisce un nodo centrale della catechesi e più ampiamente dell’annuncio della fede: saper dire l’uomo secondo Dio e saper dire Dio secondo (ciascun) uomo. Gesù e il suo vangelo sono la mediazione necessaria e insuperabile. E la Tradizione della Chiesa che lo continua diventa fonte indimenticabile.

Ed ecco delle domande su cui riflettere:

- Il DC parla di pedagogia di Gesù. Ricordi qualche suo atto o parola che ti appaiono educativi?
- A tuo parere come dovrebbe essere l’annuncio del Vangelo (la catechesi, la predica…) perché tocchi veramente la tua vita, il mondo dei giovani?
- Se sei catechista o animatore quali aspetti educativi, tra le cose dette, ritieni di dover meglio praticare?
- Come e quando le scienze umane citate sopra vanno impiegate nell’annuncio della fede?