(NPG 2021-02-10)
I bambini che si apprestano a diventare ragazzi si affacciano a un’età incerta, di grandi trasformazioni. La preadolescenza, l’età a partire dagli 11 anni, è la più complicata in assoluto, sottoposta a mille tentazioni e soggetta alle situazioni più critiche: è un groviglio senza grandi aiuti, e spesso gli educatori faticano a capire che il ragazzo si trova in un’altra fase rispetto all’infanzia, anche perché il passaggio avviene quasi sempre in tempi molto rapidi. È questo il passaggio forse più importante di tutto il ciclo della vita, e troppo spesso viene trascurato o inglobato nell’adolescenza. In fondo fra adolescenza ed età adulta i confini sono labili o comunque non così netti, spesso fra un ventenne e un trentenne la differenza è davvero minima: ma, fra un bambino di 10 anni e un ragazzo di 12, le differenze sono significative, si vedono in senso fisico, si sentono: è evidente che è in atto un cambiamento irreversibile. Indietro non si torna.
Chi educa si trova spesso disorientato di fronte all’educazione dei preadolescenti. Vista la loro irrequietezza non è sempre facile comunicare con loro, capire cosa vogliono o aiutarli a ragionare. Come trattarli? Non sono più bambini e neppure adolescenti. Di fatto anche la psicologia si dimostra in difficoltà di fronte a questa fase evolutiva, tanto che alcuni non hanno esitato a parlare della stessa come di una “età negata”. È necessario considerare la preadolescenza come una tappa evolutiva autonoma e di come questa età rappresenti una fase di transizione breve verso l’adolescenza. Su di loro è concentrata una mole di interventi educativi che è senza pari in qualsiasi altra fase dell’intero arco evolutivo. Eppure il mondo psicologico della preadolescenza appare ancora un “continente sommerso”.
Allora dobbiamo chiederci anzitutto chi è il preadolescente oggi e in che modo i contesti non formali e informali hanno influenza su di lui? Il compito che ci proponiamo in questo Dossier è quello di approfondire il mondo psico-pedagogico dei preadolescenti in modo da focalizzare le caratteristiche evolutive e le principali forme di disagio che li caratterizza, così da offrire agli educatori (genitori, insegnanti, animatori, ecc.) alcuni criteri e piste di lettura per accompagnare la loro crescita.
Il Dossier è diviso in tre parti.
Nella prima parte si offre un quadro di riferimento sulla preadolescenza, che attinge sia a studi di psicologia, sia all’esperienza di questo tempo di pandemia che anche i preadolescenti, come tutti noi, stanno affrontando con le risorse interiori e sociali che hanno a disposizione.
Nella seconda parte si approfondisce l’educazione socio-affettiva e sessuale dei preadolescenti. Marco Maggi, consulente educativo e formatore, ci offre strumenti e modalità interattive per accompagnare i preadolescenti verso la maturazione di atteggiamenti e comportamenti adeguati in questi campi. Qui la Rivista rimanda al suo sito dove sono disponibili schede di lavoro per incontri di gruppo sulle tematiche proposte.
La terza parte si sofferma maggiormente sul necessario accompagnamento dei preadolescenti nella ricerca di senso e alla scoperta della dimensione trascendente dell’esistenza. Zbigniew Formella, Professore di Psicologia dell’Educazione presso la Pontificia Università Salesiana di Roma ci aiuta, attraverso spinte teoriche e consigli pratici, ad entrare sempre di più e sempre meglio nell’arte dell’accompagnamento specifica di questa età particolare della vita.
Per dinamizzare il tutto si è scelto di inserire dieci box di concretizzazione di alcuni aspetti particolari per offrire indicazioni concrete, sia agli educatori che ai genitori dei preadolescenti, su tematiche particolarmente importanti per questo tempo che stiamo vivendo. Speriamo in questo modo di aver reso vivace e attivo l’insieme della proposta.