Linee progettuali di PG /10
Michele Falabretti
(NPG 2020-04-)
Verificare il percorso compiuto è un elemento indispensabile e parte del processo, sarebbe bello che venisse richiesto e valorizzato da tutti, pianificando anche i tempi. La verifica necessaria per una buona progettazione potrebbe essere percepita come un momento da evitare, perché non ci si sente di affrontare i limiti, le difficoltà e i fallimenti vissuti. Il confronto con il gruppo sui vari momenti del progetto, e soprattutto sugli obiettivi e gli step che il gruppo di lavoro si era proposto nella progettazione è importantissimo per il rilancio del percorso da condurre.
UNA TECNICA ATTIVA: SI PUÒ SEMPRE MIGLIORARE
La progettazione della verifica è una fase delicata, eppure bisogna pensarla come una tappa necessaria da considerare fin dall’inizio della progettazione. Non c’è una verifica utile se non sono chiari gli obiettivi e gli step operativi del progetto con cui confrontarsi. Chiediamo al gruppo di esercitarsi per favorire una buona attuazione della verifica stessa.
Predisponete una tabella a quattro colonne come la seguente. Nella prima colonna riportate gli obiettivi che corrispondono alle 5-6 situazioni; nella seconda colonna gli obiettivi da verificare nel progetto effettivo o ipotetico. Le altre due colonne sottolineano un atteggiamento positivo (“non si perde mai: o si vince o si impara”) e uno negativo (“se c’è vittoria è comunque sempre parziale”). Il gruppo si esercita a esprimere sia l’uno che l’altro atteggiamento, sia come espressione liberatoria, sia come necessità di ascoltare tutti i punti di vista.
OBIETTIVO DA VERIFICARE | COSA SI È DETERMINATO | COMMENTO CHE ARRICCHISCE | COMMENTO CHE IMPOVERISCE | ALTRE CONSIDERAZIONI |
L’obiettivo è quello di introdurre il gruppo a una progettazione che considera la verifica un momento necessario e arricchente se si è disposti a renderlo tale.
UN CONFRONTO DI GRUPPO: QUELLO CHE CI ASPETTIAMO
La verifica necessaria per una buona progettazione non può essere intesa come un momento sgradevole da evitare, perché mortificante. Può essere utile, per comprendere l’effettiva necessità e concepirla come parte del processo, confrontarsi col gruppo sui vari passaggi che compongono la progettazione.
Leggete insieme pp. 30-33 delle LP. Ognuno, nel confronto, cerca di dare una propria definizione di verifica, non necessariamente tecnica, facendo anche degli esempi a partire dalla propria esperienza personale e lavorativa.
Obiettivo è quello di rendere il momento della verifica (o delle verifiche in itinere) un elemento indispensabile che viene richiesto e valorizzato da tutti.
TESTI DI APPROFONDIMENTO
Sul tema della verifica in fase di progettazione indichiamo un articolo reperibile anche on line (sito NPG). Il testo è disponibile in pdf come allegato.
• Riccardo Tonelli, Riunioni di verifica, NPG (qui on line nel sito di NPG).
UN INCONTRO: TIRARE LE SOMME INSIEME
Si potrebbe organizzare un incontro complessivo con tutti i soggetti coinvolti nel progetto per una prima raccolta di materiali, esperienze, commenti e considerazioni. Se la verifica va fatta nel gruppo ristretto in confronto con gli obiettivi iniziali, questo incontro intende raccogliere le tante voci, sia degli operatori che dei giovani coinvolti. È un incontro per ascoltare i racconti di ciascuno. L’obiettivo è quello di preparare il momento della verifica dando spazio alle biografie che sono state toccate dal progetto. Sono le persone e il loro bene il cuore di ogni progettazione pastorale.
UNO SCHEMA OPERATIVO
Gli schemi offerti nelle schede precedenti possono essere ripresi in fase di verifica, sia per essere riletti alla luce dell’esperienza fatta, sia per essere ricompilati a fronte del percorso fatto. Il confronto tra “prima” e “dopo” fornisce una nuova consapevolezza al gruppo che può essere messa a frutto nella verifica e nel rilancio della progettazione. Per questo si propone un questionario personale per verificare le dinamiche di progettazione interne al gruppo.
SCHEMA: Io nel gruppo: può essere utile, soprattutto in situazioni di fatica, chiedere a ogni componente di esplicitare la propria posizione nel gruppo. Ognuno può scegliere, dando un punteggio da 1 a 5, in quale ruolo si riconosce maggiormente (5) o meno (1). Si può aggiungere una colonna e scrivere il nome di chi si ritiene interpreti al meglio nel gruppo il dato ruolo.
Descrizione ruolo |
Autovalutazione |
Nuove idee: sostiene il gruppo nel rilancio e del guardare sotto nuovi aspetti argomenti già trattati. I suoi stimoli guidano il gruppo a nuove soluzioni. | |
Nuove informazioni: non si accontenta del già saputo o scontato, ma cerca nuovi chiarimenti e informazioni che allarghino l’orizzonte. | |
Nuove opinioni: porta dentro al gruppo sensibilità e sguardi di altre realtà, in particolare dei giovani. | |
Nuove spiegazioni: si mette al servizio del gruppo rielaborando i concetti per renderli più chiari, più affrontabili. È il facilitatore del gruppo favorendo la comunicazione nel gruppo | |
Nuove sintesi: pone in connessioni dati già conosciuti componendo nuovi scenari d’azione. Fa da conciliatore tra parti contrapposte. | |
Nuove direzioni: aiuta il gruppo a “cambiare strada” dando forza e motivazione per una progettazione migliore. | |
Nuova energia: anima il gruppo, rilanciando lavoro e ricordando mandato iniziale. | |
Nuove obiezioni: anticipa questioni e problemi. Per quanto non sempre facile questo ruolo rende più forte l’operato del gruppo. | |
Altro... |