Avvertite la necessità di coinvolgere il resto della comunità?

Inserito in NPG annata 2021.

Linee progettuali di PG /9

Michele Falabretti

(NPG 2021-03-)


La comunità svolge un ruolo molto importante nell’accompagnamento dei giovani. Ed è la comunità stessa che deve sentirsi responsabile di accogliere i giovani, motivarli, incoraggiarli e sostenere il loro cammino . I giovani nella comunità hanno il desiderio/bisogno di trovare volti di adulti, che possono diventare riferimenti per il loro percorso di crescita. Non sempre la comunità vive questo spazio di accoglienza e allora il gruppo di lavoro deve pensare a strategie e possibilità per coinvolgere la comunità.

UNA TECNICA ATTIVA: UNA LETTERA D’INSIEME
La comunità cristiana è un soggetto sfuggente, frammentato; composto spesso da presenze silenziose, ma non meno preziose. Il gruppo di lavoro, rispondendo al mandato ricevuto, può farsi carico di una comunicazione dedicata alla comunità per coinvolgerla, per condividere il percorso che sta compiendo, per valorizzare la sinodalità che ne deve contraddistinguere l’azione.
La tecnica che vi proponiamo è nata a Barbiana con don Lorenzo Milani (J.L. Corzo Toral, La nascita del noi per la scrittura). Il gruppo viene invitato a scrivere una lettera collettiva alla comunità per comunicare un aspetto importante che sta vivendo (la passione per i giovani, le difficoltà del lavoro, le risorse inaspettate, la messa in atto del progetto…). Ognuno scrive su un foglietto una frase che vorrebbe comunicare alla comunità circa l’argomento trattato, per come la intende personalmente, l’unico vincolo è che deve parlare in prima persona plurale (noi). Si raccolgono i foglietti, si raggruppano per temi affini, si sistemano in ordine logico e di priorità scelta dal gruppo. Si legge così come risulta la lettera. Si propongono alcune limature (es. evitare ripetizioni) o legature di forma. Si compone la lettera che andrà consegnata alla comunità nella forma che si ritiene più efficace.
L’obiettivo è quello di dare voce a ogni componente del gruppo mentre ci si rivolge alla comunità. Anche la comunicazione ha bisogno di essere un’azione plurale rispettando chi la riceve.

UN CONFRONTO DI GRUPPO: COMUNICAZIONE E ASCOLTO
Il gruppo di progettazione si mette in ascolto dei giovani, ma anche della comunità cristiana che gli conferisce il mandato. Tale mandato va interpretato e incarnato nelle scelte concrete che verranno fatte. È come un piccolo seme che viene affidato alla buona volontà di ogni componente. Dedizione ai giovani e fedeltà al mandato saranno due elementi vitali per far germogliare il seme affinché porti frutto.
Leggete insieme le pp. 126-128 delle LP. Nel confronto ogni partecipante esprime l’aspetto dell’ascolto che l’ha colpito maggiormente e quale, invece, crede sia il suo punto debole nel porsi personalmente in ascolto. L’obiettivo è quello di sottolineare come la capacità di porsi in ascolto è una prerogativa della comunità cristiana, che non può però prescindere da quella esercitata con fraterna pazienza da parte di ogni singolo.

TESTI DI APPROFONDIMENTO
Indichiamo tre articoli on line per rilanciare una riflessione sulla comunità cristiana in chiave sinodale capace di passione e di benedizione, lasciando fuori dalla porta i soliti piagnistei.
• Gualtiero Bassetti, Sinodalità come stile, Il Regno/documenti (qui on line).
• Enzo Bianchi, Il futuro della chiesa è nella sinodalità, Monastero di Bose (qui on line).
• Luigi Accattoli, Come svegliare una parrocchia. E portarla all’uscita, Il Regno/attualità (qui on line).

UN INCONTRO: TENIAMOCI IN CONTATTO
L’incontro può essere, in questo caso, con la comunità tutta, almeno in potenziale. L’incontro può avere un obiettivo interlocutorio (cosa si aspetta la comunità dal mandato che ha consegnato) oppure di presentazione (il gruppo di progettazione costituito si presenta e descrive il lavoro che intende compiere) o ancora di restituzione (presentazione del progetto compiuto e tappe per renderlo effettivo). L’obiettivo è quello di non lasciare l’esperienza della progettazione come una cosa di pochi, ma effettivamente di considerarla e metterla in atto come un’azione sinodale.