I CAMMINI /6
La Via Amerina da Assisi a Roma
(NPG 2018-04-56)
Sulle orme degli innumerevoli pellegrini,
che da sette secoli accorrono in questa casa,
veniamo a deporre nelle tue mani il nostro impegno
di vera e profonda conversione.
Preghiera alla Madonna di Loreto
(Giovanni Paolo II in occasione del VII Centenario Lauretano)
1. Il percorso
Chiara Serenelli
Il percorso tra Roma e Ancona è molto antico: nel tratto Roma-Foligno si identifica con la Consolare Flaminia, le cui principali tappe sono Civita Castellana, Narni, Terni e Spoleto. Da Foligno la Flaminia procede verso nord (Fano), mentre il tragitto per Ancona prosegue a ovest per Colfiorito e la Valle del fiume Chienti. Il primo documento sulla Via Lauretana è del 1318: parla di pellegrini tedeschi malmenati lungo la strada del mare. Il percorso locale che collegava Recanati al suo porto passava per il monte Prodo, colle su cui è posta la Santa Casa (gli scavi degli anni ’60 hanno confermato la collocazione dell’edicola sacra sopra una via). Nel XIV secolo papa Clemente VII fa costruire una nuova strada, lungo il crinale di Montereale, come variante del tracciato tra Roma e Ancona, che non passava prima da Loreto.
La Via Lauretana, così configurata, costituisce per secoli la principale arteria dello Stato Pontificio, nonché la più servita e sicura, con numerose poste, alberghi e ospizi per i pellegrini. Ordini religiosi e confraternite organizzano strutture di accoglienza, collocate nelle città e nei punti strategici del percorso (sul valico di Colfiorito i frati Clareni edificano un convento e un importante ospizio). Dal 1586, per disposizione del papa marchigiano Sisto V, viene istituito un regolare servizio postale tra Roma, Ancona e Bologna. Gregorio XIII (1575) la migliora ulteriormente, anche in previsione del flusso peregrinatorio verso Roma per l’Anno Santo. La percorrono pure i Papi, nei loro spostamenti verso Loreto, Ancona e Bologna; l’ultimo a utilizzarla sarà Pio IX, nel 1857.
Dal punto di vista religioso, la Via Lauretana trae la sua importanza dal fatto di collegare non solo la basilica della Santa Casa con l’Urbe, ma di toccare le tombe dei santi Francesco d’Assisi e Nicola da Tolentino. Per questo viene chiamata anche Via dei Santuari.
Oltre a quella romana, esiste anche una Via Lauretana senese, oggi coincidente con la Strada Provinciale 438, che collega Siena alla Val di Chiana. Il percorso ha origine antiche, nell’epoca etrusco-romana. Nel medioevo viene classificata come strada publica dalla Repubblica senese: esce da Siena per Porta Romana, segue la cresta delle colline fino al ponte sull’Ombrone (ponte del Garbo) e alla cittadina di Asciano. Da lì raggiunge Sinalunga e quindi la parte bassa della Val di Chiana (impaludata fino alla bonifica dei Medici e soprattutto a quella dei Lorena, conclusa a metà dell’Ottocento). Attraversa la Chiana sul leonardesco ponte di Valiano, per risalire verso nord, rasentando l’Abbazia di Farneta e raggiungendo Cortona (località di confluenza dei pellegrini provenienti da Firenze lungo la Val d’Arno). Quindi lambisce il lago Trasimeno e prosegue verso Magione, Perugia, Assisi e Foligno, dove i pellegrini provenienti dalla Toscana si congiungono con quelli provenienti da Roma.
La Via Lauretana senese è un importante collegamento con la grande direttrice di pellegrinaggio della Via Francigena, ma anche il terzo polo di un percorso spirituale ideale, che in due settimane di percorrenza fa toccare i santuari di Santa Caterina, di San Francesco e della Vergine Lauretana, principalissimi riferimenti religiosi e culturali del popolo italiano. Una sorta di “cammino dei patroni d’Italia” che traversa la penisola quasi da un mare all’altro, inanellando paesaggi di grande bellezza e attraversando città ricche d’arte, di cultura, di tipicità, di tradizioni popolari e di memorie della fede cristiana.
Dei percorsi descritti, attualmente è percorribile la tratta da Assisi a Loreto: una settimana di cammino che attraversa suggestivi e variati paesaggi dell’Umbria e delle Marche, dall’entroterra al mare, attraverso i valichi appenninici. La guida sulla Lauretana senese, di prossima pubblicazione, aggiungerà un’altra settimana di cammino lungo territori di grande bellezza, come le Crete senesi, la Valdichiana e il lago Trasimeno. Lo sviluppo della tratta da Roma a Foligno richiederà probabilmente del tempo, per la coincidenza con il tracciato della Via Flaminia, ancora oggi arteria di grande percorrenza nel Lazio settentrionale e nell’Umbria meridionale.
Lo spessore artistico e spirituale di questo itinerario è straordinario, per la qualità delle città e dei borghi che vengono attraversati, ma anche per le memorie di santità e di tradizione cristiana che si incontrano lungo il cammino.
2. Un cammino per giovani
Paolo Giulietti
Nessun pellegrinaggio è uguale a un altro: ogni “via” si caratterizza per un’originale offerta di contenuti con i quali interagire. La cosa non nasce a tavolino: è l’esito dell’accumularsi, nei secoli, delle esperienze dei pellegrini, della sensibilità delle popolazioni locali, delle opere d’ingegno e d’arte nate per il pellegrinaggio, delle istituzioni sorte a suo servizio. Cogliere lo “spirito” di una via consente di porsi sulla giusta lunghezza d’onda anche rispetto al flusso di umanità in cammino nel quale si sceglie di immergersi, e che conferisce a ciascun percorso il suo particolare fascino o, per meglio dire, la sua “anima”.
Qual è dunque la qualificazione che le tappe del percorso, su tutte Siena e Assisi, e la meta lauretana conferiscono alla via che ne porta il nome? Si tratta di una triplice connotazione: mariana, cristologica e agiologica.
Il riferimento mariano è legato alla Casa di Nazaret, la reliquia del “sì” di Maria, della sua disponibilità a lasciarsi coinvolgere nel piano di salvezza di Dio, assumendo – lei, la piccola ragazza di Nazaret – il ruolo centrale di “porta di ingresso” nel mondo del Figlio di Dio fatto uomo. Loreto non è il santuario di una “apparizione”, cioè di una rivelazione privata la cui accoglienza - anche in presenza di un riconoscimento ufficiale - è lasciata alla libertà del credente, ma un vero e proprio luogo evangelico, collegato all’avvenimento fondante della fede cristiana.
La connotazione cristologica si deve al mistero dell’incarnazione: come si legge nella Santa Casa, hic Verbum caro factum est. Da quelle mura e da quel “sì” la nostra relazione con il Mistero è cambiata per sempre, perché esso ha preso le nostre sembianze e la nostra natura. Nell’uomo di Nazaret, figlio di Maria, «abita corporalmente la pienezza della divinità» (Col 2,9), per cui ogni discorso su Dio, ma anche ogni discorso sull’uomo, non può che partire da lui.
La dimensione agiologica è collegata alle numerose figure di santità che la Via Lauretana propone: Caterina da Siena, Margherita da Cortona, Francesco e Chiara da Assisi, Angela da Foligno, Nicola da Tolentino, Valentino di Terni… Uomini e donne affascinati dal Mistero, che testimoniano la possibilità e la bellezza di rispondere positivamente alla chiamata del Signore.
Cosa attendersi, dunque, lungo la Via Lauretana, in riferimento ai contenuti spirituali del cammino? Sicuramente la possibilità di introdurre temi di grande interesse per la vita dei giovani, per cui il pellegrinaggio può diventare l’occasione o l’innesco di percorsi di profonda ristrutturazione personale.
In cammino per accogliere la vocazione
Una prima pista è quella vocazionale: l’invito a fidarsi di Dio, a lasciarsi coinvolgere nei suoi disegni, a decidere della propria vita illuminati dalla sua Parola. Come Gesù, salvatore “reso perfetto” dalla sua obbedienza al disegno del Padre; come Maria con la sua generosa disponibilità a rimettere in discussione tutta la propria vita per entrare in un progetto grande; come Caterina, Francesco… e tutti i santi che hanno saputo accogliere la chiamata di Dio. Come gli uomini e le donne che si incontrano nei numerosi conventi e monasteri di cui è ricca la Via Lauretana. Nel camminare verso Loreto si viene continuamente stimolati a interrogarsi sulla volontà di Dio circa la propria esistenza e all’opportunità di rispondere con decisione e convinzione: la questione vocazionale emerge come dimensione decisiva della esistenza propria e altrui; chiunque accetta di aderire al progetto di Dio diviene strumento delle sue grandi opere. Nella penombra della Santa Casa, dinanzi al crocifisso di San Damiano o sulle sponde di Isola Maggiore, ogni giovane è sollecitato a chiedersi: “Signore, cosa vuoi che io faccia”.
In cammino per risignificare il quotidiano
La Casa di Loreto è un richiamo esaltante e incoraggiante alla dignità della persona, del suo lavoro, delle sue relazioni (su tutte la famiglia), dei suoi desideri, delle sue stesse fragilità e sofferenze… L’avvenimento dell’incarnazione, infatti, riempie di senso nuovo tutto ciò che è umano (eccetto il peccato). Il pellegrino avveduto si troverà, lungo la strada, costantemente richiamato a questi fondamentali contenuti, per poterli poi celebrare nel suo arrivo nella Santa Casa.
In cammino per cambiare il mondo
La qualifica di “patroni d’Italia” che accomuna Caterina e Francesco, e il particolare legame con il Paese del santuario lauretano mettono in luce la dimensione politica del pellegrinaggio alla Santa Casa.
Santa Maria, Madre di Dio,
ti salutiamo nella tua casa.
Qui l’arcangelo Gabriele ti ha annunciato
che dovevi diventare la Madre del Redentore;
che in te il Figlio eterno del Padre,
per la potenza dello Spirito Santo,
voleva farsi uomo.
Qui dal profondo del tuo cuore hai detto:
“Eccomi, sono la serva del Signore,
avvenga di me quello che hai detto”.
Così in te il Verbo si è fatto carne.
Santa Madre del Signore,
aiutaci a dire “sì" alla volontà di Dio
anche quando non la comprendiamo.
Aiutaci a fidarci della Sua Bontà
anche nell’ora del buio.
Aiutaci a diventare umili
come lo era il tuo Figlio
e come lo eri tu.
Proteggi le nostre famiglie,
perché siano luoghi della fede e dell’amore,
perché cresca in esse
quella potenza del bene
di cui il mondo ha tanto bisogno.
Proteggi il nostro Paese,
perché rimanga un Paese credente;
perché la fede ci doni l’amore
e la speranza che ci indica la strada
dall’oggi verso il domani.
Tu, Madre buona,
soccorrici nella vita e nell’ora della morte.
Amen.
Un singolare magistero
La basilica lauretana e la città di Assisi sono stati più volte visitati dai Papi, nell’ultimo mezzo secolo, come nessun’altra località d’Italia e del mondo. Le loro parole offrono numerosi spunti di carattere teologico e pastorale.
3. Le testimonianze
Non si torna mai come si è partiti
Sono partita per il pellegrinaggio verso Loreto solo per obbedienza al parroco e ai miei animatori. Era un momento difficilissimo della mia vita: una profonda ferita affettiva, tanta tristezza e amarezza per un fidanzamento finito in malo modo dopo una relazione di quattro anni e poi le amicizie coinvolte in questa separazione, il gruppo del dopo-cresima spezzato tra me e lui, una totale incapacità di risanare e ricostruire una qualunque forma di rapporto, nonostante entrambi siamo di nuovo fidanzati con persone diverse. La resistenza di fronte all’idea di partire, per dieci giorni, a piedi, nello stile dell’essenzialità, alla presenza anche di lui e della sua nuova ragazza, è fortissima, ma ormai ho detto il mio sì. Inizia il percorso in preparazione del pellegrinaggio e poi l’ultima sera prima della partenza c’è una catechesi, poi la Messa e una Parola che annuncia una pietra rotolata dal sepolcro. Veramente il Signore è risorto? Veramente ha potere sulla morte e sugli Inferi? E se ha potere sull’Inferno, non può mettere a tacere questi demoni di separazione? Io non lo so che cosa è successo quella sera, ma di certo quell’immagine è ancora qui impressa, perché voltatami allo scambio della pace c’era proprio quella fidanzata tanto invidiata, odiata, e poi schivata per mesi, forse anni. A volte il Signore non ha bisogno neanche di renderti consapevole di come agisce e non passa per meccanismi razionali; molto semplicemente ci siamo scambiate la pace e la pace è tornata su di noi, per tutto il pellegrinaggio, per tutto il cammino, fino all’arrivo alla Santa Casa, fino ad affidare tutta questa storia a Maria e alla Santa Famiglia di Nazareth. Quest’amicizia nata da Dio ci accompagna nei sentieri complicati delle nostre vite di donne, mogli e madri, e quando la fatica del pellegrinaggio quotidiano si fa sentire e siamo tentate di fermarci o abbandonare il cammino, guardiamo indietro e vediamo le orme di Gesù accanto alle nostre, questo ci basta.
(Giada, 25 anni)
Cosa sarò da grande?
Quasi senza pensarci, parto per dieci giorni di cammino verso la Santa Casa di Loreto. Il mio gruppo parrocchiale va e io con loro. Non conosco Loreto, non conosco la strada che dovremo fare, non conosco neanche cosa sia la Santa Casa. Ho finito le scuole superiori, gli esami sono andati bene: un 85 inaspettato. Tutto quello studio è stato ripagato e adesso è ora di camminare un po’, di fare memoriale sulla mia vita e di vivere qualche giorno di pace, cercando di pensare al mio futuro. Il cammino inizia molto bene, tutto è bellezza, la strada da fare, gli amici, la mia ragazza, i paesaggi che si aprono davanti a noi. Vivo la grazia di uno spirito rinfrancato da tanta bellezza, ma più vado avanti però e più scopro che il mio cuore ha tante domande e tanti dubbi. “Che cosa farò della mia vita?”, “Che lavoro/università scegliere?”, “Qual è la strada giusta?”, “Quale sarà il progetto di Dio sulla mia vita?”. Ecco perché nella Santa Casa, appena arrivati, in preghiera, ho chiesto qualcosa di importante per la mia vita, che esce da solo dalle mie labbra e dal mio cuore: “Che cosa vuoi che io faccia?”. Lì per lì il cielo non si è aperto e gli Angeli non mi hanno parlato, quella domanda continuava a risuonare nel mio cuore ma sentivo di aver affidato, nello spazio angusto di quel luogo di misericordia, la mia vita a Dio; sentivo che quella domanda era stato un atto di affidamento, che Qualcuno avrebbe preceduto i miei sentieri di vita, come Qualcuno mi aveva preceduto lungo i sentieri del cammino non facendomi vivere la stanchezza, la fatica, le asprezze della vita in comune ma donandomi uno spirito di forza e di comunione. Rientro a Perugia. Test di medicina. Arrivo nei primi dieci. Ecco il segno, ecco la risposta, ecco la strada aperta. Questo è stato il mio primo pensiero, a cui poi sono seguiti paure, timori, ansie, ma nel profondo del cuore una certezza; lungo la strada del pellegrinaggio avevo sperimentato benissimo che Dio è provvidenza, che Dio è forza quando le tue forze sono finite, che Dio è aiuto fraterno, che Dio è più grande di ogni timore. Su quello che ho visto e vissuto a Loreto ho gettato le reti della mia vita e a distanza di due anni posso dire che niente è stato un caso ma che tutto quello che ho vissuto in questo tempo è stato pensato da Dio al caso mio.
(Giacomo, 22 anni)
4. Informazioni aggiuntive
- Paolo Giulietti è vescovo ausiliare della diocesi di Perugia-Città della Pieve. Dal 2001 al 2007 è stato responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Cei ed è oggi assistente spirituale della Confraternita perugina di San Jacopo di Compostela. Ha percorso più volte la Via Lauretana, i cammini per Santiago e gli itinerari di Terra Santa. Ha pubblicato diverse guide di pellegrinaggio.
- Chiara Serenelli è nata a Loreto e vive ora a Firenze. Dopo la laurea in Architettura, ha conseguito il dottorato di ricerca in Progettazione della città, del territorio e del paesaggio, con una tesi sugli itinerari culturali. Nel 2014 fonda con due colleghe la società “Orme lauretane”, progetto d’impresa per lo sviluppo di servizi e di itinerari turistico-culturali nelle Marche. Ha percorso la Via Lauretana e due volte il Cammino di Santiago.
- Per percorrere la Via Lauretana suggeriamo la seguente guida: P. Giulietti - C. Serenelli, La Via Lauretana, Edizioni Terre di Mezzo.
- Ulteriori informazioni sulla Via possono essere ottenute anche attraverso i siti: www.camminilauretani.eu: sito ufficiale del Progetto DCE “Cammini lauretani”;
www.via-lauretana.it: sito ufficiale dell’Associazione Via Lauretana;
www.centrostudilauretani.it: sito del Centro Studi Lauretani;
www.giovaniloreto.it: sito del Centro Giovanni Paolo II di Loreto;
www.santuarioloreto.it: sito ufficiale del santuario lauretano;
www.sannicoladatolentino.it: sito del santuario di San Nicola da Tolentino;
www.verdiananetwork.com/?p=114: sito del progetto Cammini lauretani, curato nel 2011 dall’Associazione di Promozione Sociale Verdiana Network di Firenze.
- Esiste anche un’app dedicata - “Cammini lauretani” - disponibili su IOS e Android.