La vita si prepara

attraverso la vita

Sollecitazioni e stimoli sulle orme di Célestin Freinet

figli liberta

Scrittura condivisa

Secondo Freinet l’importanza del testo libero è primaria per i bambini all’interno del sistema scuola, per questo motivo la prima attività trae la sua origine proprio da un’idea del pedagogista francese.
Gli educatori intraprenderanno l’elaborazione di un testo, meglio declinato in una serie di riflessioni approfondite, riguardo all’argomento che verrà trattato durante gli incontri con i ragazzi. Ogni educatore, formatore, catechista dovrà partecipare all’attività scrivendo nella forma più indipendente possibile i suoi spunti. Al termine gli elaborati verranno condivisi con gli altri colleghi e dalla fusione e rimescolanza dei vari testi se ne ricaverà un testo unico che diventerà la “traccia” da seguire per spiegare l’argomento ai ragazzi durante i vari incontri. Inoltre proprio come Freinet consigliava si passerà alla corrispondenza. Per non lasciare che il lavoro rimanga unicamente riservato e privato, lo si pubblicherà sul giornalino o sul sito della propria parrocchia, in modo tale da poter condividere queste conoscenze con più persone possibili e permettere a tutti di venire a conoscenza di informazioni che possono arricchire e creare un proficuo scambio di opinioni.

Visione del film: I figli della libertà

“I figli della libertà” è un documentario realizzato da due genitori, Luca Basadonne e Anna Pollio, che ha lo scopo di raccontare la scelta educativa fatta per la loro figlia Gaia. I genitori hanno deciso per lei di intraprendere un percorso alternativo, senza voti, né materie, né compiti, che ha puntato sul trarre insegnamento dalla vita, dal confronto e dai viaggi. Può funzionare? È possibile per un bambino imparare in modo non convenzionale? E la scuola può rinunciare al linguaggio autoritario, ed essere veramente democratica?
«La visione di questo film, dove due genitori mettono in discussione non solo il sistema scolastico, ma anche se stessi, stimola riflessioni sulle scelte educative, su come si confrontano con il “mondo reale” e sulla possibilità di sperimentare, con i propri figli, linguaggi non autoritari e non costrittivi» spiega Elisabetta Bellini, coordinatrice della Scuola Montessori di Percorsi per Crescere di Varese.
Quello di “imparare facendo”, lasciando al bambino la propria autonomia nel percorso di crescita, è uno dei principi cardine di quelle che vengono riconosciute come le Tecniche Freinet.
Al termine della visione del film le domande che potranno muovere delle riflessioni saranno le seguenti:
1. Quanto siamo in grado di ascoltare i bisogni dei nostri ragazzi e quanto ci avviciniamo a loro con risposte confezionate a domande non ancora espresse?
2. Quanto spazio dedichiamo a delle attività pratiche in cui farli sperimentare autonomamente rispetto alla dinamica dell’incontro frontale?
3. Quale aspetto riteniamo più importante tra passare ai ragazzi dei contenuti o costruire assieme a loro un pensiero critico attorno a degli argomenti di una certa rilevanza?
4. Riteniamo più importante salvaguardare le nostre convinzioni passate o siamo in grado di comprometterci con i cambiamenti legati anche ai valori della modernità?