Educare è liberarci

Sollecitazioni e stimoli sulle orme di Paulo Freire

Materiali e spunti di lavoro

The Mission 2

Liberati o imbrigliati?

Il film “Mission” del 1986 è una delle storie che maggiormente mi sembra si avvicinino al pensiero di Freire.
In questo film, noto ai piú, la prima missione dei gesuiti, in particolare del convertito Rodrigo, é quella di far prendere coscienza agli indios della loro condizione di oppressi e di convincerli a rifutarsi di lavorare nelle piantagioni. Padre Gabriel, che da tempo è riuscito ad avvicinare i Guaraní grazie alla musica del sul oboe, è di indole piú mite e, sebbene condivida con Rodrigo i principi che vogliono gli Indios liberi, non ne condivide i modi, che porteranno alla guerra tra i Guaraní e gli spagnoli, alla quale solo Gabriel,tra i gesuiti, non parteciperà.
Il film è giocato molto sulla tensione oppressione/liberazione. Ad esempio, nella prima parte, il nobile Rodrigo, oppresso dal senso di colpa per aver ucciso il rivale in amore, si libera con padre Gabriel. É una storia di reciprocità e convivenza pacifica. È anche un raconto di come il Vangelo, Parola viva di Libertà, puó essere strumentalizzato e ribaltato per opprimere, come gli alti prelati spagnoli provavano a fare in Sudamerica.
L'altro aspetto del film molto interessante è che fa balzare immediatamente all'occhio che gli oppressori sono oppressi da se stessi. Non sono solo gli oppressi da liberare, ma anche gli oppressori. È il paradosso del bullismo moderno, dove il bullo è soggetto da accompagnare e liberare, non solo da punire e allontanare, cosí come la vittima, l'oppresso. Proprio come Rodrigo, che sembra liberarsi, ma alla fine cade vittima della sua stessa oppressione: è ancora imbrigliato nella concezione del mondo che vede la dicotomia oppresso\oppressore come costitutiva e immancabile nel mondo.

Cultura è libertà

I Sud Sound System, famoso gruppo reggae pugliese, in una delle loro piú famose canzoni, “Le radici ca tieni” recitano: “Lu boia denta vittima puru dopu menz’ura, ma la vittima denta boia se nu tene cultura” che significa che un boia diventa vittima anche dopo solo mezz'ora, ma la vittima diventa boia se non ha cultura.
Essere educatori ci impone di avvicinarci di entrare in contatto con il mondo dei nostri ragazzi. La questione dei temi generatori parte proprio da qui: comprendere le tematiche care all'altro. Proviamo, ogni tanto, a lascarci consigliare un film, un libro o una canzone dai ragazzi con i quali portiamo avanti i nostri percorsi, ma facciamo allo steso modo con loro.
Parliamo di cultura, la nostra e la loro, senza la pretesa di avere la verità in tasca né quella di arrendersi e deporre le proprie idee.

L'unica domanda
Quanta libertà ho messo oggi in quello che ho fatto?
Questa è la provocazione che Freire ci regala con il suo pensiero. Proviamo in fase di verifica in itinere o alla fine del percorso a chiedercelo. Gli indicatori ce li dona ancora l'autore: ci ho messo libertà se, anche oggi, ho imparato qualcosa, ho scoperto un aspetto nuovo o, in sintesi, mi sono liberato un po' anch'io.