Una vocazione

nata in università

Piercarlo Donatiello

Piercarlo npg web

«E tu, non hai mai pensato di farti prete?». Queste parole rivolte a me da suor Gabriella, energica e tenace religiosa che prestava il suo servizio nella Cappella Universitaria di Siena, possono essere una delle chiavi di lettura della mia storia vocazionale. La domanda, infatti, non giungeva casualmente, ma era il seme vocazionale gettato in un terreno che stava diventando via via più fecondo.
Da sempre, infatti, avevo fatto esperienza in parrocchia, nella mia piccola comunità in Alta Irpinia: cantavo e suonavo in chiesa, ero animatore nei gruppi. Fu, però, con il trasferimento a Siena per studiare economia all’università, che il mio percorso di fede si intensificò, non tanto (e non solo) in quantità, ma soprattutto in profondità. Approdai nella Cappella Universitaria, luogo che per noi studenti fuori sede era quasi come una seconda famiglia. Trovai una comunità giovane, accogliente, attenta alla crescita dei singoli e, iniziando ancora una volta dalla partecipazione al coro che animava la messa domenicale, finii per ritrovrami in tanti gruppi (giornalino comunitario, associazione missionaria). L’esperienza mi assorbiva tanto, tuttavia senza pregiudicare il percorso di studi e le varie relazioni di amicizia.
Oggi credo di poter affermare con serenità che è proprio in Cappella Universitaria che ho “conosciuto” il Signore, sperimentato l’incontro profondo con Lui. È lì che ho iniziato a pensare di poter donare la mia vita a Cristo e alla sua Chiesa. Soprattutto lì ho potuto fare esperienza di “gratuità”, di relazioni e amicizie libere (non funzionali o strumentali come talvolta, purtroppo, accade nelle nostre comunità cristiane).
A partire dalla domanda di quella suora, il cammino è stato sempre più intenso e coinvolgente, anche perché, accompagnato da don Roberto, cappellano universitario, vivevo i primi passi del discernimento sul mio stato di vita che mi ha portato, nel giro di un paio d’anni (in concomitanza col conseguimento della laurea specialistica) ad iniziare il percorso di formazione presso il Seminario Interregionale di Posillipo (Napoli) come seminarista della mia diocesi, Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia.
Ricordo gli ultimi mesi vissuti a Siena con grande emozione: da una parte vivevo con fatica il distacco da una comunità e una città che ormai mi appartenevano; dall’altra, però, sentivo tutta la spinta e il sostegno di tanti compagni di cammino che nella preghiera e nell’amicizia continuavano ad essermi vicini.
Anche negli anni del seminario la comunità non mi ha lasciato: di tanto in tanto tornavo a Siena per partecipare ad alcune delle attività e ciò mi ha permesso di conoscere tanti ragazzi che nel frattempo erano arrivati nella città toscana per gli studi.
È stato bello, in occasione delle ordinazioni diaconale e presbiterale, vedere accanto a me tanti degli amici conosciuti in Università e in Cappella Universitaria che, anche a distanza di anni, hanno voluto essere presenti a questi momenti. La loro presenza, inoltre, è stata importante come testimonianza di fede e vocazionale per quanti, soprattutto giovani, non conoscevano questa realtà.