(NPG 1993-06-53)
Del gruppo dei preadolescenti abbiamo trattato in diverse occasioni.
Il gruppo infatti è da una parte un interesse e una esperienza desiderata e ricercata assiduamente nella vita dei ragazzi, come ci manifesta quotidianamente l'esperienza educativa, oltre che i dati ridondanti delle ricerche. Ma il gruppo è soprattutto, nella prospettiva educativo-pastorale, una risorsa metodologica di primo piano.
Al suo interno prende figura l'evento della relazione educativa tra diversi intorno alla vita e all'esperienza elaborata. Esso dunque è il laboratorio che assicura i processi di cambiamento che stanno a cuore agli educatori.
Del gruppo abbiamo in passato descritto le fenomenologie in preadolescenza, in una serie di preziosi articoli di Domenico Sigalini. Ora ci muoviamo in termini più progettuali e metodologici. Ci interessa più da vicino il come fare, in una progressività propria dell'itinerario. Infatti itinerario della comunità e ciclo vitale del gruppo in qualche modo si contengono e si inverano. L'uno è il grande contenitore che dà direzione e senso al cammino, mentre il secondo, il ciclo vitale, si colloca al suo interno e rende sperimentatile e fattibile «in piccolo» il grande cammino della comunità che educa alla fede.
Del ciclo vitale del gruppo assumiamo come riferimento i materiali pubblicati su NPG e poi raccolti nel testo di Mario Comoglio Il ciclo vitale del gruppo di animazione.
Il tentativo che Lucarini ha realizzato, e che pubblicheremo in più puntate su NPG, è quello di ripensare il percorso evolutivo, in chiave educativa, del gruppo dei preadolescenti con un animatore che si fa carico della loro crescita e del loro cammino insieme. Dunque una serie di materiali per predisporre e sperimentare un «ciclo vitale del gruppo dei preadolescenti».
Nell'articolo introduttivo ci viene indicato il quadro globale entro cui viene considerato il gruppo come luogo educativo con gli elementi in termini di processi e di livelli di sviluppo del sistema gruppo.
Inoltre sono presentate le fasi del percorso evolutivo e i tre ordini di fenomeni che vanno considerati come le variabili intervenienti che definiscono la fisionomia delle varie fasi. Un quadro di comprensione, di descrizione e di lettura che accompagnerà tutti i contributi.
Alla parte introduttiva segue immediatamente la presentazione della prima fase del ciclo vitale del gruppo dei preadolescenti: quell'«insieme per fare» che fa nascere una nuova identità: il gruppo.
In essa vengono affrontati i problemi preliminari dell'aggancio e dell'aggregazione e delle condizioni preliminari (relative ai preadolescenti, all'animatore, alla relazione tra loro, all'ambiente). La comunicazione tra animatore e gruppo e tra membri del gruppo al suo interno vengono analizzate, descritte e progettate, con ricchezza di analisi, con attenzione psicologica e pedagogica, anche attraverso schemi illustrativi e indicazioni operative. L'attenzione infatti che attraversa questo e i prossimi contributi sarà il «dove» far evolvere il gruppo, e il «come» favorirne la crescita, tale che esso si riveli mondo vitale, luogo dell'incontro con gli altri, con sé, con il senso della vita che in esso può circolare.