Dal prossimo numero si apre una nuova rubrica di NPG sull’oratorio, a cinque anni dall’uscita della nota pastorale CEI “Il Laboratorio dei talenti”.
(NPG 2018-01-68)
Due parole di premessa
L’oratorio fa ancora notizia e fa ancora storia.
Ce lo ricorda Nando Pagnoncelli, che nel suo ultimo libro “Un Pomeriggio all’Oratorio – La prima indagine nazionale sui centri giovanili“ dichiara: «Emerge una fotografia piena di luci, ma anche di ombre tuttavia le luci prevalgono, perché la realtà degli oratori italiani è positiva e risponde, con le sue attività diversificate, a quel vuoto di proposte rivolte alle giovani generazioni»; ma forse ce lo dice semplicemente la vocazione propria dell’oratorio, quella di essere ponte tra la Chiesa e la strada, come diceva s. Giovanni Paolo II. Perché sia la Chiesa che la strada, cioè il mondo, sono materia prima per la storia. Perché sono milioni le storie di bambini, ragazzi e giovani che attraversano i cortili e le stanze degli oratori e sono migliaia le persone che cercano, con la loro passione educativa, di aiutare queste storie a scoprire il loro senso profondo nell’incontro con l’Amore più grande.
A questa bellissima esperienza d’incontri e di storie, che da oltre 500 anni anima la Chiesa in molti modi diversi, la CEI ha voluto dedicare una nota pastorale dal titolo: “Il laboratorio dei talenti”.
Dal mese prossimo, a cinque anni dalla pubblicazione della nota pastorale, NPG apre una rubrica a più voci, fatta in collaborazione con il Tavolo del Forum degli Oratori Italiani del Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile, per approfondire insieme lo stato di salute dell’oratorio, quali progetti e quali profezie lo attraversano e lo animano. Si intitolerà Laboratorio dei Talenti 2.0. Il “2.0” è indice di interazione, di lavoro comune, di giovani animatori, educatori e coordinatori d’oratorio che impegnano il proprio tempo in formazione, approfondimento, raccolta di materiali didattici e di esperienze costruttive, da condividere e mettere in rete a vantaggio di tutti; Laboratorio dei Talenti 2.0 ha, in questo senso, la sana ambizione di voler restituire ai lettori l’oratorio come una realtà viva in cui la prassi e l’esperienza camminano accanto alla riflessione teorica e alla sintesi concettuale che ne sono espressione.
Sarà un viaggio con numerose tappe divise tra il cosa (cos’è l’oratorio alla fin fine?), il come (quali sono lo stile, il metodo, le finalità, il linguaggio dell’oratorio), e il chi (le figure in oratorio: la comunità, il presbitero, i volontari, gli educatori) per arrivare infine alle tante questioni aperte che ogni giorno sfidano l’oratorio: le reti, il territorio, l’intercultura, la preadolescenza, la famiglia, la formazione, il lavoro…
Un percorso destinato non a dare risposte perfette, ma a mettere sul piatto riflessioni ed esperienze per alimentare una cultura dell’oratorio, una cultura dell’incarnazione, una cultura del non aver paura di incontrare e abitare le domande di senso dei giovani partendo dalla loro quotidianità, anche nella dimensione più ludica.
Gesù cammina per un po’ con i discepoli di Emmaus prima di spiegare le scritture e spezzare il pane con loro; ugualmente fa al pozzo di Sicar con la samaritana: ecco la capacità di stare dove sta il cuore del giovane, liberando il tempo libero e vivendolo con impegno, insieme, in qualcosa di costruttivo che ne accompagni la crescita.
Per alimentare questa cultura dell’oratorio, ogni articolo avrà del materiale on line per l’applicazione concreta a diversi livelli: un’attivazione per leggere l’articolo e riflettere insieme con la comunità educante, il direttivo dell’oratorio o semplicemente i laici più grandi; un vero e proprio incontro di due ore per gli animatori giovani per riadattare i contenuti dell’articolo agli adolescenti; alcune idee per l’animazione della comunità su quel tema; e infine tutte le volte che è possibile, anche qualche buona prassi da raccontare.
Un autentico percorso per tutti perché l’oratorio è storia e fa ancora storia nel suo essere crocevia di storie, incontri, relazioni e nella passione e nella vita che tantissimi ci mettono volontariamente con impegno, dedizione e formazione. A tutti loro sarà dedicata questa rubrica. Per dire un po’: “Grazie”, per dire un po’: “Camminiamo insieme”.
Perché l’oratorio fa ancora storia. Una bella storia.