Introduzione a: La programmazione


(NPG 1968-08/09-04)

Questo numero di Note di Pastorale Giovanile è interamente dedicato al grosso problema della programmazione. Non abbiamo voluto indicare piani organici nè tecniche fabbricate in serie, ma solo suggerire idee, concrete per essere realisti e possibilisti e sufficientemente generiche per lasciare campo all'insostituibile presenza educativa di ogni singolo responsabile.
Ci siamo preoccupati soprattutto di mettere a fuoco una realtà alla cui efficacia crediamo intimamente, per sottolinearne l'urgenza, le prospettive d'intervento in una pastorale organica, le linee di conduzione.
Di qui, le tre parti:
– prospettive di programmazione
– tecniche dì programmazione
– un esempio di programmazione.
Una programmazione, anche se ben compaginata, non è tutto, certamente.
Ci lascerà con il vuoto struggente dei nostri limiti; cí costringerà ad una rivoluzione quotidiana, sotto il peso della vita che incombe.
Ma non ci permetterà più di essere generici e marginali, nei nostri interventi; ci chiederà il coraggio di lavorare assieme; ci inviterà a riprendere frequentemente tra le mani il lavoro svolto, per ripensarlo e verificarlo.
E questo, è molto.

PROSPETTIVE DI PROGRAMMAZIONE

La prima parte è dedicata allo studio dei contenuti. Vengono analizzati il significato, la portata e ì limiti della programmazione, nell'ambito di una comunità educativa. il discorso teorico introduttivo viene applicato poi alla formazione catechistica, liturgico-sacramentale ed ecclesiale: gli autori hanno voluto indicare i contenuti da accentuare, i tempi forti su cui far leva, le tecniche concrete di realizzazione, le preoccupazioni educative più urgenti.
Sono pagine maturate dalla riflessione sull'esperienza, mediante un lavoro in comune dell'équipe di redazione. Queste suggestioni sono facilmente applicabili a qualsiasi intervento educativo: dalla programmazione pastorale di una Parrocchia, alla attività ordinaria e straordinaria di un Oratorio, dal ritmo abituale di un Istituto di educazione, alla vita di una Comunità.
(Articoli di P. Gianola, G. Negri, L. Borello, E. Scotti).

TECNICHE DI PROGRAMMAZIONE

La seconda parte tende soprattutto ad evidenziare alcune tecniche, necessarie alla realizzazione concreta della programmazione.
È quasi un elenco di fattori dalla cui integrazione nasce un clima educativo veramente valido.
Nessuno è assoluto e indispensabile, in se stesso; tutti (e tanti altri, qui non ricordati per esigenze di spazio) lo sono, nel gioco reciproco delle parti.
La comunità educativa totale è costituita dall'équipe degli educatori e dal consiglio di azione, dalla consulta dei genitori e dalla presenza attiva dei giovani, mediante l'associazionismo.
Ogni piano psicologico-educativo chiede di essere continuamente verificato, mediante frequenti riunioni dì ripensamento, ancorate nella conoscenza tecnica degli alunni, frutto di inchieste e di saggio uso della cartella personale.
Conclude questa seconda parte la sottolineatura di alcuni problemi oratoriani.
(Articoli di P. Gianola, G. Zanardini, R. Tonelli, B. Ravasio).

UN ESEMPIO DI PROGRAMMAZIONE

In questa terza parte, pubblichiamo, riprendendo dal Dossier di collegamento del Centro Internazionale di Pastorale Giovanile, un esempio concreto e completo di programmazione.
In esso ci pare siano ben incarnati i principi esposti nel corpo di questo numero di Note.
È stato preparato dalla Consulta di Pastorale Giovanile, della Ispettoria Salesiana «Sacro Cuore» del Piemonte: risente quindi frequentemente di situazioni particolari e si appella facilmente a documenti di stretto interesse salesiano.
Come ogni esempio, non è assolutamente trasferibile di getto nel proprio settore di lavoro: rimane però fortemente indicativo di prospettive, di impegni e di soluzioni.