Celebrazioni della parola per gli esercizi spirituali


Bartolino Bartolini

(NPG 1970-02-66)

Queste tre celebrazioni contengono un'idea unitaria in progressivo sviluppo.
Gli esercizi sono una conversione, nell'esperienza di Dio. Per molti giovani c'è veramente bisogno di un passaggio da morte a vita.
Ecco quindi le linee di questa maturazione:
• la conversione dagli idoli al Dio vivente (gli idoli sono quelli di tutti i giorni: l'orgoglio, il successo, il denaro, il divertimento incontrollato, il sesso);
• la scoperta di Cristo, Dio con noi, vivente nella comunità dei fratelli;
• la conversione postula una vita nuova; meglio, un nuovo modo di vivere la vita quotidiana: la vita come amore.
Queste celebrazioni, adatte per un pubblico di adolescenti e giovani, possono segnare il ritmo dei tre giorni tradizionali di esercizi.
Indicazioni pratiche:
• È necessario superare lo schematismo tecnico, per lasciare spazio alla inventiva pastorale, alla spontaneità della preghiera e delle monizioni. Le pagine che seguono sono perciò soprattutto indicative e forniscono repertori di materiale, pur essendo lineari e organiche nello sviluppo.
• Va curato II saluto d'inizio del celebrante che dà il tono a tutta la celebrazione. Le parole trascritte, sono unicamente indicative.
• In ogni celebrazione c'è un «dialogo per disporre all'ascolto della Parola di Dio» (esso è riportato solo alla prima delle tre celebrazioni). Può essere eseguito tutto, o solo parzialmente, o anche omesso.
• Cura particolare richiede la scelta dei canti: siano significativi per le parole
• la melodia.


CONVERTIRSI DAGLI IDOLI AL DIO VIVENTE

1. Riti d'inizio

Canto

SG Carissimi.
Dio Padre ci ha radunati perché vuole parlarci, vuole rivelarci a noi stessi, vuole trasformarci e renderci figli suoi, figli pienamente obbedienti e liberi per amare.
Se la vita dipende da due o tre «sì» o due o tre «no» detti nella giovinezza, questi giorni potrebbero essere quelli di un «sì» o di un «no», da cui sarà segnata tutta l'esistenza.
È tempo di «verificare l'orientamento» della nostra vita, per scoprirne il centro di gravitazione.
È il Dio vivente oppure sono idoli morti ed anonimi?
L'affermazione di sé nel successo a qualunque costo?
Il denaro, il possesso, il piacere che riduce gli altri a nostri strumenti ed oggetti di cui ci serviamo?
Ora «il culto di idoli anonimi è principio, causa e consumazione di ogni male» (Sap 14,27).
La Parola di Dio ci descrive questi mali. Se ci siamo «dentro», essa diventa un appello a «convertirci dagli idoli al Dio vivente» (1 Tess 1,9); se, per dono di Dio, ne siamo fuori, essa resta un ammonimento utile. Comunque è sempre un invito a scoprire le sottili e subdole forme di idolatria che si nascondono nella nostra vita.
Apriamo il cuore all'ascolto.

2. Dialogo per disporre all'ascolto della Parola di Dio

SG Gesù ci dice:
Se uno mi ama osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà, e verremo a lui e dimoreremo presso di lui, perché la parola che ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato (Gv 14,23).

T Parla, o Signore:
il tuo servo ti ascolta.

SG Chi ascolta la mia parola e crede T colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non è sottomesso a condanna, ma è passato dalla morte alla vita (Gv 5,24).

T Parla, o Signore:
il tuo servo ti ascolta.

SG Se rimanete nella mia parola siete veramente miei discepoli e conoscerete la verità e la verità vi farà liberi (Gv 8,31).

T Parla, o Signore:
il tuo servo ti ascolta.

SG Beato chi ascolta la Parola di Dio e la mette in pratica (Lc 8,21).

T Parla, o Signore:
il tuo servo ti ascolta.

SG O Dio,
«viva è la tua Parola ed efficace, più tagliente di una spada a doppio taglio penetrante fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, capace di discernere i sentimenti ed i pensieri del cuore». Concedi a noi di lasciarci penetrare e giudicare da essa, in modo che «purifichiamo le nostre anime nella obbedienza alla verità, per un amore fraterno,
senza finzioni».
Te lo chiediamo per Cristo tua Parola vivente, Signore nostro.

T Amen.

3. Ascolto e meditazione della Parola di Dio
(Dopo ogni brano è conveniente lasciare qualche istante di silenzio)

L Vi sono uomini che tengono la verità prigioniera della iniquità: infatti ciò che di Dio si può conoscere è palese in essi, avendoglielo Dio stesso manifestato: sì, il volto invisibile di Lui, l'eterna sua potenza e la sua divinità, fin dalla creazione si possono intuire, con l'applicazione della intelligenza, attraverso le sue opere. Dunque costoro sono senza scusa, perché pur avendo conosciuto Dio, né lo «riconoscono» come Dio, né gli rendono grazie, ma vaneggiano nei loro ragionamenti e il loro cuore insensato si offusca. Essi che pretendono di essere sapienti, diventano stupidi e sostituiscono la gloria del Dio immortale con immagini di uomini mortali (Rom 1,18-22).

T Il culto di idoli anonimi
è principio, causa e consumazione
di ogni male.

L Per questo Dio li dà, secondo le voglie dei loro cuori, in balìa della impurità, cosicché giungono a un profondo avvilimento dei loro corpi: proprio essi che permutano il vero Dio con la menzogna, rendono culto alla creatura invece del creatore (Rom 1,24-25).

T Il culto di idoli anonimi
è principio, causa e consumazione
di ogni male.

L Sono come bambini sballottati e portati qua e là dal vento delle teorie di moda, alla mercé dell'inganno degli uomini, della loro astuzia nel macchinare l'errore. Per la vanità del loro spirito, ottenebrati come sono nell'intelletto, esclusi dalla vita di Dio, per l'ignoranza che c'è in loro a causa dell'indurimento del loro cuore, divengono insensibili e si danno ad una sfrenata licenza, così da commettere ogni sorta di impurità con cupidità insaziabile (Ef 4,14; 18-19).

T Il culto di idoli anonimi
è principio, causa e consumazione
di ogni male.

L Simili ad animali irragionevoli, guidati dal puro istinto, nati per essere catturati e perire, considerano piacere il godimento di un giorno. Come fango che macchia e disonora, guazzano nei piaceri.
Divorano la donna con gli occhi e sono insaziabili di peccato, adescano le anime deboli ed hanno il cuore assuefatto alla cupidigia.
Sono fonti senza acqua e nubi investite da bufera (2 Pt 12-17).

T Il culto di idoli anonimi
è principio, causa e consumazione
di ogni male.

L Invocano la libertà quale pretesto per una condotta carnale: ora è ben noto ciò che produce la carne, e cioè: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, inimicizie, risse, gelosia, impeti d'ira, rivalità, discordie, fazioni, invidie, ubriachezza, orge ed altre cose simili (Gal 5,13; 19-20).

T Il culto di idoli anonimi
è principio, causa e consumazione
di ogni male.

L Promettono la libertà agli altri, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione, poiché si rimane schiavi di chi ci ha vinto.

T Il culto di idoli anonimi
è principio, causa e consumazione
di ogni male.

L Sono pieni di amor proprio, amanti del denaro, millantatori, orgogliosi, diffamatori, ribelli ai genitori ingrati, empi, senza cuore e senza pietà, calunniatori, incontinenti, spietati, senza amore per il bene, delatori temerari, gonfi, amanti del piacere più che amanti di Dio, simulanti una pietà la cui vera forza disprezzano (2 Tim 3,1-5).

T Il culto di idoli anonimi
è principio, causa e consumazione
di ogni male.

SG Gesù dice oggi a noi:
Il tempo è compiuto, e il Regno di Dio è qui. Convertitevi e credete all'evangelo.

4. Omelia
(Può essere opportunamente utilizzata una conversazione sul tipo «revisione di vita»)

5. Preghiera litanica

G Dall'autosufficienza e dall'orgoglio che ci portano a fare a meno di Dio, di Cristo e della Chiesa:
T Liberaci o Signore!

G Dal non dare a Dio il primo posto:
T Liberaci o Signore!

G Dall'indurimento del cuore che fa vivere nel peccato senza sentirne quasi più il disagio:
T Liberaci o Signore!

G Dall'accecamento del cuore che non sa più distinguere il bene dal male:
T Liberaci o Signore!

G Dal prendere come norma di vita il criterio economico dell'utile:
T Liberaci o Signore!

G Dal fare del successo scolastico un idolo cui si sacrificano valori più alti:
T Liberaci o Signore!

G Dagli idoli del successo, del denaro del piacere:
T Liberaci o Signore!

G Dal trasformare il divertimento in occasione di peccato:
T Liberaci o Signore!

G Dal considerare e trattare le ragazze come strumento di piacere o passatempo:
T Liberaci o Signore!

Preghiera conclusiva

SG Preghiamo!

T Signore,
noi crediamo che sei stato tu
a radunarci qui per opera del tuo Spirito,
perché vuoi formare in noi Gesù Cristo, tuo Figlio.
Crea in noi una profonda attitudine di disponibilità
e facci avvertire la responsabilità di questi giorni.
Responsabilità verso la nostra vita futura

e responsabilità verso gli altri:
«Facciamo» questi giorni «insieme».
Signore,
non vogliamo assumerci la responsabilità di «distrarre» gli altri
dall'impegno serio.
Anzi vogliamo aiutarli con la nostra partecipazione
piena, consapevole e convinta.
Concedi a tutti noi di accogliere il seme della parola
non come parola umana,
ma come è in realtà, Parola tua, o Dio,
rivolta a noi personalmente.
Così illuminati dalla tua luce di verità,
e animati dalla forza del tuo amore
e della tua grazia,
potremo convertirci
dai nostri idoli anonimi e senza vita
a Te Dio vivo e vero.

SG Accogli, Padre,
la preghiera di questi tuoi figli che hanno ascoltato il tuo invito e la tua parola, ed hanno implorato il tuo aiuto con fiducia.

T Amen.

Canto finale

RADICATI E FONDATI IN CRISTO

1. Riti d'inizio

Canto

SG Carissimi.
Convertirsi al Dio Vivente è convertirsi a Cristo, che è il Dio con noi. Sceglierlo come significato, centro e fondamento della propria vita. Come unico Maestro e modello. Ma scegliere Cristo è «inserirsi» nella Chiesa ove Cristo vive «oggi». Accettare la logica dei sacramenti. È lì che egli diventa, in modo concreto e reale, anche se misterioso, il liberatore e salvatore nostro. Inserirsi nella Chiesa in pratica, specie per un giovane è «inserirsi» in un gruppo «impegnato» e vivo di credenti. La fede non si può vivere da soli. La si vive in una comunità di persone che si conoscono e si amano e che si pongono a servizio dei fratelli, specialmente i poveri e gli ultimi.
Una comunità che continuamente si «ricostruisce» nel sacramento della penitenza e che celebra la sua unità nella Messa.

2. Dialogo per disporre all'ascolto della Parola di Dio
(cfr. celebrazione precedente)

3. Ascolto e meditazione della Parola di Dio

L Gesù ci dice:
Se voi rimanete nella mia parola siete veramente miei discepoli; e conoscerete la verità e la verità vi farà liberi.

T Noi non siamo mai stati schiavi di nessuno.
Come puoi dire: diventerete liberi?

L In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato; ora lo schiavo non rimane nella casa per sempre. Il figlio invece vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete realmente liberi (Gv 8,31-36).

T Signore,
tu sei il Cristo,
il Figlio di Dio vivente.
A chi andremo?
Tu solo hai parole di vita eterna. Signore,
crediamo in te,
ma vieni tu in soccorso
alla nostra incredulità.
Tu sei l'unico nostro maestro: la via, la verità, la vita.
Ti seguiremo dovunque tu vada.

L Chi vuol seguirmi, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Poiché chi vuol salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per causa mia la salverà. Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero se perde o rovina se stesso? (Lc 9,23-26).

T Cristo Gesù, il Signore,
vogliamo vivere in Te;
vogliamo radicarci in Te;
vogliamo costruire la nostra vita su di Te,
rafforzandoci nella fede,
abbondando in rendimento di grazie.
In Te abita la pienezza della divinità.
Ed anche noi siamo divenuti partecipi
di questa pienezza in Te,
che sei il nostro Capo.
Sepolti con Te per il battesimo,
in Te siamo pure risorti,
per la fede nella potenza di Dio
che ha risuscitato Te da morte.
Egli ha fatto rivivere con Te
noi che eravamo morti per le nostre colpe,
dopo averci perdonato tutte le colpe
nel sacramento del perdono.
E ci ha riconciliati tra noi
nel tuo corpo di carne,
in virtù della tua morte,
per farci apparire santi, immacolati
ed irreprensibili al suo cospetto,
a condizione che perseveriamo nella fede,
fondati saldamente,
incrollabili nella speranza dell'evangelo.
Così non siamo più stranieri e pellegrini
ma siamo concittadini dei santi
e membri della Casa di Dio, la Chiesa.
Sopraedificati sul fondamento
degli apostoli e dei profeti
con Te, o Cristo Gesù,
quale pietra angolare.
In Te tutta la costruzione,
ben compaginata,
cresce come tempio santo del Signore.
In Te anche noi siamo inseriti nella costruzione,
per diventare abitazione di Dio
nello Spirito.
(può essere recitata a cori alternati)

4. Omelia
(O conversazione sul tipo «revisione di vita»)

5. Preghiera conclusiva

SG Preghiamo!
Padre guarda con amore questi tuoi figli, che tu hai chiamato a «seguire» Cristo. Fa' che lo sappiano scoprire nella Chiesa, accettandola come è, umana e divina, santa ed insieme peccatrice. Concedi, ti preghiamo, che la Cena del Signore, memoriale della sua morte e risurrezione, sia il centro di gravitazione e di forza della nostra vita e della nostra comunità, segno della unione già realizzata, e sorgente di una unione sempre più profonda, per vivere il mistero pasquale nella vita quotidiana ed ordinaria in una donazione semplice e senza limiti.
Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

Canto finale

LA NUOVA VITA IN CRISTO: VITA COME AMORE

1. Riti d'inizio

Canto

SG Carissimi.
Seguire Cristo, inserirsi in una Chiesa viva, ci impegna a camminare in una novità di vita. Cristo è l'uomo nuovo, l'uomo per gli altri e per Dio. Il cristiano lo «segue», incamminandosi per la via dell'amore. Diciamo «incamminandosi», perché la vita come amore è per noi una realizzazione progressiva, mai definitiva. Una conversione continua. Una conversione dall'egoismo all'amore, da farsi giorno per giorno nelle semplici occasioni quotidiane. Ascoltiamo san Paolo che ci descrive la vita nuova che dobbiamo condurre e rispondiamo con la preghiera.

2. Dialogo per disporre all'ascolto della Parola di Dio
(cfr. celebrazione precedente)

3. Ascolto e meditazione della Parola di Dio
(Dopo la lettura del brano è opportuno lasciare qualche istante di silenzio prima della preghiera)

L Se siete risorti con Cristo, cercate le cose del cielo, dove Cristo è assiso alla destra di Dio; pensate alle cose del cielo e non a quelle della terra. Voi siete morti infatti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo, la vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi sarete con Lui manifestati nella gloria.

T Signore,
vogliamo diventare col tuo aiuto uomini nuovi,
per vivere una vita nuova
nella giustizia e nella santità della verità.

L Mortificate le vostre membra terrene: fornicazione, impurità, passione peccaminosa, cattivo desiderio e cupidigia di possedere, che è una specie di idolatria. A cagione di queste cose viene l'ira divina sui ribelli. Anche voi così praticaste un tempo, quando vivevate in questi vizi. Ora però deponete anche voi tutto questo: collera, sdegno, cattiveria, maldicenza, turpiloquio.

T Tu che susciti in noi il volere e l'operare,
con la tua potenza
porta a compimento il nostro impegno di una vita nuova.

L Non mentite più gli uni agli altri; poiché vi siete spogliati del vecchio uomo con la sua condotta e avete rivestito il nuovo, quello che si rinnova per giungere alla piena conoscenza, secondo l'immagine di colui che lo ha creato: dove non c'è più distinzione di greco o di giudeo, di barbaro o civile, schiavo o libero; ma tutto e in tutti è Cristo.
T Signore,
vogliamo diventare col tuo aiuto uomini nuovi,
per vivere una vita nuova
nella giustizia e nella santità della verità.

L Rivestitevi, quali eletti di Dio, santi e prediletti, di tenera compassione, di bontà, di umiltà, di mitezza, di pazienza, sopportandovi reciprocamente e perdonandovi, se qualcuno ha motivo di rimprovero verso un altro: come il Signore ha perdonato a voi, anche voi fate altrettanto.

T Tu che susciti in noi il volere e l'operare,
con la tua potenza
porta a compimento il nostro impegno di una vita nuova.

L Soprattutto rivestitevi della carità, che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati, nell'unità di un medesimo corpo, regni sovrana nei vostri cuori. E, finalmente, siate riconoscenti.

T Signore,
vogliamo diventare col tuo aiuto uomini nuovi,
per vivere una vita nuova
nella giustizia e nella santità della verità.

L La parola di Cristo risieda in voi, in tutta la sua ricchezza; istruitevi in tutta saggezza ed esortatevi reciprocamente. Mediante salmi, canti, inni e cantici ispirati, cantate a Dio, di tutto cuore, con riconoscenza. E tutto quello che dite e fate, tutto sia nel nome del Signore Gesù; rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di Lui.

T Tu che susciti in noi il volere e l'operare,
con la tua potenza
porta a compimento il nostro impegno di una vita nuova.

4. Omelia
(O conversazione sul tipo «revisione di vita»)

SG Preghiamo!

T Signore,
ti rendiamo grazie per questi giorni:
la tua Parola di verità ci ha «liberato».
Donaci, ti preghiamo,
un cuore nuovo, pieno di fiducia e di speranza, per ricominciare da capo,
ogni volta che sarà necessario,
senza scoraggiarsi,
nell'intraprendere il cammino verso te.

Canto finale