(NPG 1977-04-74)
Ogni comunità ecclesiale deve essere aperta al discorso vocazionale, inteso come risposta personale che ragazze e ragazzi sono invitati a dare alla chiamata di Dio che li invita a costruire la propria personalità ed a realizzare pienamente se stessi.
Può essere opportuno dedicare una settimana dell'anno ad affrontare in modo esplicito questo argomento. Sarà un'occasione per sensibilizzare anche l'intera comunità a riflettere su questo impegno fondamentale. Non ci vogliamo spingere nelle nostre proposte ad interventi specifici, che sono compito delle comunità locali. Ci limitiamo invece ad esporre alcune riflessioni che possono essere di aiuto alla presa di posizione di chi intende organizzare una settimana di orientamento.
PREMESSE
1. «Nel disegno di Dio ogni vita è vocazione. Fin dalla nascita è dato a tutti in germe un insieme di attitudini e di qualità da far fruttificare: il loro pieno sviluppo permetterà a ciascuno di orientarsi verso il destino propostogli dal suo creatore» (Populorum Progressio, n. 15).
2. La comunità ecclesiale (famiglia, parrocchia, scuola, associazione, ecc.) ha il compito di creare attorno ai giovani un ambiente che renda loro possibile l'ascolto, la comprensione e l'accoglimento della «vocazione personale».
3. Questo discorso interessa ogni giovane, ma anche ttuti coloro che sono impegnati nella pastorale. I giovani che in un modo o nell'altro vengono a contatto con la vita ecclesiale hanno il diritto di essere messi in grado di realizzare questo orientamento. Scuole, Centri e Movimenti giovanili, Catechesi, Direzione spirituale, ecc. sono tutte situazioni in cui i giovani devono poter trovare la possibilità di orientarsi.
4. Si è accentuata in questi ultimi tempi nelle direttive del Magistero, la necessità di una cura tempestiva ed adeguata dei giovani che in qualche modo manifestano dei «segni» di una chiamata di Dio alla vita sacerdotale e di consacrazione. Questa istanza non parte tanto dal problema della diminuzione delle vocazioni, quanto piuttosto dal diritto dei giovani ad un orientamento anche in questa direzione.
FUNZIONE ORIENTATIVA DELLA COMUNITÀ
Come può una comunità educativa strutturarsi e centrarsi in funzione dell'orientamento?
Orientamento riguarda la crescita interiore della persona. è un processo attraverso il quale il giovane costruisce la sua identità di «cristiano inpegnato» e, rispondendo alla chiamata divina, assume nella Chiesa e nella società il proprio ruolo.
Alcuni interrogativi fondamentali per rendere possibile tale processo possono essere questi:
Sul piano della formazione personale
• Come aiutare il giovane a mettersi in condizione di costruire una sua identità di cristiano ed elaborare un piano di vita che armonizzi la propria maturità e le richieste della comunità?
• Come aiutarlo a conoscere la volontà di Dio a suo riguardo? Sono indizi, per es., la maturazione progressiva nella fede e nella carità, l'atteggiamento di disponibilità verso Cristo e la Chiesa, la ricerca sincera della volontà di Dio.
• Come indirizzarlo a leggere i segni concreti della chiamata di Dio? Nella propria situazione interiore: aspirazioni, bisogni, risorse, attitudini; nella situazione ambientale: i bisogni e le richieste della comunità umana e della Chiesa.
• Come aiutarlo ad acquistare gli atteggiamenti che rendono possibile la risposta alla chiamata di Dio? Tra questi possiamo indicare, sul piano umano: un certo grado di libertà interiore, dominio di sé, una normale maturazione delle motivazioni, il passaggio dall'egocentrismo infantile alla capacità di amore disinteressato; una grande purezza di cuore che rende liberi e sensibili ai valori spirituali e capaci di donazione.
Sul piano strutturale, un'azione educativa in chiave orientativa si pone:
• Impostando il lavoro scolastico e culturale in modo da ottenere una vera formazione mentale, aperta ai valori autentici.
• Programmando il contatto con la realtà (sia mediato: letture, cinema, TV, radio, ecc.; sia diretto) per educare al dialogo costruttivo con sé e col mondo.
• Favorendo atteggiamenti sereni e positivamente costruttivi di fronte alla realtà della vita ed ai grossi problemi della società: miseria, fame, ingiustizie, solitudine, ecc.
• Immergendo il giovane in un clima di relazioni interpersonali che gli diano la possibilità di essere se stesso e incoraggiandolo a donarsi agli altri («Gli altri hanno bisogno di te»).
• Aiutandolo nella sua maturazione spirituale, in modo da modellarsi un vero ideale cristiano.
ORIENTAMENTO ALLA «VOCAZIONE»
La funzione orientativa della comunità e la risposte che riesce a dare sia sul piano della educazione personale, sia sul piano strutturale, sono fondamentali anche per la «vocazione» di speciale consacrazione. Ricordiamo che, pur partendo dalle cose già dette per l'orientamento generale, l'orientamento in senso stretto dovrebbe emergere anzitutto dall'atteggiamento mentale della comunità, che riflette sulla importanza che in una comunità cristiana assume la presenza di alcune persone che a tempo pieno si pongono a servizio di Dio e dei fratelli. Il contributo della riflessione teologica convincerà della funzione determinante del sacerdote per le comunità ecclesiali, e renderà consapevoli dell'urgenza di assumersi la responsabilità del rimpiazzamento dei posti lasciati vacanti.
Lavora in questo senso soprattutto l'impegno a favorire tra i giovani una vera esperienza di preghiera, la pratica della povertà, della vita casta e dell'apertura alla dimensione sociale, coltivando in essi lo spirito di collaborazione e di servizio.
COMUNITÀ «GIOVANILI»
è chiaro che tale orientamento dovrà manifestarsi anzitutto come una qualità dell'ambiente stesso che i giovani respirano, e dalla fisionomia che riesce a darsi la comunità. Per questo è essenziale che i giovani trovino nelle comunità degli educatori che si propongano come modelli autentici di vita riuscita e che la comunità stessa sia in grado di neutralizzare gli effetti delle controtestimonianze che i giovani ricevono fuori ambiente. Se la comunità avrà un volto giovanile ed autenticamente evangelico, aperto ai valori, ma anche alla speranza ed alla gioia, permetterà di respirare un vero clima ecclesiale e favorirà un orientamento in chiave positiva.
La traccia di riflessione – appena qui abbozzata – va approfondita negli opportuni incontri di programmazione. Tenere presente il documento di Giovenale Dho, Guida educativa delle vocazioni, Roma 1975.