Settimana di preghiera per l'unità


(NPG 1977-01-81)


Ci sembra utile sottolineare questa settimana di «preghiere per l'unità» per due motivi:
– anzitutto per l'importanza che assume agli occhi dei ragazzi il fatto della contro-testimonianza di una Chiesa divisa. Occorre presentare le difficoltà storiche che impediscono un'unità che sostanzialmente è desiderata da ambo le parti;
– i ragazzi desiderano l'unità, ma concretamente pensano a se stessi e non sono facilmente portati a lavorare per la comunità. La settimana di preghiere per l'unità dei cristiani potrebbe trasformarsi quindi semplicemente nella «settimana per l'unità»: la nostra unità diventa il segno di una Chiesa pienamente riconciliata.
Si possono prendere alcune iniziative concrete per coinvolgere i ragazzi.
– Qualcuno dovrà dire (conferenza, omelia, ricerca, ecc.) come è avvenuta storicamente la divisione, distinguendo abbastanza nettamente la posizione degli Anglicani, degli Ortodossi e dei Protestanti della Riforma. La Riforma nasce come esigenza l rinnovamento della Chiesa per «un ritorno al Vangelo». Occorre togliere ai ragazzi l'idea che Lutero e gli altri riformatori siano stati semplicemente dei «traditori apostati che con i loro errori hanno trascinato innumerevoli anime alla perdizione».
– È bene presentare la divisione come «occasione» per un rinnovamento della Chiesa nella fede e nello spirito di autentica unità. «La riforma è una faccenda cattolica, nel senso di una corresponsabilità cattolica e quindi anche di una comune colpevolezza... Noi dobbiamo assumerci la nostra parte di colpa e sentirci chiamati a portare a casa nella Chiesa cattolica la ricchezza di Lutero» (Lortz, Storia della Chiesa, ed. Paoline).
– È giusto sottolineare le distanze dottrinali che ci separano, ma è meglio, come ha fatto il Concilio Vaticano II, accentuare la «comunione di fede» che ci lega, anche se si tratta di una comunione imperfetta.
– Non sarebbe male quindi, avendone la possibilità, che ci si trovasse in un incontro di preghiera con qualche protestante che sentisse il bisogno di rinnovarsi nella fede, come cerchiamo di fare noi. Parlare di «comunione» e aver paura di guardarsi in faccia è ipocrisia.
– Con i ragazzi si può arrivare alla sensibilizzazione anche attraverso dei cartelloni-ricerca da appendere in luogo visibile.
– Brani di scrittura che si possono usare in celebrazioni di preghiera: Num 11,24-29; Ez 34,11-22; Ez 37,1-14; /s 40,1-11; 1 Cor 1,1-13; 3,3-7; Ef 4,1-16; Rom 14; Mt 7,1-2; Gv 10, 1-18; Gv 17.
– Per gli incontri di preghiera cfr. anche «Ragazzi in preghiera», LDC, pagg. 197-208.