Un gruppo di lettori valuta la rivista


(NPG 1971-02-04)

All'inizio del nuovo anno editoriale, ci pareva urgente sentire il parere dei lettori sulla impostazione, le scelte, il metodo pastorale che caratterizza Note di Pastorale Giovanile. La rivista è una proposta, che intende situarsi in una precisa area della pastorale giovanile italiana. Ma, d'altra parte, intende fare un servizio. Non può quindi farsi la «sua strada». Già lo scorso anno (novembre 1969), scrivevamo, a questo proposito: «Note di Pastorale Giovanile si dibatte, alla ricerca di un punto di equilibrio, fra le due alternative opposte di essere rivista sufficientemente scientifica (nelle proposte, nel linguaggio, nelle aperture segnalate e stimolate, nelle indagini sulle inquietudini e gli entusiasmi del mondo giovanile attuale) e il desiderio di non rinunciare ad una continua praticità operativa (sussidi, esperienze, quotidianità dei problemi).
Sentiamo l'urgenza di ambedue le istanze e ne cerchiamo l'adeguazione nelle realtà delle pagine di Note di Pastorale Giovanile».
Non sempre la scelta più immediata, più facile, quella più applaudita, è la più funzionante. Tutto questo, fa problema. Ci impone una riflessione attenta, ci chiede di rivedere continuamente le nostre posizioni, ci obbliga alla consultazione frequente. Ecco il perché di un sondaggio a campione fatto tra i lettori, nel novembre scorso. Sono stati interpellati un centinaio di abbonati. Le risposte giunte in redazione sono una cinquantina. Riportiamo qui le indicazioni emerse. Le domande erano tutte aperte e, alcune almeno, abbastanza sovrapponibili. I dati, perciò, sono più di sintesi che di analisi.
Impostazione generale (temi trattati, modo della trattazione, linguaggio, organicità):
• nessuno si è dichiarato insoddisfatto
• il 30% ha espresso piena soddisfazione
• sono state avanzate alcune riserve: linguaggio troppo tecnico (28%); difficile trasposizione nella realtà (11,2); mancanza di organicità nei singoli numeri (8,4).
La scelta della rivista (rapporto tra parte di riflessione e sussidi pratici, tra il tono tecnico e quello divulgativo, tra le varie rubriche):
• piena soddisfazione: 300%
• soddisfazione parziale (con qualche riserva): 42%
• si chiede una maggiore praticità: 22,5%
Le voci di miglioramenti, che hanno avuto convergenza di indicazioni, sono:
esperienze giovanili; presentazione di inchieste; rassegne bibliografiche; tavole rotonde tra giovani ed educatori; dialogo aperto con i lettori della rivista.
Varie domande centravano sul tono di impegno della rivista (sulla necessità o meno di prendere maggiormente posizione su alcuni fatti o idee, di portare avanti alcuni discorsi con maggior incisività):
• il 42% si dichiara soddisfatto del tono attuale (precisando che la rivista ha trovato una sua sistemazione, al di là di ogni oltranzismo: è di «centro sinistra» dichiarano due lettori)
• il 40% invece la vorrebbe maggiormente impegnata.
Un'ultima richiesta era relativa all'elenco dei temi da trattare, con riferimento a quelli che la rivista ha lasciato scoperti e a quelli che sorgono in sensibilità all'attuale situazione giovanile. La trascrizione ne presenterebbe un lungo elenco.
In sede di consiglio di redazione si è tentato una lettura di sintesi, alla ricerca di alcuni denominatori comuni, nel profondo del frammentarismo caratteristico di chi è stretto dall'urgenza del quotidiano. La programmazione editoriale di quest'anno dovrebbe essere su questa linea.
Questo il parere di un gruppo di amici. A loro un grazie cordiale. Il confronto di chi è a contatto con la dura realtà, di chi è in prima linea, è essenziale. La tentazione più facile è di… partire per la tangente. Ma cento abbonati non sono i lettori di Note di Pastorale Giovanile.
Se sei d'accordo con quanto è stato espresso qui, non scriverci: interpretiamo il tuo silenzio come tacito assenso. Se non sei d'accordo, in un senso o nell'altro, scrivi: la redazione è contenta di leggere il tuo parere. In molti, ogni cammino – anche quello più faticoso – diventa abbastanza piacevole.