(NPG 1978-02-15)
Della rivista FRONTE POPOLARE abbiamo analizzato il n. 84 del 17 ottobre 1976. Presentiamo i dati emersi seguendo l'indice della griglia.
0. PROSPETTIVE PROGRAMMATICHE
La rivista:
– sottotitolo: Rivista (settimanale) di lotta politica culturale ideologica per la pace la democrazia e il socialismo;
– veste tipografica e carta dimessa, stampa in nero e rosso (titolazione), pagine 24, lire 200;
– editore: Edizioni Movimento Studentesco (Milano);
– grandi pagine, dense tipograficamente e contenutisticamente, con sobrio commento fotografico (in tutto 16 foto di sostegno all'ideologia); un solo annuncio pubblicitario, per presentare un'enciclopedia: «Io e gli Altri»;
– si articola nelle seguenti sezioni: Lettere-Rubriche-Cronache-Notizie; Politica interna; Sinistra rivoluzionaria; Giovani; Economia e lavoro; Politica internazionale; Cultura.
Portavoce dei movimenti politici di sinistra rivoluzionaria che convergono nel partito Democrazia Proletaria (Pdup; Ao; Lc; Mls; ecc.), in pratica risulta gestita e diretta dal Mls (Movimento Lavoratori per il Socialismo), che si presenta come unificatore e propulsore della sinistra rivoluzionaria, con l'intento di «inserirsi e guidare politicamente e sostenere la ribellione operaia» (p. 1).
Alcune affermazioni precisano finalità e metodi:
– «l'attuale quadro politico mette in chiara luce la necessità e l'impellenza della costruzione, nel Paese, di un'opposizione ampia e di massa, centrata sulla ripresa del ruolo di opposizione della classe operaia, contro il governo, i monopoli, il revisionismo (leggi: PCI) e ogni cedimento di destra nelle file popolari» (p. 2);
– l'attuazione del programma «è destinata a realizzarsi in modo non facile né indolore: ben vengano allora gli attuali " grandi sconvolgimenti Per i rivoluzionari, come dicono i compagni cinesi, la situazione è oggi eccellente» (p. 2).
1. DIMENSIONE PERSONA
1.1 LIBERTÀ - RESPONSABILITÀ
Quasi completamente assenti le parole volgari: la rivista non vuol certo indulgere
– cominciando dal vocabolario e dalla pubblicità (assente) – né a un facile giovanilismo né a un superficiale consumismo.
Si rivolge a lettori «impegnati», che vogliano «studiare» per apprendere a leggere situazioni, fatti e personaggi secondo un'ottica ideologicamente ben individuata ( e ritenuta privilegiata su tutte le altre, comprese le consorelle marxiste) di tipo leninista [maoista].
Alcune espressioni di fedeltà si possono collocare nella dedizione «religiosa»: Il Circolo di iniziativa popolare di Castelcisterna (NA) si impegna a suscitare dibattiti politici «con serietà e devozione comunista» (p. 3).
Si incitano i giovani e gli operai ad assumersi direttamente le responsabilità dell'azione per diventare essi stessi gli artefici delle lotte intraprese, senza delegare altre persone o istituzioni «verticistiche»:
– Mls di Seveso: «L'unico modo per contrastare la politica mafioso-clericale della Dc, coperta e appoggiata dal Pci, consiste nella creazione di organismi popolari, espressione delle esigenze e delle lotte di massa... Rifiutiamo quella concezione che (...) delega l'utilizzazione dei risultati della ricerca ai "politici di professione"» (p. 4).
Si fa anche emergere il modo concreto che può rafforzare l'unità e la solidarietà di un gruppo in lotta:
– Milano. Straripamento del Redefossi: «Si è invaso il cantiere, si sono recuperati compressori e martelli pneumatici e si è incominciato a scavare nel punto in cui dovrebbe passare il canale... Il blocco non è stato una semplice forma di protesta ma è diventato momento di discussione e di dibattito. Ciò ha posto le condizioni per un superamento positivo di questa necessaria forma di protesta. Dalle forme spontanee di protesta si è arrivati a momenti stabili di organizzazione all'interno dei quartieri» (p. 6).
1.2 AMORE - SESSUALITÀ
Dal testo della proposta di legge femminista sull'aborto appare che l'esercizio della sessualità e l'esperienza dell'amore sono regolati da un puro soggettivismo che impedisce di cogliere valori morali (oggettivi) da rispettare negli altri (nascituro, partner, personale medico):
«ART. 1 - L'aborto, su richiesta esclusiva della donna, non è reato. L'aborto su richiesta della donna, è libero, gratuito ed assistito. Si intende per aborto l'interruzione di gravidanza eseguita entro le prime 22 settimane. L'interruzione di gravidanza, su richiesta esclusiva della donna, oltre il termine delle 22 settimane, non è in nessun caso perseguibile né penalmente né civilmente ed è ugualmente gratuito.
ART. 2 - Qualsiasi donna, anche se minorenne, può richiedere l'interruzione di gravidanza o l'aborto.
ART. 13 - Il medico e il personale paramedico che, per qualsiasi motivo, rifiutino di praticare l'aborto o l'interruzione di gravidanza o l'assistenza relativa sono puniti con le pene previste per omissione di soccorso» (p. 7).
C'è uno sforzo di recuperare la ricchezza del significato della sessualità, anche se l'istanza è posta in termini troppo vaghi.
Chiara Bonfanti, intervenendo nel dibattito su «Porci con le ali» intitola l'articolo «E INVECE POTREBBERO VOLARE...» (p. 12), e tenta di cogliere dei lati costruttivi del racconto:
a) «Tutto il libro è teso a dimostrare la sostanziale mancanza di una dimensione femminile effettivamente sessuale»;
b) «la scelta del racconto delle esperienze sessuali dei due giovani quale filo conduttore del romanzo non mi sembra casuale, proprio perché la sessualità ancor oggi alla fine viene fatta coincidere con il rapporto interpersonale più completo, cioè con la risoluzione delle contraddizioni con se stessi e con gli altri»;
c) «il libro si inserisce perfettamente, e in termini corretti, nella problematica in cui gli adolescenti si trovano ad essere coinvolti, combattuti tra l'abbattimento dei tabù, il libero amore e la morale cattolica, puntualmente presente e operante».
Nella sezione GIOVANI si lancia un'inchiesta per cercare di delineare la «morale nuova», mediante «una vasta inchiesta di massa sui comportamenti, i costumi, gli orientamenti etici e ideali delle nuove leve rivoluzionarie di tutta la gioventù» (p. 13).
Alcune domande del questionario (p. 13-14) lasciano trasparire, nella loro stessa formulazione, le presunte dimensioni dei nuovi comportamenti etici: «in casa ci stai passabilmente bene o pensi di andartene?»; «a scuola discutete di politica?»; «coi tuoi compagni di lavoro parlate di politica?»; «fate uso di droghe? come riuscite a procurarvi i soldi?»; «hai avuto rapporti con altre ragazze/i? Hai un ragazzo/a fisso? Ti ritieni sessualmente appagato? Avere rapporti di coppia è in contrasto con le tue scelte?»; «secondo te la militanza politica è in contrasto con i problemi morali?».
1.3 DIVERTIMENTO - SPORT
Il tema DIVERTIMENTO è presente con estrema sobrietà e solo per venir svolto in chiave di impegno politico.
A pag. 23 viene fatta una relazione «critica» della esperienza del Festival meridionale del FRONTE POPOLARE a Bari, e si mette soprattutto in evidenza che non si tratta di puro e semplice divertimento.
«Il Festival di Fronte popolare, con nove giornate di dibattito sui temi operai, giovanili, femminili e culturali, andava anche in questa direzione. L'avversario di classe, meno economicista di tanti militanti, ha temuto più una festa che una occupazione di un istituto universitario. D'altro canto il Festival meridionale di Fronte popolare non aveva niente in comune né con le esperienze irrazionalistiche tipo Parco Lambro, né con le sagre commerciali quali le feste dell'Unità.
C'è di più. La formula non era divertimento più un pizzico di politica; salsiccia e comizio, per intenderci. Abbiamo voluto organizzare un festiva! di lotta e di organizzazione nel senso che gli stessi spettacoli musicali e teatrali fossero non agitazione generica di temi culturali, magari anche alternativi, ma momento di dibattito e embrione di organizzazione dei Centri di cultura popolare nel Sud».
1.4 ALTRI INTERESSI O VALORI
Emerge una certa esigenza di pulizia e onestà di comportamento in alcuni settori «pubblici» che l'opinione comune (anche cristiana?) facilmente giustifica (o per lo meno non denuncia) perché ritenuti MEZZI utili per raggiungere un fine (presunto buono):
– In un articolo dal titolo CHI MENTE FA CARRIERA si contesta la ricostruzione dello svolgimento di una dimostrazione di Dp a Milano, e ci si chiede come il capo della squadra mobile «possa permettersi menzogne così lampanti... E – si badi bene – non perché ci illudiamo che si possa richiedere ad un funzionario della squadra politica la veridicità; tanto varrebbe pretendere che un ladro non rubi. La questione è un'altra: non è tollerabile che si abbia lo sprezzo tracotante, l'arroganza di chi non deve rispondere di niente a nessuno» (p. 8).
– Prendendo in esame l'OTO MELARA, azienda a partecipazione statale di La Spezia, ci si chiede: «È proprio un affare produrre armi?» (p. 16), e si addita alla verifica i motivi di sviluppo dell'industria bellica: o «motivazioni ideologiche assurde (tanto le armi le esportano tutti)», o «discorsi bassamente demagogici (le armi si vendono, e, se la nostra industria è competitiva, questo porta a uno sviluppo dell'occupazione)» (p. 16).
– Si denuncia, a proposito dell'anagrafe tributaria, «la beffa per i contribuenti che dispongono di un reddito fisso e non possono quindi evadere il fisco» (p. 17) e si propone un metodo di controllo per i professionisti.
– Nel dibattito sulla questione sarda, dopo aver affermato che «l'unità d'Italia è stata un atto di violenza, un'imposizione» (p. 24) si attesta che «la Sardegna è stata per secoli una colonia. Essa è stata un oggetto da comprare, vendere, passare di mano in mano per gli stati europei che volta a volta l'hanno dominata».
2. DIMENSIONE COMUNITÀ
2.1 FAMIGLIA
Si constata come il ruolo svolto oggi dalla donna nella società (familiare e civile) è imposto sociologicamente:
Intervenendo nel dibattito su PORCI CON LE ALI, Chiara Bonfanti afferma: «Non bisogna dimenticare che il maschilismo, frutto moderno della società patriarcale, ha generato un "matriarcato di rigetto" che la donna gestisce. L'oppressione sulla donna a tutti i livelli ha fatto sì che essa si impossessasse della sfera del privato e lo gestisse in maniera antagonistica al pubblico e al politico (vedi mammismo, pieni poteri nell'educazione dei figli, organizzazione e funzionamento della famiglia, ecc.)» (p. 12).
2.2 SCUOLA - CULTURA
Ogni avvenimento e iniziativa hanno valenza culturale; tutto deve essere «cultura», intesa sia come mezzo per imporre (psicologicamente) l'ideologia, sia come giudizio critico di ogni azione individuale e collettiva.
I libri di testo: «sono, per lo più, un'accozzaglia di stupidaggini reazionarie» (p. 3) Si porta una particolare attenzione all'attività teatrale e ci si lamenta che «la rete distributiva del Pci è di ostacolo alla creazione di un rapporto popolare» (p. 22). Poi si precisa:
– sull'ipotesi di costruire un rapporto nuovo con un pubblico nuovo sono nate (o nascono) le cooperative teatrali (p. 22);
– gli attori devono condividere la missione culturale; non si accettano i teatranti tradizionali commerciali «pronti a pensare che "un incasso" val bene un Festival dell'Unità» (p. 22);
– si punta non tanto alla quantità di spettacoli quanto sulla qualità degli stessi, «intendendo con "qualità" non tanto un discorso estetico quanto proprio un intervento politico-culturale nel suo complesso. Sviluppare una teatralità legata alle tematiche d fondo e agli interessi delle masse popolari è forse meno difficile da realizzarsi di quanto si creda, anche se deve necessariamente passare attraverso un rapporto politico concreti
– senza "mediazioni" di vertice – con le realtà espresse dal movimento popolare (p. 22).
Un rivoluzionario non deve limitarsi all'azione, ma deve condividere l'ideologia e la missione:
Riflettendo su «come sviluppare il lavoro operaio» si presenta quasi un manualetto per la strategia del consenso: «Dobbiamo sforzarci di sapere unire le condizioni materiali alla forza delle idee; spesso questo l'abbiamo sottosviluppato, dimenticandoci che " la teoria diventa una forza materiale non appena conquista le masse " (Marx).
Diventa, compagni, una forza materiale e non è invece oggetto di discussione di pochi addetti ai lavori» (p. 18).
«Entriamo dunque nelle lotte, suscitiamole noi stessi con la volontà di imparare dalla classe operaia e di conquistarne gli elementi di avanguardia al marxismo-leninismo-pensiero di Mao; vale a dire al compito storico della classe operaia che è di fare la rivoluzione, e da cui derivano poi i compiti tattici e contingenti» (p. 18).
«La conoscenza va dal semplice al composto, dal particolare al generale; non possiamo dare ai lavoratori esempi che non capiscono e non possono perciò seguire. Non dobbiamo temere di sembrare degli intellettuali se organizziamo delle biblioteche di fabbrica, dei circoli culturali; così non dobbiamo temere di sembrare dei ritardati mentali se organizziamo delle partite di pallone e circoli sportivi. L'importante è che riusciamo ad unire tutte le forze suscettibili di essere unite ed in questo modo disgreghiamo quelle che vanno disgregate» (p. 18).
Soprattutto la scuola non può ammannire una cultura «neutrale».
Nel rifiutare la proposta della FGCI (costituzione di un sindacato degli studenti) perché si arriverebbe al «sindacalismo corporativo per tenere buoni gli studenti», si ribadisce la centralità dei Consigli per «far vivere dentro il movimento lo scontro politico e ideologico. «Perché gli studenti vogliono sapere: se devono chiedere il finanziamento alle scuole private o l'abolizione del valore legale del diploma in nome della riconversione produttiva oppure battersi per una scuola laica, progressiva, unitaria e professionalizzata; se devono accettare il "pluralismo" o affermare il punto di vista del proletariato nella cultura e nella scienza» (p. 8).
2.3 ECONOMIA - MONDO DEL LAVORO
Nelle organizzazioni operaie si punta ad una democrazia sostanziale (= partecipazione + decisionalità) e si rifiuta la democrazia puramente formale (elezione di organismi dirigenti):
– Viene rivendicata l'autonomia del movimento sindacale di fronte ai partiti; si denuncia il «processo di arretramento verso un sindacato servile dei partiti, distaccato dalle esigenze delle masse dei lavoratori, portatore di una ideologia subalterna e non di classe» (p. 15).
– A Milano «gli stessi lavoratori si sono organizzati in un Comitato per il controllo popolare delle assunzioni... È stata lanciata la formazione di liste autonome dei disoccupati, primo elemento di organizzazione che permetta un controllo popolare sull'ufficio di collocamento per imporre la costituzione di graduatorie complete che impongano ai datori di lavoro di non aver più mano libera nel mercato delle assunzioni» (p. 3).
– Sul tema della partecipazione degli operai nell'impresa e sull'impresa, si criticano le posizioni espresse dalle forze padronali perché si proporrebbero «lo scopo di neutralizzare l'antagonismo di classe delle forze operaie» e questo soprattutto con l'appoggio del Partito comunista (p. 9).
Si dichiara di voler portare «attenzione» agli altri, anche nella ricerca di occupazione:
«I diplomati e laureati disoccupati rifiutano di andare ad occupare posti di lavoro noi rapportati al titolo di studio, non certo per rivendicare come "status" di privilegi il lavoro intellettuale connesso con la laurea o il diploma sul lavoro manuale operaio ma proprio per non sottrarre posti di lavoro a disoccupati senza titolo di studio e inol tre, nel terreno propriamente politico, per non permettere al padronato di ricattare coi la forza lavoro intellettuale, sottoutilizzata a livello non qualificato, la classe operaia (p. 11).
2.4 POLITICA - PARTITI
L'impegno politico è componente essenziale dell'individuo, sia per la maturazione personale che per la costruzione della comunità:
– A proposito delle posizioni del Crac (Collettivo romano contraccezione e aborto) respinge la tesi che «la politica snatura il movimento femminista», e dopo aver rilevato che «la Dc ed il Pci negano l'autonomia della donna» si sostiene: «chiedere alle masse, in particolare alle masse femminili oggi, di rifiutare la politica, di rifiutare d indicare gli obiettivi politici su cui costruire e rafforzare la mobilitazione e la lotta, i nome della purezza del movimento è un'operazione smaccatamente di destra e come tale va denunciata» (p. 6).
– Intervenendo nel dibattito su PORCI CON LE ALI, Chiara Bonfanti afferma: «Quando Antonia dice: "... ma non è che a me freghi un cazzo della politica, è che s non mi aiuta almeno un po' a funzionare meglio, a capire perché sono cattiva e triste guarda, veramente allora non so che farmene ", non ha in mente di rinnegare la sua fede rivoluzionaria. Mi sembra proprio invece che voglia smitizzare l'equazione sessantotto sta: personale = politico, che si risolveva praticamente nella negazione dell'esistenza personale; e che rivendicando l'importanza di questo, lo voglia porre come problema d affrontare, in stretta relazione al politico, ma nella sua peculiare entità» (p. 12).
La denuncia politica non si ferma nemeno davanti al «nuovo principe»:
Si denuncia apertamente l'egemonia revisionista che il Pci impone alla classe operaia, I quale finisce per rimanere ingannata proprio da quel partito per cui «è ancora viva la fiducia» (p. 18): «la classe operaia non afferra ancora minimamente il contenuto reazionario di questa operazione, perché non è consapevole che il Pci non rappresenta pi i suoi interessi ma rappresenta organicamente quelli della borghesia» (p. 18).
Necessità della rivoluzione:
«La rivoluzione è una necessità per l'umanità» dichiara Silverio Corvisieri, uscito da Ao perché «quello che in Ao una volta si chiamava "lotta rivoluzionaria per la riforma" è stata interpretata lotta per la "riforma rivoluzionaria"».
E l'intervistato crede ancora nella rivoluzione perché, soprattutto, «dall'analisi di questa società arriviamo alla conclusione che o si fa la rivoluzione oppure andiamo verso barbarie, verso la guerra magari atomica» (p. 10).
3. DIMENSIONE RELIGIONE
Strutture cattoliche, in un contesto di forza politica o (ingiusta) impresa economica:
– Parlando del Consiglio nazionale Dc, si afferma che lo scudo crociato intende impegnarsi in funzione anticomunista: «si spiegano così, anche, la ripresa e il rilancio de: associazioni cattoliche collaterali della Dc, della cosiddetta cultura cattolica, della sta pa cattolica, nonché del gruppo integralista Comunione e Liberazione, sempre più spesso portato a esempio come organizzazione capace a contrastare, anche sul piano ideale, l'egemonia marxista nella società» (p. 5).
– A riguardo dei disoccupati laureati e diplomati si denuncia come alcuni di essi siano «costretti a insegnare negli istituti privati e religiosi a 40 mila lire al mese» (p. 11).
4. PROGETTO D'UOMO
L'individuo prende consistenza e significato (quasi esclusivamente) dalla partecipazione diretta alla trasformazione della società. L'attenzione e l'impegno per la costruzione della comunità condanna e rifiuta ogni gretto individualismo e finisce per presentarsi come valore egemone e fagocitante tutto il resto. L'affiato messianico di cui viene investita una classe sociale specifica, rende gli operai í portatori e i realizzatori degli unici valori della futura società.
L'individuo deve diventare l'artefice del proprio destino, assumendo la responsabilità delle proprie scelte personali e sociali; deve diffidare e rifiutare qualsiasi attività sociale (scuola, divertimento, sport, partito, sindacato, ecc.) che pretenda di veicolare una cultura «neutra»; deve anzi adoperare qualsiasi attività interpersonale per sostenere e diffondere l'ideologia marxista-leninista, nella convinzione che tale ideologia – quando non rimane semplice copertura all'azione ma diventa una fede trasformante la propria mentalità e interiorità – ha la capacità di rivoluzionare l'attuale tipo di società, compromessa con le classi dirigenti (economiche e politiche).
La moralità del comportamento sociale è misurata dalla dedizione alla causa rivoluzionaria e dalla presenza di valenza politica (più precisamente: dalla presenza di una specifica ideologia politica), che deve uniformare ogni impegno. In alcuni settori della morale (sessualità, amore) o si addita un puro soggettivismo, o si tenta di dedurre sociologicamente i «nuovi» comportamenti.
Per la costruzione della nuova società se ne individua il soggetto (la classe operaia), il metodo di azione (lotta rivoluzionaria coinvolgente le masse), alcune mete (liberazione dal giogo economico-politico capitalista).
Il bene e il male (o: il giusto e l'ingiusto) sono nettamente individuati e localizzati: sembra che nessun apporto positivo esista e possa venir recepito da quanti non condividono la ideologia professata.
L'apertura al trascendente è ignorata.
I pochi accenni a realtà religiose (cristiane) sono letti in chiave di strumentalizzazione (potenziale) politica.