Gesù Cristo nella vita del preadolescente

Inserito in NPG annata 1980.

 


Giuseppe Morante

(NPG 1980-04-78)


1. Osserviamo la nostra vita

- Quante volte, negli anni della fanciullezza, il ragazzo che abbiamo davanti ha sentito parlare di Gesù Cristo! Ne ricorda forse i momenti più significativi, le persone a cui sono legati certi ricordi, le occasioni... Ma che cosa conosce oggi di Gesù Cristo? Ne ha veramente fatto una esperienza personale? Lo ha incontrato nella fede e nella vita? Lo ritiene «vivo • nella comunità cristiana? Queste domande nascondono in sintesi gli obiettivi, i contenuti e le proposte di fede in Cristo.
- Non sarà male, per una riscoperta più personale della figura e dell'opera di Gesù, partire proprio dalla esperienza di questa conoscenza di cui è necessario evocarne i momenti, le occasioni e i luoghi in cui i ragazzi hanno sentito parlare di Cristo, per metterne sapientemente in risalto le caratteristiche del «personaggio».
- Scopriremo, forse, che la persona di Gesù non ha ancora profondamente impressionato, segnato, convinto i nostri ragazzi. Eppure la nostra storia e la nostra vita hanno un significato solo in lui e per lui. I nostri progetti ci deludono senza di lui, le nostre speranze si trasformano in amara disperazione se non sono fondate su di lui.
- Quanti uomini e donne, a un certo momento della loro vita, hanno incontrato Cristo ed hanno scelto di vivere per lui... Sarà così anche per i nostri preadolescenti? Si tratta della riscoperta della loro identità cristiana: Cristo risorto viene visto presente nella vita di ogni giorno, nelle proprie esperienze di fede. Allora si fanno luce i seguenti atteggiamenti:
- vivere con più fiducia e sicurezza (in una fase di crescita in cui prevale l'incertezza e il ripiegamento su se stessi) sapendosi accettati e cercati da un Dio che si mostra Padre, che in Cristo dà fiducia e che sa comprendere...
- imparare a mettersi in relazione con l'ambiente con disponibilità di servizio, in sintonia con la scoperta degli altri;
- scoprire il proprio orientamento nella vita (v. progetto cristiano) dalle attitudini e capacità personali; Cristo ci aiuta a realizzare nella pienezza questa nostra vocazione;
- imparare a camminare nella verità del Vangelo mettendo a nudo le proprie ipocrisie e falsità perché l'autenticità cristiana richiede sincerità con se stessi, con gli altri e con Dio;
- approfondire il senso della esistenza umana vissuta nella fede ed espressa in alcuni momenti impegnativi di vita ecclesiale e sacramentale.

2. Orientamenti catechistici

a) Il ragazzo vuole vivere
La lettura approfondita della vita del ragazzo mette in risalto che in essa è presente la gioia profonda delle esperienze significative autenticamente vissute, il senso gioioso della festa, la soddisfazione per un lavoro compiuto, l'ammirazione per le meraviglie della natura... Da queste esperienze sorge l'interrogativo: da dove scaturisce questa voglia di vivere? Dove si radica la ragione ultima di questi desideri? Molte possono essere le risposte sbagliate che il ragazzo potrebbe trovare incarnate nelle persone che gli vivono attorno: c'è chi ripone la felicità nelle cose che possiede, chi nel denaro e nel benessere, chi nel posto che occupa nella società, chi nel capriccio e nel divertimento.
Altri credono che la felicità viene dall'incontro con Qualcuno: Cristo risorto.

b) Cristo risorto vive
Nelle testimonianze di coloro che hanno incontrato Cristo risorto e lo hanno annunciato agli altri con le parole e con le opere troviamo la risposta all'interrogativo esistenziale.
Come tante persone nel corso dei secoli, anche i nostri ragazzi possono credere in Cristo e radicare in lui i motivi della propria vita:
- riconoscere le sue azioni salvifiche;
- abbandonare i propri idoli (i falsi modelli) e ispirarsi a Lui;
- credere che lui è la chiave del nostro vivere quotidiano;
- accettare il suo messaggio come buona notizia per se stessi e per gli uomini di tutti i tempi;
- seguirlo come fedeli amici;
- dichiararsi apertamente suoi discepoli.
Gli Apostoli (e i primi cristiani) credettero in Gesù risorto, si sentirono trasformati da lui, furono testimoni della sua resurrezione e versarono il sangue per annunciare la verità di questo evento (Atti).

c) Cristo risorto vive tra di noi
- La risurrezione di Cristo non è solo qualcosa che è accaduto, bensì un avvenimento attuale. Cristo Gesù è il Signore della storia e in essa agisce sempre.
- Dopo venti secoli, Cristo risorto è ancora qualcuno nel cui nome ci sentiamo salvati? Riproporre alcune testimonianze dirette...
- Egli ha vinto la morte, ha riunito attorno a sé tanti uomini a cui dà motivazioni per vivere, per andare avanti... ai ragazzi per crescere e realizzare il proprio progetto di vita, per una piena felicità.

d) Testimoni di Cristo risorto
Siamo al momento opportuno per stimolare una risposta personale impegnativa: come per molti, Cristo può essere per me una risposta? Io come mi metto di fronte a Lui? Posso incontrarmi con lui qui-ora? Posso essere testimone di questo incontro? Per rispondere dobbiamo riscoprire Cristo, metterci a confronto con lui. Ce ne parlano i Vangeli:
- Gesù ha vissuto come uno di noi, ma ha dato un significato nuovo alla sua vita; chi lo incontravca rimaneva meravigliato del suo modo di fare e si domandava tra tra lo stupore e l'ammirazione «chi è mai costui»?
Leggendo con attenzione i Vangeli comprendiamo i fatti che narrano la sua vita e il significato della sua missione: incontra moltissima gente a cui rivolge la sua parola amorevole, incoraggiante; predica solennemente il messaggio della salvezza; prega, sta insieme ai suoi amici, mangia con loro, si adira quando incontra falsità, si commuove, piange, perdona, muore e risorge.
Il suo è uno stile di vita profondamente umano, tanto che nessuno di quelli che lo hanno conosciuto in profondità è rimasto indifferente di fronte a lui.
- Gesù dedica la sua vita all'annuncio del Regno di Dio e compie le opere per la salvezza degli uomini. A titolo di esempio leggi il primo capitolo del Vangelo di Marco: insegna nella sinagoga all'assemblea degli Ebrei, guarisce molti malati nello spirito e nel corpo, si intrattiene in intima preghiera col Padre, sceglie di andare in giro a predicare, molta gente lo segue affascinata dalle sue parole e dalle sue opere... Vive e parla in modo veramente nuovo quando annunzia la sua buona notizia, un mondo nuovo, una promessa di pace e di gioia per sempre. Solo chi ha il cuore semplice può accogliere questa buona notizia, solo chi è disponibile e aperto può incontrarsi con lui.
Annunzia che Dio vuole fare una sola famiglia con gli uomini (il Regno) perciò è necessario cambiare cuore e affidarsi alla buona notizia del suo Vangelo: «convertitevi e credete».
Le opere che compie sono parte integrante dell'annuncio, anzi sono esse stesse annuncio perché sono parole che si realizzano in quello che dicono: donano salute, gioia, forza, fede.
- Come agisce Gesù: chiede e dà fiducia a tutti, anche ai più semplici, umili; per lui non è importante il posto che si occupa ma essere pienamente uomini. La sua attenzione è rivolta con maggiore sensibilità soprattutto verso coloro che sono nel bisogno: i poveri in senso materiale e morale, i malati nel corpo e nello spirito, i sofferenti, i peccatori.
Gesù approva tutto ciò che trova di buono negli uomini, ma afferma contemporaneamente che è veramente buono solo Dio Padre; vuole insegnarci che nessun valore terreno è assoluto, esclusivo.

3. Per l'impegno personale

Cristo vive tra di noi. Come i primi cristiani noi riconosciamo, per la fede, la sua signoria nella nostra vita, perciò possiamo incontrarci con lui. Dove?
- dove gli uomini si rispettano e si amano;
- dove gli uomini vengono liberati dai loro idoli e dalla bramosia di possesso che li rende schiavi;
- negli uomini di tutto il mondo che sperimentano le difficoltà della vita nei disagi di ogni genere;
- nei momenti di prova e di decisione degli uomini;
- nei poveri, nei quali Gesù chiede di essere servito;
- negli uomini che accolgono la sua Parola, nei quali chiede di essere ascoltato;
- nel giusto ingiustamente perseguitato;
- in mezzo a coloro che si riuniscono nel suo nome.
Offriamo, nell'approfondimento di queste piste-stimolo, la possibilità al ragazzo di un incontro concreto e personale coi fratelli... in Cristo. Sono piste in cui essi trovano spazio per la ricerca e la riflessione personale e di gruppo, in conformità alle loro esigenze di «riscoperta».
La scoperta della presenza di Cristo nella vita degli uomini coinvolge affettivamente il ragazzo e lo invita a prendere posizione tra coloro che testimoniano la sua risurrezione.
Il richiamo all'assemblea liturgica (coloro che si riuniscono nel suo nome) ha lo scopo di riportare l'attenzione del ragazzo alla sorgente della vita cristiana celebrata oggi nella comunità e cerca di coinvolgerlo nella gioia dell'esperienza liturgica e sacramentale.