Tutto il resto (dei giovani) /10
www.eticacambio.it
Marco Licata
(NPG 2008-03-67)
Il passaggio chiave nel percorso che va dall’elaborazione teorica di un tema, alla progettazione e realizzazione di un’azione incisiva e concreta per cambiare il contesto in cui viviamo, è spesso difficile ed è strettamente legato alla necessità di tradurre con idee e strumenti nuovi la volontà di migliorare le nostre abitudini e il nostro stile di vita.
La Campagna d’Azione nazionale «Tutto il Resto. Giovani e consumi» è stata ed è oggi per la GiOC il mezzo di indagine e di progettazione privilegiato per incontrare i giovani, discutere e confrontarsi con loro su questioni e tematiche importanti e soprattutto agire per un cambiamento positivo e concreto.
La Campagna che si è conclusa nel 2007 ha avuto modo di trattare il tema dei consumi in modo originale e ha offerto la possibilità di elaborare riflessioni a partire dalle esperienze raccontate dai giovani, le stesse che hanno portato a descrivere in profondità il rapporto tra consumi e lavoro, analizzare gli stili di vita personali e raccontare la condizione sociale e le disuguaglianze non più determinate solamente da variabili economiche e lavorative, ma anche dal rapporto con la dimensione culturale.
A partire da queste aree tematiche l’associazione è arrivata a individuare due «piste d’azione» per la fase finale del percorso e per poter formulare una proposta concreta d’azione: il primo tema è legato alla relazione tra socializzazione e luoghi del consumo; il secondo al possesso e dell’utilizzo dei beni e delle risorse. Proprio rispetto a quest’ultimo tema la GiOC ha portato avanti le sue elaborazioni, valutando la possibilità di lanciare idee nuove.
L’idea che si vuole proporre è semplice, al tempo stesso originale, nel tentativo di incentivare un uso migliore dei beni e favorire allo stesso tempo le relazioni di sostegno e solidarietà tra le persone.
Pensare al possesso in termini differenti è lo spunto per promuovere un utilizzo allargato dei beni attraverso lo scambio e la condivisione, lanciando nuovi stimoli e proposte di azione facili da realizzare in prima persona. Ecco quindi ciò che abbiamo ideato e che cosa vogliamo fare.
Intendiamo creare uno spazio sul web, dove poter mettere a disposizione gli oggetti che non utilizziamo più per riceverne degli altri in cambio, non necessariamente di pari valore economico. Questo spazio sarà anche occasione per entrare in contatto e per relazionarsi con altre persone, che potranno fornire le indicazioni geografiche per costruire delle reti locali attive di scambio.
www.eticambio.it (questo è il nome del nuovo sito internet presto attivo) è il risultato e l’applicazione concreta di tutte le elaborazioni e le riflessioni che la GiOC ha prodotto in questi ultimi mesi.
Internet è infatti il luogo privilegiato dove ricercare informazioni e attraverso cui comunicare senza limiti geografici e territoriali, ma soprattutto è una risorsa pratica e intelligente se utilizzata per avvicinare le persone nell’ottica della collaborazione e del sostegno reciproco.
In questo meccanismo volutamente semplificato lo scambio degli oggetti non è più guidato da un’idea di profitto, che mette in relazione venditore e potenziale compratore nel concordare un prezzo, ma da un sistema di domanda e offerta, in cui gli utenti si muovono sulla base di gratuità, della disponibilità e dell’interesse per le cose messe a disposizione.
Lo cedo perché non mi serve più, lo prendo perché mi è utile.
Iniziare a correggere i nostri stili di vita, legati a abitudini consolidate o a un consumo a volte poco attento alle dinamiche che guidano la nostra società è indubbiamente difficile e impegnativo, tuttavia non impossibile.
Gli obiettivi di questo progetto puntano - potremmo dire in controtendenza - alla conservazione e alla condivisione di beni e risorse. In questa «bancarella virtuale» gli oggetti sono messi a disposizione degli altri, in un’ottica di riutilizzo, di scambio e di ottimizzazione delle risorse, attraverso una modalità trasversale che non tiene più conto delle regole di mercato, ma finalizzata alla cooperazione, alla conservazione, alla condivisione.
Se vogliamo, Eticambio è anche un esperimento con cui confrontarci e con cui metterci alla prova a partire da piccoli gesti, ma soprattutto è azione concreta. È la possibilità di reagire in modo pratico a un contesto che ci spinge a un utilizzo meccanico e poco critico delle risorse, non infinite e non inesauribili.
Non bisogna poi tralasciare la questione delle relazioni umane: stimolare l’incontro delle persone è l’altro passo da fare per cominciare a condividere problemi e difficoltà, che possono essere affrontati e superati all’interno di una rete di contatti in cui ognuno può mettersi in gioco e può intervenire concretamente.
Darsi appuntamento per scambiare un oggetto può diventare il pretesto per conoscere gli altri e per essere coinvolti direttamente dalle persone, a partire dal proprio territorio e dal contesto in cui viviamo e lavoriamo.
In questa direzione si vuole puntare anche alla riscoperta dei luoghi e degli spazi: dove abbiamo la possibilità di instaurare relazioni più o meno significative, dove possiamo conoscere persone con una storia e un approccio alla vita diverse dalle nostre, dove possiamo provare a trovare il confronto e scoprire opportunità diverse da quelle a cui siamo abituati.
La volontà di sperimentare e stimolare un «protagonismo» responsabile e attivo, a partire da piccoli gesti ma concreti, insieme al bisogno di apportare un cambiamento nello stile di vita personale per arrivare ad agire in un contesto più ampio e allargato, sono gli elementi cardine di questo progetto che può avere ripercussioni e riflessi nuovi, positivi e amplificati facilmente dallo strumento del web.