La partecipazione nell’eccedenza di opportunità

Inserito in NPG annata 2007.


Tutto il resto (dei giovani) /7

Marco Licata

(NPG 2007-09-55)


Nel corso di questi ultimi anni i modelli di comportamento dei giovani sono cambiati e si sono modificati, influenzati da nuove abitudini e dall’uso e dalla diffusione delle nuove tecnologie. All’interno di un panorama caratterizzato da molteplici opportunità di scelta e da percorsi individuali molto diversi, le esperienze risultano spesso segmentate e frammentate.
La frammentarietà (è infatti questa una delle categorie di lettura del modo giovanile odierno) è l’effetto principale della logica delle società complesse, in cui convivono modelli culturali e sociali molto diversi tra loro e in cui tutto è relativizzato.
Da una parte quindi la frammentazione indica la crisi dell’identità collettiva di giovani, sostituita da una pluralità di coscienze diversificate, dall’altra è il concetto che descrive la segmentazione dell’impegno personale, caratterizzato da esperienze quotidiane scollegate e vissute in modo sporadico.
Avere molteplici occasioni e opportunità per vivere percorsi di crescita e di impegno nella società è un fatto positivo. Tuttavia si nota una certa resistenza ad impegnarsi in un solo percorso: i giovani tendono a fare numerose esperienze senza però impegnarsi in nessuna di esse, rinviando decisioni e scelte importanti (come ad esempio uscire di casa per andare a vivere da soli) il più tardi possibile.
Tuttavia i giovani mostrano una grande capacità di adattamento e di convivenza con la condizione di precarietà che caratterizza queste generazioni: il tempo libero, l’amicizia, gli hobbies e l’affettività sono gli ambiti in cui spendersi per raggiungere la propria identità personale.
La ricerca-azione della GiOC «Tutto il resto» sul tema del rapporto tra giovani e consumi richiama dati interessanti rispetto alla partecipazione dei giovani nella società e alle modalità di gestione del tempo libero: «la cura degli hobbies e degli interessi personali rappresenta una modalità di impiego del tempo che interessa prettamente il singolo; per quanto attiene la dimensione del gruppo e la socializzazione tra le persone, un canale tradizionale, ma pur sempre di tendenza, è costituito dallo sport (24,9%), mentre la partecipazione alle attività promosse dalle organizzazioni di volontariato rimane ancora abbastanza marginale (10,4%)».
Per quanto riguarda la sfera politica, soltanto il 22,2% dei ragazzi intervistati ha assegnato un grado di importanza buono all’impegno politico.
Da un lato i giovani manifestano sfiducia verso il mondo delle istituzioni e verso coloro ai quali spetta la rappresentanza delle istanze e degli interessi dei cittadini, dall’altra si ha l’impressione che non si riesca ad abbandonare la logica della delega per impegnarsi in modo concreto e attivo nella società.
L’attenzione alla dimensione spirituale offre invece dati differenti rispetto a quanto detto sull’impegno politico: se ad oggi la spiritualità non occupa un posto centrale nella vita delle giovani generazioni, permane comunque un numero consistente per i quali la cura dell’anima e del sacro rimane una dimensione importante per il proprio benessere e per la definizione di stile e valori.
Nonostante molti abbandonino la pratica religiosa dopo aver ricevuto i sacramenti, esiste un «nocciolo duro» di ragazzi impegnati nelle attività promosse dai numerosi movimenti ecclesiali del nostro Paese, che coinvolgono anche coloro che non frequentano assiduamente le celebrazioni domenicali.
Non è quindi facile inquadrare le caratteristiche dei giovani e del loro impegno, se non da un punto di vista che abbraccia tante sfaccettature e stili che moltiplicano i modelli e descrivono i giovani come difficili da etichettare e spesso in contraddizione.
L’aspetto delle tecnologie e delle nuove modalità di comunicazione gioca un ruolo chiave nella dimensione relazionale e nella gestione e nell’organizzazione del tempo libero.
La «generazione digitale», di cui alcuni parlano, in pochi anni ha riscritto l’alfabeto della comunicazione in un linguaggio nuovo e globale, fatto di sms, emoticon, mail e blog, rompendo le barriere della fisicità e portando talvolta ad un abuso dei mezzi informatici.
L’utilizzo della rete web da parte dei giovani, fondamentale per studiare, scaricare video, trovare notizie e rimanere in contatto costante con i propri amici, rischia forse di allontanare le nuove generazioni dai luoghi di incontro e dal senso della politica, rompendo il contatto con ciò che accade fuori? Certamente si presenta uno scenario complesso in cui i giovani protagonisti devono essere in grado di vivere le loro esperienze non in modo dissociato e individuale, ma finalizzato ad una lettura ampia del contesto di oggi, globale e diversificato, facendosi promotori di critiche e di cambiamenti anche all’interno di strutture come la scuola, probabilmente non ancora pronta per offrire i giusti strumenti per preparare i giovani al mondo adulto e del lavoro.
Avere contatti e scambi con il mondo degli adulti, che non siano soltanto i genitori costituisce inoltre un elemento importante di crescita e di maturazione per coloro che spesso oggi vivono ripiegati all’interno delle famiglie e si confrontano solo con i coetanei in «connessione continua».
Un altro aspetto non meno importante legato alla partecipazione è quello dei consumi: oggi, consumare rappresenta un’azione caratterizzata da modalità nuove, e che, se fatta consapevolmente, può intervenire in modo diretto e attivo sul contesto e può incidere sul mercato.
Una delle riflessioni più importanti che la GiOC ha elaborato in questi mesi attraverso la sua inchiesta è che consumare è sì un processo che coinvolge in prima persona i giovani mettendo in luce uno stile e un rapporto stretto tra le nostre identità di lavoratori e consumatori, ma soprattutto che le nostre scelte hanno ricadute attive sugli altri, sui processi lavorativi e sull’ambiente, spostando quindi l’attenzione su una pratica spesso inconsapevole che racchiude invece un forte significato di impegno e partecipazione attiva e diretta nella società.