István Pákozdi
(NPG 2006-02-60)
La situazione della pastorale universitaria in Ungheria è un po’ particolare, perché durante i lunghi anni del comunismo era proibita: tra il 1950 e il 1989 la cura pastorale dei giovani era chiusa fra le mura delle chiese, anche queste sotto controllo.
Poiché per incontrarci non avevamo neanche una cappellania, abbiamo accettato l’ospitalità offerta dall’Ordine degli Scolopi: primo ordine religioso a mostrare attenzione e simpatia verso gli universitari. Durante i dieci anni di amichevole convivenza con loro, abbiamo usato la loro cappella, fatto riunioni nelle loro sale e talvolta i giovani hanno potuto sperimentare come si svolge la vita dei consacrati, avendo l’opportunità di osservare più da vicino la loro attività.
Dopo la rinascita, la cappellania ha voluto mantenere un’apertura verso tutte le più diverse realtà associative ecclesiali: in effetti, nonostante il cappellano sia un sacerdote diocesano che non fa parte di alcun movimento, gli studenti appartengono invece a diverse associazioni e movimenti. Già dagli anni ‘90, infatti, i movimenti hanno svolto un ruolo importante per gli studenti universitari: i loro diversi programmi e progetti hanno sollecitato i giovani alla conoscenza del loro carisma - proponendo anche un cammino spirituale - e soprattutto alla partecipazione, diventando così sempre più numerosi e forti. Possiamo affermare che i movimenti fanno da sempre questo con grande attenzione: non vogliono però fare tutto loro o escludere gli altri. La loro presenza è stata per noi di appoggio, di stimolo, di confronto.
Tra i movimenti maggiormente attivi fra noi voglio ricordare quello di Taizé, che fin dall’inizio della nostra attività è stato presente con l’invito a partecipare a grandi eventi di carattere continentale e nazionale. Durante i dieci anni di attività, infatti, è stato promotore di ben due incontri europei: uno a Budapest e l’altro a Pécs, una città nel sud dell’Ungheria. Molti studenti delle varie università hanno partecipato attivamente nell’organizzazione e alla realizzazione di questi incontri. Molto frequentata dagli studenti è stata anche la loro preghiera di mezzogiorno, che si svolgeva nella nostra cappella.
Un altro movimento da noi molto conosciuto fin dall’inizio della sua attività in Ungheria è quello dei Focolari. Una parte (sia maschile che femminile) di esso ha celebrato spesso la messa con noi. In occasione poi del loro ultimo incontro nazionale dei giovani cristiani (16 mila presenti nello stadio), anche Chiara Lubich ha inviato un messaggio-video che è stato tradotto in ungherese.
La comunità di Emmanuele guida la preghiera nella nostra cappella ogni martedì sera. Uno studente della Facoltà di lingua francese è diventato prete di questa comunità, e molti ragazzi si sono mostrati interessati ai loro programmi estivi.
I carismatici, invece, sono presenti con una grande festa annuale, e soprattutto con la loro musica che si canta ovunque in Ungheria.
C’è poi una comunità tipica ungherese, il Regnum Marianum fondata nel XIX secolo per i catechisti e per tutti quei sacerdoti impegnati nell’educazione cattolica dei giovani. Molti membri di questa comunità partecipano alla nostra messa, che si celebra ogni venerdì mattina alle 7. Questa messa è nata con loro, e ora vi partecipano in 100-150 persone.
Gli studenti conoscono anche la comunità delle otto beatitudini, dove si tenevano esercizi spirituali e i cui membri sono sempre nostri ospiti.
Ci sono poi due suore della comunità del Verbum Dei che guidano preghiere e meditazioni secondo il loro carisma e svolgono un servizio insostituibile nella nostra cappellania.
Tra i nostri ex studenti, sono nate anche molte vocazioni per la comunità del Chemin Neuf, movimento che hanno conosciuto durante la GMG a Parigi e a Perugia, prima della GMG a Roma. I loro rappresentanti vengono spesso a Budapest e concelebrano con noi.
Un altro movimento molto amato dagli studenti universitari si chiama Antiochia. I giovani membri si radunano ogni settimana, cantano, pregano e svolgono attività missionarie (per esempio a Nagykanizsa).
Nella cappellania di Szeged è attivo, invece, il JOC (movimento dei giovani lavoratori cristiani) e in questa stessa cappellania si svolge anche la formazione dei volontari, che si chiama Talentum.
Oltre ai movimenti sono nati negli ultimi anni anche diverse associazioni: il KIM, Movimento dei Giovani Cattolici, già nato alcuni anni prima del cambiamento politico. Esso comprende diversi gruppi giovanili e organizza le grandi feste e viaggi, come ad esempio la GMG; il KEFE, Unione degli universitari e studenti cattolici delle scuole superiori che, con i loro programmi culturali e religiosi sono presenti nelle Università di Szeged, a Nyíregyhàza, di Pécs e di Veszprém. Esse potrebbero lavorare insieme alla cappellania universitaria poiché c’è un gran bisogno della loro collaborazione, soprattutto perché le associazioni sono organizzazioni laiche, e perciò possono entrare nel mondo vero e proprio degli studenti.
Possiamo affermare che senza i movimenti e le associazioni la pastorale universitaria sarebbe molto povera, ma grazie a loro essa si presenta più colorata, più ricca.
Nelle parrocchie e in alcune diocesi, i movimenti spirituali appaiono individuali, chiusi, non sempre ben visti, invece per gli studenti la loro presenza è ovvia e la loro attività ben accolta.
Se ci si dividesse i compiti riguardanti i vari settori di lavoro e si mantenesse una comunicazione continua con loro, allora si potrebbe costruire il Regno di Dio insieme, più velocemente, più fraternamente, più cristianamente.
(Per i due racconti precedenti, di Germania e Spagna, cf NPG 4/05 e 7/05)