Direttorio per la Catechesi /13
La catechesi
nella vita delle persone
Cesare Bissoli
Il Direttorio verso di noi
Uno scopo preciso
“Il Vangelo non è destinato all’uomo astratto, ma a ciascun uomo, reale, concreto, storico, radicato in una particolare situazione e segnato da dinamiche psicologiche, sociali culturali e religiose, perché ognuno è stato compreso nel mistero della redenzione” (DC n. 224).
La catechesi non si realizza limitandosi alla produzione di libri, di incontri formativi, o mirando a persone prestabilite in un circuito selettivo:
- ha per scopo permanente raggiungere tutte le persone, specialmente quanti sono più fragili;
- propone il contenuto considerando ciò che per ciascuna persona (e gruppo di persone) è più adeguato e ricevibile;
- ciò determina una metodologia articolata concretamente sui destinatari, secondo il tradizionale procedimento per età, ma oggi più di ieri secondo variabili determinate dalla cultura, professione condizioni di vita…
Uno sguardo globale
* Dopo aver considerato teoricamente - ma non senza riferimenti concreti - il processo metodologico per fare catechesi (c. 7), ora si propone l’attuazione facendo riferimento alla “vita delle persone”.
* Il DC fa la sua proposta considerando l’attuale situazione dei destinatari. Si parla di 9 categorie, con ampiezza diversa (più estesa è l’attenzione alla famiglia, al mondo giovanile e degli adulti). Compaiono tre nuove categorie: catechesi con i migranti, gli emigrati e persone marginali
* Nei cc. 9 e 10 continua il discorso sui destinatari da angolature ecclesiali e culturali diverse.
* Il DC dà al c. 8, ben 58 paragrafi (nn. 224-282). Ciò ci porta a suddividere la trattazione in due parti.
1. Il DC inizia proponendo il filo rosso dell’intero c. 7 (DC nn. 224-225)
* Offrire a tutti una catechesi appropriata in base alle diverse necessità, età dei soggetti e stato di vita.
* “È quindi indispensabile rispettare i dati antropologico-evolutivi e teologico-pastorali, tenendo conto delle scienze dell’educazione” (DC n. 225).
* “Nel processo di catechesi si deve attribuire a ogni tappa la propria importanza e specificità” (DC n. 225).
* Qui sono date alcune indicazioni generali, ai Direttori delle Chiese particolari spettano altre considerazioni.
2. Catechesi in famiglia (DC 226-235)
* La famiglia è realtà fondamentale per il futuro dell’umanità e della Chiesa (famiglia di famiglie) (DC n. 226).
- È in se stessa “un annuncio di fede in maniera semplice e spontanea in quanto luogo naturale di vita”.
- Sono considerati ambiti di catechesi familiare, indicazioni pastorali, nuovi scenari familiari.
* Tre ambiti di catechesi famigliare (DC nn. 227-231)
- catechesi nella famiglia: “il matrimonio è per sé un Vangelo” di amore che dice Dio (DC nn. 227-228);
- catechesi con la famiglia: Chiesa riceve dalla famiglia la “naturalezza” della vita; la famiglia riceve dalla Chiesa una “chiave esplicita” per rileggere la propria fede alla luce del “kerigma” (Vangelo), ha da essa percorsi di fede ed aiuto nel compito di trasmissione della vita (DC nn. 229-230);
- catechesi della famiglia: perché aiuti a come trasmettere la fede ai figli; perché partecipi all’edificazione della comunità cristiana; perché testimoni il vangelo nella società (DC n.231).
* Indicazioni pastorali (DC n. 232)
Sono indicati sette momenti specifici di catechesi: in preparazione al matrimonio; per giovani coppie di sposi; per genitori che chiedono il Battesimo per i figli;… i cui figli fanno il cammino di iniziazione cristiana; catechesi intergenerazionale; per gruppi di sposi e di famiglie
* Nuovi scenari familiari (DC nn. 233-235)
Sono intese le “crisi coniugali e familiari con nuove relazioni, nuove coppie, nuovi matrimoni, da cui derivano situazioni complesse e problematiche per la scelta cristiana” (DC n. 233):
- atteggiamento base è una pedagogia dell’accompagnamento: riguardo ai figli spesso “feriti dentro”, alle non facili realtà familiari, facendo discernimento ed integrazione nella comunità.
- per” situazioni irregolari”: fare accompagnamento spirituale e personale, favorire catechesi specifiche.
3. Catechesi con i bambini e i ragazzi (DC nn. 236-243)
* Per i bambini in età prescolare si insiste su prime forme di socializzazione, di prima evangelizzazione e annuncio della fede in misura altamente educativa, nella varietà di condizioni familiari (DC nn. 236-238).
* Per i fanciulli (6-10 anni): prime conoscenze di fede ed iniziazione alla vita della Chiesa e ai sacramenti: “Si rende molto opportuna una iniziazione cristiana secondo il modello catecumenale” (DC nn. 240-243).
4. Catechesi della realtà giovanile (DC nn. 244-256)
* È il momento della proposta di fede, con” dinamiche di ascolto, reciprocità, camminando con i giovani”.
* Preadolescenti (10-14 anni): tempo di “passaggio e rielaborazione” anche emotiva della fede ricevuta (DC nn.246-247).
* Adolescenti (14-21 anni). Tre punti nodali: pensare legami con la pastorale giovanile, esprimere una forte connotazione educativa e vocazionale, presentare figure autentiche di adulti cristiani (DC nn. 248-249).
* Giovani: badare alle situazioni diverse di vita; vagliare le difficoltà spesso notevoli per la fede; organizzare la catechesi, diretta ed occasionale, secondo i diversi luoghi di vita (chiesa, scuola, associazioni…); mirare ad una “animazione di indole umanizzatrice, missionaria, vocazionale”. Obiettivi: “approfondire il kerigma” (relazione vitale con Gesù), “far crescere l’amore fraterno, con il servizio”; “formazione di giovani catechisti”; badare al “passaggio dall’età giovanile a quella adulta” (giovani adulti) (diversi problemi) (DC nn. 250-256).
Noi verso il Direttorio
* Invito a riflettere e valutare le qualità (valide o meno) della catechesi ricevuta nelle divere tappe di età.
* Tocca agli animatori tenere conto del DC per i destinatari con i quali sono impegnati.
* Non sfuggano certi accenti: si richiede una catechesi profondamente “rinnovata” con molteplicità di forme, flessibilità e adattamento nelle diverse situazioni ; occorre “camminare insieme, dialogando, accompagnando, aiutando ad aprire gli occhi” (sul modello di Emmaus) (DC n. 244); va coinvolta tutta la comunità come soggetto per la catechesi; valorizzare e incoraggiare la missione dei catechisti; coniugare catechesi e pastorale(specie dei giovani); annodare rapporti con associazioni e movimenti ecclesiali.
Ed ecco delle domande su cui riflettere:
- La nostra comunità valorizza la famiglia? Con quali iniziative?
- Quale catechesi, dai bambini ai giovani, appare più efficace e più refrattaria?
- È sufficiente la catechesi in relazione ai sacramenti (prima comunione, cresima)? Cosa manca?
- Perché si nota un distacco profondo tra catechesi infantile e catechesi dei giovani (adolescenti)?
- Si interessano di catechesi libri e riviste (cattoliche) per l’età giovanile? Come dovrebbero?